L'Eglise Aristotelicienne Romaine The Roman and Aristotelic Church

[Christe]

Dopo lunghi giorni di sofferente viaggio tra paesaggi così diversi tra loro e tra genti altrettanto particolari, la Del Grillo giunse nella Città Eterna.
La giornata era splendida, il clima era mite in confronto alla partenza e l'Urbe era spettacolare: Christe si sentiva straordinariamente meglio dopo il calo fisico dei mesi precedenti e totalmente in pace.

Era giunta in Roma dalla gelida Venezia per poter finalmente dedicarsi alla questione, in sospeso da tempo, della sua scomunica, un provvedimento tanto grave quanto immeritato da averla avvicinata maggiormente alla preghiera in un lungo ritiro spirituale. Quella pesante sanzione l'aveva danneggiata nel corpo più delle ferite delle varie guerre combattute ma l'aveva temprata nello Spirito e nella Fede nell'Altissimo e nella Giustizia Divina. Appena era riuscita a star in piedi aveva fatto preparare l'occorrente per il lungo viaggio e, naturalmente, per il più lungo soggiorno romano.

Scese incerta dalla carrozza e fu accompagnata alle porte della Sede della Curia da un'ancella, giacchè il marito non poteva essendo già là da molti giorni per la medesima disquisizione.
Si presentò dicendo:
Buongiorno, il mio nome è Christe Cleanthe Del Grillo, sono qui per disquisire sul...sulla mia scomunica. Vi prego, potreste cortesemente introdurmi a chi di competenza o condurmi ove necessario rivolgermi?
Si raddrizzò meglio con la schiena con una leggera smorfia e poi sorrise.

[Christe]

Christe fissava la guardia che non rispondeva da ore e rimaneva impassibile:
Agne - disse ad un tratto la Del Grillo seguitando a fissare perplessa l'uomo - tu pensi che sia sordo e magari pure cieco?
Ussignur... - si affrettò a dire l'ancella Agnese inchinandosi profondamente e facendosi il segno della croce.
Ma dai che scherzo Agne, ancora un pò di pazienza e arriverà qualcuno o si scantabaucherà l'ometto qua.

Signora... - disse l'ancella dopo qualche minuto di silenzio.
Christe... - la corresse distrattamente la Del Grillo.
Oh ohhh già...d'accordo...Christe...non è magnifica Roma? - domandò Agnese con gli occhi che brillavano. Christe si guardò intorno e un sorriso emozionato si aprì sul suo volto.
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Factum omne rotat

[heldor]

La guardia a cui aveva rivolto la domanda, prima di rispondere, aveva chiesto al suo superiore a chi dovesse rivolgersi la signora davanti a lui... Dopo un pò di tempo tornò e le disse, quasi senza sentimento "seguitemi, Sua Beatitutidine Eminentissima frà Tebaldo Foscari vi ha concesso udienza riguardo la Vostra richiesta..."

Quindi dopo un certo girovagare tra i corridoi e le sale di un palazzo, non proprio adiacente al Palazzo Apostolico, la fece entrare in uno studiolo, ove il Cardinale l'attendeva in piedi al fianco dello scrittoio:

"Siate la benvenuta Madonna... La guardia mi ha informato delle Vostre intenzioni di chiedere qualcosa riguardo la Vostra scomunica... Spero non vogliate fare come Vostro marito, che invece di cercare di capire si sta ostinando ad accusare il sottoscritto di volergli male..."

sorrise appena, come se fosse sinceramente dispiaciuto per quella situazione... Quindi indicò a lei ed alla sua accompagnatrice un paio di sedie foderate in velluto, poste davanti allo scrittoio, mentre lui, appoggiandosi al bordo dello stesso, si portava al suo posto.
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+S.Ecc.Ill.ma frà Tebaldo Foscari detto Heldor il randello
Cardinale Vescovo Emerito di San Domenico in Burgos
Vice Primate delle Venezie e Stato da Mar
Legato Apostolico per le Venezie e Stato da Mar
Patriarca di Venezia
Arcivescovo Sine Cura di Gorizia
Padre Generale dell'Ordine di San Domenico,
Conte di Sezze
ecc.

[Christe]

Finchè Christe scrutava il cielo in attesa di notizie, la guardia si allontanò per poi tornare e dirle: seguitemi, Sua Beatitutidine Eminentissima frà Tebaldo Foscari vi ha concesso udienza riguardo la Vostra richiesta...
.
Oh, grazie...ma dite davvero?"Quel" Cardinale?Non facciamolo attendere oltre...è anziano e malandato... - rispose la donna con la stessa apatia con la quale la guardia aveva recapitato il messaggio.

Quindi dopo un certo girovagare tra i corridoi e le sale di un palazzo, non proprio adiacente al Palazzo Apostolico, la fece entrare in uno studiolo, ove il Cardinale l'attendeva in piedi al fianco dello scrittoio.
Egli le disse: Siate la benvenuta Madonna... La guardia mi ha informato delle Vostre intenzioni di chiedere qualcosa riguardo la Vostra scomunica... Spero non vogliate fare come Vostro marito, che invece di cercare di capire si sta ostinando ad accusare il sottoscritto di volergli male... - poi indicò alla Del Grillo e accompagnatrice dove sedersi.

Christe inarcò le sopracciglia nell'essere accolta dal Cardinale a quel modo così cordialmente prevenuto, perciò trasformò l'espressione stupita in un meraviglioso ed educato sorriso di circostanza:
Buongiorno a Voi Cardinale, grazie del benvenuto...sono...stupita...che siate Voi e solamente Voi ad accogliermi a colloquio visto l'infruttuosa nostra ultima chiacchierata. - disse la Del Grillo accomodandosi e congedando Agnese.
Mi diceste "simpaticamente" che forse il Signore voleva che Voi e Monsignor Tonius faceste apostolato anche ai muri. - disse Christe con garbo ed un sorriso amarissimo ricordando quell'impietosa uscita. Prima che il Cardinale potesse fraintendere, si schiarì la voce e spiegò il perchè di quella citazione.

Badate bene gentile Cardinale, che io sono una persona paziente e priva di pregiudizi nonostante non dimentichi nulla di ciò che mi viene detto, ma voglio che sia ben chiaro che non intendo assolutamente accettare che venga strumentalizzato il legame tra me e mio marito ai fini di questo colloquio. Ognuno è qui per rispondere personalmente e separatamente della propria persona. - disse la donna con determinazione facendo riferimento all'esclamazione inopportuna e faziosa del Cardinale circa Toth.

Prima di iniziare dunque, credo che sarebbe alquanto necessario per tutti che presenziasse al nostro colloquio il Camerlengo Quarion in qualità di autorità superpartes ma ANCHE di intermediario per la Vostra difficoltà pregressa a interagire con me, senza offesa. - concluse Christe tornando seria e mettendosi in silenzio ad ascoltare.
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Factum omne rotat

[heldor]

Il Cardinale annuì mentre prendeva posto al di là dello scrittoio

Abbiamo detto la stessa cosa, in due modi diversi, Signora... Questo colloquio è con Voi, non con Vostro marito...

Quindi indicò una brocca con del vino e due bicchieri "Ne gradite un bicchiere?" chiede educatamente mentre si sporgeva per versarne per se stesso ed ancora aggiunse " Riguardo la presenza del Cardinal Camerlengo, se volete Vi accontenterò, ma è sempre molto impegnato, quindi, se Vi fidate di me, che ho la piena autorità per risolvere questa faccenda da solo, Vi prometto che prima di prendere una decisione gli farò vedere gli incartamenti riguardanti questo colloquio.." le sorrise appena, sicuro sulla strada che stava intraprendendo quindi le chiese "Cosa decidete Madama Christe?"
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+S.Ecc.Ill.ma frà Tebaldo Foscari detto Heldor il randello
Cardinale Vescovo Emerito di San Domenico in Burgos
Vice Primate delle Venezie e Stato da Mar
Legato Apostolico per le Venezie e Stato da Mar
Patriarca di Venezia
Arcivescovo Sine Cura di Gorizia
Padre Generale dell'Ordine di San Domenico,
Conte di Sezze
ecc.

[Christe]

Christe ascoltava con grande interesse le parole proferite dal Cardinale anche se non riuscì ad afferrare in che modo i due avessero detto la medesima cosa.
Oltrepassò tale incomprensione giacchè ciò che era importante era che Monsignor Heldor avesse capito lo spirito della Del Grillo, così ella scacciò il pensiero dalla mente e rifiutò il vino con un leggero cenno della mano e ringraziandolo profusamente per la cortesia.

Il Cardinale proseguì il suo discorso e infine concluse dicendole:
Cosa decidete Madama Christe?

Comprendo benissimo che il Camerlengo sia molto occupato - disse Christe raddrizzandosi meglio sulla morbida sedia con una leggera smorfia di dolore e aggiunse - ma, e perdonatemi se lo faccio notare, discutere di una scomunica decretata senza un processo inquisitoriale e senza nemmanco porsi il problema di verificare fatti e intenzioni reali del fedele colloquiandoci assieme...beh mi pare una questione della massima importanza e delicatezza per la carica che egli detiene in seno a Nostra Madre Chiesa...una responsabilità grave - disse la donna tranquillamente pensando tristemente di essere forse l'unica in quella sala a dare peso alla faccenda. Fece una pausa nella quale si soffermò a guardare speranzosa il suo interlocutore come in cerca di una almeno parziale condivisione.

Poi proseguì in maniera più pratica e spiegò:
Naturalmente il citare il Camerlengo non deriva da un mio dubitare della Vostra autorità per dirimere la questione, nella maniera più assoluta - disse convinta - ma per il motivo che vi ho detto quando ne ho richiesta la presenza, e per poter avere anche la presenza di un'autorità non direttamente coinvolta nei dibattiti teologico/politici di quei giorni. - concluse Christe pensando ai vari dibattiti nei quali aveva partecipato sia lei che varie altre personalità del clero aristotelico.

Se il Camerlengo è occupato, posso attendere se ci sono a suo parere questioni più importanti di cui trattare, sempre che acconsenta a donarci un pò del suo tempo - sorrise delicatamente la Del Grillo ripensando a quanto tempo era trascorso dall'ultima volta che l'aveva visto di persona.

Ahhh - sospirò poi la donna con malcelata delusione rilassando le spalle - mai mi sarei immaginata di venire qui per un motivo del genere...io... - e sorrise amaramente all'anziano porporato.
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Factum omne rotat

[heldor]

Dopo un lunghissimo silenzio, in cui il Cardinale controllava varie pratiche, alzò lo sguardo al di sopra degli occhiali e chiese alla dama:

Madonna, non credo che Sua Eminenza il Cardinal Camerlengo possa raggiungerci... Volete che si attenda ancora o ritenete valida la mia proposta iniziale? - chiese guardando la donna con un sorriso calmo e benevolo, attendendo risposta.
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+S.Ecc.Ill.ma frà Tebaldo Foscari detto Heldor il randello
Cardinale Vescovo Emerito di San Domenico in Burgos
Vice Primate delle Venezie e Stato da Mar
Legato Apostolico per le Venezie e Stato da Mar
Patriarca di Venezia
Arcivescovo Sine Cura di Gorizia
Padre Generale dell'Ordine di San Domenico,
Conte di Sezze
ecc.

[kali_]

Il Cardinale inquisitore Italico era nel suo ufficio, stava sistemando gli incartamenti e fece convocare dama Christe per poter definire la sua situazione a seguito dello scambio epistolare ed i rapporti che aveva raccolto.

Restò quindi in attesa del suo arrivo
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[Christe]

Christe stava sellando il cavallo per ripartire coi compagni verso casa quando le fu recapitata un'altra lettera del Cardinale Inquisitore. Quando lesse che il Cardinale l'invitava a recarsi a Roma, Christe buttò all'indietro il capo incredula. L'inseparabile marito Toth la guardò e le domandò già innervosito: Christe...che problemi ci sono?E' da Kalì?

Christe non si mosse e con gli occhi al cielo disse con un filo di voce:Noooo...a Roma di nuovo...nooo...non ce la posso fare...un pò di pietà.... Toth le si avvicinò con gli occhi fiammeggianti evidentemente contrariato dalla notizia; finì di sellare il cavallo della moglie e la aiutò a salire sul cavallo. Christe si accasciò stanca sul collo del destriero e guardò il marito che caricava le scorte per il viaggio. Qualche lacrima scese dagli occhi gonfi e pesanti.

Chri...amore, dai, non piangere. Lo sò che sei stremata, ma dobbiamo andare, non abbiamo scelta. Ci mettiamo subito in viaggio, e che sia davvero la fine. I due coniugi si allontanarono dai compagni di crociata e cavalcarono in direzione Roma.

Il viaggio sembrò lungo un'eternità ma alla fine arrivarono a destinazione.
Arrivati all'ormai noto portone d'ingresso, domandarono alla guardia di esser accompagnati all'ufficio del Cardinale Inquisitore Italico.
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Factum omne rotat

[kali_]

Quando i coniugi giunsero a Roma furono accompagnati nell'ufficio di Sua Eminenza.

"benvenuti a Roma, prego accomodatevi"

Fece servire del vino e congedò gli aiutanti, aveva sulla sua scrivania tutti i documenti e le lettere riguardanti Dama Christe.

"Figliuola abbiamo già parlato tramite missiva, ho raccolto i pareri e rapporti di chi ha avuto modo di seguire il Vostro cammino ora Vi ho qui convocato per sentire da Voi, se la Vostra fede in Dio è ancora salda e si è fortificata e come avete vissuto quest'ultima crociata in difesa della Fede."

Attese quindi risposta dalla donna
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[Christe]

I Casanova entrarono nello studio del Cardinale Inquisitore che li fece subito accomodare. Christe non era esattamente sistemata come l'occasione richiedeva, anzi tuttaltro. Con poche vesti appresso per rimanere leggeri durante la crociata e pochi denari rimasti, non poteva presentarsi adeguatamente. Si vergognò un pò del suo aspetto ma quando il Cardinale Inquisitore arrivò subito al dunque, Christe se ne dimenticò e cominciò a ben sperare per quel colloquio.

Dopo essersi presentata, la Del Grillo rispose alle domande del Cardinale e disse: Capisco la Vostra domanda Cardinale, ma purtroppo o per fortuna, non sono io che Vi devo dire o spiegare se la mia fede è "ancora salda" o no, perchè è la scomunica che voi come Chiesa mi avete inflitto che ha "stabilito" a priori che essa era venuta meno, ancora mi chiedo come. Per quanto mi riguarda e per quanto riguarda l'Altissimo che sà tutto, la mia fede è sempre stata salda e non aveva nemmeno motivo di vacillare.

Senza prenderci in giro Cardinale, una REALE minaccia alla Vera Fede non c'è mai stata a Venezia - disse Christe scuotendo il capo - ma è stata vigliaccamente creata ad arte per scopi tuttaltro che religiosi, assieme alle scomuniche che son giunte senza sè e senza ma, senza indagini e senza colloqui con gli "interessati", o meglio con le "vittime". - concluse Christe con sincerità e franchezza.

La mia scelta di aderire alla crociata, gentile Cardinale Kali, è stata un'autonoma proposta per dimostrare la mia Fede in una maniera...come potrei dire..."umanamente convincente" a coloro che mi accusavano di aver perso la fede, non di certo per dimostrarla a me stessa, ma evidentemente l'interesse REALE di queste persone circa la mia fedeltà o meno a Dio era inversamente proporzionale all'interesse di scomunicarmi, cioè pari a zero altrimenti già da un pezzo si sarebbero prodigati a reintegrarmi nella comunità dei fedeli, invece dopo così tanti mesi risulto ancora scomunicata. Se non mi fossi interessata io di persona a sollecitare e risollevare la questione, pensate che qualcuno l'avrebbe fatto?Siate onesta, Ve ne prego. - terminò Christe.
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Factum omne rotat

[kali_]

"Figliuola io capisco che vivere fuori dalla Comunità Aristotelica sia per voi fonte di dolore, ma non dovete dimenticare che tutto dipende da voi, Voi dovete dimostrare il Vostro interesse ed il Vostro desiderio di essere reintegrata, e mi pare lo abbiate fatto"

Le sorrise

"Quindi direi che potete anche essere maggiormente serena specialmente nel parlare della Chiesa che non aspetta altro che riaccogliere i propri figli smarriti, senza fare illazioni fuori luogo.
Quanto al Vostro cammino, desiderate confermare gli impegni presi durante il Battesimo? siete desiderosa di riappacificarVi con l'Altissimo attraverso il Sacramento della Confessione che Vi permetterà la salvezza della Vostra anima?"

Sperava vivamente che la donna non volesse affrontare una polemica lunga e senza fondamento e che avrebbe fatto prevalere il sentimento di Fede e riconciliazione
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[Christe]

Christe aveva il cuore che le batteva forte in petto mentre il Cardinale le confermava di aver dimostrato il suo desiderio di essere reintegrata nella comunità. Commentò semplicemente sorridendo di ricambio al Cardinale; non aveva importanza la mancata risposta alla sua domanda giacchè era veramente scomoda, ma Christe faceva sempre così con gli estranei, aveva cercato di sondare il terreno di quell'ancora inesplorato e sconosciuto porporato.
Quando però il Cardinale Kali riprese a parlare, il sorriso dalle labbra di Christe iniziò a scomparire lento come il sole che cala al tramonto. Il silenzio calò a lungo nello studio e la tensione nella stanza divenne tangibile.

Christe posò la mano sul braccio teso del marito; anche stavolta la Chiesa li aveva ingannati per tentare di uscire "incensurata" dal rovinoso meccanismo delle scomuniche e anche stavolta l'avrebbero affrontata insieme. Chissà, forse un giorno la Chiesa avrebbe smesso di perseguitarli.
"Dio Glorioso, tu che stai dalla parte dei Giusti e degli Onesti, dacci ancora la forza di affrontare anche questa ingiustizia e liberaci tutti dai peccati" - pregò Christe nella sua mente, poi si rivolse al porporato.

Cardinale Kali...quale peccato o peccati dovrei confessare a Dio di cui Voi siete a conoscenza?Se è per gli eretici francesi caduti sotto il filo della mia spada in nome e per conto della Santa Madre Chiesa e della Vera Fede, potete stare certa che chiederò il perdono dell'Altissimo, come io e mio marito facciamo dopo ogni conflitto armato a cui partecipiamo. Io personalmente sono totalmente contraria alle armi, così come Dio lo è, ma se la Chiesa pensa che si debba versare sangue umano, anche se eretico, chi siamo noi fedeli per opporci? - disse Christe fingendo di esserne convinta.
Tornando ai nostri discorsi, perchè pensate che avrei bisogno di riappacificarmi con l'Altissimo, Cardinale? - domandò Christe vagamente incuriosita.
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Factum omne rotat

[kali_]

[i] Il Cardinale udì le parole della donna e scosse il capo decisamente delusa, era evidente che la dama non aveva chiare molte cose e mancava di umiltà.

" Figliuola, ammetto che mi aspettavo ben altro da questo colloquio che doveva essere solo l'ultimo passo verso il Vostro reintegro nella comunità dei fedeli invece noto che vi rivolgete a me con un tono estremamente polemico e questo non è rispettoso nei miei confronti nè nei confronti della Chiesa, di certo peccate di superbia se ritenete di non aver commesso peccato alcuno essendo noi esseri imperfetti, per il resto solo voi sapete di quali peccati vi siete macchiata e di certo non di quello di aver combattuto a salvaguardia della fede.
Siete da diversi mesi scomunicata quindi fuori dalla Grazia di Dio, sono diversi mesi che non ricevete il Sacramento della confessione come ogni altro Sacramento salvifico e ciò non crea alcun turbamento alla vostra anima? Alcun desiderio di ritornare in grazia di Dio?
Bhe questo atteggiamento non mi sembra l'atteggiamento di una persona che desidera ardentemente rientrare nella comunità dei fedeli e compiere il cammino di Virtù."

Prese un attimo di respiro per poi continuare in tono serio

" La scomunica non è un indumento che si mette e si toglie con facilità nè qualcosa che si baratta, il Cardinale Spadalfieri mi aveva ben parlato di Voi e del periodo che avete trascorso in Crociata ma ora dalle Vostre parole sembra lo abbiate fatto solo per farvi togliere la scomunica e non per primario desiderio di difendere la fede, se era solo per far vedere a noi ebbene non ingannate noi ma l'Altissimo.
Riflettete sulle parole che usate, riflettete sul vostro cammino e sulla gravità della vostra situazione perché al momento mi sembrate molto confusa.

Mi sembra che tutto per Voi sia un atto dovuto, e su cui avanzate pretese, e dove è finita l'umiltà? Il pentimento?
Guardate nel Vostro cuore e riflettete, cercate di capire cosa volete e se siete sinceramente pentita di tutti i Vostri peccati, e se siete pronta ad accostarVi con umiltà dinanzi all'Altissimo e alla Santa Chiesa impegnandovi come nel momento del Battesimo a vivere nella Virtù, e allora saremo ben felici di accogliervi nuovamente tra le braccia della Madre Chiesa, chi chiede che gli venga rimossa la scomunica chiede allo stesso tempo di riassumersi gli impegni presi con il
battesimo che sancisce l'ingresso nella comunità dei fedeli, perché quindi le mie domande vi hanno così tanto sconvolta? Qual è il problema nel ribadire il proprio impegno ed il pentimento per i propri peccati?"

Diede quindi tempo alla donna di riflettere e rispondere
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[Christe]

Christe rimase spiazzata dalle parole del Cardinale Inquisitore e si voltò verso il marito che ricambiò con uno sguardo altrettanto confuso.
"...accidenti, Kali non si riferiva al "confessare i peccati" per farmi rinnegare e pentire di aver difeso il Castello di Venezia quella volta, come intendeva sempre Heldor...mi son lasciata prendere dal pregiudizio; ora le devo delle scuse e delle spiegazioni, giustamente..." - pensò Christe leggendo negli occhi di Toth la medesima conclusione.

Prima di chiarire si permise un sorso di vino e un profondo respiro che la rilassò, dunque disse:
Mmm Cardinale temo che ci sia stato un equivoco circa il "pentimento" e il "riappacificarmi con l'Altissimo". Il chiedere perdono nonchè il confessarmi non è assolutamente un problema per me, anzi; finchè ero a Venezia e scomunicata, andavo ad ascoltare Messa e a chiedere perdono a Dio direttamente da me visto che non avevo diritto alla Confessione, quindi riceverei ben volentieri il sacramento come Dio comanda. - disse Christe sorridendo visto che non aveva mai dovuto provvedere ad "autoconfessarsi" prima di allora.

Per mesi mi è stato chiesto insistentemente ed unicamente di confessare/pentirmi di un preciso "peccato" che peccato poi non è, quindi quando Voi avete chiesto se ero disposta a pentirmi ho pensato di ritrovarmi dinnanzi a quella assurda richiesta, ecco perchè Vi ho chiesto, ahimè con vena sarcastica, quali peccati dovevo confessare, e me ne scuso profondamente...confesso anche di aver pensato male delle Vostre intenzioni...- disse titubante Christe riflettendo se parlare così liberamente di tutto quello che le passava per la testa fosse una buona idea o un'idiozia.
Ecco perchè, come dite Voi, le Vostre domande mi hanno "così tanto sconvolta"...beh poi...sono diventata suscettibile e prevenuta da quando è iniziato questo "travaglio" con la Chiesa...non è sempre facile mantenere il controllo in situazioni gravi che vanno così per le lunghe. Spero di poter presto riposarmi sia fisicamente che mentalmente così da poter tornare la Christe serena e più virtuosa che ero prima.

La Del Grillo si accorse di star seduta sempre più scomposta; la stanchezza e il sonno la stavano facendo crollare dalla sedia. Si rimise subito composta per non sembrare rozza e maleducata e prima che il Cardinale commentasse le sue parole, aggiunse un'ultima fondamentale considerazione:
Per rispondere alla Vostra preoccupazione che io sia andata in crociata per "barattare" la rimozione della scomunica, Vi dico: se avessi voluto semplicemente questo, Cardinale, bastava che me ne rimanessi come praticamente tutti i "devotissimi" nobili veneziani a casa, a Venezia, che mandassi una letterina di pentimento alla Santa Madre Chiesa, e dopo il "periodo di osservazione" sarei stata reintegrata nella comunità. La Fede è molto più di questo. Non si fà finta di essere pentiti e non si chiede falsamente perdono per scegliere la via più facile per tornare nelle grazie della Chiesa, così si prende in giro e si disonora Dio. Sono andata in crociata volentieri e tornando indietro la rifarei, soprattutto con un uomo veramente dignitoso come il Vidame Lair22, però capite anche che per me la misura è colma, non ne posso più di essere scomunicata, sono stufa agra del mio stato e stanca dalla guerra, è facile perdere anche la pazienza e voler chiudere i discorsi una volta per tutte!Non cerco certo giustificazioni, ma vedete un pò Voi quanto tempo è passato...- concluse Christe attendendo la risposta del Cardinale Inquisitore.
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Factum omne rotat