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[IT] Libro delle Virtù - La Creazione

 
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Ariberto



Inscrit le: 21 Mar 2011
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MessagePosté le: Sam Oct 01, 2011 12:32 am    Sujet du message: Répondre en citant

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    Libro della Creazione
    Capitolo VI - « La Domanda »



    1 Fu la più grande concentrazione di creature che avesse mai avuto luogo.

    2 Erano molti miliardi ad essersi riuniti nella stessa gigantesca pianura . Ammassati senza la minima animosità. I lupi aspettavano accanto alle pecore, i cani accanto ai gatti, le aquile accanto ai topi ed i leoni accanto alle gazzelle. Vi si vedevano anche le piante. Così, querce, abeti, pioppi, ulivi, meli, palme da dattero ed altri alberi formavano la foresta più gigantesca che vi fosse mai stata. Anche i fiori, le verdure, i frutti, il grano ed il mais erano presenti. La pianura gigantesca era un vero santuario per tutta la vita, poiché attendevano tutti pazientemente che Dio giungesse per porre loro la domanda.

    3 Allora rimbombò il tuono, le nuvole si allontanarono ed una luce tenue provenne da quello spazio sgombro nel cielo. Fra le creature scese un grande silenzio. Dal lucore celeste, una voce grave, penetrante, ma morbida e serena si fece sentire. Allora, la voce disse: "Ascoltatemi, voi che Io ho concepito, poiché sono il vostro Dio. Senza me, non esistereste, ed a me, dovete fedeltà."

    4 Dio aggiunse: "Numerosi fra voi si considerano i Miei preferiti, ma mai fino ad ora ho dato la mia preferenza a una qualunque creatura. Allora, è giunto il momento che Io cambi. È giunto Il momento che faccia una scelta fra le mie creature. È giunto il momento che chiami una specie fra voi i "miei figli". Per fare questa scelta, vi porrò un’unica domanda."

    5 Dio dunque chiese loro: "Vivete grazie a Me, poiché sono il vostro creatore. Vi cibate, vi riproducete, voi educate la vostra progenie. Ma non sapete perché vivete. Secondo voi, quale senso ho dato alla vita?".

    6 La maggior parte delle creature non sapeva cosa rispondere. Si osservavano reciprocamente, sperando di trovare nei loro vicini la risposta a questa domanda piuttosto strana. Si poteva osservare un pesce imbambolato, che non sapeva cosa dire, un cavallo sfregare il suolo con i suoi zoccoli, una quercia curvarsi, cercando disperatamente la risposta nelle sue radici, ed anche una colomba che si grattava la testa in segno di riflessione.

    7 Ma una fra loro avanzò. Sembrava sicura di essa e della sua risposta. Tutte le altre specie gli aprirono il passaggio e, presto, uno spazio si liberò attorno ad essa. Alzò gli occhi verso Dio, ma il suo sguardo era pieno di boria. Rispose: "Hai fatto le creature animate dalla necessità di nutrirsi. Hai fatto i forti capaci di divorare i deboli. Senza dubbio, si tratta dunque di garantire la sovranità del forte sul debole!".

    8 Aggiunse: "Ho come prova il fatto che sono l'ultimo rappresentante della mia specie. Solo il più forte è sopravvissuto fra i miei! Se mi chiami il "Tuo figlio", saprò mostrarti chi, tre tutte le creature, deve dominare il mondo.”

    9 Attese che Dio si congratulasse per la sua risposta, ma invano. Poiché non gli rispose.


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Ariberto



Inscrit le: 21 Mar 2011
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MessagePosté le: Sam Oct 01, 2011 12:34 am    Sujet du message: Répondre en citant

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    Libro della Creazione
    Capitolo VII - « L'Amore »



    1 Dio non rispose alla creatura che aveva fatto l’apologia della dominazione del forte sul debole.

    2 Si girò verso un gruppo di creature. Era precisamente quello che faceva parte della razza umana e che aveva percorso il mondo. Dio sapeva che questo gruppo si credeva respinto da Lui. Quest'umani pensavano di essere privi di qualsiasi talento. Ritenevano di essere lo scarto della creazione a causa della loro pretesa inferiorità. Ma, fra loro, l’umano che portava il nome di Oane deteneva, senza esserne sicuro, la risposta alla domanda posta dall’Altissimo.

    3 Poiché Oane dubitava. Osservava spesso le stelle, sperando di vedere Dio. Amava l’Altissimo di un amore sincero, ma non sapeva se ciò era il vero senso della vita. Voleva dare la sua risposta, ma era considerato debole di spirito dal suo gruppo e nessuno voleva lasciarlo parlare. Ma Dio era onnipotente. Aveva ascoltato il gruppo di umani compiangersi. Ma soprattutto, aveva percepito l'amore ed il dubbio nel cuore di Oane.

    4 Allora, dal cielo, un raggio circondò Oane con un'aureola soffusa di luce. Tutte le creature rimasero stupite, ammirando la luce morbida che circondava l'umano. Si allontanarono allora, lasciandolo solo di fronte a Dio. Contemplò il suo corpo illuminato con uno sguardo pieno di curiosità. Quindi si girò verso i membri del suo gruppo. Per la prima volta nella sua vita, poté vedere nel loro sguardo non del disprezzo ma del rispetto.

    5 E Dio gli chiese: "E tu, umano, non hai nulla da rispondermi? Ho qui convocato tutta la mia creazione per trovare colui che darà la risposta giusta alla mia domanda. Sei venuto e non hai risposto. Perciò, ora, ti impongo di farlo!". Allora, Oane, terrorizzato dal tono severo del suo creatore, alzò gli occhi verso Lui e, con tono titubante, disse: "Ma, o Altissimo, non so se la mia risposta è giusta...". E Dio gli ordinò: "Parla e te lo dirò!".

    6 Allora, Oane rispose: "Hai certamente fatto le Tue creature in modo che si nutrano le une delle altre. Devono cacciare ed uccidere per nutrirsi. Inoltre devono battersi per difendere la propria vita. Ma non ci sono forti né deboli. Nessuno non abbassa né calpesta gli altri. Tutti siamo collegati nella vita e siamo tutti Tuoi umili servi. Poiché sei il nostro creatore."

    7 "È per questo che hai dato dei talenti, uno più bello dell’altro, alle Tue creature. Ciascuna di esse ha il suo posto nella Tua creazione. Il suo talento permette a ciascuna di esse di trovarlo. Pertanto, non ci sono creature preferite, oh Altissimo. Siamo tutte egualmente amate da te e dobbiamo tutti amarti in cambio. Poiché, senza Te, non esisteremmo. Ci hai creati mentre nulla Ti costringeva e dobbiamo amarti per ringraziarti di questo gesto."

    8 "Siamo certamente collegati alla materia, certamente sottoposti alle sue leggi, ma il nostro scopo è di tendere verso Te, lo Spirito Eterno e Perfetto." Dunque, secondo me, il senso che hai dato alla vita è l'amore." Allora Dio disse: "Umano, poiché sei il solo a avere compreso ciò che era l'amore, faccio dei tuoi simili i miei figli. Così, sai che il talento della vostra specie è la sua capacità di amarmi ed amare i suoi simili. Le altre specie sanno solo amarsi."


    Spyosu



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Ariberto



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MessagePosté le: Sam Oct 01, 2011 12:37 am    Sujet du message: Répondre en citant

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    Libro della Creazione
    Capitolo VIII - « La Decisione »



    1 Tutte le altre creature furono sorprese di questa decisione di Dio di fare degli umani i suoi figli. Non comprendevano ciò che era l'amore e non potevano concepire che l'Altissimo vi accordasse tanta importanza. Tutte si misero a sussurrare, sperando che una di esse spiegasse agli altri questa scelta divina.

    2 Ma Dio diresse la sua voce verso le creature che non avevano potuto dare risposte. Disse loro: "Voi che non avete saputo risponderMi, voi che pretendevate di essere le Mie creature preferite. I vostri spiriti non saranno più cose superiori. Non tenderanno più verso Me. Poiché sarete d'ora in poi sottoposti all'uomo, la vostra natura sarà strettamente materiale, vi privo del linguaggio. Belerete, muggirete, grugnirete, fischierete, miagolerete o abbaierete fino alla fine dei tempi!".

    3 Quindi, Dio volse la sua voce in direzione della creatura che aveva affermato la sovranità del forte sul debole. Gli disse: "Poiché sei così sicura della tua scelta, ti lascio l'occasione di provarlo. Conserverai il tuo spirito, ma il tuo corpo sarà fatto d'ombra. Così, vivrai, sola, accanto agli umani, fino a che ti libereranno dalla tua pena. Così, nessuno la vedrà e nessuno la nominerà, poiché io stesso ho deciso di non farlo."

    4 Dio, poi, si rivolse verso Oane e gli disse: "Ho fatto della vostra specie i miei figli. Faccio ora dei vostri spiriti delle anime. Si differenziano degli spiriti delle altre specie poiché d'ora in poi resteranno le sole ad essere di natura superiore, a tendere verso la Mia perfezione divina. Così, divido il tempo in sette parti, chiamate "giorni", affinché ad ogni settimo giorno, tu e i tuoi vi riuniate per onorare vostro padre: Io."

    5 "Ma bisogna ancora che, ogni giorno, tu e i tuoi facciate perpetuare la vostra specie. Ad eccezione di quella che non ho nominato, ho reso tutte le creature sottomesse a voi. Così, potrete nutrirvene, senza che esse si nutrano di voi. Questo potere di cui disponete, di nutrirvi delle altre specie, lo chiamo "lavoro". Ma, affinché non dimentichiate mai che questo potere è un Mio regalo, che vi ricompensa così della tua buona risposta, Oane, il lavoro sarà duro, difficile, stancante e faticoso. Ma non ti lamentare della sofferenza che provoca, poiché, in verità, è un bellissimo regalo che vi faccio.”

    6 “Affinché sostituiate con nuove generazioni quelle la cui vita si conclude, vi faccio un regalo ancora più bello. Quest'amore che attendo da voi, vi permetto di provarlo anche verso voi, in coppia. L'amore ed il desiderio reciproci saranno le componenti di questa sensazione pura. La procreazione sarà il suo scopo. Ma solo l'amore che avrò benedetto potrà permettere l'atto carnale, affinché la vostra specie si perpetui nel Mio amore."

    7 Allora, Dio creò due stelle sopra il mondo. Una, raggiante di luce, fu chiamato "sole". L'altra, che splende freddamente, venne definita "luna". Dio spiegò a Oane: "Che la vostra fedeltà sia quella dei figli verso i loro genitori o sarò severo come lo sono i genitori verso i loro figli. Poiché, quando ciascuno di voi morirà, lo giudicherò, in funzione della vita che ha condotto. Il sole inonderà ogni giorno il mondo della sua luce, come prova d'amore per la Mia creazione. Quelli, fra i tuoi, che vi manderò, vivranno un'eternità di beatitudine. Ma, ogni giorno, la luna gli darà il cambio. E coloro che, fra i tuoi, vi verranno gettati, là conosceranno soltanto il tormento."


    Spyosu



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