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[IT] Il libro dell'agiografia - I Santi antichi
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Kalixtus
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MessagePosté le: Ven Juil 28, 2023 2:51 am    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:

    Agiografia di San Giacomo di Rupinaro


    Nella contrada di Rupinaro nacque il piccolo giacomo,il 13 novembre 988 dai coniugi Ubaldo Fiorelli e Marzia Antigoni. Ubaldo uscirà presto dalla scena lasciando il figlio orfano ancora in tenera età e Marzia vedova per la seconda volta. A prendersi cura del bambino subentrerà lo zio paterno Francesco.

    DAll'eta' di 15 anni Giacomo prese a trascorrere gran parte delle sue giornate in preghiera e nella lettura dei sacri libri delle Virtu', e per aiutare la sua amata famiglia non disdegno' i lavori manuali ed i servizi più umili.

    La vita di Giacomo costituì un mirabile esempio di carità, umiltà e mortificazione, virtù che lo caratterizzarono in molteplici manifestazioni e
    dimostrava agli altri che si può essere scelti dal Signore, come veri suoi discepoli e
    seguaci. "Dobbiamo sentire la necessità, il bisogno, l’anelito ad alimentarci di questo!" era solito ripetere .

    Intraprese dunque,verso i 18 anni, la vita monastica e visse in assoluta umiltà. Un compito assegnatogli che gradì particolarmente fu la visita ai confratelli ammalati per portare loro conforto ed assistenza. Si distinse inoltre per la pratica severa della penitenza: assumeva infatti esclusivamente il cibo indispensabile per sopravvivere, rifiutando ciò che poteva solleticare in qualche maniera il palato.
    Sino al termine dei suoi giorni Giacomo condusse questo stile di vita.

    Una volta, interrogato da 5 vescovi stette a lungo senza parlare.
    Quando i suoi intervistatori gli fecero notare che il suo silenzio poteva essere segno di umiltà ma anche mancanza di carità, rispose: «l'Altissimo ci parla continuamente per mezzo del creato; ci istruisce per mezzo dei Libri delle Virtu'; ci insegna quel che dobbiamo fare, spaventandoci con la minaccia dei castighi e spronandoci con la promessa dei premi divini. Che cosa potrei io aggiungere a tutto ciò?».
    Egli viveva poveramente e si mortificava, E faceva di queste cose lo scopo della sua vita.

    Soccorse con inesausta carità ogni sorta di miserie e di sofferenze.
    Nella biografia del Santo, si narra anche un miracolo che sottolinea il suo amore per i poveri, accaduto proprio agli inizi della sua vita monastica.

    Il protagonista di questo evento è un monaco di nome Franco, il quale in fin di vita raccontò ai confratelli ormai pronti per la sepoltura che anni prima, durante un inverno stranamente rigido per la sua citta', aveva visto, in un campo innevato e ricco di alberi ghiacciati Giacomo con una moltitudine di poveri.
    L'intenso freddo invernale metteva a repentaglio quelle misere vite, quando dai rami ghiacciati degli alberi iniziarono a cadere migliaia di foglie che lentamente ricoprirono i derelitti scaldandoli e sempre quei rami si riempirono di rubicondi e succosi frutti. Giacomo inizio' a sfamare tutti e rivolgendosi al monaco Franco lo consiglio' di ricordare ai rimanenti monaci del suo convento di essere misericordiosi nei confronti dei poveri.
    La festa di san giacomo è celebrata a Chiavari il 25 novembre in ricordo di quel gelido inverno in cui il santo compi' il suo primo miracolo.

    Ancora oggi nella citta' il frutteto del santo e' ammirabile per la ricchezza dei suoi frutti.


    Morì infine il 3 marzo di un anno imprecisato, generalmente viene preferito il 1033. Le sue spoglie mortali trovarono degna sepoltura nella chiesa della contrada di Rupinaro, non lontana dalla casa natia soltanto molti anni dopo la sua morte,il 9 settembre 1200 circa. Per molto tempo le sue reliquie furono infatti conservate nella cappella del monastero dove aveva vissuto. Nei primi anni non fu oggetto di grande culto, ma dal XII secolo la venerazione nei suoi confronti crebbe grandemente . Nella citta' ben presto si iniziarono a celebrare tre solenni ricorrenze dedicate alla memoria del santo : il 3 marzo (anniversario della morte), il 9 settembre (traslazione delle reliquie) ed il 25 novembre° (commemorazione del primo miracolo).

    Translated by Tacuma


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