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[IT] Testi di Riferimento Dogmatici - Pastorale

 
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Kalixtus
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MessagePosté le: Ven Juil 28, 2023 7:13 pm    Sujet du message: [IT] Testi di Riferimento Dogmatici - Pastorale Répondre en citant

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Dernière édition par Kalixtus le Ven Juil 28, 2023 7:23 pm; édité 1 fois
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Kalixtus
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MessagePosté le: Ven Juil 28, 2023 7:15 pm    Sujet du message: Répondre en citant

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    Pastorale - Parte I : Le Virtù

    Citation:


    Questo corso è stato realizzato a Rome dal Viceprefetto all'Insegnamento, Padre Abate Zabouvski.

    L'obiettivo di tutti gli aristotelici per la loro vita terrestre è di raggiungere il sole, il paradiso. Come ci ha insegnato Aristotele, uno dei profeti della religione aristotelica, l'Altissimo, Dio, ha dato lo spirito all'umano affinché questo sia capace, diversamente dagli animali, di distinguere il bene dal male. È questa capacità di distinguere il bene del male che ci permette di vivere una vita virtuosa e che ci permetterà di raggiungere il sole. Tuttavia, un'altra creatura della creazione, la Creatura Senza Nome, invidiosa di non essere stata scelta per essere la preferita di Dio, votò la sua esistenza a tentare l'uomo nei vizi ed ad allontanarlo dal sole per portarlo sulla luna, all'inferno. Tutti gli aristotelici, volendo evitare la luna, hanno il dovere di conoscere le virtù, ed i loro contrari, che sono:

    • L'Amicizia è la facoltà di preoccuparsi per la sorte altrui. E' empatia, carità, aiuto reciproco, reciprocità delle relazioni sociali, amore per il prossimo. Contrapposta all'amicizia è l'avarizia, che è il vizio di essere egoisti ed è pari solo al disprezzo dell'altro.
    • La Conservazione è la capacità di lavorare per la propria sopravvivenza. È la coscienza dei propri bisogni primari di cibo, acqua, sonno. Alla conservazione è contrapposta la golosità, che è l'abuso del piacere delle prime necessità, vizio di coloro che non hanno la misura delle necessità per la propria sussistenza.
    • L'Altruismo è la capacità di sacrificarsi per il bene della comunità aristotelica e per lo stato, a prescindere dalla propria individualità. E' la consapevolezza di essere parte di un tutto. Il dono di sè è contrapposto al vizio dell'orgoglio, che è la convinzione di essere in grado di vivere al di fuori della comunità, o essere in grado di raggiungere la condizione divina.
    • La Temperanza è la capacità di moderarsi, di seguire la via del giusto mezzo tipica dello status di credente, di mostrare comprensione verso i propri simili. Opposta alla temperanza è l'ira, che è il vizio di colui che si abbandona al suo odio verso altro, o che con tutte le sue forze tenta di lottare contro la sua condizione.
    • La Giustizia è la facoltà di dimostrare magnanimità, di riconoscere il valore degli altri, di individuare gli interessi degli altri. La giustizia è contrapposta all'invidia, che è il vizio di chi desidera beneficiare di un giusto compenso attribuito ad altri, o di chi aspira i beni o la felicità dei propri simili.
    • Il Piacere è la capacità dell'uomo di cercare di soddisfare le condizioni della propria felicità. E' la coscienza di sé, del proprio corpo, della propria anima e delle necessità di questi per rendere la propria vita felice e facile. Il piacere è contrapposto all'accidia, che è il vizio di coloro che entrano in depressione spirituale, di chi rimane passivo, che non hanno più gusto per la vita e che ignorano la propria soddisfazione.
    • La Convinzione è la speranza per un futuro pieno di promesse. È in senso più ampio la consapevolezza delle necessità e degli interessi futuri della comunità dei credenti, delle necessità della conservazione della specie (e quindi la riproduzione). Alla fede è contrapposta la lussuria, il vizio di colui che si compiace dell'abuso delle cose carnali e del nichilismo più totale.

    Una vita virtuosa perfetta è teoricamente impossibile. Nulla è perfetto, a parte il Divino. Tuttavia, l'aristotelico virtuoso è colui che riconosce i propri errori e chiede perdono agli esseri umani suoi pari tramite la confessione. La confessione sarà spiegata nella terza lezione di questo catechismo.

    Padre Zabouvski


    Citation:

    I 12 precetti di San Benedetto:

    1) Un solo Dio adorerai ed amerai perfettamente.
    2) Rispetterai il Suo santo nome, rifuggirai la blasfemia ed i falsi giuramenti.
    3) Osserverai il giorno del Signore, servendo Dio devotamente.
    4) Onorerai tuo padre e tua madre, parimenti i tuoi superiori.
    5) Eviterai omicidio e scandalo, egualmente odio e rabbia.
    6) Osserverai accuratamente la purezza, nei tuoi atti.
    7) Non prenderai i beni altrui, né li tratterrai ingiustamente.
    8 ) Bandirai la maldicenza, ed egualmente la menzogna.
    9) Veglierai per restare totalmente puro nei pensieri e desideri.
    10) Non ambirai ad ottenere disonestamente i beni altrui.
    11) Fede e ragione insieme ti guideranno.
    12) Loderai solo Aristotele e Christos, evitando i falsi profeti.


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MessagePosté le: Ven Juil 28, 2023 7:17 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:

    Pastorale - Parte II : La Spiritualità

    Citation:

    La fede aristotelica comprende anche una parte di spiritualità nella quale il fedele dà prova della sua fede verso l'essere superiore, divino ed immateriale poiché al di sotto tutto. Il fedele aristotelico va a cercare le sorgenti della sua spiritualità nei testi santi che raccontano e spiegano l'origine del mondo, l'esistenza dell'Altissimo, le basi della vita virtuosa, ecc. Questi testi santi sono compilati nel Libro delle Virtù. Qui un breve riepilogo dell'opera:

    Libro 1: Il Mito Aristotelico

    La "Creazione" racconta come l'Altissimo creò il mondo grazie ad un semplice pensiero. Racconta e spiega i principali elementi fisici della vita. La Creazione racconta anche come le creature volute da Dio presero coscienza del mondo creato per essi e come e perché, al termine di una riunione di tutte le specie, l'uomo fu scelto come creatura preferita di Dio.

    La "Preistoria" racconta come un uomo, Oane, che aveva assistito alla riunione, decise di creare una città dove tutti gli uomini potessero aiutarsi e condurre la vita voluta dall'Altissimo. Purtroppo, la storia ci racconta che gli uomini deviarono poco a poco dal messaggio divino promulgato da Oane e si dedicarono al peccato. L'Altissimo, addolorato di questa tale bassezza da parte di uomini, decise di punire gli uomini distruggendo Oanilonia. I 7 uomini più virtuosi, che avevano chiesto il perdono divino, diventarono gli arcangeli, mentre i 7 uomini che si erano dedicati di più al peccato diventarono i 7 demoni. Gli altri superstiti si sparpagliarono.

    L'"Eclissi" è un testo scritto da un certo Sypous che, in sogno, avrebbe visto la luna ed il sole. Questi testi ci descrivono la vita dopo la morte condotta dai virtuosi rispetto alla vita alla quale coloro che si sono dedicati al peccato durante la vita sono condannati.

    La "Fine dei Tempi" è un testo scritto da un certo Ysupso che, sempre in sogno, avrebbe visto la fine dei tempi, durante la quale l'Altissimo avrebbe distrutto l'umanità con i fulmini, il fuoco e la terra. Alla fine, l'Altissimo sarebbe apparso a Ysupso e gli avrebbe detto che questo sogno era ipotetico solamente e che questa fine dei tempi sarebbe arrivata solamente se l'umano si fosse dedicato troppo ai peccati.

    Libro 2: La Vita dei Profeti

    La "Vita di Aristotele" racconta la vita di Aristotele, che nacque in una famiglia greca e diventò uno dei più eminenti profeti della nostra religione. Molto presto, l'Altissimo lo confrontò all'impossibilità dell'esistenza di parecchie divinità. Aristotele fu allora capace di affermare che solo un dio unico poteva esistere. Col suo precettore, Epimanos, Aristotele è stato anche capace di provare che l'umano aveva un spirito. Partì in seguito per Atene per apprendere vicino ad uno dei più grandi maestri, Platone. Platone era molto felice che Aristotele era un discepolo così brillante, ma i due filosofi ebbero una disputa a proposito delle idee. Più tardi, Aristotele che aveva provato già fuori da ogni dubbio l'esistenza dello spirito, dimostrò la natura socievole dell'uomo e affermò che l'uomo saggio doveva partecipare alla vita della città. Anche le sue conclusioni sull'amicizia fatte durante il pasto con Polifilo sono notevolissime.

    La "Vita di Christos" racconta la vita di Christos, che venne scelto dall'Altissimo come messia e che nacque per la grazia dell'Altissimo
    a Betlemme in Giudea e fu cacciato subito dal re Mistral. La famiglia di Christos fuggì allora verso Cipro e non ritornò in Giudea che alla
    morte del re. Più tardi, Christos intraprese un ritiro nel deserto dove incontrò la Creatura Senza Nome. Christos ebbe ragione su di
    lei, che sparì. Ritornato in Giudea, allora sotto il controllo romano, cominciò a predicare e molto rapidamente parecchi si misero a seguirlo.
    12 dei suoi seguaci, tanti uomini quante donne, si distinsero per la loro fede e diventarono i 12 apostoli. Più tardi, Christos incaricò
    Tito di creare una Chiesa intorno al messaggio divino portato da Aristotele e da Christos stesso per diffondere meglio il verbo del creatore. Più Christos diventava conosciuto e rispettato, più la fede aristotelica guadagnava campo, fino a condurre direttamente un centurione a chiedere il battesimo. Un giorno, durante un pasto memorabile nel corso del quale Christos celebrò l'amicizia aristotelica, Daju, uno dei suoi apostoli, lo tradì. I romani vennero a cercare allora il profeta che fu condannato alla crocifissione da Pietro Ponzio. Christos morì sulla croce e si elevò verso il paradiso. I 21 logions di Christos sono 21 citazioni notevoli del profeta. Una leggenda vorrebbe che un'abbazia francese detenga un documento contenente i 21 logions originali e non censurati.

    Libro 3: Gli Arcangeli ed i Santi Aristotelici
    Il terzo libro racconta la vita di tutti i santi aristotelici di tutte le epoche. I santi canonizzati sono quelli che sono diventati santi dopo l'era del rinnovamento della fede.

    Libro 4: Dottrine, Sacramenti e Preghiere della Chiesa Aristotelica
    Il quarto libro spiega la celebrazione dei sacramenti come il battesimo o il matrimonio. Lì si trovan anche le dottrine che spiegano le fonti
    della fede o ancora lo status di Christos; per esempio, lì si trova anche il Credo ed il Cantico delle Idee.


    Tutti questi elementi dovrebbero fare di voi un eccellente aristotelico, un aristotelico che conduce la sua vita virtuosa in società e che
    conduce anche la sua vita spirituale intorno alla lode dell'Altissimo.
    Possa l'Altissimo illuminarvi e guidare vostri passi.


    Padre Zabouvski


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MessagePosté le: Ven Juil 28, 2023 7:19 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:

    Pastorale - Parte III : Professione di Fede

    Citation:
    I fedeli alla ricerca del paradiso sole possono condurre una vita virtuosa attraverso molte azioni differenti. Alcune di queste azioni vi saranno presentate e spiegate in questa ultima parte della lezione.

    Il Credo è il testo federatore della nostra Chiesa, esso serve per far crescere la fede nel nostro cuore. Questa preghiera afferma la nostra fede e la grida al mondo: è il segno della nostra unione di credenti aristotelici. Illustra anche il dogma e lo riassume in poche parole.
    Tutti gli aristotelici devono conoscerlo. L'atto di recitare il proprio credo è un atto che conferma all'Altissimo che vi state mantenendo saldamente sul cammino delle virtù. Questo credo deve essere riconosciuto per ricevere il battesimo ed è fondamentale per tutte le cerimonie.

    Citation:
    Io credo in Dio, l'Altissimo Onnipotente,
    Creatore del Cielo e della Terra, degli Inferi e il Paradiso,
    Giudice delle nostre anime nell'ora della morte.

    E in Aristotele, suo profeta,
    Figlio di Nicomaco e Phaetis,
    Mandato ad insegnare la sapienza
    E le leggi divine dell'Universo agli uomini fuorviati.

    Credo anche in Christos,
    Nato da Miriam e Ioseph.
    Ha sacrificato la sua vita per mostrarci la via del Paradiso.
    Così dopo aver sofferto sotto Ponzio,
    Morì martire per salvarci.
    Si è unito al Sole dove l'attendeva Aristotele alla destra dell'Altissimo.

    Io credo nell'Azione Divina,
    Nella Santa Romana Chiesa Aristotelica, Una e Indivisibile,
    Nella Comunione dei Santi,
    Nella remissione dei peccati,
    Nella Vita Eterna.

    Amen


    La Confessione è l'atto con cui i fedeli che hanno commesso uno sbaglio falso possono farsi perdonare. Dio sa bene che l'uomo non è perfetto, altrimenti sarebbe Dio, tuttavia riconosce che l'anima che si presta ad una confessione sincera e profonda è un'anima pura. Detto questo, per assicurarsi il perdono di Dio, il peccatore dovrebbe anche fare atto di penitenza (vedi sotto). Tutti i preti possono ascoltare le confessioni ma non possono divulgarne i contenuti, pena la perdita del loro status di sacerdote. Alcuni parroci incoraggiano inoltre i loro parrocchiani a confessare interiormente i loro peccati all'Altissimo prima di ogni messa.

    Citation:
    Io confesso a Dio Onnipotente, a tutti i Santi, e a voi, i miei Amici, perché ho peccato molto, in pensiero, in parola, in azione.
    Supplico tutti i Santi, e voi, i miei Amici, di pregare il Creatore per me. Che l'Altissimo ci conceda il perdono, l'assoluzione e la remissione di tutti i nostri peccati.


    La Penitenza è lo status in cui si colloca volontariamente il peccatore che si è confessato per ottenere il perdono di Dio. Differenti metodi per far penitenza sono il digiuno, il pellegrinaggio o la carità (vedi sotto).

    Il Digiuno è l'atto cui il penitente o il semplice fedele si priva dell'alimentazione o si limita ad un pasto base per un certo periodo, mettendosi così a livello dei più poveri, per prendere coscienza della miseria umana che la Chiesa cerca di combattere. Il concetto di digiuno ha origine dalla meditazione di Christos nel deserto.

    La Carità è un atto di virtù che devono praticare tutti gli aristotelici. Consiste nell'aiutare i propri fratelli aristotelici lungo il cammino delle virtù. E' l'aiutare i vagabondi perduti nei meandri del gioco, l'offrire un salario superiore al minimo legale ai propri braccianti, la vendita dei beni prodotti a dei prezzi non proibitivi e il rifiuto di una speculazione eccessiva. Ciascuno deve agire in questo senso con buona coscienza.

    Il Pellegrinaggio è l'atto di viaggiare attraverso i regni per prendere coscienza del creato. Il pellegrinaggio permette, oltre a essere una forte prova di fede, di prendere contatto con gli altri fratelli aristotelici e quindi di aiutarli. Il concetto di pellegrinaggio ha origine probabilmente dalla ricerca di Aristotele della città ideale.

    La Santità è lo status a cui aspirano tutti gli aristotelici. Alcuni fedeli hanno raggiunto questo status per il loro rispetto quasi assoluto dei principi aristotelici. Questi santi, anche se nel paradiso solare, hanno ancora il potere di influenzare certe cose della creazione, è quindi importante tenerli in considerazione e lodarli. Con questo non significa che dobbiamo lodare i Santi, e tanto meno l'Altissimo, per il nostro successo materiale. Sono consigliate le preghiere e la lettura delle agiografie dei vari santi e dei beati, ma che siano sempre sincere.


    Padre Abate Zabouvski

    Tradotto da Adhominem


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MessagePosté le: Ven Juil 28, 2023 7:20 pm    Sujet du message: Répondre en citant

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    Pastorale - Parte IV : Il Diritto Canonico

    Citation:

    Il Diritto Canonico può essere definito come l'insieme delle leggi che regolano l'organizzazione della Chiesa Aristotelica. Queste sono state stabilite dalla Curia ispirandosi agli insegnamenti di Oane, dei profeti Aristotele e Christos. Queste leggi servono per mantenere un minimo di ordine, permettendo così alla Chiesa di evolvere e ai fedeli di seguire in pace il cammino delle virtù, e guadagnare dunque il paradiso. Il rispetto del Diritto Canonico è fondamentale. Ecco a grandi linee gli articoli che possono interessare il semplice credente.

    Le Condizioni descrivono gli status e i loro nomi corrispondenti. Esisteno all'interno della Chiesa quattro status: l'eterodosso, lo status di colui che non riconosce il dogma aristotelico, il diritto canonico, o che è stato scomunicato; il credente, lo status di colui che crede e che riconosce il Diritto Canonico, ma che non fa ancora parte della Chiesa; il fedele, lo status del credente che è stato ammesso nella comunità della Chiesa mediante il battesimo; e infine il sacerdote, che ha ricevuto il sacramento dell'ordinazione e ha pronunciato i voti.

    Il Battesimo è l'atto tramite cui un credente entra nella comunità dei fedeli. Per essere ammesso al battesimo è necessario essere credente, essere un adulto sano di mente e capace di comprendere l'impegno, e aver fatto esplicita richiesta. Per il battesimo dei bambini, è obbligatorio un padrino ed è consigliata una conferma quando il battezzato raggiungerà l'età adulta. Il padrino è fortemente consigliato, ma non è obbligatorio, ad eccezione per le riconversioni. Tuttavia, la persona in qualità di padrino o madrina deve essere battezzata e non soggetta a interdizioni. Per essere valido, il battesimo deve essere stato celebrato in un luogo di culto autorizzato, ad opera di un chierico con tutti i requisiti necessari.

    Il Matrimonio è l'atto tramite cui due fedeli decidono di unire i loro destini per vivere in coppia il cammino delle virtù, per riprodursi e perpetuare così la creazione. Entrambi gli sposi devono assolutamente essere battezzati prima della pubblicazione di matrimonio, fatta quindici giorni prima della cerimonia. A parte rare eccezioni come ad esempio la possibilità che la sposa sia incinta, la pubblicazione di matrimonio ed il periodo di 15 giorni sono assolutamente necessari e non negoziabili. Gli sposi devono inoltre essere accompagnati nella cerimonia da almeno due testimoni battezzati. Un secondo matrimonio è impossibile, a meno che uno dei coniugi muoia o venga scomunicato, o se il matrimonio non è stato consumato. Solo un cardinale può annullare un matrimonio.

    La Giustizia della Chiesa è l'insieme delle pune e delle procedure che la Chiesa può esercitare. A Roma esistono due tribunali: il Tribunale Pontificio e l'Alta Corte di Giustizia Ecclesiastica. Ci sono anche, nella maggior parte delle diocesi, i Tribunali Episcopali. La Giustizia della Chiesa è di competenza dell'Inquisizione.


    Tradotto da Adhominem


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MessagePosté le: Ven Juil 28, 2023 7:21 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:

    Pastorale - Annesso I : La Vita di Christos

    Citation:
    LA VITA DI CHRISTOS
    Christos, nato sotto il nome di Joshua, è il figlio di poveri vagabondi che vivevano nella virtù e puri di ogni lussuria, Ioseph e Miriam. Venne al mondo a Betlemme, in Giudea, in una bicocca fatiscente, dove gli abitanti portarono di che cosa migliorare l'ordinario e rinnovare il casamento, tanto la grazia del bambino li aveva toccati.
    Difatti, era stato scelto da Dio, prima della sua nascita e mentre i suoi genitori non erano ancora sposati, per essere il Messia, colui che avrebbe portato dovunque la parola di Dio e avrebbe salvato le persone dai loro peccati ed insegnato la saggezza di Aristotele.
    Ma un giorno, Miriam finì per litigare con la favorita del re Mistral IV e gli rivelò il segreto della nascita di Joshua. Allora, avvertiti da un inviato di Dio, dovettero fuggire a Cipro per scampare al massacro dei bambini ordinato dal re, che aveva paura per il suo trono. Ritornarono solamente alla morte di questo ultimo e si installarono a Nazareth dove oramai il bambino prese il nome di Christos per non essere riconosciuto.
    Giunto all'età di uomo, lasciò i suoi genitori per percorrere il mondo e si mise a predicare. Respinse tutte le tentazioni che la Creatura senza Nome gli propose nel Deserto (lussuria, orgoglio...) e fu presto accompagnato da 12 discepoli ai quali chiese di abbandonare tutti i loro beni per seguirlo. La sua saggezza ed i miracoli che fece attirarono a lui numerose persone che si convertirono. Giunto a Gerusalemme, rivelò al popolo che era il Messia della profezia.
    Tuttavia, tradito dall'apostolo Dagiu ed accusato di essere un elemento di disordine nella città, fu portato al cospetto del procuratore romano, Pietro Ponzio, che, esasperato, lo condannò alla crocifissione.
    Christos, condotto sul luogo del supplizio, fu insultato, colpito, frustato, squartato, inchiodato poi ad una croce dove agonizzò e rese l'anima. Allora i ciechi si infurriarono, facendo fuggire la folla, e degli angeli discesero per portare in cielo il corpo di Christos, sotto gli occhi dei suoi discepoli.


    LE SUE IDEE
    • Christos sfumò la visione di Aristotele sul ritiro del mondo, nel senso che affermò che l'uomo ha bisogno di tempo di riposo, di isolamento e di quietudine al fine di riflettere per apprezzare meglio ciò che porta la Città agli uomini. Tuttavia, il deserto resta un luogo pericoloso poiché è là che la Creatura senza Nome provò a tentare Christos.
    • Predicò l'amore di Dio, chiamando gli uomini alla virtù, alla giustizia e alla temperanza per proteggersi della tentazione del peccato.
    • Insegnò la virtù della semplicità, chiamando i suoi discepoli a trascurare le ricchezze e gli ornamenti di questo mondo.
    • Chiamò gli uomini alla solidarietà, non solo tra essi, ma anche tra i popoli ("dovete sapere che tutte le nazioni hanno diritto al rispetto ed il loro popolo alla libertà ed alla nostra amicizia", diceva).
    • Predicò per l'uguaglianza tra gli uomini e le donne ("gli uomini come le donne sono i figli di Dio ed in questo sono uguali").
    • Condannò la schiavitù e gli stipendi da miseria ("fare lavorare un vagabondo in miniera per meno di diciassette ducati è una vergogna, anche se viene da un'altra Città. E farlo sudare per meno di diciotto ducati, per fargli uccidere un vitello, una mucca, un maiale, una covata, è uno scandalo!").
    • Invitò gli uomini a confessare i loro peccati per ricevere il perdono e l'amore di Dio.
    • Denunciò i cattivi preti che lasciavano il popolo senza guida per la loro incuria, poiché è per il loro errore che prospera il culto dei pagani.


    LA FONDAZIONE DELLA CHIESA
    A Gerusalemme, invitò tutti coloro che volevano seguire la strada tracciata da Aristotele e da lui stesso a formare una comunità e fece dell'apostolo Tito suo secondo a capo della stessa. Chiamò gli altri 11 apostoli vescovi e diede loro come missione aiutare Tito a fondare la Chiesa e a diffondere il messaggio di Dio attraverso il mondo.
    • Istituì il battesimo, gesto che simbolicamente lava il nuovo convertito di tutti i suoi peccati, come segno di entrata nella Chiesa.
    • Istituì anche la confessione, mezzo tramite il quale la Chiesa perdona i peccati a coloro che si pentono con sincerità, dando qualche penitenza.
    • Fece del matrimonio un sacramento somministrato a vita, con interdizione a romperlo, e vietò ai vescovi di potersi sposare né commettere l'atto carnale perché deve amare l'umanintà e non un umano e dedicarsi totalmente a Dio.
    • Raccomandò agli apostoli di commemorare il suo sacrificio con il pane e con il vino ("Consacrate il pane ed il vino dell'amicizia, simboli della mia carne e del mio sangue").
    • Proibì ai preti della Chiesa di esercitare il mestiere delle armi ("Gracius, se anche tu vuoi diventare anche uno di questi pastori che guiderà i greggi, dovrai mettere da parte la tua spada, perchè le armi sono fonte di violenza mentre invece tu avrai la missione di insegnare l'amicizia e l'amore divino").


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