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MessagePosté le: Dim Aoû 18, 2019 9:57 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:
[rp]Charta Aristotelica di Napoli

Concordato tra Regno delle Due Sicilie e la Santa Chiesa Aristotelica Romana

* Preambolo

Con la presente il Regno delle Due Sicilie ufficializza i suoi rapporti con la Chiesa Aristotelica Romana e Universale e riconosce l'aristotelismo come pietra fondante dei suoi valori e della sua cultura.
Con la presente la Chiesa Aristotelica Romana e Universale riconosce il Regno delle DueSicilie come Regno di Confessione Aristotelica e ne tutela e privilegia i Valori ed il Culto.

Questo concordato non può essere modificato o annullato che in seguito ad un accordo tra le due parti, quali che siano i cambiamenti che avvengano in seno al Concilio del Regno delle Due Sicilie o della Chiesa.

Nel caso in cui lo spirito o le condizioni indicate dal Concordato venissero a mancare, o nel caso di difficoltà di interpretazione o di applicazione degli articoli seguenti, si dovrà indire al più presto una riunione a cui parteciperanno le rappresentative del Regno delle Due Sicilie e della Chiesa, per discutere del problema e trovare un compromesso amichevole.
Tutti coloro che hanno contribuito, attivamente e palesemente, con parole, opere, atti ed omissioni, a non soddisfare le condizioni indicate dal Concordato, devono essere consapevoli che l'Inquisizione, un Tribunale Episcopale o il Regno tramite il tribunale di una delle sue Province possono decidere di aprire un'istruttoria, al fine di giudicare le loro azioni.

Precisazioni:
IG = In Gratibus = In Game
RP = Res Parendo = RolePlay (Forum etc)


I - Il ruolo della Chiesa nell'organizzazione spirituale del Regno


Art. I.1 – L'Aristotelismo è la religione ufficiale del Regno delle Due Sicilie. La Chiesa Aristotelica Romana e Universale, fondata dal Secondo Profeta, è l'unica detentrice della Verità Aristotelica e l'unica guida per gli uomini verso la salvezza.
Il Regno delle Due Sicilie riconosce l'esistenza della Santa Sede e di tutte le sue istituzioni.

I.2 – Solo il culto Aristotelico, così come insegnato dalla Santa Chiesa Aristotelica Romana e Universale,potrà essere esercitato o diffuso mediante proselitismo in pubblico nelle taverne, nei municipi e negli altri edifici ed istituzioni del Regno delle Due Sicilie.

I.3 –Nessuna setta, pseudo religione o culto verrà tollerato ad eccezione della religione spinozista e dei discepoli di Averroè. Questi ultimi due hanno una visione errata di Dio, perciò interpretano erroneamente l'Aristotelismo. Nonostante questo, la Santa Chiesa Aristotelica, nella sua grande bontà, e il Regno delle Due Sicilie, nel rispetto dei suoi sudditi, tollerano questi soli due culti secondo le seguenti condizioni:


I.3 bis – Le comunità di questi culti che intendano stabilirsi nel Regno delle Due Sicilie dovranno farne pubblica richiesta, elencando un referente responsabile e la totalità dei membri incorporati.
I.3 ter – Il Primate ha facoltà, previa consultazione e assenso del Sovrano, di decidere sulla concessione, sull'eventuale luogo (non più di una città) e sui mezzi attraverso i quali i culti autorizzati potranno praticare, predicare e/o fare proselitismo.
I.3 quater – Per ricevere il permesso di pratica, predicazione e/o proselitismo del culto (In Gratibus, Res Parendo), queste comunità dovranno comunque riconoscere la Chiesa Aristotelica come istituzione ed esser consapevoli dell’esistenza di questo concordato impegnandosi a rispettarne ogni parte.
I.3 quinquies – Qualora le Comunità Spinozista o Averroista presenti nel Regno non seguissero uno dei punti enunciati dagli articoli I.3, i membri coinvolti nella violazione saranno sottoposti a processo ecclesiastico con accusa di "Insulto alla Chiesa ed ai suoi insegnamenti" e saranno perseguiti dall’autorità temporale con l’accusa di “Disturbo all’Ordine Pubblico
I.3 sesties – Qualora le suddette Comunità non prendano pubblicamente le distanze dai membri coinvolti nella violazione e provvedano esse stesse ad espellerli prontamente, tutte le concessioni a loro favore decadranno immediatamente
I.3 septies –I gruppi non riconosciuti e non tollerati non potranno esercitare pubblicamente le proprie convinzioni; se lo faranno saranno processati dalla giustizia della Chiesa e ricadranno nei casi previsti dall'articolo IV.1 del presente concordato.


I.4 – Il Regno delle Due Sicilie riconosce la piena autorità della Chiesa Aristotelica e Romana nel dominio spirituale e sui vescovi e sempre favorirà la difesa e re instaurazione del clero legittimato dalla Chiesa stessa, anche attraverso la creazione di eserciti cui potrà essere assegnato vessillo delle Chiese Diocesane del Regno, in accordo con le autorità regie preposte.

I.5 – La Santa Chiesa Aristotelica riconosce la piena autorità del Regno delle Due Sicilie, del Sovrano e dei Governatori nel dominio temporale, in accordo con i dogmi aristotelici, sulle città e territori che essi governano.

I.6 – Tutte le violazioni alle disposizioni della parte I di questo concordato saranno considerate come un atto di eresia e saranno perseguite, su richiesta del Primate, del Sovrano, dell’Assemblea Episcopale o del Concilio della Corona, dalla Chiesa Aristotelica e dal Regno delle Due Sicilie.



II - Il Ruolo della Chiesa nell'organizzazione temporale del Regno


II.1 – Il Regno Duosiciliano e la Santa Chiesa locale, nel desiderio di mantenere e rafforzare i rapporti di collaborazione e fratellanza, si impegnano al continuo e proficuo confronto consultivo tra il Sovrano, i Governatori in carica e il Primate o suo delegato, per cercare di conformare l'azione di governo del Regno ai principi di giustizia, amicizia ed equità Aristotelica.
Tale confronto non sarà mai vincolante ma avrà solo carattere consultivo ed ispiratore, senza limitare il potere temporale dei governi provinciali e regio che, nell'ambito dei principi sopra esposti, potranno rispondere alle diverse necessità amministrative nella maniera più adeguata per conseguire il bene del Regno e del popolo duosiciliano.

II.2 – Il Primate o il delegato che, a seguito di questa collaborazione, viene a conoscenza di informazioni confidenziali che possono compromettere la sicurezza del Regno, s'impegna a non rivelarle, pena l'accusa di alto tradimento. D'altra parte se tali informazioni sono di natura tale da mettere in pericolo la Chiesa stessa o la Santa Sede, in questo caso ed esclusivamente questo il Primate o suo delegato è tenuto ad informare la Curia e l’Assemblea Episcopale del Regno dopo averlo comunicato al Sovrano ed al Concilio Reale.

II.3 – Il Sovrano delle Due Sicilie dovrà essere battezzato, oppure avere un attestato da parte del Primate che dichiari
- che egli non è stato condannato in precedenza dalla Santa Inquisizione,
- che non è stato scomunicato o interdetto dalle autorità della Santa Chiesa Aristotelica Romana.
Il Primate non potrà rifiutarsi di concedere tale attestato qualora il Sovrano rispetti i requisiti.

Il Sovrano dovrà essere intronizzato e incoronato dal Primate. L’incoronazione sancirà la legittimità del suo governo, riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa Aristotelica.
Nel caso non fosse battezzato, il Sovrano del Regno dovrà comunque riconoscere ufficialmente l'autorità della Chiesa e della religione Aristotelica come religione ufficiale dello Stato ed impegnarsi a garantire il pieno rispetto di quanto stabilito in questo concordato.

II.3 bis – I Governatori In Gratibus del Regno delle Due Sicilie (Principi di Terra di Lavoro e d’Abruzzo) dovranno essere benedetti dai rispettivi Arcivescovi o da un loro delegato. Sia i Governatori che i Consiglieri dovranno essere battezzati, o perlomeno avere un attestato da parte dell’Arcivescovo competente che li dichiara non eretici, apostati, scomunicati o in generale nemici della Santa Chiesa Aristotelica.
I Governatori delle Province si impegnano a diffidare da eretici, apostati, scomunicati o nemici della Santa Chiesa nella gestione temporale della Provincia di loro competenza.

II.4 – Un membroordinato del clero Aristotelico può assumersi una missione di natura temporale, previo assenso scritto del Primate o del proprio Arcivescovo competente e nel rispetto dei documenti della Santa Chiesa Aristotelica che normano l'attività politica del Clero, ma non potrà violare in tale missione i principi della vera fede della quale la Chiesa Aristotelica è unica depositaria.

II.5 – Il Sovrano delle Due Sicilie, entro cinque giorni dalla sua elezione e prima della sua incoronazione, che sarà avviata entro e non oltre i sette giorni successivi alla sua elezione nominerà un confessore privato (prete aristotelico ordinato), il quale lo assisterà nel suo cammino. Nel caso il Sovrano non sia battezzato, tale chierico sarà ritenuto suo consigliere personale.
In caso di mancata nomina sarà ritenuto confermato il precedente confessore o, in sua assenza, il Primate o suo delegato.

II.5bis – I Governatori In Gratibus del Regno delle Due Sicilie entro cinque giorni dalla loro elezione e prima della loro benedizione nomineranno ciascuno un confessore privato (prete aristotelico ordinato), il quale li assisterà nel loro cammino. Nel caso uno od entrambi i Governatori non siano aristotelici, tale chierico sarà ritenuto loro consigliere personale.
In caso di mancata nomina saranno ritenuti confermati i precedenti confessori o, in loro assenza, gli Arcivescovi delle due province o loro delegati.

II.6 – Il Regno Delle Due Sicilie nelle persone del Sovranoe dei Governatorinon proporranno mai all'Araldica Duosiciliana patenti di nobiltà per:
• i non battezzati che non siano in possesso di attestato del Primate che dichiari che non è eretico condannato, apostata o scomunicato,
• chi sia sospettato di eresia, apostasia o netta posizione di nemico della Chiesa davanti alla Santissima Inquisizione con parola siglata di accusa e sospetto da parte di un Cardinale Inquisitore attraverso un commissionamento.
La violazione dell'articolo II.6 comporta l'apertura di processo inquisitoriale e/o procedura di scomunica.

III - Il ruolo della Chiesa nella vita civile


III.1 – I matrimoni Aristotelici sono gli unici riconosciuti come validi e gli unici a produrre effetti civili riconosciuti dal Regno delle Due Sicilie

III.2 – Conformemente alla bolla pontificia Matrimonium Prohibitem
, il "matrimonio civile", o tutte le altre forme di unione di questo tipo aventi come scopo il legare due persone sono severamente vietate nelle terre del Regno delle Due Sicilie

III.2.bis – Ogni violazione degli art. III.1 e 2 sarà punita dalla giustizia ecclesiastica tramite la Santa Inquisizione e dall'autorità secolare tramite i tribunali delle Province con l’accusa di “Disturbo all’Ordine Pubblico".

III.3 – La Chiesa fa propria la missione d'aiutare i più miserabili. I suoi rappresentanti si adopereranno con ogni mezzo a loro disposizione per mettere in atto azioni di carità coordinando, per quanto possibile, i loro sforzi con le autorità municipali e reali.

III.4 – La Chiesa fa propria la missione di educare il popolo ai giusti valori Aristotelici ed al rispetto delle istituzioni reali.
Per questo essa attiverà una stretta collaborazione con gli Atenei del Regno per garantire l'insegnamento delle materie della Via della Chiesa in maniera puntuale e precisa.
L'elenco dei docenti di tale via sarà oggetto di confronto mensile dal Primate in modo da evitare che eretici/scomunicati possano insegnare tali materie fuorviando il messaggio Aristotelico nell'insegnamento.

III.5 – I vescovi avranno completa autonomia e autorità nella nomina del clero delle loro diocesi, sacerdoti o laici, e nell'autorizzarli ad amministrare i sacramenti, come pure nella conferma o apposizione di veto all’elezione dei Parroci IG.
Nel caso di elezione non confermata dall'autorità ecclesiastica, il Parroco IG sarà considerato usurpatore e ogni sua azione sarà considerata nulla.
Ogni abuso delle prerogative ecclesiastiche In Gratibus e Res Parendo contrario alle norme canoniche e primaziali sarà giudicato dalla giustizia ecclesiastica tramite la Santa Inquisizione e dall'autorità secolare tramite i tribunali delle Province con l’accusa di “Disturbo all’Ordine Pubblico".
Qualsiasi tentativo di occupazione di un incarico religioso al di fuori delle procedure canoniche o con l'uso della forza verrà giudicato dalla giustizia ecclesiastica tramite la Santa Inquisizione e dall'autorità secolare tramite i tribunali delle Province con l’accusa di “Disturbo all’Ordine Pubblico".
Il Regno delle Due Sicilie favorirà qualsiasi intervento, anche militare e con la collaborazione delle forze armate del Regno, al fine di ripristinare un legittimo e avallato chierico della Santa Chiesa Aristotelica.

III.6 – Ogni ecclesiastico ]avallato dall’autorità religiosa non deve rendere conto a nessuno dei suoi atti spirituali tranne che al suo vescovo. I Parroci eletti In Gratibus hanno facoltà di amministrare la propria parrocchia secondo le direttive del proprio vescovo e secondo le norme del Diritto Canonico.
Ogni violazione o comportamento sospetto dovrà essere riferito all’autorità episcopale, o in sua assenza o latenza, all’Arcivescovo o al Primate perché possa essere valutata eventuale azione giudiziaria necessaria.
Foro competente per i Parroci IG non confermati dall'autorità ecclesiastica sarà di diritto il tribunale provinciale competente con facoltà di ascolto, da parte del giudice e del PM, dell’autorità ecclesiastica competente.
A nessun chierico può essere chiesto di rivelare ciò che è venuto a conoscenza a seguito del sacramento della confessione, tranne che dal Santo Padre o dal Sacro Collegio dei Cardinali.

III.7 – Almeno un rappresentante della Primazia deve essere presente alle manifestazioni organizzate dal Sovrano e dai suoi consiglieri per le quali ha ricevuto preventivo invito. L'assenza di un rappresentante della Primazia può essere tollerata, solo nel caso in cui il Sovrano o i suoi consiglieri ne siano stati preventivamente informati.

III.8 – Il Sovrano o un suo delegato e almeno un componente dei Consigli degli Abruzzi e di Terra di Lavoro dovranno essere presenti alle manifestazioni e celebrazioni religiose di livello nazionale svolte in Taverna del Regno o in pubblica piazza. L'assenza del Sovrano o di un rappresentante delle Province può essere tollerata solo nel caso in cui il Primate o il Vice Primate ne siano stati preventivamente informati.

III.9 – Su richiesta del Sovrano , il Primate si impegna ad assegnare un membro del clero duosiciliano all'Esercito del Regno in qualità di cappellano militare. In caso di guerra o di azioni militari rilevanti il Primate si occuperà del sostegno spirituale dei soldati, nel rispetto delle indicazioni dalla Curia o dall'Assemblea Episcopale.


IV - La Giustizia della Chiesa


IV.1 – Il Sovrano del Regno e i Governanti dei Principati afferenti al Regno, così come i loro successori e funzionari, si impegnano a prestare ausilio alla Chiesa, su richiesta dalla stessa, per l'applicazione di una sentenza ecclesiastica di colpevolezza, aprendo un processo con capo di accusa di "Disturbo dell'Ordine pubblico".

IV.2 – Sul territorio del Regno delle Due Sicilie sono istituiti la Santissima Inquisizione con il Tribunale Inquisitoriale, il Tribunale Archiepiscopale di Roma e il Tribunale Archiepiscopale di Capua. I poteri e le prerogative della Santissima Inquisizione e dei Tribunali sono quelli definiti nel Diritto Canonico della Santa Chiesa Aristotelica e Romana.

IV.3 – Il Tribunale Inquisitoriale e la Giustizia della Chiesa sono competenti nei casi di eresia, scisma, apostasia, insulto, blasfemia o diffamazione verso la Chiesa, le sue istituzioni, i suoi membri o i suoi insegnamenti; di prevaricazione o di violazione di giuramento fatto sulle Sante Scritture.

IV.4 – Il tribunale religioso farà applicare le differenti punizioni decise e previste dal Diritto Canonico attraverso le Vidamie competenti.

IV.4 bis: Le sanzioni pesanti, conformi alla carta dei giudici, come i roghi pubblici e le condanne alla prigionia superiore ai tre giorni, saranno oggetto di approvazione da parte del Regno.
IV.4 ter: Nel caso il tribunale ecclesiastico non sia in grado di fare applicare la sentenza, il tribunale temporale locale dovrà occuparsene, conformemente alla domanda della procura ecclesiastica e nel rispetto della Carta dei Giudici.

IV.5 – I condannati potranno fare appello contro le sentenze del Tribunale Inquisitoriale al Tribunale della Rota Apostolica e della Cassazione, a Roma.

IV.6 – Qualora la sentenza sia contestata dal giudice civile per una pena ritenuta troppo severa, egli avrà facoltà di presentare ricorso scritto all’Inquisitore entro 7 giorni dalla sentenza. Entro 7 giorni dalla notifica di ricevimento del ricorso, verrà istituita una commissione composta dal Primate, da un funzionario della Santissima Inquisizione e dal giudice della Provincia il cui tribunale in gratibus sia competente. Questa commissione esaminerà nuovamente il caso, ed il suo verdetto, scaturito dall’unanimità dei membri, sarà insindacabile.


V – Delle prerogative del Clero


V.1 – Il Primate e il clero potranno servirsi dell’assistenza delle sante armate o di altri ordini affini, come la Guardia Episcopale, Pontificia e OMR o Ordini Amici Aristotelici, con costante informazione al Sovrano e ai Prefetti interessati per la loro sicurezza nei loro spostamenti all’interno del Regno. Tutti gli spostamenti e le azioni intraprese da compagnie militari che assistano il Primate e il clero dovranno essere concordate con lo Stato Maggiore Regio e il Ministro della Difesa al fine di non intralciare i compiti delle rispettive forze armate, non mettere a rischio vita ed integrità dei soldati e non arrecare danno al territorio. Tali armate o ordini non agiranno mai contro gli interessi del Regno stesso, impegnandosi a seguire le leggi dello stesso e sono regolati dalle norme del Diritto Canonico e dovranno coordinarsi con gli organi militari del Regno.

V.2 - Il Regno riconosce alla Santa Chiesa Aristotelica piena autorità e autonomia nella gestione del Consiglio Diocesano, dei suoi membri e delle sue funzionalità nel rispetto del Diritto Canonico.
La Santa Chiesa Aristotelica potrà organizzare propri eserciti battenti vessillo Diocesano, previo accordo con lo Stato Maggiore Regio e il Ministro della Difesa, per garantire la difesa delle sedi episcopali, dei fedeli e della Vera Fede. Le eventuali responsabilità penali o economiche a seguito di errori alla guida delle armate saranno in capo alla Primazia.

V.3 - Il Regno riconosce alla Santa Chiesa Aristotelica piena autonomia economica e finanziaria, ivi compresa la possibilità di istituire un obolo per le confessioni o una decima per i fedeli previo accordo con la Provincia interessata, al fine di garantire la gestione e il mantenimento delle Diocesi, così come di eventuali azioni caritatevoli in favore dei fedeli. Il pagamento di tale obolo o decima sarà di natura totalmente volontaria e il mancato pagamento non comporterà alcuna denuncia presso tribunali Provinciali.

V.4 – I Chierici aristotelici possono richiedere al Regno una scorta, qualora la loro missione di emissari di Dio renda necessario uno spostamento all'interno del Regno. Il Regno e i Governatori locali per quanto di loro competenza, compatibilmente con le risorse economiche e militari disponibili al momento, si impegnano a fornirla in tempi brevi.

V.5 – Il Regno aiuterà i chierici ordinati a divenire parroci In Gratibus, elargendo loro un prestito/dono, compatibilmente alle disponibilità di cassa del Regno o delle Province, affinché essi possano quanto prima occupare una parrocchia In Gratibus e portare conforto alle anime dei fedeli. (prestito non superiore ai 1000 ducati) Sarà possibile ricevere questo prestito/dono solo se il futuro parroco In Gratibus rimarrà all'interno del Regno delle Due Sicilie per almeno quattro mesi. Tale prestito sarà restituito immediatamente alla provincia/regno appena raggiunto il livello necessario In gratibus.

V.6 – I membri della Nunziatura Apostolica, quali Ambasciatori della Santa Sede, il Primate e i Vice-Primate , quale massime autorità ecclesiastiche sul territorio, e gli Arcivescovi aventi Cattedra all’interno del Regno godono dell'immunità diplomatica. Per immunità diplomatica si intende una situazione giuridica soggettiva privilegiata riconosciuta e garantita a taluni soggetti, in considerazione della loro posizione e funzione istituzionale. Gli effetti delle immunità sono riconducibili alla non processabilità per tutti i reati esclusi quelli previsti dall'articolo V.7.

V.7 – Per i reati quali il tradimento e l'alto tradimento, l’appropriazione indebita, il brigantaggio, l’assalto non autorizzato ai municipi o ai castelli delle capitali, i funzionari apostolici rimangono processabili, tuttavia una commissione composta da un membro della Santissima Inquisizione, il Primate, il Governatore della Provincia competente ed il Sovrano saranno chiamati a deliberare un parere consultivo a maggioranza, seppur non vincolante, per il giudice che si troverà ad arbitrare la causa.

V.8 – Un ecclesiastico in possesso di un titolo nobiliare dovrà essere trattato come un nobile laico, con un'unica differenza, egli dovrà sì giurare fedeltà alle autorità temporali, ma non potrà essere costretto a compiere atti contrari ai precetti o alla morale Aristotelica.

V.9 – Il Regno delle Due Sicilie nella persona del Sovrano, si impegna a creare il Ministero Ecclesiale del Regno. La nomina del Ministro di tale dicastero sarà a scelta del Sovrano, tra Primate e i due Arcivescovi del Regno in carica, e oltre a svolgere la funzione di Ministro del Regno, sarà di diritto il Consigliere privato di Sua Maestà. Il membro della Primazia che avrà tale onere sarà vincolato dall'obbligo di fedeltà e segretezza di ogni membro del Concilio, tranne per i casi in cui vi sia una reale minaccia alla Fede aristotelica.

V.10 – La Corona Duosiciliana concede al Primate degli Stati Pontifici e del Meridione il titolo di "Principe di Benevento" con annessi feudi, proprietà e latifondi. Il Primate amministrerà questo territorio in nome e per conto della Santa Chiesa. Tale titolo è legato al ruolo che ricopre.
Il Primate adempirà ai doveri dell'essere nobile tranne a quelli contrari alla morale aristotelica (es. eventuale discesa in guerra) per i quali potrà o astenersi o inviare un suo emissario (solo a difesa del Regno).


Firmato a Napoli il giorno XVII del VII mese dell'anno di grazia MCDLXVII[/i]



Per il Regno delle Due Sicilie
Sua Maestà il Re del Regno delle Due Sicilie

Alessio Godeoc Aldobrandeschi




Il Real Ministro degli Esteri e Segretario Reale

Nerissa Gregoria Zara Del Drago


La Governatrice di Terra di Lavoro
(Alberica Ines Kyle Alfieri della Torre nota come Ladymarien)




Il Governatore degli Abruzzi.

Adriano Ares Niccolò "Susaku" Meridio D'Oria




Per la Santa Chiesa Aristotelica Romana:

Sua Eminenza Rev.ma Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinale-cancelliere della Congregazione per gli Affari del Secolo





Sua Eminenza Rev.ma Mons. Arduino I "Gropius" Della Scala
Decano del Sacro Collegio e Protonotario Apostolico




Sua Eminenza Rev.ma Gianvitus Tarcisius De'Reame
Primate e Arcivescovo di Capua





Sua Eminenza Rev.ma Cristoforo Borgia
Vicarius Urbis Romae





[/rp]


Code:
[quote][rp][color=black][i][u][b][size=24]Charta Aristotelica di Napoli[/size][/b][/u]

[b][size=18]Concordato tra Regno delle Due Sicilie e la Santa Chiesa Aristotelica Romana[/size][/b]

[u]* Preambolo[/u]

Con la presente il Regno delle Due Sicilie ufficializza i suoi rapporti con la Chiesa Aristotelica Romana e Universale e riconosce l'aristotelismo come pietra fondante dei suoi valori e della sua cultura.
Con la presente la Chiesa Aristotelica Romana e Universale riconosce il Regno delle DueSicilie come Regno di Confessione Aristotelica e ne tutela e privilegia i Valori ed il Culto.

Questo concordato non può essere modificato o annullato che in seguito ad un accordo tra le due parti, quali che siano i cambiamenti che avvengano in seno al Concilio del Regno delle Due Sicilie o della Chiesa.

Nel caso in cui lo spirito o le condizioni indicate dal Concordato venissero a mancare, o nel caso di difficoltà di interpretazione o di applicazione degli articoli seguenti, si dovrà indire al più presto una riunione a cui parteciperanno le rappresentative del Regno delle Due Sicilie e della Chiesa, per discutere del problema e trovare un compromesso amichevole.
Tutti coloro che hanno contribuito, attivamente e palesemente, con parole, opere, atti ed omissioni, a non soddisfare le condizioni indicate dal Concordato, devono essere consapevoli che l'Inquisizione, un Tribunale Episcopale o il Regno tramite il tribunale di una delle sue Province possono decidere di aprire un'istruttoria, al fine di giudicare le loro azioni.

[b]Precisazioni:[/b]
IG = In Gratibus = In Game
RP = Res Parendo = RolePlay (Forum etc)


[size=18][b]I - Il ruolo della Chiesa nell'organizzazione spirituale del Regno[/b][/size]


[b]Art. I.1[/b] – L'Aristotelismo è la religione ufficiale del Regno delle Due Sicilie. La Chiesa Aristotelica Romana e Universale, fondata dal Secondo Profeta, è l'unica detentrice della Verità Aristotelica e l'unica guida per gli uomini verso la salvezza.
Il Regno delle Due Sicilie riconosce l'esistenza della Santa Sede e di tutte le sue istituzioni.

I.2 – Solo il culto Aristotelico, così come insegnato dalla Santa Chiesa Aristotelica Romana e Universale,potrà essere esercitato o diffuso mediante proselitismo in pubblico nelle taverne, nei municipi e negli altri edifici ed istituzioni del Regno delle Due Sicilie.

I.3 –Nessuna setta, pseudo religione o culto verrà tollerato ad eccezione della religione spinozista e dei discepoli di Averroè. Questi ultimi due hanno una visione errata di Dio, perciò interpretano erroneamente l'Aristotelismo. Nonostante questo, la Santa Chiesa Aristotelica, nella sua grande bontà, e il Regno delle Due Sicilie, nel rispetto dei suoi sudditi, tollerano questi soli due culti secondo le seguenti condizioni:


I.3 bis – Le comunità di questi culti che intendano stabilirsi nel Regno delle Due Sicilie dovranno farne pubblica richiesta, elencando un referente responsabile e la totalità dei membri incorporati.
I.3 ter – Il Primate ha facoltà, previa consultazione e assenso del Sovrano, di decidere sulla concessione, sull'eventuale luogo (non più di una città) e sui mezzi attraverso i quali i culti autorizzati potranno praticare, predicare e/o fare proselitismo.
I.3 quater – Per ricevere il permesso di pratica, predicazione e/o proselitismo del culto (In Gratibus, Res Parendo), queste comunità dovranno comunque riconoscere la Chiesa Aristotelica come istituzione ed esser consapevoli dell’esistenza di questo concordato impegnandosi a rispettarne ogni parte.
I.3 quinquies – Qualora le Comunità Spinozista o Averroista presenti nel Regno non seguissero uno dei punti enunciati dagli articoli I.3, i membri coinvolti nella violazione saranno sottoposti a processo ecclesiastico con accusa di "Insulto alla Chiesa ed ai suoi insegnamenti" e saranno perseguiti dall’autorità temporale con l’accusa di “Disturbo all’Ordine Pubblico
I.3 sesties – Qualora le suddette Comunità non prendano pubblicamente le distanze dai membri coinvolti nella violazione e provvedano esse stesse ad espellerli prontamente, tutte le concessioni a loro favore decadranno immediatamente
I.3 septies –I gruppi non riconosciuti e non tollerati non potranno esercitare pubblicamente le proprie convinzioni; se lo faranno saranno processati dalla giustizia della Chiesa e ricadranno nei casi previsti dall'articolo IV.1 del presente concordato.


I.4 – Il Regno delle Due Sicilie riconosce la piena autorità della Chiesa Aristotelica e Romana nel dominio spirituale e sui vescovi e sempre favorirà la difesa e re instaurazione del clero legittimato dalla Chiesa stessa, anche attraverso la creazione di eserciti cui potrà essere assegnato vessillo delle Chiese Diocesane del Regno, in accordo con le autorità regie preposte.

I.5 – La Santa Chiesa Aristotelica riconosce la piena autorità del Regno delle Due Sicilie, del Sovrano e dei Governatori nel dominio temporale, in accordo con i dogmi aristotelici, sulle città e territori che essi governano.

I.6 – Tutte le violazioni alle disposizioni della parte I di questo concordato saranno considerate come un atto di eresia e saranno perseguite, su richiesta del Primate, del Sovrano, dell’Assemblea Episcopale o del Concilio della Corona, dalla Chiesa Aristotelica e dal Regno delle Due Sicilie.



[size=18][b]II - Il Ruolo della Chiesa nell'organizzazione temporale del Regno[/b][/size]


II.1 – Il Regno Duosiciliano e la Santa Chiesa locale, nel desiderio di mantenere e rafforzare i rapporti di collaborazione e fratellanza, si impegnano al continuo e proficuo confronto consultivo tra il Sovrano, i Governatori in carica e il Primate o suo delegato, per cercare di conformare l'azione di governo del Regno ai principi di giustizia, amicizia ed equità Aristotelica.
Tale confronto non sarà mai vincolante ma avrà solo carattere consultivo ed ispiratore, senza limitare il potere temporale dei governi provinciali e regio che, nell'ambito dei principi sopra esposti, potranno rispondere alle diverse necessità amministrative nella maniera più adeguata per conseguire il bene del Regno e del popolo duosiciliano.

II.2 – Il Primate o il delegato che, a seguito di questa collaborazione, viene a conoscenza di informazioni confidenziali che possono compromettere la sicurezza del Regno, s'impegna a non rivelarle, pena l'accusa di alto tradimento. D'altra parte se tali informazioni sono di natura tale da mettere in pericolo la Chiesa stessa o la Santa Sede, in questo caso ed esclusivamente questo il Primate o suo delegato è tenuto ad informare la Curia e l’Assemblea Episcopale del Regno dopo averlo comunicato al Sovrano ed al Concilio Reale.

II.3 – Il Sovrano delle Due Sicilie dovrà essere battezzato, oppure avere un attestato da parte del Primate che dichiari
- che egli non è stato condannato in precedenza dalla Santa Inquisizione,
- che non è stato scomunicato o interdetto dalle autorità della Santa Chiesa Aristotelica Romana.
Il Primate non potrà rifiutarsi di concedere tale attestato qualora il Sovrano rispetti i requisiti.

Il Sovrano dovrà essere intronizzato e incoronato dal Primate. L’incoronazione sancirà la legittimità del suo governo, riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa Aristotelica.
Nel caso non fosse battezzato, il Sovrano del Regno dovrà comunque riconoscere ufficialmente l'autorità della Chiesa e della religione Aristotelica come religione ufficiale dello Stato ed impegnarsi a garantire il pieno rispetto di quanto stabilito in questo concordato.

II.3 bis – I Governatori In Gratibus del Regno delle Due Sicilie (Principi di Terra di Lavoro e d’Abruzzo) dovranno essere benedetti dai rispettivi Arcivescovi o da un loro delegato. Sia i Governatori che i Consiglieri dovranno essere battezzati, o perlomeno avere un attestato da parte dell’Arcivescovo competente che li dichiara non eretici, apostati, scomunicati o in generale nemici della Santa Chiesa Aristotelica.
I Governatori delle Province si impegnano a diffidare da eretici, apostati, scomunicati o nemici della Santa Chiesa nella gestione temporale della Provincia di loro competenza.

II.4 – Un membroordinato del clero Aristotelico può assumersi una missione di natura temporale, previo assenso scritto del Primate o del proprio Arcivescovo competente e nel rispetto dei documenti della Santa Chiesa Aristotelica che normano l'attività politica del Clero, ma non potrà violare in tale missione i principi della vera fede della quale la Chiesa Aristotelica è unica depositaria.

II.5 – Il Sovrano delle Due Sicilie, entro cinque giorni dalla sua elezione e prima della sua incoronazione, che sarà avviata entro e non oltre i sette giorni successivi alla sua elezione nominerà un confessore privato (prete aristotelico ordinato), il quale lo assisterà nel suo cammino. Nel caso il Sovrano non sia battezzato, tale chierico sarà ritenuto suo consigliere personale.
In caso di mancata nomina sarà ritenuto confermato il precedente confessore o, in sua assenza, il Primate o suo delegato.

II.5bis – I Governatori In Gratibus del Regno delle Due Sicilie entro cinque giorni dalla loro elezione e prima della loro benedizione nomineranno ciascuno un confessore privato (prete aristotelico ordinato), il quale li assisterà nel loro cammino. Nel caso uno od entrambi i Governatori non siano aristotelici, tale chierico sarà ritenuto loro consigliere personale.
In caso di mancata nomina saranno ritenuti confermati i precedenti confessori o, in loro assenza, gli Arcivescovi delle due province o loro delegati.

II.6 – Il Regno Delle Due Sicilie nelle persone del Sovranoe dei Governatorinon proporranno mai all'Araldica Duosiciliana patenti di nobiltà per:
• i non battezzati che non siano in possesso di attestato del Primate che dichiari che non è eretico condannato, apostata o scomunicato,
• chi sia sospettato di eresia, apostasia o netta posizione di nemico della Chiesa davanti alla Santissima Inquisizione con parola siglata di accusa e sospetto da parte di un Cardinale Inquisitore attraverso un commissionamento.
La violazione dell'articolo II.6 comporta l'apertura di processo inquisitoriale e/o procedura di scomunica.

[size=18][b]III - Il ruolo della Chiesa nella vita civile[/b][/size]


III.1 – I matrimoni Aristotelici sono gli unici riconosciuti come validi e gli unici a produrre effetti civili riconosciuti dal Regno delle Due Sicilie

III.2 – Conformemente alla bolla pontificia Matrimonium Prohibitem[/i] , il "matrimonio civile", o tutte le altre forme di unione di questo tipo aventi come scopo il legare due persone sono severamente vietate nelle terre del Regno delle Due Sicilie

III.2.bis – Ogni violazione degli art. III.1 e 2 sarà punita dalla giustizia ecclesiastica tramite la Santa Inquisizione e dall'autorità secolare tramite i tribunali delle Province con l’accusa di “Disturbo all’Ordine Pubblico".

III.3 – La Chiesa fa propria la missione d'aiutare i più miserabili. I suoi rappresentanti si adopereranno con ogni mezzo a loro disposizione per mettere in atto azioni di carità coordinando, per quanto possibile, i loro sforzi con le autorità municipali e reali.

III.4 – La Chiesa fa propria la missione di educare il popolo ai giusti valori Aristotelici ed al rispetto delle istituzioni reali.
Per questo essa attiverà una stretta collaborazione con gli Atenei del Regno per garantire l'insegnamento delle materie della Via della Chiesa in maniera puntuale e precisa.
L'elenco dei docenti di tale via sarà oggetto di confronto mensile dal Primate in modo da evitare che eretici/scomunicati possano insegnare tali materie fuorviando il messaggio Aristotelico nell'insegnamento.

III.5 – I vescovi avranno completa autonomia e autorità nella nomina del clero delle loro diocesi, sacerdoti o laici, e nell'autorizzarli ad amministrare i sacramenti, come pure nella conferma o apposizione di veto all’elezione dei Parroci IG.
Nel caso di elezione non confermata dall'autorità ecclesiastica, il Parroco IG sarà considerato usurpatore e ogni sua azione sarà considerata nulla.
Ogni abuso delle prerogative ecclesiastiche In Gratibus e Res Parendo contrario alle norme canoniche e primaziali sarà giudicato dalla giustizia ecclesiastica tramite la Santa Inquisizione e dall'autorità secolare tramite i tribunali delle Province con l’accusa di “Disturbo all’Ordine Pubblico".
Qualsiasi tentativo di occupazione di un incarico religioso al di fuori delle procedure canoniche o con l'uso della forza verrà giudicato dalla giustizia ecclesiastica tramite la Santa Inquisizione e dall'autorità secolare tramite i tribunali delle Province con l’accusa di “Disturbo all’Ordine Pubblico".
Il Regno delle Due Sicilie favorirà qualsiasi intervento, anche militare e con la collaborazione delle forze armate del Regno, al fine di ripristinare un legittimo e avallato chierico della Santa Chiesa Aristotelica.

III.6 – Ogni ecclesiastico ]avallato dall’autorità religiosa non deve rendere conto a nessuno dei suoi atti spirituali tranne che al suo vescovo. I Parroci eletti In Gratibus hanno facoltà di amministrare la propria parrocchia secondo le direttive del proprio vescovo e  secondo le norme del Diritto Canonico.
Ogni violazione o comportamento sospetto dovrà essere riferito all’autorità episcopale, o in sua assenza o latenza, all’Arcivescovo o al Primate perché possa essere valutata eventuale azione giudiziaria necessaria.
Foro competente per i Parroci IG non confermati dall'autorità ecclesiastica sarà di diritto il tribunale provinciale competente con facoltà di ascolto, da parte del giudice e del PM, dell’autorità ecclesiastica competente.
A nessun chierico può essere chiesto di rivelare ciò che è venuto a conoscenza a seguito del sacramento della confessione, tranne che dal Santo Padre o dal Sacro Collegio dei Cardinali.

III.7 – Almeno un rappresentante della Primazia deve essere presente alle manifestazioni organizzate dal Sovrano e dai suoi consiglieri per le quali ha ricevuto preventivo invito. L'assenza di un rappresentante della Primazia può essere tollerata, solo nel caso in cui il Sovrano o i suoi consiglieri ne siano stati preventivamente informati.

III.8 – Il Sovrano o un suo delegato e almeno un componente dei Consigli degli Abruzzi e di Terra di Lavoro dovranno essere presenti alle manifestazioni e celebrazioni religiose di livello nazionale svolte in Taverna del Regno o in pubblica piazza. L'assenza del Sovrano o di un rappresentante delle Province può essere tollerata solo nel caso in cui il Primate o il Vice Primate ne siano stati preventivamente informati.

III.9 – Su richiesta del Sovrano , il Primate si impegna ad assegnare un membro del clero duosiciliano all'Esercito del Regno in qualità di cappellano militare. In caso di guerra o di azioni militari rilevanti il Primate si occuperà del sostegno spirituale dei soldati, nel rispetto delle indicazioni dalla Curia o dall'Assemblea Episcopale.


[size=18][b]IV - La Giustizia della Chiesa [/b][/size]


[b]IV.1[/b] – Il Sovrano del Regno e i Governanti dei Principati afferenti al Regno,  così come i loro successori e funzionari, si impegnano a prestare ausilio alla Chiesa, su richiesta dalla stessa, per l'applicazione di una sentenza ecclesiastica di colpevolezza, aprendo un processo con capo di accusa di "Disturbo dell'Ordine pubblico".

[b]IV.2[/b] – Sul territorio del Regno delle Due Sicilie  sono istituiti la Santissima Inquisizione con il Tribunale Inquisitoriale, il Tribunale Archiepiscopale di Roma e il Tribunale Archiepiscopale di Capua. I poteri e le prerogative della Santissima Inquisizione e dei Tribunali sono quelli definiti nel Diritto Canonico della Santa Chiesa Aristotelica e Romana.

[b]IV.3[/b] – Il Tribunale Inquisitoriale e la Giustizia della Chiesa sono competenti nei casi di eresia, scisma, apostasia, insulto, blasfemia o diffamazione verso la Chiesa, le sue istituzioni, i suoi membri o i suoi insegnamenti; di prevaricazione o di violazione di giuramento fatto sulle Sante Scritture.

[b]IV.4[/b] – Il tribunale religioso farà applicare le differenti punizioni decise e previste dal Diritto Canonico attraverso le Vidamie competenti.

• [b]IV.4 bis[/b]: Le sanzioni pesanti, conformi alla carta dei giudici, come i roghi pubblici e le condanne alla prigionia superiore ai tre giorni, saranno oggetto di approvazione da parte del Regno.
• [b]IV.4 ter[/b]: Nel caso il tribunale ecclesiastico non sia in grado di fare applicare la sentenza, il tribunale temporale locale dovrà occuparsene, conformemente alla domanda della procura ecclesiastica e nel rispetto della Carta dei Giudici.

[b]IV.5[/b] – I condannati potranno fare appello contro le sentenze del Tribunale Inquisitoriale al Tribunale della Rota Apostolica e della Cassazione, a Roma.

[b]IV.6[/b] – Qualora la sentenza sia contestata dal giudice civile per una pena ritenuta troppo severa, egli avrà facoltà di presentare ricorso scritto all’Inquisitore entro 7 giorni dalla sentenza. Entro 7 giorni dalla notifica di ricevimento del ricorso, verrà istituita una commissione composta dal Primate, da un funzionario della Santissima Inquisizione e dal giudice della Provincia il cui tribunale in gratibus sia competente. Questa commissione esaminerà nuovamente il caso, ed il suo verdetto, scaturito dall’unanimità dei membri, sarà insindacabile.


[size=18][b]V – Delle prerogative del Clero[/b][/size]


[b]V.1[/b] – Il Primate e il clero potranno servirsi dell’assistenza delle sante armate o di altri ordini affini, come la Guardia Episcopale, Pontificia e OMR o Ordini Amici Aristotelici, con costante informazione al Sovrano e ai Prefetti interessati per la loro sicurezza nei loro spostamenti all’interno del Regno. Tutti gli spostamenti e le azioni intraprese da compagnie militari che assistano il Primate e il clero dovranno essere concordate con lo Stato Maggiore Regio e il Ministro della Difesa al fine di non intralciare i compiti delle rispettive forze armate, non mettere a rischio vita ed integrità dei soldati e non arrecare danno al territorio. Tali armate o ordini non agiranno mai contro gli interessi del Regno stesso, impegnandosi a seguire le leggi dello stesso e sono regolati dalle norme del Diritto Canonico e dovranno coordinarsi con gli organi militari del Regno.

[b]V.2[/b] - Il Regno riconosce alla Santa Chiesa Aristotelica piena autorità e autonomia nella gestione del Consiglio Diocesano, dei suoi membri e delle sue funzionalità nel rispetto del Diritto Canonico.
La Santa Chiesa Aristotelica potrà organizzare propri eserciti battenti vessillo Diocesano, previo accordo con lo Stato Maggiore Regio e il Ministro della Difesa, per garantire la difesa delle sedi episcopali, dei fedeli e della Vera Fede. Le eventuali responsabilità penali o economiche a seguito di errori alla guida delle armate saranno in capo alla Primazia.

[b]V.3[/b] - Il Regno riconosce alla Santa Chiesa Aristotelica piena autonomia economica e finanziaria, ivi compresa la possibilità di istituire un obolo per le confessioni o una decima per i fedeli previo accordo con la Provincia interessata, al fine di garantire la gestione e il mantenimento delle Diocesi, così come di eventuali azioni caritatevoli in favore dei fedeli. Il pagamento di tale obolo o decima sarà di natura totalmente volontaria e il mancato pagamento non comporterà alcuna denuncia presso tribunali Provinciali.

[b]V.4[/b] – I Chierici aristotelici possono richiedere al Regno una scorta, qualora la loro missione di emissari di Dio renda necessario uno spostamento all'interno del Regno. Il Regno e i Governatori locali per quanto di loro competenza, compatibilmente con le risorse economiche e militari disponibili al momento, si impegnano a fornirla in tempi brevi.

[b]V.5[/b] – Il Regno aiuterà i chierici ordinati a divenire parroci In Gratibus, elargendo loro un prestito/dono, compatibilmente alle disponibilità di cassa del Regno o delle Province, affinché essi possano quanto prima occupare una parrocchia In Gratibus e portare conforto alle anime dei fedeli. (prestito non superiore ai 1000 ducati) Sarà possibile ricevere questo prestito/dono solo se il futuro parroco In Gratibus rimarrà all'interno del Regno delle Due Sicilie per almeno quattro mesi. Tale prestito sarà restituito immediatamente alla provincia/regno appena raggiunto il livello necessario In gratibus.

[b]V.6[/b] – I membri della Nunziatura Apostolica, quali Ambasciatori della Santa Sede, il Primate e i Vice-Primate , quale massime autorità ecclesiastiche sul territorio, e gli Arcivescovi aventi Cattedra all’interno del Regno godono dell'immunità diplomatica. Per immunità diplomatica si intende una situazione giuridica soggettiva privilegiata riconosciuta e garantita a taluni soggetti, in considerazione della loro posizione e funzione istituzionale. Gli effetti delle immunità sono riconducibili alla non processabilità per tutti i reati esclusi quelli previsti dall'articolo V.7.

[b]V.7[/b] – Per i reati quali il tradimento e l'alto tradimento, l’appropriazione indebita, il brigantaggio, l’assalto non autorizzato ai municipi o ai castelli delle capitali, i funzionari apostolici rimangono processabili, tuttavia una commissione composta da un membro della Santissima Inquisizione, il Primate, il Governatore della Provincia competente ed il Sovrano saranno chiamati a deliberare un parere consultivo a maggioranza, seppur non vincolante, per il giudice che si troverà ad arbitrare la causa.

[b]V.8[/b] – Un ecclesiastico in possesso di un titolo nobiliare dovrà essere trattato come un nobile laico, con un'unica differenza, egli dovrà sì giurare fedeltà alle autorità temporali, ma non potrà essere costretto a compiere atti contrari ai precetti o alla morale Aristotelica.

[b]V.9[/b] – Il Regno delle Due Sicilie nella persona del Sovrano, si impegna a creare il Ministero Ecclesiale del Regno. La nomina del Ministro di tale dicastero sarà a scelta del Sovrano, tra Primate e i due Arcivescovi del Regno in carica, e oltre a svolgere la funzione di Ministro del Regno, sarà di diritto il Consigliere privato di Sua Maestà. Il membro della Primazia che avrà tale onere sarà vincolato dall'obbligo di fedeltà e segretezza di ogni membro del Concilio, tranne per i casi in cui vi sia una reale minaccia alla Fede aristotelica.

[b]V.10[/b] – La Corona Duosiciliana concede al Primate degli Stati Pontifici e del Meridione il titolo di "Principe di Benevento" con annessi feudi, proprietà e latifondi. Il Primate amministrerà questo territorio in nome e per conto della Santa Chiesa. Tale titolo è legato al ruolo che ricopre.
Il Primate adempirà ai doveri dell'essere nobile tranne a quelli contrari alla morale aristotelica (es. eventuale discesa in guerra) per i quali potrà o astenersi o inviare un suo emissario (solo a difesa del Regno).


Firmato a Napoli il giorno XVII del VII mese dell'anno di grazia MCDLXVII[/i][/color]


[i][b][color=black][u]Per il Regno delle Due Sicilie[/u][/color][/b][/i]
[b]Sua Maestà il Re del Regno delle Due Sicilie
[/b]
Alessio Godeoc Aldobrandeschi
[img]https://i.imgur.com/loqdA5T.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/BbvLFmvh/grendov-verde.png[/img][img]http://i41.tinypic.com/5aflh2.png[/img]


[b]Il Real Ministro degli Esteri e Segretario Reale
[/b]
Nerissa Gregoria Zara Del Drago [img]https://i.imgur.com/F1IWmWz.png[/img]
[img]http://i58.tinypic.com/r1lqhg.png[/img]

[b]La Governatrice  di Terra di Lavoro[/b]
(Alberica Ines Kyle Alfieri della Torre nota come Ladymarien)

[img]http://i.imgur.com/cKRqmYY.png[/img]
[img]https://s19.postimg.cc/mf5d0euj7/Sigillo_governatore_verde.png[/img]

[b]Il Governatore degli Abruzzi.

Adriano Ares Niccolò "Susaku" Meridio D'Oria[/b]

[img]http://i57.tinypic.com/1115abk.jpg[/img]

[color=black][b][u]Per la Santa Chiesa Aristotelica Romana:[/u][/b][/color]

[b]Sua Eminenza Rev.ma Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinale-cancelliere della Congregazione per gli Affari del Secolo[/b]

[img]http://i65.tinypic.com/ngt751.png[/img]
[img]http://i59.tinypic.com/2cr37kj.png[/img] [img]https://i.postimg.cc/kMj5VtJd/verde.png[/img]

[b]Sua Eminenza Rev.ma Mons. Arduino I "Gropius" Della Scala
Decano del Sacro Collegio e Protonotario Apostolico[/b]
[img]https://i.postimg.cc/65ypdDzk/firma-arduino-cardinale.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/xdwqzZpx/867502-Gropius-Vert.png[/img]

[b]Sua Eminenza Rev.ma Gianvitus Tarcisius De'Reame
Primate e Arcivescovo di Capua[/b]
[img]https://i.imgur.com/6zK2Sy4.png[/img]
[img]https://i24.servimg.com/u/f24/17/21/94/67/gianvi12.png[/img][img]http://image.noelshack.com/fichiers/2019/28/4/1562839260-sicilev.png[/img]


[b]Sua Eminenza Rev.ma Cristoforo Borgia
Vicarius Urbis Romae[/b]
[img]https://i.imgur.com/2ktm6kg.png[/img]
[img]http://i68.tinypic.com/25i58jo.jpg[/img]

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MessagePosté le: Ven Aoû 23, 2019 9:45 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:
[rp]

Citation:
Logion 15: A degli uomini che si battevano, Christos disse: "Amatevi l’un l’altro, in nome di Dio!"


Al Cardinale Alessandro Anguissola Della Scala, Primate delle Venezie, Patriarca di Venezia
Al popolo veneziano
A chi detiene cariche di governo a Venezia
A tutti coloro che leggeranno o ascolteranno


La Nunziatura Apostolica accetta di porsi come intermediario fra le parti in conflitto a Venezia, chiamandole ad un incontro ispirato ai principi dell'Amicizia Aristotelica, della Pace e della Giustizia, con il solo scopo di proteggere il popolo e la Chiesa da ogni minaccia, da ogni sopraffazione, da ogni ricatto.

La Chiesa non si schiera a favore di nessuna fazione politica e non accetta intimidazioni affinché si schieri.

Essa ha la missione di preservare la vita umana e la giustizia, senza cedere all'odio e alla logica della contrapposizione inconciliabile. Essa promuove l'amore fraterno, l'ascolto, la mediazione, lo sviluppo di atteggiamenti di rispetto reciproco e di crescita condivisa nella Fede e nella fratellanza degli uomini, poiché anche chi ha smarrito la via può ritrovarla, se ascoltato e guidato nella misericordia.

La Nunziatura propone un pubblico incontro in piazza San Marco, davanti alla Basilica, dove ognuno sarà libero di esporre le proprie ragioni e infine si cercherà una soluzione comune per risolvere i problemi che devastano Venezia minacciando la vita e la salvezza dei suoi abitanti.
Minacce o azioni di forza verranno considerati atti apertamente ostili alla Chiesa.

Scritto e sigillato a Roma il 23 agosto A.D. MCDLXVII

Sua Eminenza Rev.ma Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinale-cancelliere della Congregazione per gli Affari del Secolo



[/rp]


Code:
[quote][rp][img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img]

[quote]Logion 15: A degli uomini che si battevano, Christos disse: "Amatevi l’un l’altro, in nome di Dio!"[/quote]

[b]Al Cardinale Alessandro Anguissola Della Scala, Primate delle Venezie, Patriarca di Venezia
Al popolo veneziano
A chi detiene cariche di governo a Venezia
A tutti coloro che leggeranno o ascolteranno[/b]

La Nunziatura Apostolica accetta di porsi come intermediario fra le parti in conflitto a Venezia, chiamandole ad un incontro ispirato ai principi dell'Amicizia Aristotelica, della Pace e della Giustizia, con il solo scopo di proteggere il popolo e la Chiesa da ogni minaccia, da ogni sopraffazione, da ogni ricatto.

La Chiesa non si schiera a favore di nessuna fazione politica e non accetta intimidazioni affinché si schieri.

Essa ha la missione di preservare la vita umana e la giustizia, senza cedere all'odio e alla logica della contrapposizione inconciliabile. Essa promuove l'amore fraterno, l'ascolto, la mediazione, lo sviluppo di atteggiamenti di rispetto reciproco e di crescita condivisa nella Fede e nella fratellanza degli uomini, poiché anche chi ha smarrito la via può ritrovarla, se ascoltato e guidato nella misericordia.

La Nunziatura propone un pubblico incontro in piazza San Marco, davanti alla Basilica, dove ognuno sarà libero di esporre le proprie ragioni e infine si cercherà una soluzione comune per risolvere i problemi che devastano Venezia minacciando la vita e la salvezza dei suoi abitanti.
Minacce o azioni di forza verranno considerati atti apertamente ostili alla Chiesa.

Scritto e sigillato a Roma il 23 agosto A.D. MCDLXVII

[b]Sua Eminenza Rev.ma Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinale-cancelliere della Congregazione per gli Affari del Secolo[/b]

[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]
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Dernière édition par Fenice le Dim Sep 15, 2019 9:46 pm; édité 1 fois
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MessagePosté le: Mar Sep 03, 2019 9:34 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:



On behalf of the Superior Council of the Congregation of External Affairs

We, His Eminence Arduino Della Scala said "Gropius", Dean of the Sacred College, Plenipotentiary Prelate, Prothonotary of the Office of Apostolic Nunciature,

before the Most High, under the gaze of Aristotle, and in the name of our Holy Mother Church,


make announcement of the appointment of:

Mgr. Ettore Asburgo D'Argovia [Yobteivos] to the charge of Apostolic Nuncio for the Most Serene Republic of Venice.

He then becomes a member of our glorious Congregation, with a mandate to represent the Holy See to the temporal authorities.




Written and ratified in Rome, the III day of September at the Year of Grace MCDLXVII, under the pontificate of Pope Sixtus IV.







Code:
[quote]
[list][img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img][/list]

On behalf of the Superior Council of the Congregation of External Affairs

[color=red][b]W[/b][/color]e, His Eminence Arduino Della Scala said "Gropius", Dean of the Sacred College, Plenipotentiary Prelate, Prothonotary of the Office of Apostolic Nunciature,

before the Most High, under the gaze of Aristotle, and in the name of our Holy Mother Church,


make announcement of the appointment of:

Mgr. Ettore Asburgo D'Argovia [color=blue][b][Yobteivos][/b][/color] to the charge of [b][color=blue]Apostolic Nuncio for the Most Serene Republic of Venice[/color][/b].

He then becomes a member of our glorious Congregation, with a mandate to represent the Holy See to the temporal authorities.




Written and ratified in Rome, the III day of September at the Year of Grace MCDLXVII, under the pontificate of Pope Sixtus IV.


[img]https://i.postimg.cc/65ypdDzk/firma-arduino-cardinale.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/Y9zj7mHR/960635_Gropius_Jaune.png[/img][img]https://i.postimg.cc/Fz9gfM00/giallo.png[/img]

[/quote]


Citation:



In nome del Consiglio Superiore della Congregazione degli Affari del Secolo

Noi, Sua Eminenza Arduino Della Scala detto "Gropius", Decano del Sacro Collegio, Prelato Plenipotenziario, Protonotario dell'Ufficio della Nunziatura Apostolica,

innanzi all'Altissimo, sotto lo sguardo di Aristotele e nel nome di nostra Santa Madre Chiesa,


facciamo annuncio della nomina di:

Mons. Ettore Asburgo D'Argovia [Yobteivos] alla carica di Nunzio Apostolico della Serenissima Repubblica di Venezia.

Egli diventa un membro della nostra gloriosa Congregazione, con il mandato di rappresentare la Santa Sede presso le autorità temporali.




Scritto e ratificato a Roma, il III giorno di Settembre dell'Anno di Grazia MCDLXVII, sotto il pontificato di Papa Sisto IV.







Code:
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[list][img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img][/list]

In nome del Consiglio Superiore della Congregazione degli Affari del Secolo

[color=red][b]N[/b][/color]oi, Sua Eminenza Arduino Della Scala detto "Gropius", Decano del Sacro Collegio, Prelato Plenipotenziario, Protonotario dell'Ufficio della Nunziatura Apostolica,

innanzi all'Altissimo, sotto lo sguardo di Aristotele e nel nome di nostra Santa Madre Chiesa,


facciamo annuncio della nomina di:

Mons. Ettore Asburgo D'Argovia [color=blue][b][Yobteivos][/b][/color] alla carica di [b][color=blue]Nunzio Apostolico della Serenissima Repubblica di Venezia[/color][/b].

Egli diventa un membro della nostra gloriosa Congregazione, con il mandato di rappresentare la Santa Sede presso le autorità temporali.




Scritto e ratificato a Roma, il III giorno di Settembre dell'Anno di Grazia MCDLXVII, sotto il pontificato di Papa Sisto IV.


[img]https://i.postimg.cc/65ypdDzk/firma-arduino-cardinale.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/Y9zj7mHR/960635_Gropius_Jaune.png[/img][img]https://i.postimg.cc/Fz9gfM00/giallo.png[/img]

[/quote]

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Cardinal-Bishop † Dean of the Sacred College of Cardinals † Grand Audiencier of the Holy See † Vice Chancellor of the Pontifical Chancellery † Archbishop of Strasbourg † Governor of the Patrimony of Titus † Prince of Viterbo † Marquis of Santa Marinella ♝Il cielo e la terra♗
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MessagePosté le: Mar Oct 15, 2019 10:05 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:


A qui lira ou se fera lire,

Qu'il soit su que, compte-tenu du fait que les discussions en cours n'ont pas abouti à l'heure actuelle, aucun nouveau Concordat n'a été signé avec le Marquisat de Provence, et que par conséquent le seul texte valide est le Concordat actuel.

A aucun moment il n'a été question de permettre que les Régnants de ce pays ne soient pas Aristotéliciens Romains alors qu'il est de leur devoir de guider les peuples placés sous leur responsabilité. Et afin que la chose soit des plus claires, la proposition de nouveau Concordat qui avait été faite sera réétudiée pour ôter toute ambiguïté à cet égard.

Nous invitons donc les autorités Provençales à reprendre les discussions et nous rassurons les fidèles sur la protection de l'Église et de la Vraie Foi.

Ecrit et scellé à Rome le 15ème jour d'octobre A.D. MCDLXVII

Son Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinale-Chancelière de la Congrégation pour del Affaires du Siècle








Citation:


To whom will read or will have this read,

Let be known that, given that the ongoing discussions have not yet been concluded, no new Concordat has been signed with the Marquisat of Provence, and that therefore the only valid text is the current Concordat.

At no time it was ever intended to allow the Rulers of this country to not be Roman Aristotelians when it is their duty to guide the peoples under their responsibility. And for the sake of clarity, the proposal of a new Concordat that had been made will be reviewed to remove any ambiguity in this regard.

We therefore invite the Provencal authorities to resume the discussions and we reassure the faithful on the protection of the Church and the True Faith.

Written and sealed in Rome on the fifteenth day of October A.D. MCDLXVII

Her Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinal-Chancellor of the Congregation for the External Affairs






Code:
[quote][img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img]

A qui lira ou se fera lire,

Qu'il soit su que, compte-tenu du fait que les discussions en cours n'ont pas abouti à l'heure actuelle, aucun nouveau Concordat n'a été signé avec le Marquisat de Provence, et que par conséquent le seul texte valide est le Concordat actuel.

A aucun moment il n'a été question de permettre que les Régnants de ce pays ne soient pas Aristotéliciens Romains alors qu'il est de leur devoir de guider les peuples placés sous leur responsabilité. Et afin que la chose soit des plus claires, la proposition de nouveau Concordat qui avait été faite sera réétudiée pour ôter toute ambiguïté à cet égard.

Nous invitons donc les autorités Provençales à reprendre les discussions et nous rassurons les fidèles sur la protection de l'Église et de la Vraie Foi.

Ecrit et scellé à Rome le 15ème jour d'octobre A.D. MCDLXVII

[b]Son Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinale-Chancelière de la Congrégation pour del Affaires du Siècle[/b]

[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/xT6dwwph/Fgiallo.png[/img]
[/quote]


Code:
[quote][img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img]

To whom will read or will have this read,

Let be known that, given that the ongoing discussions have not yet been concluded, no new Concordat has been signed with the Marquisat of Provence, and that therefore the only valid text is the current Concordat.

At no time  it was ever intended to allow the Rulers of this country to not be Roman Aristotelians when it is their duty to guide the peoples under their responsibility. And for the sake of clarity, the proposal of a new Concordat that had been made will be reviewed to remove any ambiguity in this regard.

We therefore invite the Provencal authorities to resume the discussions and we reassure the faithful on the protection of the Church and the True Faith.

Written and sealed in Rome on the fifteenth day of October A.D. MCDLXVII

[b]Her Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinal-Chancellor of the Congregation for the External Affairs[/b]

[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/xT6dwwph/Fgiallo.png[/img]
[/quote]

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MessagePosté le: Jeu Oct 31, 2019 11:17 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:
[rp]

De Nous

Hersende de Brotel, Marquise de Provence, Comtesse de Valreas, Mazan et Narni
Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia, Cardinale-chancelière de la Congregation des Affaires du Siècle

à tous ceux qui liront ou se feront lire



Lorsque les racines sont fortes et profondes, l'arbre se développe vers le ciel et grandit.
Il en va de même pour les racines spirituelles du peuple provençal, dont le bien-être et la paix sont également pris en charge par les autorités politiques et religieuses.
Nous voulons donc rassurer ensemble tous nos fils bien-aimés de Provence, que les relations entre le Marquisat et l'Église sont mutuellement respectueuses de la souveraineté de l'autre, malgré les récents malentendus.
C'est pourquoi des discussions franches et cordiales sont en cours pour clarifier les intentions mutuelles et parvenir à un accord véritablement partagé sur le Concordat.

Ecrit et scellé à Rome, ce trentième jour d'octobre A.D. MCDLXVII

Pour la Provence

Sa Majesté Hersende de Brotel



Pour la Congrégation des Affaires du Siècle

Son Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia


[/rp]


Code:
[quote][rp][img]http://nsa37.casimages.com/img/2016/09/08/160908093748543197.png[/img]  [img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img]

[b]De Nous

Hersende de Brotel, Marquise de Provence, Comtesse de Valreas, Mazan et Narni
Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia, Cardinale-chancelière de la Congregation des Affaires du Siècle

à tous ceux qui liront ou se feront lire[/b]


Lorsque les racines sont fortes et profondes, l'arbre se développe vers le ciel et grandit.
Il en va de même pour les racines spirituelles du peuple provençal, dont le bien-être et la paix sont également pris en charge par les autorités politiques et religieuses.
Nous voulons donc rassurer ensemble tous nos fils bien-aimés de Provence, que les relations entre le Marquisat et l'Église sont mutuellement respectueuses de la souveraineté de l'autre, malgré les récents malentendus.
C'est pourquoi des discussions franches et cordiales sont en cours pour clarifier les intentions mutuelles et parvenir à un accord véritablement partagé sur le Concordat.

Ecrit et scellé à Rome, ce trentième jour d'octobre A.D. MCDLXVII

[b]Pour la Provence[/b]

[b]Sa Majesté Hersende de Brotel[/b]
[img]https://i.servimg.com/u/f97/15/61/23/10/hersen10.png[/img]


[b]Pour la Congrégation des Affaires du Siècle

Son Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia[/b]
[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/DZJCgv5W/giallo.png[/img][img]https://i.postimg.cc/xT6dwwph/Fgiallo.png[/img] [/rp][/quote]

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MessagePosté le: Dim Nov 10, 2019 7:40 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:



A Sua Altezza Serenissima Alina Sonja Ladisissi Asburgo d'Argovia Frescobaldi,
Doge della Serenissima Repubblica di Venezia e dello Stato da Mar


In risposta alla vostra lettera del 26 ottobre u.s. desideriamo far giungere a Venezia e ai fedeli veneziani una parola di conforto e di apertura, poiché la vera diplomazia cerca sempre la pace, la distensione e il bene di chi si affida alla Santa Chiesa con rispetto e amore, ricevendone lo stesso rispetto e lo stesso amore.

Per tale ragione accordiamo il benestare per quanto riguarda Monsignora Malin a Udine e Monsignora Renilda a Parenzo, nella speranza che quest'ultima sia rintracciabile in convento.
Noi stessi, in considerazione della mancanza di nominativi eleggibili a Pola, richiederemo la presenza del Papa Emerito Innocentius, certi del vostro accordo. Se l'esito della richiesta sarà positivo, sarà possibile avere un parroco e le confessioni per i fedeli.

Scritto e sigillato a Roma il 10 novembre A.D. MCDLXVII

S.Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinal-cancelliere della Congregazione per gli Affari del Secolo





Code:
[quote]
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[b]A Sua Altezza Serenissima Alina Sonja Ladisissi Asburgo d'Argovia Frescobaldi,
Doge della Serenissima Repubblica di Venezia e dello Stato da Mar[/b]

In risposta alla vostra lettera del 26 ottobre u.s. desideriamo far giungere a Venezia e ai fedeli veneziani una parola di conforto e di apertura, poiché la vera diplomazia cerca sempre la pace, la distensione e il bene di chi si affida alla Santa Chiesa con rispetto e amore, ricevendone lo stesso rispetto e lo stesso amore.

Per tale ragione accordiamo il benestare per quanto riguarda Monsignora [b]Malin[/b] a Udine e Monsignora [b]Renilda[/b] a Parenzo, nella speranza che quest'ultima sia rintracciabile in convento.
Noi stessi, in considerazione della mancanza di nominativi eleggibili a Pola, richiederemo la presenza del Papa Emerito Innocentius, certi del vostro accordo. Se l'esito della richiesta sarà positivo, sarà possibile avere un parroco e le confessioni per i fedeli.

Scritto e sigillato a Roma il 10 novembre A.D. MCDLXVII

[b]S.Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinal-cancelliere della Congregazione per gli Affari del Secolo[/b]

[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]
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MessagePosté le: Jeu Nov 21, 2019 7:05 am    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:
[rp]

A la Reine de France, à tout le peuple, à tous les fidèles, à tous ceux qui liront ou se feront lire

Depuis quelques jours, l'état des relations entre l'Eglise et la Reine de France s'est considérablement aggravé, malgré les efforts que la diplomatie de l'Église a déployés pour le bien des fidèles et du clergé, sa seule raison d'être ainsi que la sauvegarde de la vraie Foi.

Mais, loin de propositions ou d'un souhait d'échanges, pendant les réunions diplomatiques les paroles de la Reine et de son entourage n'ont été qu'une succession de mises en accusation qui devaient manifestement servir à justifier la prise des différents diocèses.
A aucun moment il n'a été question pour la Couronne d'essayer de travailler avec nous ou d'essayer de comprendre notre position, tandis que nous lui avons répondu, expliqué, démontré, avec la patience et la clarté de notre mission pastorale.

Même pendant qu'elle était assise à la table de discussion, la Reine a mobilisé l'ensemble de ses forces pour accentuer sa politique de force et d'agression contre nos diocèses, poussée dans un délire annexionniste déraisonnable dont on ne sait où il peut mener et quelles pourraient être les raisons.

Ce qui devient de plus en plus clair, ce sont les conséquences de ces décisions: le risque de désespoir de la population, déjà harcelée, la responsabilité d'une grave escalade de la violence, le danger d'une guerre qui punirait les innocents pour l'ambition et la haine d'une seule personne.

L'Eglise, qui a toujours affirmé ses volontés pacifiques, qui a, en ces tragiques derniers mois, toujours donné des consignes de modération malgré l'attitude négative de la Reine, qui a multiplié ses efforts pour maintenir la paix, s'est elle-même préparée à toutes les éventualités.
Elle doit se résoudre, dès maintenant, hélas, à prendre les premières dispositions indispensables à sa sauvegarde.

Soucieuse de sa responsabilité, sentant qu'elle manquerait à son devoir sacré si elle laissait les choses en l'état, l'Eglise entend prendre les décisions que la situation impose: elle appelle à une alerte résolue et déterminée l'ensemble des aristotéliciens les plus sincères et les plus attachés à la paix contre la politique d'aventures de la Reine. Il faut que la Reine prenne conscience qu'elle a franchi une ligne rouge et qu'un mur de vaillance est prêt à se dresser en face d'elle pour arrêter ses folles entreprises.

Forte de son ardent désir d'aboutir à une solution pacifique, l'Eglise, à l'abri de ces précautions nécessaires, continuera ses efforts diplomatiques pour le maintien de la paix. Elle compte sur le sang-froid de la population et du clergé français pour que la Reine n'entre pas dans l'entreprise de destruction des terres que le Très-Haut lui a confiée, et elle retrouve, à la place, la raison.
Aujourd'hui, la guerre ou la paix ne dépendent que d'elle et uniquement elle. C'est elle qui a le destin de son peuple entre ses mains, qu'elle y prenne garde et y réfléchisse à deux fois avant de commettre l'irréparable.

Nous réitérons, en conclusion, que le texte sur le conseil religieux sera mis dans l'index à côté de l'ordonnance de Tours, et que quiconque se joindra à ce conseil sera coupable de schisme et d'apostasie avec l'excommunication latae sententiae qui en résultera.
L'Église, composée de ses Assemblées épiscopales, Consistoires, Curie, Congrégations, parle d'une seule voix et agit d'une seule main, avec justice mais avec fermeté.

Ecrit et scellé à Rome ce vingtième jour de novembre A.D. MCDLXVII.

Pour la Congrégation des Affaires du Siècle
Son Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinale-chancelière de la Congrégation





Pour le Consistoire Pontifical Francophone
Son Eminence Ercole Iaudas de Nanteuil

[/rp]


Code:
[quote][rp][img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img] [img]http://i.imgur.com/lVhevRz.png[/img]

[b]A la Reine de France, à tout le peuple, à tous les fidèles, à tous ceux qui liront ou se feront lire[/b]

Depuis quelques jours, l'état des relations entre l'Eglise et la Reine de France s'est considérablement aggravé, malgré les efforts que la diplomatie de l'Église a déployés pour le bien des fidèles et du clergé, sa seule raison d'être ainsi que la sauvegarde de la vraie Foi.

Mais, loin de propositions ou d'un souhait d'échanges, pendant les réunions diplomatiques les paroles de la Reine et de son entourage n'ont été qu'une succession de mises en accusation qui devaient manifestement servir à justifier la prise des différents diocèses.
A aucun moment il n'a été question pour la Couronne d'essayer de travailler avec nous ou d'essayer de comprendre notre position, tandis que nous lui avons répondu, expliqué, démontré, avec la patience et la clarté de notre mission pastorale.

Même pendant qu'elle était assise à la table de discussion, la Reine a mobilisé l'ensemble de ses forces pour accentuer sa politique de force et d'agression contre nos diocèses, poussée dans un délire annexionniste déraisonnable dont on ne sait où il peut mener et quelles pourraient être les raisons.

Ce qui devient de plus en plus clair, ce sont les conséquences de ces décisions: le risque de désespoir de la population, déjà harcelée, la responsabilité d'une grave escalade de la violence, le danger d'une guerre qui punirait les innocents pour l'ambition et la haine d'une seule personne.

L'Eglise, qui a toujours affirmé ses volontés pacifiques, qui a, en ces tragiques derniers mois, toujours donné des consignes de modération malgré l'attitude négative de la Reine, qui a multiplié ses efforts pour maintenir la paix, s'est elle-même préparée à toutes les éventualités.
Elle doit se résoudre, dès maintenant, hélas, à prendre les premières dispositions indispensables à sa sauvegarde.

Soucieuse de sa responsabilité, sentant qu'elle manquerait à son devoir sacré si elle laissait les choses en l'état, l'Eglise entend prendre les décisions que la situation impose: elle appelle à une alerte résolue et déterminée l'ensemble des aristotéliciens les plus sincères et les plus attachés à la paix contre la politique d'aventures de la Reine. Il faut que la Reine prenne conscience qu'elle a franchi une ligne rouge et qu'un mur de vaillance est prêt à se dresser en face d'elle pour arrêter ses folles entreprises.

Forte de son ardent désir d'aboutir à une solution pacifique, l'Eglise, à l'abri de ces précautions nécessaires, continuera ses efforts diplomatiques pour le maintien de la paix. Elle compte sur le sang-froid de la population et du clergé français pour que la Reine n'entre pas dans l'entreprise de destruction des terres que le Très-Haut lui a confiée, et elle retrouve, à la place, la raison.
Aujourd'hui, la guerre ou la paix ne dépendent que d'elle et uniquement elle. C'est elle qui a le destin de son peuple entre ses mains, qu'elle y prenne garde et y réfléchisse à deux fois avant de commettre l'irréparable.

Nous réitérons, en conclusion, que le texte sur le conseil religieux sera mis dans l'index à côté de l'ordonnance de Tours, et que quiconque se joindra à ce conseil sera coupable de schisme et d'apostasie avec l'excommunication [i]latae sententiae[/i] qui en résultera.
L'Église, composée de ses Assemblées épiscopales, Consistoires, Curie, Congrégations, parle d'une seule voix et agit d'une seule main, avec justice mais avec fermeté.

Ecrit et scellé à Rome ce vingtième jour de novembre A.D. MCDLXVII.

[b]Pour la Congrégation des Affaires du Siècle
Son Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinale-chancelière de la Congrégation[/b]

[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/DZJCgv5W/giallo.png[/img][img]https://i.postimg.cc/xT6dwwph/Fgiallo.png[/img]

[b]Pour le Consistoire Pontifical Francophone
Son Eminence Ercole Iaudas de Nanteuil[/b]
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MessagePosté le: Mer Déc 18, 2019 11:44 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:
La Serenissima Repubblica di Venezia, avendo involontariamente e accidentalmente conseguito il controllo di fatto delle cattedre episcopali di Udine e Parenzo, e volendo, da Stato profondamente aristotelico e devoto alla Santa Madre Chiesa quale è, ripristinare l'unico legittimo controllo sulle suddette diocesi, come segno del profondo e mutuo rispetto tra la Serenissima Repubblica e la Santa Sede, si impegna a realizzare, tramite le modalità In Gratibus a propria disposizione, la cessione del controllo di fatto delle cattedre episcopali di Udine e Parenzo a Sua Santità il Papa e alla Santa Chiesa.

A tal fine, la Santa Sede e la Serenissima Repubblica di Venezia concordano che detta restituzione sia attuata tramite gli uffici In Gratibus del Sovrano di Venezia e, qualora ciò non fosse possibile, per mezzo di un'armata repubblicana incaricata a tale scopo dal Serenissimo Doge e dalla Santa Sede, armata a cui verrà concesso il riconoscimento e il gonfalone arcidiocesano di Venezia.

Venezia, addì 17.12.1467

Per il Consiglio della Serenissima Repubblica di Venezia
S.A.S.
Olimpia Oriente Frescobaldi
Doge della Serenissima Repubblica di Venezia e dello Stato da Mar.



Il Gran Ciambellano della Serenissima Repubblica di Venezia
Sua Eminenza Reverendissima



A nome e per conto della Santa Sede, il Cardinal-cancelliere della Nunziatura Apostolica
S.Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia




Code:
[quote]La Serenissima Repubblica di Venezia, avendo involontariamente e accidentalmente conseguito il controllo di fatto delle cattedre episcopali di Udine e Parenzo, e volendo, da Stato profondamente aristotelico e devoto alla Santa Madre Chiesa quale è, ripristinare l'unico legittimo controllo sulle suddette diocesi, come segno del profondo e mutuo rispetto tra la Serenissima Repubblica e la Santa Sede, si impegna a realizzare, tramite le modalità In Gratibus a propria disposizione, la cessione del controllo di fatto delle cattedre episcopali di Udine e Parenzo a Sua Santità il Papa e alla Santa Chiesa.

A tal fine, la Santa Sede e la Serenissima Repubblica di Venezia concordano che detta restituzione sia attuata tramite gli uffici In Gratibus del Sovrano di Venezia e, qualora ciò non fosse possibile, per mezzo di un'armata repubblicana incaricata a tale scopo dal Serenissimo Doge e dalla Santa Sede, armata a cui verrà concesso il riconoscimento e il gonfalone arcidiocesano di Venezia.

Venezia, addì 17.12.1467

Per il Consiglio della Serenissima Repubblica di Venezia
[color=darkred][b]S.A.S.
Olimpia Oriente Frescobaldi
Doge della Serenissima Repubblica di Venezia e dello Stato da Mar.[/b][/color]
[img]https://i.imgur.com/PXVefX2.png[/img]

Il Gran Ciambellano della Serenissima Repubblica di Venezia
[color=darkred][b]Sua Eminenza Reverendissima[/b][/color]
[img]https://i.imgur.com/Uke6eHE.png[/img]
[img]https://i.imgur.com/Hru7GL6.png[/img][img]https://i.imgur.com/1MNOvaJ.png[/img]

[b]A nome e per conto della Santa Sede, il Cardinal-cancelliere della Nunziatura Apostolica
S.Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia[/b]
[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/3NCPMHKq/Fverde.png[/img][img]https://i.postimg.cc/5tgYtXs9/verde.png[/img][/quote]

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MessagePosté le: Sam Jan 18, 2020 7:11 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:
[rp]

On behalf of the Holy Roman and Universal Aristotelian Church and His Holiness Sixtus IV

We express our congratulations and best wishes to the Emperor of the Sacrum Romanorum Imperium Nationis Germanicae just elected, Amenediel de Mortelane,
who has the important task of guiding and protecting the people of many different territories and of rediscovering, refounding and strengthening the authentically Aristotelian roots of the Empire, in trusting and mutually loving dialogue with the Holy Church.

As a sign of renewal of the Faith of the Imperial Crown and of the whole Empire, we hope to hold the Imperial Coronation Ceremony in Rome, just as it was for the first Aristotelian Emperor in history, Charlemagne, so that the Church may concretely show its support and spiritual closeness to the new Emperor.

May the actions of the Emperor always be guided by wisdom, Virtue and Justice, for the good of peoples and the Empire.

Written and sealed in Rome on the eighteenth day of January A.D. MCDLXVIII

H. Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia

[/rp]


Code:
[rp][img]http://i.imgur.com/3VysvJd.png[/img] [img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img]

[b]On behalf of the Holy Roman and Universal Aristotelian Church and His Holiness Sixtus IV[/b]

We express our congratulations and best wishes to the Emperor of the Sacrum Romanorum Imperium Nationis Germanicae just elected, Amenediel de Mortelane,
who has the important task of guiding and protecting the people of many different territories and of rediscovering, refounding and strengthening the authentically Aristotelian roots of the Empire, in trusting and mutually loving dialogue with the Holy Church.

As a sign of renewal of the Faith of the Imperial Crown and of the whole Empire, we hope to hold the Imperial Coronation Ceremony in Rome, just as it was for the first Aristotelian Emperor in history, Charlemagne, so that the Church may concretely show its support and spiritual closeness to the new Emperor.

May the actions of the Emperor always be guided by wisdom, Virtue and Justice, for the good of peoples and the Empire.

Written and sealed in Rome on the eighteenth day of January A.D. MCDLXVIII

[b]H. Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia[/b]
[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/DZJCgv5W/giallo.png[/img][img]https://i.postimg.cc/xT6dwwph/Fgiallo.png[/img][/rp]


Citation:
[rp]

Au nom de la Sainte Église Aristotélicienne Romaine et Universelle et de Sa Sainteté Sixtus IV

Nous adressons nos félicitations et nos meilleurs vœux au nouvel empereur du Sacrum Romanorum Imperium Nationis Germanicae, Amenediel de Mortelane,
qui a la tâche importante de guider et de protéger les peuples de nombreux territoires différents et de redécouvrir, de refonder et de renforcer les racines authentiquement aristotéliciennes de l'Empire, dans un dialogue de confiance et d'amour mutuel avec la Sainte Église.

En signe de renouveau de la Foi de la Couronne Impériale et de tout l'Empire, nous souhaitons que la Cérémonie du Couronnement Impérial se tienne à Rome, comme elle l'a été pour le premier Empereur Aristotélicien de l'histoire, Charlemagne, afin que l'Eglise puisse montrer concrètement son soutien et sa proximité spirituelle avec le nouvel Empereur.

Que les actions de l'Empereur soient toujours guidées par la sagesse, la Vertu et la Justice, pour le bien des peuples et de l'Empire.

Ecrit et scellé à Rome le dix-huitième jour de janvier A.D. MCDLXVIII
S. Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia

[/rp]


Code:
[rp][img]http://i.imgur.com/3VysvJd.png[/img] [img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img]
[b]Au nom de la Sainte Église Aristotélicienne Romaine et Universelle et de Sa Sainteté Sixtus IV[/b]

Nous adressons nos félicitations et nos meilleurs vœux au nouvel empereur du Sacrum Romanorum Imperium Nationis Germanicae, Amenediel de Mortelane,
qui a la tâche importante de guider et de protéger les peuples de nombreux territoires différents et de redécouvrir, de refonder et de renforcer les racines authentiquement aristotéliciennes de l'Empire, dans un dialogue de confiance et d'amour mutuel avec la Sainte Église.

En signe de renouveau de la Foi de la Couronne Impériale et de tout l'Empire, nous souhaitons que la Cérémonie du Couronnement Impérial se tienne à Rome, comme elle l'a été pour le premier Empereur Aristotélicien de l'histoire, Charlemagne, afin que l'Eglise puisse montrer concrètement son soutien et sa proximité spirituelle avec le nouvel Empereur.

Que les actions de l'Empereur soient toujours guidées par la sagesse, la Vertu et la Justice, pour le bien des peuples et de l'Empire.

Ecrit et scellé à Rome le dix-huitième jour de janvier A.D. MCDLXVIII
[b]S. Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia[/b]
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[img]https://i.postimg.cc/DZJCgv5W/giallo.png[/img][img]https://i.postimg.cc/xT6dwwph/Fgiallo.png[/img][/rp]


Citation:
[rp]

A nome della Santa Chiesa Aristotelica Romana e Universale e di Sua Santità Sixtus IV

esprimiamo le nostre felicitazioni e i nostri auguri all'Imperatore del Sacrum Romanorum Imperium Nationis Germanicae testé eletto, Amenediel de Mortelane,
al quale spetta l'importante compito di guidare e proteggere le genti di molti territori diversi e di ritrovare, rifondare e rafforzare le radici autenticamente aristoteliche dell'Impero, in dialogo fiducioso e reciprocamente amorevole con la Santa Chiesa.

Come segno di rinnovamento della Fede della Corona Imperiale e dell'Impero tutto, speriamo di poter tenere la cerimonia di incoronazione imperiale a Roma, così come avvenne per il primo Imperatore Aristotelico della storia, Carlomagno, così che la Chiesa possa concretamente mostrare il proprio sostegno e la propria vicinanza spirituale al nuovo Imperatore.

Possano le azioni dell'Imperatore essere sempre guidate da saggezza, Virtù e Giustizia, per il bene dei popoli e dell'Impero.

Scritto e sigillato a Roma il diciottesimo giorno del mese di gennaio A.D. MCDLXVIII

S. Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia

[/rp]


Code:
[rp][img]http://i.imgur.com/3VysvJd.png[/img] [img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img]

[b]A nome della Santa Chiesa Aristotelica Romana e Universale e di Sua Santità Sixtus IV[/b]

esprimiamo le nostre felicitazioni e i nostri auguri all'Imperatore del Sacrum Romanorum Imperium Nationis Germanicae testé eletto, Amenediel de Mortelane,
al quale spetta l'importante compito di guidare e proteggere le genti di molti territori diversi e di ritrovare, rifondare e rafforzare le radici autenticamente aristoteliche dell'Impero, in dialogo fiducioso e reciprocamente amorevole con la Santa Chiesa.

Come segno di rinnovamento della Fede della Corona Imperiale e dell'Impero tutto, speriamo di poter tenere la cerimonia di incoronazione imperiale a Roma, così come avvenne per il primo Imperatore Aristotelico della storia, Carlomagno, così che la Chiesa possa concretamente mostrare il proprio sostegno e la propria vicinanza spirituale al nuovo Imperatore.

Possano le azioni dell'Imperatore essere sempre guidate da saggezza, Virtù e Giustizia, per il bene dei popoli e dell'Impero.

Scritto e sigillato a Roma il diciottesimo giorno del mese di gennaio A.D. MCDLXVIII

[b]S. Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia[/b]
[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/DZJCgv5W/giallo.png[/img][img]https://i.postimg.cc/xT6dwwph/Fgiallo.png[/img][/rp]


Citation:
[rp]

Im Namen der Heiligen Römischen und Universalen Aristotelischen Kirche und Seiner Heiligkeit Sixtus IV.

Wir gratulieren dem neu gewählten Kaiser des Sacrum Romanorum Imperium Nationis Germanicae, Amenediel de Mortelane, und wünschen ihm alles Gute,
der die wichtige Aufgabe hat, die Menschen in vielen verschiedenen Gebieten zu führen und zu schützen und die authentisch aristotelischen Wurzeln des Reiches wieder zu entdecken, neu zu gründen und zu stärken, im vertrauensvollen und gegenseitig liebevollen Dialog mit der Heiligen Kirche.

Als Zeichen der Erneuerung des Glaubens der Kaiserkrone und des ganzen Reiches hoffen wir, die Kaiserkrönungszeremonie in Rom abzuhalten, wie es für den ersten aristotelischen Kaiser der Geschichte, Karl den Großen, der Fall war, damit die Kirche ihre Unterstützung und geistliche Nähe zum neuen Kaiser konkret zeigen kann.

Möge das Handeln des Kaisers immer von Weisheit, Tugend und Gerechtigkeit geleitet sein, zum Wohle der Völker und des Reiches.

Geschrieben und versiegelt in Rom am achtzehnten Januartag A.D. MCDLXVIII

S. Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia

[/rp]


Code:
[rp][img]http://i.imgur.com/3VysvJd.png[/img] [img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img]

[b]Im Namen der Heiligen Römischen und Universalen Aristotelischen Kirche und Seiner Heiligkeit Sixtus IV.[/b]

Wir gratulieren dem neu gewählten Kaiser des Sacrum Romanorum Imperium Nationis Germanicae, Amenediel de Mortelane, und wünschen ihm alles Gute,
der die wichtige Aufgabe hat, die Menschen in vielen verschiedenen Gebieten zu führen und zu schützen und die authentisch aristotelischen Wurzeln des Reiches wieder zu entdecken, neu zu gründen und zu stärken, im vertrauensvollen und gegenseitig liebevollen Dialog mit der Heiligen Kirche.

Als Zeichen der Erneuerung des Glaubens der Kaiserkrone und des ganzen Reiches hoffen wir, die Kaiserkrönungszeremonie in Rom abzuhalten, wie es für den ersten aristotelischen Kaiser der Geschichte, Karl den Großen, der Fall war, damit die Kirche ihre Unterstützung und geistliche Nähe zum neuen Kaiser konkret zeigen kann.

Möge das Handeln des Kaisers immer von Weisheit, Tugend und Gerechtigkeit geleitet sein, zum Wohle der Völker und des Reiches.

Geschrieben und versiegelt in Rom am achtzehnten Januartag A.D. MCDLXVIII

[b]S. Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia[/b]
[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/DZJCgv5W/giallo.png[/img][img]https://i.postimg.cc/xT6dwwph/Fgiallo.png[/img][/rp]

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MessagePosté le: Dim Jan 19, 2020 11:55 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:
[rp]

Al Doge e al Consiglio della Serenissima Repubblica di Venezia

Avendo ricevuto il Vostro documento e appreso con costernazione dei recenti sviluppi della situazione veneziana, nuovamente ci presentiamo come interlocutori diplomatici nei confronti di Venezia, affinché attraverso un franco confronto si possa giungere a chiarire ciò che può essere fatto, a stemperare la tensione, a scongiurarne gli sviluppi, e a giungere quanto prima alla regolarizzazione dei rapporti tra la Repubblica e la Santa Sede attraverso il ripristino del Concordato o la stesura e la firma di un nuovo testo, che tenga conto dei cambiamenti intervenuti nel frattempo.
Accogliamo l'affermazione dell'immutata Fede Aristotelica di Venezia e, essendo la Chiesa la Madre di ogni fedele, la invitiamo a ritornare pienamente nel suo abbraccio, come sicuramente essa stessa desidera. Come una Madre amorosa, aggiungiamo inoltre che vi sarebbero stati modi più fiduciosi di affrontare i problemi.
Invitiamo pertanto il Doge e chiunque sia designato ad un incontro a Palazzo San Nicola, sede della Congregazione degli Affari del Secolo.

Che Fede e ragione ci guidino sempre.

Scritto e sigillato a Roma il diciannovesimo giorno del mese di gennaio A.D. MCDLXVIII

S.Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinale-cancelliere della Congregazione degli Affari del Secolo


[/rp]

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MessagePosté le: Lun Fév 03, 2020 11:44 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:
[rp]

A tutti i veneziani che leggeranno o udiranno
A S.A.S. il Doge di Venezia
Al Gran Ciambellano della Serenissima Repubblica di Venezia



Comunicazioni circa il tavolo con la Serenissima Repubblica di Venezia

Noi, Sua Eminenza Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia, Cardinal-cancelliere della Congregazione per gli Affari del Secolo,

desideriamo render noto che il Doge e il Generale Olimpia Frescobaldi de' Montemayor hanno abbandonato il tavolo con decisione unilaterale, nonostante la Chiesa stesse fornendo con disponibilità delucidazioni e spiegazioni ampie e precise sul funzionamento delle diocesi, dei consigli diocesani e delle prerogative decisionali delle varie cariche ecclesiastiche.

Il colloquio era iniziato con l'assicurazione di entrambe le parti di voler raggiungere un accordo e una soluzione per i problemi veneziani, tuttavia non era un risultato facile, poiché avrebbe richiesto la disponibilità ad ascoltare senza preconcetti e con pazienza e la volontà di trovare il bene comune anche a scapito del proprio orgoglio.

Christos, secondo profeta, ha detto ai discepoli:

Citation:
Poiché il nostro compito ci richiederà il sacrificio del bene personale per il bene collettivo, ma, in cambio, sarete accolti in santità tra i figli di Dio.


Dunque, avendo noi giurato, nell'atto di ricevere i voti sacerdotali, di sacrificare il nostro bene personale per il bene collettivo, accettiamo l'invito a recarci a Venezia per riprendere il colloquio, purché tale invito nasca da autentico desiderio di trovare una soluzione e non dal bisogno di continuare ad accusare, ad offendere e a minacciare la Chiesa.
Ricordiamo alle autorità veneziane che la Fede della Repubblica non è una questione privata e non può dipendere dalla simpatia o dall'arrendevolezza dei prelati veneziani, che hanno – come ogni altro membro della Chiesa – il dovere di difenderla, di proteggerla e di insegnarla e spiegarla come essa è per volontà divina.

Scritto e sigillato a Roma il terzo giorno del mese di febbraio A.D. MCDLXVIII

In fede

S. Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia

[/rp]

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MessagePosté le: Dim Fév 09, 2020 7:56 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:



On behalf of the Superior Council of the Congregation of External Affairs

We, His Eminence Arduino Della Scala said "Gropius", Dean of the Sacred College, Plenipotentiary Prelate, Prothonotary of the Office of Apostolic Nunciature,

before the Most High, under the gaze of Aristotle, and in the name of our Holy Mother Church,


make announcement of the appointment of:

Mgr. Silvio Sanseverino [Silvio_1] to the charge of Apostolic Nuncio for the Republic of Genoa.

He then becomes a member of our glorious Congregation, with a mandate to represent the Holy See to the temporal authorities.




Written and ratified in Rome, the IX day of the II month of the Year of Grace MCDLXVIII, under the pontificate of Pope Sixtus IV.







Code:
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[list][img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img][/list]

On behalf of the Superior Council of the Congregation of External Affairs

[color=red][b]W[/b][/color]e, His Eminence Arduino Della Scala said "Gropius", Dean of the Sacred College, Plenipotentiary Prelate, Prothonotary of the Office of Apostolic Nunciature,

before the Most High, under the gaze of Aristotle, and in the name of our Holy Mother Church,


make announcement of the appointment of:

Mgr. Silvio Sanseverino [color=blue][b][Silvio_1][/b][/color] to the charge of [b][color=blue]Apostolic Nuncio for the Republic of Genoa[/color][/b].

He then becomes a member of our glorious Congregation, with a mandate to represent the Holy See to the temporal authorities.




Written and ratified in Rome, the IX day of the II month of the Year of Grace MCDLXVIII, under the pontificate of Pope Sixtus IV.


[img]https://i.postimg.cc/65ypdDzk/firma-arduino-cardinale.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/Y9zj7mHR/960635_Gropius_Jaune.png[/img][img]https://i.postimg.cc/Fz9gfM00/giallo.png[/img]

[/quote]


Citation:



In nome del Consiglio Superiore della Congregazione degli Affari del Secolo

Noi, Sua Eminenza Arduino Della Scala detto "Gropius", Decano del Sacro Collegio, Prelato Plenipotenziario, Protonotario dell'Ufficio della Nunziatura Apostolica,

innanzi all'Altissimo, sotto lo sguardo di Aristotele e nel nome di nostra Santa Madre Chiesa,


facciamo annuncio della nomina di:

Mons. Silvio Sanseverino [Silvio_1] alla carica di Nunzio Apostolico della Repubblica di Genova.

Egli diventa un membro della nostra gloriosa Congregazione, con il mandato di rappresentare la Santa Sede presso le autorità temporali.




Scritto e ratificato a Roma, il IX giorno di Febbraio dell'Anno di Grazia MCDLXVIII, sotto il pontificato di Papa Sisto IV.







Code:
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[list][img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img][/list]

In nome del Consiglio Superiore della Congregazione degli Affari del Secolo

[color=red][b]N[/b][/color]oi, Sua Eminenza Arduino Della Scala detto "Gropius", Decano del Sacro Collegio, Prelato Plenipotenziario, Protonotario dell'Ufficio della Nunziatura Apostolica,

innanzi all'Altissimo, sotto lo sguardo di Aristotele e nel nome di nostra Santa Madre Chiesa,


facciamo annuncio della nomina di:

Mons. Silvio Sanseverino [color=blue][b][Silvio_1][/b][/color] alla carica di [b][color=blue]Nunzio Apostolico della Repubblica di Genova[/color][/b].

Egli diventa un membro della nostra gloriosa Congregazione, con il mandato di rappresentare la Santa Sede presso le autorità temporali.




Scritto e ratificato a Roma, il IX giorno di Febbraio dell'Anno di Grazia MCDLXVIII, sotto il pontificato di Papa Sisto IV.


[img]https://i.postimg.cc/65ypdDzk/firma-arduino-cardinale.png[/img]
[img]https://i.postimg.cc/Y9zj7mHR/960635_Gropius_Jaune.png[/img][img]https://i.postimg.cc/Fz9gfM00/giallo.png[/img]

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Cardinal-Bishop † Dean of the Sacred College of Cardinals † Grand Audiencier of the Holy See † Vice Chancellor of the Pontifical Chancellery † Archbishop of Strasbourg † Governor of the Patrimony of Titus † Prince of Viterbo † Marquis of Santa Marinella ♝Il cielo e la terra♗
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MessagePosté le: Mar Avr 07, 2020 2:53 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:
[rp]CONCORDATO TRA LA REPUBBLICA DI GENOVA E LA SANTA CHIESA ARISTOTELICA ROMANA E UNIVERSALE

Preambolo

Con la presente la Superba Repubblica di Genova ufficializza i suoi rapporti con la Chiesa Aristotelica Romana e Universale e riconosce la religione aristotelica che essa custodisce, celebra e insegna come pietra fondante dei suoi valori e della sua cultura.
Con la presente la Chiesa Aristotelica Romana e Universale riconosce la Repubblica di Genova come Repubblica di Confessione Aristotelica.
Questo Concordato non può essere modificato o annullato che in seguito ad un accordo tra le due parti, quali che siano i cambiamenti che avvengano in seno al Consiglio della Repubblica di Genova o della Chiesa.
Esso entra in vigore alla sua ratifica e annulla e sostituisce ogni precedente Concordato tra la Repubblica di Genova e la Santa Chiesa Aristotelica Romana e Universale.
In caso di controversie riguardanti l'applicazione di questo Concordato, verrà indetta una riunione amichevole alla quale parteciperanno i rappresentanti della Nunziatura Apostolica, l'Arcivescovo di Genova e i rappresentanti designati dal Doge e dal Consiglio della Repubblica. Dopo un adeguato confronto tra le parti, l'Arcivescovo e la più alta carica della Nunziatura valuteranno come risolvere la controversia sulla base del Dogma della Chiesa Aristotelica.
Chiunque non ottemperi a quanto stabilito in questo Concordato, con parole, opere, atti ed omissioni, deve essere consapevole che l'Inquisizione o un Tribunale Episcopale può decidere di aprire un'istruttoria, al fine di giudicare le sue azioni.

I - Del ruolo della Chiesa nell'organizzazione spirituale della Repubblica

Articolo I.1 : Il presente Concordato fa della religione della Chiesa Aristotelica Romana e Universale (d'ora in poi: Chiesa) la religione ufficiale della Repubblica di Genova. La Repubblica riconosce la Chiesa Aristotelica Romana e Universale come sola, unica e legittima Istituzione dell'Onnipotente, oltre che sola detentrice della Vera Fede.
La Repubblica di Genova riconosce l'esistenza della Santa Sede e di tutte le sue istituzioni.
La Chiesa riconosce la Repubblica di Genova e tutte le sue istituzioni.

Articolo I.2 : Solo il culto Aristotelico potrà essere esercitato o diffuso mediante proselitismo in pubblico nelle taverne, nei municipi e negli altri edifici ed istituzioni della Repubblica di Genova.

•I.2 bis : Tuttavia, è consentito che Averroisti o Spinozisti aprano un solo luogo di culto nel municipio di una città a propria scelta, eccetto che nella capitale della Repubblica o nelle Sedi Episcopali, ma dovranno essere autorizzati dalle autorità ecclesiastiche e temporali. Tale tolleranza non consente loro di diffondere la miscredenza mediante proselitismo al di fuori del loro luogo di culto, né di attaccare pubblicamente la religione aristotelica e le istituzioni della Chiesa.

Articolo I.3 : La Repubblica di Genova riconosce la piena autorità della Chiesa nel dominio spirituale sulle sedi episcopali, sui vescovi e i consigli episcopali, nonché nell'amministrazione delle offerte pecuniarie liberamente riservate alla Chiesa dai fedeli delle terre Genovesi; in caso di indebite ingerenze o illegittime appropriazioni da parte di autorità laiche o gruppi eterodossi, la Repubblica contribuirà ad aiutare la Chiesa a ripristinare la propria legittima autorità, anche mediante cooperazione giudiziaria e armata, processando i responsabili per disturbo dell'ordine pubblico.

*I.3 bis : A norma di Diritto Canonico esistono quattro tipi di eterodossie :
- L'eresia (tollerata o no), cioè l'appartenenza a sette o culti che promuovono una visione errata dell'Altissimo e della Religione ;
- Lo scisma, cioè la separazione dalla Santa Chiesa e dalla Comunità Aristotelica, tramite la fondazione di una setta autoproclamatasi "chiesa" o l'apostasia della Vera Fede ;
- Il paganesimo, cioè l'appartenenza a sette o culti pagani dedicati a una o più false divinità ;
- L'ateismo, cioè la negazione dell'esistenza della Divinità e dell'Altissimo in particolare.

*I.3 ter : Sono altresì esclusi dalla Comunità Aristotelica gli scomunicati, gli interdetti e i non battezzati messi al bando come prescritto dal Diritto Canonico.

Articolo I.4 : Tutte le violazioni alle disposizioni della Sezione I sono considerate atti di eresia perseguibili dalla Giustizia della Chiesa, secondo quanto prescritto dal Diritto Canonico.

II - Il Ruolo della Chiesa nell'organizzazione temporale della Repubblica

Articolo II.1 : L'Arcivescovo di Genova siederà nella Sala Ristretta della Repubblica, al fine di aiutare il Governo a conformare la propria azione politica ai principi aristotelici, con pieno diritto di parola e diritto di voto esclusivamente per le questioni attinenti la sfera spirituale, ecclesiastica o religiosa. L'Arcivescovo può, se lo ritiene necessario, delegare un membro della Nunziatura Apostolica (che sia residente da almeno quattro mesi all'interno della Repubblica) a tale compito. Gli Arcivescovi e i loro delegati si impegnano a non far parte di altri consigli all'infuori di quello della Repubblica di Genova.

Articolo II.2 : Gli Arcivescovi o i delegati che, a seguito di questa collaborazione, vengano a conoscenza di informazioni confidenziali che possono compromettere la sicurezza della Repubblica, s'impegnano a non rivelarle, pena l'accusa di alto tradimento. Tuttavia se tali informazioni sono di natura tale da mettere in pericolo la Chiesa stessa o la Santa Sede, in questo caso essi sono tenuti a informare la Curia e l'Assemblea Episcopale, dopo averlo comunicato al Doge ed al Consiglio.

Articolo II.3 : Un membro del clero Aristotelico che voglia assumersi una missione di natura temporale ne ha facoltà, secondo quanto prescritto dal Diritto Canonico e regolamentato dai documenti del Concistoro, ma non potrà violare in tale missione i principi della vera fede della quale la Chiesa è unica depositaria.

Articolo II.4 : Il Doge di Genova, che sarà intronizzato dall'Arcivescovo, i consiglieri ed i funzionari della repubblica devono essere battezzati, e se non lo sono al momento dell'elezione, dovranno esserlo entro due settimane. Ovviamente la Chiesa si impegna a garantire loro l'amministrazione del sacramento in tempi rapidissimi, dopo adeguata preparazione dottrinale.

Articolo II.5 : Il Doge di Genova deve nominare al principio del suo mandato un confessore personale tra il clero della Repubblica.

Articolo II.6 : La Repubblica di Genova non proporrà patenti di nobiltà per chi non sia stato battezzato o sia eterodosso secondo quanto riportato nell'articolo I.3 bis o sia sottoposto a indagine o condanna da parte della Giustizia della Chiesa.

III - Il ruolo della Chiesa nella vita civile

Articolo III.1 : I matrimoni aristotelici sono gli unici riconosciuti come validi e producono effetti civili anche per quanto riguarda la legittimità della prole e l'eredità.

Articolo III.2 : Conformemente al decreto Matrimonium Prohibiti, il cosiddetto "matrimonio civile", o tutte le altre forme d'unione di questo tipo con lo scopo di legare due persone, sono severamente vietate nelle terre della Repubblica di Genova e non sono riconosciute dalla Chiesa e dalla Repubblica.

Articolo III.3 : La Chiesa fa propria la missione d'aiutare i più miserabili. I suoi rappresentanti cercheranno dunque di partecipare in maniera attiva alle azioni di carità coordinando, per quanto possibile, i loro sforzi con le autorità municipali e repubblicane.

Articolo III.4 : La Chiesa fa propria la missione di educare il popolo ai giusti valori Aristotelici ed al rispetto delle istituzioni repubblicane, nonché di curare la preparazione universitaria dei chierici. Per questo essa può individuare un Decano che coordini le esigenze degli studenti della facoltà teologica e che abbia il diritto di veto sulla scelta dei professori per tutti i corsi relativi alla via della Chiesa. Il Rettore terrà conto di quanto richiesto dal Decano sia nella nomina dei docenti che nella programmazione delle lezioni.

Articolo III.5 : Ogni ecclesiastico non deve rendere conto a nessuno dei suoi atti spirituali tranne che al suo (Arci)vescovo. A nessun chierico può essere chiesto di rivelare ciò di cui è venuto a conoscenza a seguito del sacramento della confessione.

Articolo III.6 : Almeno un rappresentante della Diocesi deve essere presente alle manifestazioni organizzate dal Doge e dal suo Consiglio, per le quali riceverà preventivo invito. L'assenza di un rappresentante può essere tollerata, qualora il Doge o il Consiglio vengano informati per tempo.

Articolo III.7 : Il Doge e i suoi Consiglieri dovranno assistere alle manifestazioni e celebrazioni religiose, tranne in caso di assenza comunicata al vescovo e dovuta a viaggi per conto della Repubblica.

IV - La Giustizia della Chiesa

Articolo IV.1 : Per la promessa canonica di intronizzazione nella Cattedrale di Genova, il Doge, come i suoi successori, si impegnano a perseguire le eterodossie in tutte le loro forme. Quanti si macchino di eresia si rendono anche colpevoli di disturbo dell'ordine pubblico e sono perseguiti dalla Repubblica, dal momento che essa costituisce una attacco alle fondamenta dell'autorità repubblicana e religiosa.

Articolo IV.2 : Sono istituiti i tribunali della Chiesa per la Giustizia Ordinaria e Straordinaria sul territorio della Repubblica, e in particolare il Tribunale della Santissima Inquisizione e le Ufficialità. Le competenze e il funzionamento dei suddetti tribunali sono definiti dal Diritto Canonico.

Articolo IV.3 : I tribunali ecclesiastici sono competenti nei casi di eresia, scisma, apostasia, insulto, blasfemia o diffamazione verso la Chiesa, le sue istituzioni, i suoi membri o i suoi insegnamenti; di prevaricazione o di violazione di giuramento fatto sulle Sante Scritture.

Articolo IV.4 : I tribunali ecclesiastici faranno applicare le differenti punizioni decise e previste dal Diritto Canonico attraverso la Vidamia di Genova.

•IV.4 bis : Nel caso il tribunale ecclesiastico non sia in grado di fare applicare la sentenza, il tribunale temporale locale dovrà occuparsene, ed il condannato dovrà adeguarsi alla sentenza pronunciata dal giudice laico, conformemente alla domanda della procura ecclesiastica.

Articolo IV.5 : I condannati potranno fare appello contro le sentenze dei tribunali ecclesiastici di prima istanza presso i tribunali di seconda istanza a Roma.

Articolo IV.6 : Qualora la sentenza sia contestata dall'autorità civile, verrà istituita una commissione composta dall'Arcivescovo genovese, da un funzionario della Santissima Inquisizione e dal giudice della Repubblica. Questa commissione esaminerà nuovamente il caso, emetterà un parere, ed il verdetto verrà deciso dalla Curia.

Articolo IV.7 : Le sentenze della Giustizia della Chiesa in materia matrimoniale sono le uniche ad essere riconosciute dalla Repubblica e ad avere effetti civili.

V. Diritti e doveri del clero

Articolo V.1 : I membri della Nunziatura Apostolica, quali Ambasciatori della Santa Sede, e gli Arcivescovi, godono dell'immunità diplomatica. Per immunità diplomatica si intende una situazione giuridica soggettiva privilegiata riconosciuta e garantita a taluni soggetti, in considerazione della loro posizione e funzione istituzionale. Gli effetti delle immunità sono riconducibili alla non processabilità per tutti i reati esclusi quelli previsti dall'articolo seguente.

Articolo V.2 : I funzionari apostolici e i chierici residenti nella Repubblica sono processabili esclusivamente per i seguenti reati: frode, brigantaggio, compravendita di ingenti merci sul territorio della Repubblica senza previa autorizzazione delle autorità religiose e repubblicane, assalto ai municipi o al castello della capitale senza previa autorizzazione delle autorità Repubblicane e dell'Arcivescovo, altri reati che si configurano come alto tradimento secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica. Essi potranno essere giudicati esclusivamente da un tribunale composto da un membro della Santissima Inquisizione, dall'Arcivescovo e dal Giudice di Genova. Quest'ultimo emetterà poi la sentenza in gratibus in accordo con la decisione collegiale. Per i membri della Nunziatura verrà vagliata l'ipotesi di espellerli dalla Congregazione degli Affari del Secolo.

VI - Militaria

Articolo VI.1 : la Repubblica di Genova riconosce l'esistenza e l'autorità - nel dominio specifico della Santa Chiesa, secondo quanto stabilito dal Diritto Canonico, e dunque per soli scopi difensivi della Vera Fede e delle istituzioni religiose - della Congregazione delle Sante Armate, delle forze ad essa soggette e in particolare degli Ordini Militari-religiosi, della Guardia Episcopale e degli eserciti episcopali.

Articolo VI.2 : le forze soggette alle Sante Armate e in particolare gli Ordini Militari-religiosi, la Guardia Episcopale e gli eserciti episcopali saranno considerati come entità militari amiche e alleate secondo quanto specificato nell'articolo VI.1.

Articolo VI.3 : in un'ottica di non ingerenza, di rispetto delle rispettive prerogative e di collaborazione nella difesa della Vera Fede e della Chiesa, tali entità militari sono autorizzate ad intervenire sul terreno concordatario dopo aver informato e ricevuto l'approvazione del Doge e del Consiglio della Repubblica.

Articolo VI.4 : queste entità militari possono
- muoversi individualmente o in gruppi di qualsiasi tipo;
creare o muoversi in eserciti a condizione che abbiano ottenuto l'accordo del Doge e del Consiglio della Repubblica.

Articolo VI.5 : Ogni componente militare può stabilire un trattato individuale che riguardi le modalità specifiche del proprio ambito di competenza.

Firmato e ratificato a Genova il giorno 3 aprile A.D.1468

Per la Superba Repubblica di Genova

Rodolfo d'Altavilla
Doge della Repubblica di Genova



Per la Santa Chiesa Aristotelica Romana e Universale

S. Em. Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
Cardinale-Cancelliere della Congregazione degli Affari del Secolo




S.E. Monsignor Silvio Sanseverino
Nunzio Apostolico per la Repubblica di Genova

[/rp]

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MessagePosté le: Mar Juin 02, 2020 10:56 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:



On behalf of the Superior Council of the Congregation for the External Affairs

we, Her Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia,
Cardinal-Chancellor of the Congregation for the External Affairs

before the Most High, under the gaze of Aristotle, and in the name of our Holy Mother Church,

we announce the

acceptance of the resignation of His Eminence Arduino della Scala called “Gropius” from the office of Non-Francophone Prothonotary of the Nunciature

and his appointment as high honorary member of the Congregation, as a token of appreciation and gratitude for the high services rendered to our glorious Congregation.

Ad Majorem Dei Gloriam

Done in Rome on the II day of June A.D. MCDLVIII






[/list]



Code:
[quote]
[list][img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img][/list]

On behalf of the Superior Council of the Congregation for the External Affairs

[color=red][b][size=18]w[/size][/b][/color]e, Her Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia,
Cardinal-Chancellor of the Congregation for the External Affairs

before the Most High, under the gaze of Aristotle, and in the name of our Holy Mother Church,

we announce the

acceptance of the resignation of [color=blue][b]His Eminence Arduino della Scala called “Gropius”[/b][/color] from the office of Non-Francophone Prothonotary of the Nunciature  from the office of Non-Francophone Prothonotary of the Nunciature

and his appointment as high honorary member of the Congregation, as a token of appreciation and gratitude for the high services rendered to our glorious Congregation.

[b][i]Ad Majorem Dei Gloriam[/i]

Done in Rome on the II day of June A.D. MCDLVIII[/b]

[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]

[img]https://i.postimg.cc/Fz9gfM00/giallo.png[/img][img]https://i.postimg.cc/xT6dwwph/Fgiallo.png[/img]

[/list][/quote]   

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MessagePosté le: Mar Juin 02, 2020 10:58 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:




    Appointment of Monsignora Alma Bianca Arnod Sforza called "Almalibre" to the office of Vice-Prefect of the Apostolic Non-Francophone Nunciature


    We, Her Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia, Chancellor of the Congregation of External Affairs, in front of the Most High, and under the eye of Aristotle,

    have established and ordered with our present perpetual and definitive edict, say, decree and command the appointment of Monsignora Alma Bianca Arnod Sforza called "Almalibre",
    to the office of Vice-Prefect of the Apostolic Nunciature Office, dicastery dependent on the Congregation of the External Affairs, with the title of Non-Francophone Prothonotary.


    Ad Majorem Dei Gloriam

    Done in Rome on the II day of June A.D. MCDLVIII








Code:
[quote]
[list]
[img]https://i.postimg.cc/yYm9NR1z/CAS-entete-zps0xeb2nyk.png[/img]

[size=18][color=green][b]Appointment of Monsignora Alma Bianca Arnod Sforza called "Almalibre" to the office of Vice-Prefect of the Apostolic Non-Francophone Nunciature[/b][/color][/size]


[b]We, Her Eminence Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia, Chancellor of the Congregation of External Affairs, in front of the Most High, and under the eye of Aristotle, [/b]

have established and ordered with our present perpetual and definitive edict, say, decree and command the appointment of [color=green][b]Monsignora Alma Bianca Arnod Sforza called "Almalibre"[/b][/color],
to the office of Vice-Prefect of the [color=green][b]Apostolic Nunciature Office[/b][/color], dicastery dependent on the Congregation of the External Affairs, with the title of [u]Non-Francophone Prothonotary[/u].


[b][i]Ad Majorem Dei Gloriam[/i]

Done in Rome on the II day of June A.D. MCDLVIII[/b]

[img]https://i.postimg.cc/fyx978wZ/Nuova-firma-manoscritta.png[/img]

[img]https://i.postimg.cc/Fz9gfM00/giallo.png[/img][img]https://i.postimg.cc/xT6dwwph/Fgiallo.png[/img]

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