L'Eglise Aristotelicienne Romaine The Roman and Aristotelic Church

[heldor]

Il cardinale annuì alla spiegazione di Kiakornell e scrisse qualcosa sul foglio che aveva davanti, quindi alzò nuovamente lo sguardo su di lei e le chiese:

"E come mai non avete pensato ad avvisare il Vostro Patriarca o qualche membro della Chiesa Aristotelica di questo ordine che avevate ricevuto, in modo che potesse garantire per Voi e trasmetterlo a chi di competenza?"

Quindi volse lo sguardo verso Berengario ed anche a lui rivolse domanda:

"Voi, Messer Berengario, come mai vi presentate davanti a me solo adesso?"

il volto rugoso del sacerdote non espresse nessuna emozione mentre poneva quella domanda a suo nipote.
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+S.Ecc.Ill.ma frà Tebaldo Foscari detto Heldor il randello
Cardinale Vescovo Emerito di San Domenico in Burgos
Vice Primate delle Venezie e Stato da Mar
Legato Apostolico per le Venezie e Stato da Mar
Patriarca di Venezia
Arcivescovo Sine Cura di Gorizia
Padre Generale dell'Ordine di San Domenico,
Conte di Sezze
ecc.

[Berengario]

Il Barone fece un sorriso bonario e rispose.

"Vedete, se solo ora mi trovo qui a sostener confronto, tale scelta è dovuta in buona sostanza a due considerazioni di fondo:in primis non esser parte della pletora dei postulanti della prima ora: non è nelle mie corde. In secundis credo che di avvenimenti di tal portata sia inopportuno venire a capo non nell'immediato, ma dopo lunga e profonda meditazione.
Troppo spesso l'animosità di quanto appena occorso inficia parole ed atti, quindi ho ritenuto più opportuno lasciar che il tempo desse giusta misura, lasciando decantare le emozioni del momento e dando modo di raggiungere una maturazione più genuina dei miei gesti."

Sempre guardando il grande anziano, proseguì.

"Ora, se sono qui è per poter avviare di riconciliazione con quella che sempre è la mia Chiesa e il mio Credo, visto che mai fu mia intenzione aver altra via che non fosse in Aristotele."

Con un cenno lieve della mano cambiò indirizzo alle parole:

"Sono qui inoltre come testimone dell'altrui buona fede e venendo a quanto riferisce la Contessa, posso confermar che ciò è cosa vera e che non vi possano esser altri e diversi significati riferibili ai servizi da noi prestati per la difesa della Repubblica Serenissima.

E voi, Eminenza, mi conoscete abbastanza bene, posso esser tutto meno che un mentitore."

[kiakornell]

La Contessa attese la fine della domanda che le era stata posta e attese che il suo accompagnatore finisse di parlare, quindi con la grazia che la contraddistingueva rispose al Cardinale.

"Vostra Eccellenza, non vi ho avvisati per il semplice motivo che la gendarmeria non pone in essere nessuna attività belligerante, anzi difensiva. Siccome nella bolla Pugna Heresis si dice che la Santa Chiesa avrebbe colpito con scomunica e anatema chiunque abbia contribuito all'elezione di Vespasiano a Doge Luogotenente, ed all'atto pratico non sono nemmeno stati colpiti da scomunica i suoi elettori se non Nicola e Bridget_bishop ed io non ero tra i consiglieri elettori come potrete controllare nei vecchi registri; chiunque abbia partecipato alla presa di Padova, e io di certo non vi ho preso parte; chiunque abbia difeso ed aiutato Vespasiano a mantenere il suo scranno dogale ed abbia osteggiato le armate della Chiesa e ad essa alleate, e la mia persona non ha difeso lo scranno di Vespasiano nè ha osteggiato le Sante Armate, ma difeso la Capitale da briganti DOPO che l'Eretico aveva abbandonato lo scranno....e men che meno ha espresso apprezzamento o vicinanza in qualsiasi modo, sia con parole che con opere all'eresia. Non ho ritrovato miei comportamenti tali da poter in qualche modo esser ritenuti lesivi nei confronti dell'Aristotelismo.
La gendarmeria non può attaccare nessuno, non può ledere nessuno, si limita a tenere chiusa la porta del sestiere di Castello, dove ci sono gli uffici erariali della Repubblica.
Non solo ma, il Doge Eretico non era più tale, si era già dimesso, le operazioni di elezione del nuovo Doge erano già in corso, il Prefetto nell'esercizio delle sue funzioni Repubblicane."

Prese un attimo respiro "Se riterrete che la mia difesa dopo l'abdicazione del Doge Eretico sia più grave di chi lo ha portato al potere, allora mi scuso per aver peccato di ritenermi tra i giusti, avendo difeso la mia Patria; senza avervi chiesto consulto".

Chinò poi il capo e rimase in attesa.

[heldor]

Il Cardinale scosse il capo e sorrise a Kiakornell, ma non era il solito sorriso paterno, era nella versione stanca, posò gli occhiali sul registro e fissò la donna negli occhi:

"Figliola, cercate di aiutarmi a capire, perché a questo punto non penso di averlo fatto: Voi dite che vi siete limitata a difendere la città di Venezia, capitale della Serenissima, il giorno successivo all'abdicazione dell'Eretico, non definiamolo Doge o Principe perché come tale non è mai stato riconosciuto dalla Chiesa, Vespasiano su ordine dell'allora Prefetto... Giusto?"

abbassò lo sguardo per levare qualcosa che si era poggiato sul faldone, una briciola, probabilmente, quindi riprese, senza più sorridere però:

"Pretendete però che chi era al comando delle Sante Armate, inviato per liberare la terra della Serenissima dall'Eretico e dai suoi amici, sapesse, senza che gli fosse stato comunicato che fosse come Voi dite... Io non contesto la Vostra buona fede nel fare quel che avete fatto, neanche l'esecuzione dell'ordine che Vi era stato impartito... Contesto il fatto che Voi pretendiate che Vi si creda per partito preso, perché, per quel che ne so io, ancora oggi, quel che mi state raccontando può essere una scusa inventata per giustificare un atto a difesa dell'eresia di Vespasiano!"

le parole gli uscivano dalle labbra in un crescendo che ebbe fine con un pugno tirato al piano dello scrittoio, accompagnato da uno sguardo molto severo... Quindi riprese il controllo ed unì la punta delle dita davanti al suo viso:

"Io sto cercando di aiutarVi per riabilitarVi nei confronti dell'Altissimo e della Chiesa Aristotelica... Avete capito cosa intendo dire con il mio ragionamento?"

La guardò con occhi speranzosi ed attese risposta.
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+S.Ecc.Ill.ma frà Tebaldo Foscari detto Heldor il randello
Cardinale Vescovo Emerito di San Domenico in Burgos
Vice Primate delle Venezie e Stato da Mar
Legato Apostolico per le Venezie e Stato da Mar
Patriarca di Venezia
Arcivescovo Sine Cura di Gorizia
Padre Generale dell'Ordine di San Domenico,
Conte di Sezze
ecc.

[kiakornell]

Osservò attentamente gli stati d'animo del Cardinale. A sua volta era decisamente stanca, sfinita da tutta la situazione che man mano era andata aggrovigliandosi fino all'arrivo in quelle Sale.

"Comprendo perfettamente il Vostro stato d'animo e so che state cercando di fare tutto il possibile, e per questo Vi sarò sempre grata.
Di certo non è nostra intenzione complicare la ricostruzione della vicenda, per questo, perdonatemi, ma forse sarebbe meglio se io potessi chiamare la Baronessa Gherlinde che vi potrà confermare la nostra versione.
Era lei Prefetto all'epoca, da Lei presi ordini e sicuramente sarà lieta di spiegarvi cosa accadde in quelle giornate di tumulto e gli ordini che diede a tutti."

Fece una pausa...

"Eminenza, non pretendiamo che ci si creda per partito preso, chiedo solo ripercorriate con me il filo di un ragionamento.
Proviamo a seguirlo insieme, ditemi dove non è esatto.

L'eretico si dimette nella notte tra 31 e l'1 prima dell'alba, scopriremo poi che cosa ci conferma questa cosa.
Nella giornata dell'1 il Prefetto Gherlinde ordina alla nobiltà di difendere il castello mentre già sono in atto le votazioni per il nuovo Doge.
Nella giornata del primo agosto, sia io che Berengario e molti altri provvediamo a tenere chiusa la porta del tesoro repubblicano con la gendarmeria, che non è un esercito e che non può compiere movimenti aggressivi per disposizione degli altissimi..
Nella giornata dell'1 anche il Comandante della Santa Armata è al corrente delle votazione per il nuovo doge, essendo uno di coloro che vota, così anche la Baronessa Gherlinde.
Il Comandante della Santa Armata, se non ricordo male, non si avvicina nemmeno a Venezia resta a Treviso, non potrebbe nemmeno volendo attaccare, la strada che lo separa al centro di Venezia si copre in due giorni, anche volendo non ci potrebbe essere scontro."

Si voltò dunque verso Berengario

[Berengario]

Il Foscari raccolse l'invito porto dall'algida dama con quello sguardo limpido.

"Ecco...si...sarebbe di conforto sentir da chi diede all'epoca tali disposizioni e chi meglio della baronessa di Mariqan potrà fugar ogni dubbio?"

Continuò poi il suo discorso.

"Le posizioni restano invariate anche il giorno due mentre tutti sanno che si sta votando il nuovo Doge, il Comandante lo sa, anche lui ha votato.
All'alba del 3, c'è il risultato dell'elezione del Doge.

Non pretendo mi crediate per partito preso ma:

Se all'alba del 3 c'è il risultato dell'elezione del Doge, le operazioni sono iniziate all'alba dell'1, tale è il tempo disposto dagli Altissimi, il che dimostra senza tema di smentita, che le dimissioni dell'eretico sono avvenute prima dell'alba dell'1.
Se all'Alba del 3 c'è il risultato delle elezioni del nuovo Doge, il giorno 1 e 2, l'eretico non è doge e l'unico funzionario con un ufficio per la difesa in carica dello stato è il Prefetto.
Pertanto quella difesa è per Venezia e non per un Doge che non c'è più.
Il Prefetto non ha emesso alcun proclama o chiamata alle armi a favore dell'eretico e proprio in queste sale ne avete dichiarato l'estraneità all'eresia.
Il Comandante delle Sante Armate che era in consiglio sapeva delle operazioni di voto, quindi sapeva anche che l'eretico non sedeva più in Consiglio e sapeva che si stava difendendo, soprattutto a fronte dell'alto numero di briganti che stanziava in Capitale.

Non chiediamo che ci crediate per partito preso, ma solo seguiate questi dati oggettivi scanditi da date e tempi."

Si distolse dal prelato e si tacque.

[heldor]

dopo un lunghissimo momento di silenzio, in cui il cardinale controllava, con attenzione, le carte, infine annuì.. Si levò gli occhiali dal naso e guardò i due colloquianti:

"Figli miei, personalmente posso anche credere a quel che mi dite, certo è che in quei momenti di concitazione, dovuti alla presenza di tanti eretici in terra veneziana, se il Prefetto o uno qualunque di coloro che sapevano come si stessero muovendo le cose, lo avesse fatto presente a me o a qualche altro membro della Chiesa Aristotelica, magari avremmo evitato di giungere a questa serie di scomuniche... Non pensate che le azioni avrebbero potuto essere fraintese?" alzò quindi la mano, riabbassandola stancamente, quindi aggiunse "Non importa... Non importa... Quanto prima avrete il decreto di sospensione della scomunica per il periodo di osservazione di 30 giorni, una formalità più che altro, quindi la scomunica sarà rimossa definitivamente!"

Infine sorrise ai due "Sono felice che la questione si sia risolta, anche se avrei sperato che mi aveste scritto fin da subito quanto mi avete detto, così da accellerare di non poco i tempi del perdono" nella voce si notava una stanchezza profonda ed una delusione ancor più profonda, forse non per quella sua ultima nota, ma per la situazione che aveva provocato.
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+S.Ecc.Ill.ma frà Tebaldo Foscari detto Heldor il randello
Cardinale Vescovo Emerito di San Domenico in Burgos
Vice Primate delle Venezie e Stato da Mar
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Patriarca di Venezia
Arcivescovo Sine Cura di Gorizia
Padre Generale dell'Ordine di San Domenico,
Conte di Sezze
ecc.

[Berengario]

Il Foscari rimase ad ascoltare con attenzione, soppesando le parole del Arcivescovo.

"Avete ragione, avremmo dovuto ben prima far ammenda, i motivi di tali remore li avete ascoltati: era opportuno farsi persuasi di quanto occorso e lasciare che si spengessero i clamori e la calca della prima ora."

"Sono sicuro ora che..."- guardo la dama - "che sia dama Barberini sia io saremo pronti ad affrontare il percorso a cui vorrete sottoporci, al fine condurre la nostra vita alla luce e nell'accettazione piena di Aristotele."

"Come dice un vecchio adagio: mamma comanda, picciotto va e fa: diteci, vi obbediremo senza remore e senza che cio' possa essere inteso come una subornazione, bensì scelta piena e convinta della saggezza della via del nostro massimo comune ispiratore."

[heldor]

L'anziano cardinale sorrise ai due, con fare paterno, non si alzò nemmeno dalla sedia, ma come quando i due erano bambini e lui un semplice prete, sempre indaffarato, gli fece cenno di uscire agitando la mano "Su su.. Andate ora.. Sennò come faccio a fare qualcosa per voi?" chiese guardandoli, sempre sorridente per poi andare ad inforcare gli occhiali e ad afferrare piuma e calamaio.
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+S.Ecc.Ill.ma frà Tebaldo Foscari detto Heldor il randello
Cardinale Vescovo Emerito di San Domenico in Burgos
Vice Primate delle Venezie e Stato da Mar
Legato Apostolico per le Venezie e Stato da Mar
Patriarca di Venezia
Arcivescovo Sine Cura di Gorizia
Padre Generale dell'Ordine di San Domenico,
Conte di Sezze
ecc.