L'Eglise Aristotelicienne Romaine The Roman and Aristotelic Church

[Alessandro Della Scala]

Alessandro, segretario generale della Congregazione per la Diffusione della Fede, arrivò al Palazzo di suo cugino, il Cardinale Decano del Sacro Collegio.
Era quasi sera oramai, Roma era stata particolarmente immersa nella calura quel giorno, fortunatamente un lieve venticello portava un leggero refrigerio ai romani e Alessandro era stato felice di poter fare una passeggiata per le vie della Città Eterna. Proveniente dal Palazzo di Sant'Ingerius, sede della Congregazione della Diffusione della Fede, portava con sè un invito molto speciale da consegnare personalmente a Sua Eminenza Arduino.

Si fece annunciare, successivamente rimase in atteda di poter incontrare il Cardinale.
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------------------------------------------------------------------+ Reverend Monsignor Alessandro Della Scala
----------Primate of the Holy Roman Empire | Archbishop of Trier | Archbishop of Modena |

[Gropius]

Il Cardinale venne informato dell'arrivo del cugino. In breve tempo andò ad accoglierlo, con un ampio sorriso.

Carissimo Alessandro! Esclamò facendo per abbracciarlo.

Come stai? Cosa ti porta qui? Ma vieni, entra, andiamo a bere qualcosa.

Si diresse verso uno dei salotti del piano inferiore.
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Cardinal-Bishop † Dean of the Sacred College of Cardinals † Grand Audiencier of the Holy See † Vice Chancellor of the Pontifical Chancellery † Archbishop of Strasbourg † Governor of the Patrimony of Titus † Prince of Viterbo † Marquis of Santa Marinella ♝Il cielo e la terra♗

[Alessandro Della Scala]

Caro Arduino!

Abbracciò leggermente il cugino, accostando le labbra ad entrambe la sue guance in segno di saluto.

Accetto di buon grado la tua proposta, è stata una giornata lunga e impegnativa e serve qualcosa che dia calore al cuore e all'anima!

Seguì il porporato verso i piani superiori.
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[Gropius]

Solo Dio può dare calore all'anima, caro cugino... Lo guardò obliquo in una smorfia malvagia. Ci limiteremo a rinvigorire il corpo...

La seta leggera che indossava il giovane cardinale non emetteva alcun suono e il suo passo svelto dava l'impressione che si muovesse sospeso, senza toccare il pavimento. Giunsero ad un salottino dove già li attendeva un servitore pronto a offrire delle coppe di vino.

Vino di Santa Marinella! Sa di salsedine, ha un che di interessante. Disse mentre ne allungava una coppa al cugino.

E quindi... di cosa vuoi parlarmi? Non abbiamo avuto modo di incontrarci dagli spiacevoli accadimenti veneziani... Un'altra smorfia di disgusto gli imbarbarì i lineamenti.
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[Alessandro Della Scala]

Alessandro bevve un sorso del vino offertogli dal cugino, seppur non fosse un grande intenditore cercò ci degustarlo al meglio.

Il tuo feudo è fonte di ottimi prodotti, la vicinanza al mare giova molto alla qualità di questo vino che ha un gusto particolare.

Bevve un altro sorso dalla coppa, successivamente la posò e si rivolse al cugino:

In effetti sono diversi mesi che non ci incontravamo, come sai mi sono recato a Piacenza, seguendo le direttive del Santo Padre, quindi sono stato lontano dalla Città Eterna per alcuni mesi.

Ammetto che gli accadimenti veneziani hanno turbato non poco la mia vita, ma ogni difficoltà è sempre un'occasione per affidarsi a Dio e ritrovare forza e vigore in lui.

Ho fatto da poco ritorno qui a Roma, per adempiere ai miei doveri di segretario generale della Congregazione per la Diffusione della Fede...ufficio che anche tu hai ricoperto in passato, se non erro.

È proprio per questo che sono qui da te...a breve avrà luogo un soiree nel palazzo privato del Cancelliere, si tratta di un evento organizzato sia dalla mia persona che dal Cardinale Beaumont d'Autevielle e ci terrei che mio cugino fosse presente.

Riprese in mano la coppa, concedendosi un altro sorso di quel curioso vino, in attesa di una risposta da parte del cugino.
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[Gropius]

Osservava la coppa di vino che teneva in mano. Be', sì... Santa Marinella è un luogo ameno. Di tutti i suoi aspetti positivi, tuttavia, preferisco di gran lunga il castello sul mare. Puoi gettare gli ospiti sgraditi tra i flutti con una piccola spinta... Mimò, con un tocco di infantilismo, il gesto di condurre qualcuno ad una immaginaria finestra mentre diceva: Carissimo ma non ti ho ancora fatto vedere il panorama! E poi, aggiunse alla pantomima il gesto di spingere qualcuno e guardare di sotto. Ops!

Sorrise visibilmente divertito.

Oh, una festa! Ma che idea originale! Alzò gli occhi al cielo. Il mio caro carissimo Kalixtus avrà certamente qualche asso nella manica, ne sono certo! Sì, verrò con piacere. In questi giorni l'aria romana è molto, moooolto pesante; uno svago sarà più che gradito!
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[Alessandro Della Scala]

Alessandro sorrise divertito alla battuta del cugino...era una battuta? O forse doveva iniziare a preoccuparsi seriamente? Dipanò i dubbi con un ultimo sorso di vino, ascoltando Arduino con discreta attenzione, per poi rispondergli:

Sono felice tu abbia accettato il mio invito, sarà un occasione non solamente di svago, mio caro cugino, ma una vera e propria possibilità di immergersi in un contesto pienamente aristotelico, di serenità e di concordia.

Sono in arrivo numerosi nobili e non, provenienti da tutta l'Europa e anche la penisola italica garantirà una nutrita rappresentanza a questo evento. Ho contattato personalmente numerose persone che godono della mia amicizia, nel Ducato di Milano, in quello di Modena, nel fiorentino, nel Regno delle Due Sicilie...nemmeno Siena è stata risparmiata!

Sorrise leggermente divertito, l'impegno che Alessandro stava profondendo nell'organizzazione del Soiree era piuttosto elevato ed era certo che sarebbe stato apprezzato.
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[Gropius]

Oh, che meraviglioso assembramento!

Strabuzzò gli occhi.

Preferire che questi notabili si rendessero utili per la Gloria dell'Altissimo invece che venire a spettegolare a Palazzo Doria-Pamphilj. Dovremo accontentarci.

Lo guardò pensieroso.

Chissà se hai il minimo senso del gusto estetico, cugino... potrei metterti alla prova...

Meditò per qualche istante, poi si sollevò di scatto battendo le mani tra loro.

Mi aiuterai a scegliere cosa indossare per questa festicciola. È deciso!

Si rivolse a Francesco, sempre presente seppure sfuggente come un'ombra. Va' a chiamare il sarto, che non tardi!
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[Alessandro Della Scala]

Ci sono tanti modi per rendere gloria a Dio...uno tra questi è mostrarsi favorevoli alle iniziative dei membri della Santa Chiesa, quindi è un buon primo inizio!

Nell'attesa dell'arrivo del sarto, Alessandro puntualizzò al cugino:

Ti aiuterò con piacere a scegliere una mise adatta all'occasione, personalmente non indosserò nulla di molto di diverso dall'abito canonico episcopale, completo di un lungo ferraiolo che possa nascondere le eventuali imperfezioni!

Dimmi, avevi già in mente qualcosa?

Disse Alessandro mentre iniziava a girare intorno al cugino per esaminare attentamente il suo corpo e pensare a qualcosa che sarebbe potuto piacerli.
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[Gropius]

Personalmente non indosserò nulla di molto di diverso dall'abito canonico episcopale bla bla bla... Fece il verso al cugino. Non comprendi che ogni azione che compiamo è una silente dichiarazione di intenti? Gli scoccò un'occhiata diretta, fredda, veloce e implacabile, come una freccia avvelenata. Uno dei tuoi problemi è che non ti fermi a pensare mai a questo aspetto: gli effetti delle azioni che compiamo e di quelle che non compiamo, delle cose che diciamo e delle cose che lasciamo sottaciute.

Alzò le braccia a mezz'aria e girò su se stesso molto lentamente per consentire al cugino di osservarlo meglio, ma senza cambiare il tono grave della voce.

Credi che io sia frivolo, cugino caro?
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[Alessandro Della Scala]

Alessandrò osservò attentamente le forme del corpo del cugino e rifletteva su quale abito avrebbe mai potuto consigliarli, nel frattempo ascoltò molto attentamente il tono grave di Arduino, fu molto colpito da quello che gli disse e rispose abbastanza nell'immediato, convintamente:

Assolutamente no! No che non lo penso!

Poi mentre controllava la sua corporatura, continuò:

Fino a quando mi parli delle azioni che io compio, o delle parole che io dico, sono ben conscio che essere comportano delle conseguenze, anche se spesso fatico a fare previsioni chiare per esse.

Se mi parli di azioni da me non fatte, o parole da me non dette, mi cogli alla sprovvista! Non mi sono mai soffermato a pensare a questo aspetto, forse perchè sono un tipo molto semplice...

Chiarì subito:

Ehm!

Non che ci sia nulla di male nel non esserlo, ovviamente, ma non credo di essere mai stato abituato a tenere in considerazione anche questo aspetto!

Tornando alla questione dell'abito, disse:

Cosa ne dici qualcosa di leggermente aderente e non troppo cadente?
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[Gropius]

Lo osservò con aria inquisitrice. E invece dovresti! Lo ammonì. Dovresti preoccuparti sempre di ciò che è e di ciò che non è! Espirò lasciando andare via la tensione e ammorbidendosi un poco. In buona sostanza, cugino caro, devi preoccuparti sempre e di tutto. Se Dio vorrà, ti andrà bene.

Si avvicinò allo specchio poco distante, gli bastò fare un paio di passi. Si scrutò, si mise di profilo, assottigliò le palpebre. Qualcosa di aderente, dici... Parlava ad Alessandro, ma è come se parlasse tra sé. E che colore?

Nel frattempo giunse il sarto, Mastro Moroni, che ogni volta che lo incontrava, lo guardava così:


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[Alessandro Della Scala]

Grazie del consiglio, lo terrò a mente, si rivelerà senz'altro utile. Disse Alessandro, per poi mormorare non appena suo cugino disse "Dio": Sia sempre lodato...

Rimanendo dietro al cugino, leggermente scostato dalla traiettoria verso lo specchio, Alessandro azzardò:

Magari qualcosa di bianco...oppure è leggermente troppo prematuro?

Fece una piccola risata, ma chissà...
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[Gropius]

Reclinò il capo all'indietro, sconfortato e piagnucolante.

Io adoro il bianco!

Si girò verso il cugino con aria dispettosa. Ho il fisico per indossarlo e anche il rigore morale! Lasciò cadere qualunque riferimento al Pontefice.

E bianco sia! Magari con qualcosa di ricamato in fili d'oro e poi ci mettiamo anche un bordino rosso, non sia mai dicano che mi sto montando la testa.

Bene, Mastro Moroni, all'opera.

Sorrise ad Alessandro.

Cugino caro, grazie per essere venuto a trovarmi e anche per il consiglio sull'abbigliamento. Adesso, se vuoi, puoi tornare ai tuoi molti impegni.

Lo benedisse con un gesto frettoloso nell'aria e dedicò la sua attenzione al sarto.
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[Filippoilmoro]

Filippo partì da Piombino di buona lena quella mattina, era finalmente giunto il momento di raggiungere Roma.
Si assicurò che la carrozza fosse fornita di ogni necessità, controllò ripetutamente e paranoicamente che ogni cosa fosse a suo posto e fece cenno a Romeus, il suo fedele aiutante, di partire.
Nel cielo si respirava un'aria di novità, un'aria di serenità.
La primavera era in fiore e sembrava aver trapiantato in quello stato d'essere.

Aveva scelto con cura i suoi vestiti, non è cosa di tutti i giorni recarsi a Roma per esser ricevuto ed accolto da un Cardinale.
No fermi tutti, non un cardinale, il Cardinal Decano.
Non voleva risultare appariscente, aveva sempre creduto che la sobrietà ed il rispetto nei confronti dell'Altissimo e delle autorità ecclesiastiche sarebbero state due qualità da non accantonare mai.

A maggior ragione se quello che avrebbe dovuto incontrare fosse uomo di cui aveva una stima incodizionata e che, a sua volta, aveva avuto modo di contraccambiare la stima verso di lui.

Romeus, dritto verso Palazzo Della Scala-Corsini alla Lungara.
Voglio arrivare per tempo, non mi va di far attendere il Cardinale Arduino, è stato così generoso e cortese nei miei confronti.
Sono davvero lieto di questo viaggio.
Disse Filippo appena lasciate le soglie della città alle spalle.
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