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[IT] Annunci nomine e comunicazioni del Concistoro
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tacuma
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MessagePosté le: Dim Sep 06, 2015 4:50 pm    Sujet du message: [IT] Annunci nomine e comunicazioni del Concistoro Répondre en citant

In questa sala sono depositati tutte le copie dei documenti stilati dal concistoro al fine di evitare

pericolosi smarrimenti


Citation:
Sul Matrimonio e sul suo annullamento ANNULLATO

sui briganti e fuorilegge e sulle sfide ai sacerdoti

Sullo Scioglimento dei Voti

nomina segretario del Concistoro Pontificio italofono

Revisione matrimoniale per irreperibilità ANNULLATO

Deroga sul numero massimo di aiutanti in Parrocchia

Sulla morte e i funerali

Sulla Fine del Matrimonio

sulla crisi principessa e doge veneziani

Come comportarsi relativamente ai cambi di nome

Della Chiesa e della politica

Nomina del segretario concistoriale

Sospensione Lululu

Cerimonia per il Nuovo Cardinale Nazionale Suffragante

Della Persona solută (PS)

revoca di franciscus-bergoglio segretario del Concistoro

Nomina del Segretario Concistoriale

documento sui fatti di Firenze

Comunicato sulla situazione della Chiesa nel R2S

La Chiesa non si schiera per le fazioni, ma per la Giustizia e la Virtù

Firma prominet Mater Ecclesia*

Comunicato del concistoro Pontificio Italofono sui funerali di Relorenzo

Convocazione del Concilio di Maggio

revoca di Padre "Fuego2806" da segretario del Concistoro

Nomina del Segretario Concistoriale

Controllo Concistoriale per la Primazia del Mezzogiorno CESSATO

Bandiamo l'eresia dalle Terre arisoteliche!

Dei beni ecclesiastici

Nomina di un Vice-Primate per la Primazia del Mezzogiorno

Sulla postulazione per la carica di Arcivescovo

Dei beni ecclesiastici e Siena

Della Chiesa e della politica II

Provvedimento di Interdizione plurima



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MessagePosté le: Dim Sep 06, 2015 4:51 pm    Sujet du message: XXI dicembre MDCLVIII Matrimonio e suo annullamento Répondre en citant

Citation:
Sul Matrimonio e sul suo annullamento

Citation:
Natchiachia versò il vino dall'otre nel calice di Christos, e gli chiese:
"Maestro, soffro perchè qualcosa tormenta profondamente il mio cuore. Io ti vorrei seguire nei tuoi insegnamenti, ma amo un uomo di nome Yhonny, lo amo di un amore puro, luminoso come un diamante... cosa dice Aristotele di questo e cosa devo fare?"

Christos le rispose: "Quando due esseri condividono un amore pure, e intendono perpetuare la nostra specie procreando, Dio permette loro, tramite il sacramento del matrimonio, di vivere il loro amore. Questo amore così puro, vissuto nella virtù, glorifica Dio, perchè Lui è amore, e l'amore che gli uomini condividono è il più grande dono che Gli si possa fare. Ma, come il battesimo, il matrimonio è un impegno per la vita, Natchiachia, segli con giudizio, perchè una volta che tu e Yhonny sarete sposati, non vi potrete più sottrare."

E queste ultime parole stupirono molto i presenti, poichè a quel tempo era comune l'incostanza... Natchiachia ricominciò:

"Ma, Maestro, saremo abbastanza forti da rispettare questa scelta e vivere senza peccare?"

Allora Christos rispose:
"Sappi che è nella natura degli uomini quella di dubitare, e che l'amore che nutrono per Dio e per il suo prossimo può essere a rischio come tutto nella vita. Ma la vita virtuosa è un ideale verso cui l'uomo deve tendere. E, nel suo cammino, può trovare aiuto nella preghiera. La preghiera può infatti essere il tramite con cui rinforzare questo amore quando necessario. Non scordate nemmeno il potere della misericordia, che è garantito grazie a un sincero pentimento."






Non è possibile, parlando di matrimonio, fare altro che ribadire quanto esposto chiaramente dal Secondo Profeta.
Il matrimonio è una scelta per la vita. Per questo è necessario farla con giudizio.
Ma non si creda che la scelta del matrimonio termini al momento della cerimonia.
Anzi, è proprio da quel momento che inziano le maggiori difficoltà in una coppia.
Sappia bene, dunque, chi scieglie di sposarsi, che dovrà faticare molto perchè la relazione funzioni, perchè si coroni, pienamente benedetta da Dio, quella relazione d'amore iniziata con il sacramento.
Cosa fare dunque di fronte alle difficoltà? Anche questo lo dice il Secondo Profeta. La relazione di amore, è sempre una relazione a "rischio" poichè è la natura degli uomini quella di dubitare del proprio amore e dell'amore degli altri.
Spesso gli innamorati, presi dai loro sentimenti, non pensano al fatto che il loro amore potrebbe trovare difficoltà, dubbi, incertezze e per questo si arrendono ai primi ostacoli. Dovrebbero sapere, invece, che tali difficoltà nascono in ogni rapporto d'amore e dunque l'ostacolo deve essere affrontato con coraggio e superato. E questo grazie alla preghiera che dà forza, e al pentimento che permette di riprendere il cammino anche dopo molti sbagli.

Per questo motivo invitiamo:

- prima di tutto i futuri sposi a riflettere bene sulla scelta di unirsi in matrimonio. Che non la facciano alla leggera, consapevoli che un matrimonio è una scelta coraggiosa ma definitiva, Che siano cosapevoli che nel costruire una famiglia dovranno superare molti ostacoli e spesso dubiteranno dell'amore, proprio e dell'altro. Ma che sappiano anche che spetta a loro tendere alla perfezione e che solo superando gli ostacoli potranno realizzare in terra una immagine dell'amore solare dell'Altissimo.

- poi i sacerdoti, che nel preparare il sacramento rendano più consapevoli i due futuri sposi dell'impegno che si assumpno e delle difficoltà che incontreranno, poichè non credano che la vita matrimoniale sia facile e non arrivino a scoraggiarsi alle prime difficoltà.

- ed infine i vescovi e i tribunali episcopali perchè quando due coniugi si rivolgano a loro aiutino prima di tutto la coppia a trovare una soluzione ai loro problemi per mantenere salde le promesse fatte di fronte all'Altissimo.


Nonostante tutti gli sforzi e le preghiere, però, la Chiesa sa che l'uomo è fallibile e dunque, nella sua saggezza, ha stabilito che la coppia che non è riuscita far sviluppare il suo amore in una vera amicizia (DC 1.3) possa chiedere l'annullamento del Sacramento.

Qualora, dunque, non si sia riusciti a creare tra i due sposi un vincolo di vera amicizia, è possibile riprovare a creare un nuovo vincolo dopo essersi confessati, aver ricevuto l’assoluzione e fatto penitenza.

Dal momento che spetta ai Cardinali stabilire l'eventuale penitenza, questo Concistoro Pontificio desidera che tutto il territorio di lingua italica sappia che, per dare omogeneità alle sentenze di annullamento:

Dopo aver visionato la sentenza dei tribunali episcopali ed averne valutato i suggerimenti ivi espressi, nell'attribuire le penitenze ed i limiti relativi alla possibilità di contrarre nuovo matrimonio, tranne che per casi particolari, a partire da questa data, si atterrà (nei casi non diversamente previsti dal Diritto Canonico) a queste indicazioni:

Dopo il secondo annullamento, divieto di sposarsi per almeno 12 mesi

Dopo il terzo annullamento, divieto di sposarsi per almeno 24 mesi

Dopo il quarto annullamento, divieto di sposarsi per almeno 36 mesi.

E così via, aggiungendo 12 mesi per ogni ulteriore annullamento.


Questi mesi dovranno servire al fedele per riflettere bene sul sacramento del matrimonio, poichè, se per ben due volte egli, o ella, ha fatto scelte che si sono rivelate affrettate, poichè non coronate da successo, seppure non per sua colpa, sarà comunque necessario che faccia proprie le parole di Christos: scegli con giudizio.
Dunque i mesi obbligati di interdizione dal sacramento sono finalizzati proprio ad aiutare il fedele a scegliere con giudizio il successivo compagno o compagna ed a riflettere sull'importanza e sulle implicazioni del sacramento del matrimonio.
Ovviamente ogni successivo eventuale errore dimostra una accentuata difficoltà a fare le giuste scelte e quindi la necessità un maggior tempo di riflessione sul valore del sacramento e di valutazione sul futuro coniuge.

Che Aristotele vi illumini

Fatto a Roma il XXI del mese di dicembre dell'A.D. MDCLVIII

Il Concistoro Pontificio Italofono

Il Cardinale Nazionale Elettore Italiano
S. Beat. Em. Frater Tebaldus Cardinalem Foscari
Inquisitor Italicus
Patriarca Aquileiae
Archepiscopus Venetiarum
Pater Generalem Ordo Sancti Dominici




Il Cardinale Nazionale Suffragante Italiano
S. Beat. Em. Profera Pucci Guerra




Il Cardinale Nazionale Suffragante Italiano
S. Beat. Em. Raniero Borgia detto "Quarion"
Vicarius Urbi
Missus Inquisitionis
Protonotario Apostolico
Padre Priore Cistercense




ANNULLATO
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MessagePosté le: Dim Sep 06, 2015 4:52 pm    Sujet du message: sui briganti e fuorilegge e sulle sfide ai sacerdoti Répondre en citant

Citation:
Ai Governanti degli Stati Italici,
ai Monsignori Arcivescovi, Vescovi et loro pari,
ai Missi Inquisitionis et alli Procuratori Ecclesiastici,
al clero tutto delle terre italiche,
al popolo tutto delle stesse terre,

Noi, Cardinali del Concistoro Pontificio Italico, per grazia di Dio, con l'autorità di cui il Santo Padre et la Curia Eminentissima dei Cardinali ci ha investito,

visti i deplorevoli fatti successi e ripetuti accaduti nelle terre italiche, per cui singoli fuorilegge o gruppi di essi, inseriti nelle liste degli indesiderati nei fari regni italici si sono più volte inseriti in gruppi di difesa o di viaggio composti da bravi aristotelici causandone molto spesso la morte o il grave ferimento all'incontrarsi delle armate degli stati,

DECRETIAMO

che qualunque brigante o fuorilegge sia colto nell'atto di mettere a rischio la vita di chierici o fedeli aristotelici, che nulla possono delle malefatte altrui, sia immediatamente indagato dai Tribunali Episcopali di competenza per attentato alla pace aristotelica, aumentando la gravità dell'imputazione a seconda del rango religioso o laico degli appartenenti del gruppo vittima, consigliando ai procuratori ecclesiastici di chiedere sempre il massimo della pena per i casi di recidività, cioè il rogo "in effige", che equivale alla scomunica a vita senza possibilità di perdono. Saranno poi i tribunali episcopali ad analizzare caso per caso ed emettere giusta sentenza a seconda della gravità del fatto.
Si consiglia in ogni caso ai tribunale episcopali di agire con severità contro tali approfittatori del messaggio di Amicizia Aristotelica, snaturandolo ed approfittandosi degli animi puri.

Consigliamo però anche a tutti coloro che viaggiano o che difendono le città come miliziani, di qualsiasi fede siano, di controllarsi bene durante gli spostamenti o i turni di difesa, così da non permettere a questi fuorilegge di entrare a far parte del loro gruppo.

Possa Dio aver pietà delle anime di questi figli che hanno perduto la via,

Redatto in Roma il giorno XXVII del mese di gennaio dell'Anno Domini MCDLIX

S.Beat.Em. frater Tebaldus Cardinalem Foscari
Elector et Inquisitor Italicus
Patriarca Aquieliae
Archepiscopus Venetiarum
Pater Generalis Ordo Sancti Dominici




S.Em. Profeta Pucci Guerra
Cardinale Italiano



S.E. Rev.ma Cardinal Raniero Borgia detto "Quarion" Barone di Sacile
Cardinal-Primate degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia,
Vicarius Urbis,
Abate dell'Abbazia Cistercense di Fornovo,
Arcinunzio Apostolico,
Missus Inquisitionis.




Citation:
Ai Governanti degli Stati Italici,
ai Monsignori Arcivescovi, Vescovi et loro pari,
ai Missi Inquisitionis et alli Procuratori Ecclesiastici,
al clero tutto delle terre italiche,
al popolo tutto delle stesse terre,

Noi, Cardinali del Concistoro Pontificio Italico, per grazia di Dio, con l'autorità di cui il Santo Padre et la Curia Eminentissima dei Cardinali ci ha investito,

visti gli ultimi accadimenti in cui alcuni laici hanno sfidato a duello sacerdoti secolari della Santa Chiesa Aristotelica, ben sapendo del divieto per i sacerdoti di portar armi, formalizzato dei voti sacerdotali pronunciati all'atto dell'ordinazione,

DECRETIAMO

che qualunque laico, nobile o plebeo che sia, dovesse sfidare a duello un sacerdote, di qualsiasi rango egli sia, verrà sottoposto a giudizio del tribunale episcopale di competenza per attentato alla fede ed alla Santa Chiesa Aristotelica. Nel contempo, qualsiasi sacerdote dovesse sfidare o accettare la sfida a duello da parte di chiunque, verrà sottoposto al giudizio del tribunale episcopale di competenza per aver infranto uno dei suoi voti sacerdotali. In caso di recidività, dopo che sia già stata applicata la sentenza e la penitenza una prima volta, l'imputato, laico o sacerdote, passerà nella competenza della Santa Inquisizione con tutto quel che ne consegue.

Possa Dio aver pietà delle anime di questi figli che hanno perduto la via,

Redatto in Roma il giorno XXVII del mese di gennaio dell'Anno Domini MCDLIX

S.Beat.Em. frater Tebaldus Cardinalem Foscari
Elector et Inquisitor Italicus
Patriarca Aquieliae
Archepiscopus Venetiarum
Pater Generalis Ordo Sancti Dominici




S.Em. Profeta Pucci Guerra
Cardinale Italiano



S.E. Rev.ma Cardinal Raniero Borgia detto "Quarion" Barone di Sacile
Cardinal-Primate degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia,
Vicarius Urbis,
Abate dell'Abbazia Cistercense di Fornovo,
Arcinunzio Apostolico,
Missus Inquisitionis.


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MessagePosté le: Dim Sep 06, 2015 4:53 pm    Sujet du message: Sullo Scioglimento dei Voti Répondre en citant

Citation:
                    Sullo Scioglimento dei Voti





Noi, Cardinali del Concistoro Pontificio Italico,
per grazia di Dio,
con l'autorità di cui il Santo Padre
et la Curia Eminentissima dei Cardinali ci ha investito,
dinnanzi all'Altissimo e sotto lo sguardo di Aristotele,


visto che nessuna cosa è più deludente, ai nostri occhi,
dell'abbandono della missione apostolica,
dei propri fedeli,
e dell'abito che all'Altissimo ci rende servitori,

abbiamo deciso e decretato ,
tramite il presente editto perpetuo e definitivo,
e deliberato
che lo scioglimento dai voti sacerdotali,
non potrà avvenire prima di 4 mesi dalla richiesta di scioglimento.

In questi quattro mesi il richiedente
avrà l'obbligo di riflettere sulla sua decisione,
tramite preghiere
ed il confronto con un padre confessore
scelto da un fratello di pari grado ecclesiastico o superiore.

Al termine dei quattro mesi
il richiedente si presenterà nuovamente davanti al Concistoro, accompagnato dal padre confessore,
al quale potrà essere chiesto un suo giudizio
per ritirare o confermare nuovamente la sua richiesta.

Nel caso in cui la richiesta venga confermata,
sulla base delle motivazioni addotte,
sul parere del padre confessore,
sull'opportunità della situazione oggettiva e soggettiva,
i cardinali valuteranno se concedere lo scioglimento dei voti



Ad Majorem Dei Gloriam

Redatto a Roma il XV giorno del V mese,
dell'anno di grazia MCDLX

A rappresentanza del Concistoro Italofono:

S.Beat.Em. Tebaldo Foscari detto Heldor il randello
Cardinale Elettore ed Inquisitore Italico




S.Em. Profeta Pucci Guerra
Cardinale Italiano




SE Tacuma de' Giustiniani Borgia
cardinale nazionale suffragante



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MessagePosté le: Dim Sep 06, 2015 4:58 pm    Sujet du message: nomina segretario del Concistoro Pontificio italofono Répondre en citant

Citation:
Noi,Sua Eminenza Tacuma de' Giustiniani Borgia
cardinale nazionale suffragante
arcivescovo di Genova
Conte imperiale di Monferrato,
davanti all'Altissimo,
e sotto lo sguardo dei suoi Profeti,

Noi, Cardinali della Santa Chiesa Aristotelica e Romana,
riuniti nel Sacro Collegio, davanti l'Altissimo e sotto lo sguardo di Aristotele,
per volontà di Sua Santità Papa Innocenzo VIII,



tramite il nostro presente editto,
nominiamo "Enea" Alessandro de' Montemayor Borgia
segretario del Concistoro Pontificio italofono .

Possa l'Altissimo guidarlo con mano amorevole

Ad Majorem Dei Gloriam

Fatto a Roma nel XIX giorno del I mese dell'anno di grazia MCDLXI


Per il Collegio Cardinalizio,

SE Monsignor Tacuma de' Giustiniani Borgia
cardinale nazionale suffragante


[/rp]
[/i]
_________________


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MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 7:49 am    Sujet du message: Revisione matrimoniale per irreperibilità Répondre en citant

Citation:



                Revisione matrimoniale per irreperibilità


A nome del Coincistoro Pontificio Italofono
si rende noto a tutti membri della Santa Chiesa Aristotelica Romana d' Italia
e ai fedeli aristotelici

la prassi comportamentale da seguire nel caso in cui un coniuge venisse riconosciuto irreperibile dalle autorita'.
Poiche' in tal caso non si puo' procedere alla celebrazione del funerale, non essendoci distacco dell'anima dal corpo (eradicazione) e

considerando quanto recita il Diritto canonico ai punti

- Articolo 6.3 :L’abbandono del domicilio coniugale da parte di uno dei due coniugi per un tempo superiore a 3 mesi. Il coniuge riconosciuto colpevole di negligenza coniugale è passabile dell’impossibilità di risposarsi
e
- Articolo 6.4 : La scomparsa di uno dei due coniugi per un tempo superiore a 3 mesi

codesto Concistoro stabilisce quanto segue

I fedeli aristotelici qualificati come irreperibili dalle autorita' subiranno in contumax lo scioglimento dei voti matrimoniali, qualora il coniuge ne facesse domanda presso il tribunale di competenza.

Sara' compito poi di tale tribunale responsabile verificarne la veridicita' ed aprire il procedimento velocizzato di scioglimento.

Preghiamo perche' l'Altissimo vigili sulle nostre anime e sulle nostre azioni.


Stilato e ratificato a Roma,
nel Trentesimo giorno del mese di Aprile
dell'anno di grazia 1461


Per il Concistorio Pontificio Italofono

S.E. Tacuma de' Giustiniani Borgia
cardinale nazionale Elettore


S.Em. Carlotta Isabell Borgia detta Kali_
Cardinale Nazionale Suffragante



S.Em. Federico Edoardo Borgia detto Federico_il_rosso
Cardinale Nazonale Suffragante




ANNULLATO
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MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 7:52 am    Sujet du message: Deroga sul numero massimo di aiutanti in Parrocchia Répondre en citant

Citation:


    Deroga sul numero massimo di aiutanti in Parrocchia

    Il Concistoro Pontificio Italofono

    esaminata la situazione delle Parrocchie in territorio Italico,

    nello spirito di sempre maggiore accoglienza
    nei confronti dei fedeli desiderosi
    di servire la Santa Chiesa Aristotelica,

    concede la possibilita' a quei parroci ,
    che ne facessero esplicita richiesta al proprio Vescovo od Arcivescovo , valutata la situazione della propria parrocchia ,
    di avere piu' aiutanti quali diaconi e suddiaconi.
    In tal guisa il Concistoro permettera' ai Parroci
    di avvalersi dell'aiuto di più di 2 Diaconi o Vicari.

    Non dimenticando però i sentimenti di fratellanza ed aiuto reciproco
    Il Concistoro Pontificio Italofono
    invita i Parroci ed Vescovi
    che si trovassero in esubero di Sacerdoti
    ad inviarli nelle Parrocchie
    ove si sente forte il bisogno di una guida spirituale essendone carenti.

    Possa l'Altissimo guidare tutti nel cammino della Vita aprendo i cuori alla disponibilità e l'amore per i propri fratelli.

    Scritto a Roma il V giorno del VI mese dell'anno di grazia MCDLXI

    Sua Eminenza Tacuma de' Giustiniani Borgia
    Cardinale nazionale Elettore



    Sua Eminenza Carlotta Isabell Kali_ Borgia
    Cardinale Nazionale Suffragante
    Cardinale Inquisitore



    Sua Eminenza Federico Edoardo Borgia
    Cardinale Nazionale Suffragante



    Sua Eminenza Profeta Pucci Guerra
    Cardinale Nazionale Emerito



_________________


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MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 7:53 am    Sujet du message: Sulla morte e i funerali Répondre en citant

Citation:


              Sulla morte e i funerali





    Citation:
    Aristotele: “È semplice: esattamente come il matrimonio, la morte è un evento definitivo. Bisogna dunque prepararvisi con cura. Se c’è una vita dopo la morte, allora la vita che conduciamo prima della morte deve essere consacrata alla preparazione della vita dopo la morte. Esattamente come la nostra vita prima del matrimonio deve essere consacrata alla preparazione della nostra vita dopo il matrimonio.”

    Epimanos: “Ho capito dove vuoi arrivare. Per te la morte non è altro che un passaggio che conduce a un’altra vita?”

    Aristotele: “Sì, e la nostra vita presente deve essere consacrata alla preparazione di quella vita futura.”
    (Aristotele Dialogo IV - L'avvenire dell'anima)



    Troppo spesso, ormai, il sacramento del funerale viene vissuto in maniera non consona, sottovalutato o, addirittura ignorato. Eppure esso il punto finale del nostro cammino di salvezza verso l'Altissimo, in quanto con esso si offre l'ultimo omaggio alle spoglie mortali e l'addio al mondo terrestre (DC 1.5). E benchè esso sia un diritto e non un dovere di un aristotelico senza tale importante passaggio il nostro viaggio mortale rimane deficitario di una tappa importante, come il pellegrino che viaggia verso un santuario importante e lungo la via si ferma nelle cattedrali incorciate per trovare conforto e forza alla fatica, e, poichè già in vista della meta, non si ferma a pregare nell'ultima chiesa che trova. Certo giungerà alla meta agognata, ma più stanco che se si fosse fermato anche in quell'ultima tappa.
    Ecco perchè è importante onorare le spoglie del defunto con questo ultimo sacramento. Con esso il legame di amicizia che ci ha legato in vita si prolunga oltre la morte poichè sappiamo che esso è immortale come la nostra anima.
    E' talmente importante che è l'unico sacramento, oltre il battesimo, che può essere celebrato anche per chi non è stato ancora battezzato (purchè non eretico, eterodosso o scomunicato) .

    E' per questo che Noi, membri del Concistoro Pontificio Italofono desideriamo:

    - che tutti gli aristotelici riflettano sull'importanza di tale sacramento, richiedendolo per i cari parenti e amici defunti, per salutarli definitivamente in modo degno, e onorare in questo modo l'amicizia che con loro hanno coltivato in vita

    - che tutti i religiosi ricordino ai fedeli l'importanza di tale sacramento, facendone comprendere a fondo la funzione salvifica, sia per chi è defunto, sia per chi rimane

    A seguito, inoltre, della diffusione di nuove malattie, e forme fin ora non diffuse di morte ed eradicazione , questo concistoro desidera ribadire alcuni principi fondamentali riguardo alla morte e ai funerale, nonchè dare nuove indicazioni operative.

    Sulla celebrazione dei Funerali

    - Il Funerale può essere celebrato solo e soltanto dopo che l'anima è stata eradicata definitivamente dal corpo. E dunque non può essere fatto quando l'anima è ancora presente nel corpo, seppure morto. Ugualmente non può essere celebrato qualora il presunto defunto sia semplicemente irreperebile, esso deve essere definitivamente scomparso, e non trovabile a seguito di ricerche da parte di chi celebra il sacramento.

    - Poichè i celebranti non sempre riescono da soli a definire l'avvenuta eradicazione è necessario che almeno 15 giorni prima del funerale si dia avviso pubblico nelle bacheche delle chiese della celebrazione del sacramento, in modo da dare ai cerusici il tempo di verificare la reale eradicazione dell'anima*.

    Sui certificati di Morte

    Un certificato di morte può essere rilasciato dai chierici di residenza del defunto o da coloro che hanno celebrato il funerale secondo le seguenti modalità.

    - Qualora sia stato celebrato il funerale esso può essere rilasciato da chi lo ha celebrato o dal sacerdote della parrocchia di residenza del defunto (o da un suo superiore) dopo aver verificato che il sacramento abbia avuto luogo

    - Qualora un defunto non abbia ricevuto il sacramento del funerale, e non vi sia quindi il corpo da poter esaminare, perchè lontano o già inumato, il sacerdote della parrocchia di residenza del defunto (o un suo superiore) può rilasciare un certificato di morte dopo aver verificato l'effettiva eradicazione e non prima di aver esposto pubblicamente un avviso pubblico in bacheca che rimanga visibile almeno 15 giorni, nel quale si chieda che se qualcuno ha notizie sul presunto defunto le porti all'attenzione dell'autorità religiosa*.


    Dunque le vostre lacrime non siano di tristezza ma di gioia, poiché l'Altissimo mi fa il più bello dei regali. AmateLo e Lui vi amerà. AdorateLo e Lui vi benedirà. Vivete nella virtù e Lui vi accoglierà al Suo fianco. (Oane)


    Scritto a Roma il V giorno del VI mese dell'anno di grazia MCDLXI

    Sua Eminenza Tacuma de' Giustiniani Borgia
    Cardinale Nazionale Elettore



    Sua Eminenza Carlotta Isabell Kali_ Borgia
    Cardinale Nazionale Suffragante
    Cardinale Inquisitore



    Sua Eminenza Federico Edoardo Borgia
    Cardinale Nazionale Suffragante



    Sua Eminenza Profeta Pucci Guerra
    Cardinale Nazionale Emerito




Questo documento annulla ogni documento precedente

*[hrp] Viene concesso a tutti i player un periodo di 15 giorni per informare le autorità religiose di eventuali cambi nome nel caso si desideri conservare lo stesso gdr.
E' necessaria la prova di identità, ossia la presenza del doppio nome sul profilo.

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MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 7:54 am    Sujet du message: Sulla Fine del Matrimonio Répondre en citant

Citation:



                  Sulla Fine del Matrimonio




Citation:
Natchiachia versò il vino dall'otre nel calice di Christos, e gli chiese:
"Maestro, soffro perchè qualcosa tormenta profondamente il mio cuore.
Io ti vorrei seguire nei tuoi insegnamenti, ma amo un uomo di nome Yhonny, lo amo di un amore puro, luminoso come un diamante... cosa dice Aristotele di questo e cosa devo fare?"
Christos le rispose:
"Quando due esseri condividono un amore puro, e intendono perpetuare la nostra specie procreando, Dio permette loro, tramite il sacramento del matrimonio, di vivere il loro amore.
Questo amore così puro, vissuto nella virtù, glorifica Dio, perchè Lui è amore, e l'amore che gli uomini condividono è il più grande dono
che Gli si possa fare.
Ma, come il battesimo, il matrimonio è un impegno per la vita Natchiachia, segli con giudizio, perchè una volta che tu e Yhonny sarete sposati, non vi potrete più sottrare."
E queste ultime parole stupirono molto i presenti, poichè a quel tempo era comune l'incostanza... Natchiachia ricominciò:
"Ma, Maestro, saremo abbastanza forti da rispettare questa scelta e vivere senza peccare?"
Allora Christos rispose:
"Sappi che è nella natura degli uomini quella di dubitare, e che l'amore che nutrono per Dio e per il suo prossimo può essere a rischio come tutto nella vita.
Ma la vita virtuosa è un ideale verso cui l'uomo deve tendere.
E, nel suo cammino, può trovare aiuto nella preghiera.
La preghiera può infatti essere il tramite con cui rinforzare questo amore quando necessario.
Non scordate nemmeno il potere della misericordia, che è garantito grazie a un sincero pentimento."


Non è possibile, parlando di matrimonio, fare altro che ribadire quanto esposto chiaramente dal Secondo Profeta.
Il matrimonio è una scelta per la vita.
Per questo è necessario farla con giudizio.
Ma non si creda che la scelta del matrimonio termini al momento della cerimonia.
Anzi, è proprio da quel momento che iniziano le maggiori difficoltà in una coppia.
Sappia bene, dunque, chi sceglie di sposarsi, che dovrà faticare molto perchè la relazione funzioni, perchè si coroni, pienamente benedetta da Dio, quella relazione d'amore iniziata con il sacramento.

Cosa fare dunque di fronte alle difficoltà?
Anche questo lo dice il Secondo Profeta.
La relazione di amore, è sempre una relazione a "rischio" poichè è la natura degli uomini quella di dubitare del proprio amore e dell'amore degli altri.
Spesso gli innamorati, presi dai loro sentimenti, non pensano al fatto che il loro amore potrebbe trovare difficoltà, dubbi, incertezze e per questo si arrendono ai primi ostacoli.
Dovrebbero sapere, invece, che tali difficoltà nascono in ogni rapporto d'amore e dunque l'ostacolo deve essere affrontato con coraggio e superato.
E questo grazie alla preghiera che dà forza, e al pentimento che permette di riprendere il cammino anche dopo molti sbagli.

Per questo motivo invitiamo:

  • prima di tutto i futuri sposi
    a riflettere bene sulla scelta di unirsi in matrimonio.
    Che non la facciano alla leggera, consapevoli che un matrimonio
    è una scelta coraggiosa ma definitiva.
    Che siano consapevoli che nel costruire una famiglia dovranno superare molti ostacoli e spesso dubiteranno dell'amore proprio e dell'altro.
    Ma che sappiano anche che spetta a loro tendere alla perfezione
    e che solo superando gli ostacoli potranno realizzare in terra una immagine dell'amore solare dell'Altissimo.

  • poi i sacerdoti,
    che nel preparare il sacramento rendano più consapevoli i due futuri sposi dell'impegno che si assumono e delle difficoltà che incontreranno,
    poichè non credano che la vita matrimoniale sia facile e non arrivino a scoraggiarsi alle prime difficoltà.

  • ed infine i vescovi e i tribunali episcopali
    perchè quando due coniugi si rivolgano a loro aiutino prima di tutto la coppia a trovare una soluzione ai loro problemi per mantenere salde le promesse fatte di fronte all'Altissimo.


Nonostante tutti gli sforzi e le preghiere, però,la Chiesa sa che l'uomo è fallibile e dunque, nella sua saggezza,
ha stabilito che possano esserci le basi per estinguere, sciogliere oppure annullare questo sacramento (DC L.I, parte II, sez. B).

Sull’estinzione

Qualora uno dei due coniugi
venga richiamato alla casa del Padre Celeste,
e cioè la sua anima sia eradicata in modo definitivo dal corpo,
il matrimonio è automaticamente estinto.
Non è dunque necessaria alcuna sentenza episcopale per dichiaralo tale.
Il coniuge superstite può dunque sposarsi nuovamente in piena libertà, dopo 30 giorni di lutto.
In casi dubbi, per certificare l’avvenuto decesso del coniuge, è sufficiente un semplice certificato di morte da parte del sacerdote che ha effettuato il funerale, o di quello di residenza del defunto, o di un suo superiore. Il sacerdote che celebra il matrimonio è tenuto a controllare con i mezzi a propria disposizione la definitiva morte del coniuge, nonchè che sia trascorso il periodo di vedovanza.

Sullo scioglimento

Qualora, non si sia riusciti a creare tra i due sposi un vincolo di vera amicizia, è possibile riprovare a creare un nuovo vincolo dopo essersi confessati, aver ricevuto l’assoluzione e fatto penitenza.
Dal momento che, però, a seguito della sentenza del tribunale episcopale,
cui spetta valutare la domanda di scioglimento, è compito dei Cardinali il controllo di eventuali pene punitive ed espiatorie, nonché ai divieti,
questo Concistoro Pontificio
desidera che tutto il territorio di lingua italica sappia che,
per dare omogeneità alle sentenze di annullamento:

Dopo aver visionato la sentenza dei tribunali episcopali
ed averne valutato i suggerimenti ivi espressi,
nell'attribuire le penitenze ed i limiti relativi
alla possibilità di contrarre nuovo matrimonio,
tranne che per casi particolari,
a partire da questa data, si atterrà
(nei casi non diversamente previsti dal Diritto Canonico)
a queste indicazioni:

Nei casi previsti negli art. 6.1, 6.2 e 6.3, e cioè:
  • La sparizione di sentimenti d’amore tra i due coniugi.
  • L’adulterio commesso da uno dei due coniugi;
  • L’abbandono del domicilio coniugale da parte di uno dei due coniugi per un tempo superiore a 3 mesi.


stabiliamo che:

Dopo il secondo scioglimento,
vi sarà divieto di risposarsi per almeno 10 mesi
(a partire da quando è stata presentata la domanda presso il tribunale competente)

Dopo il terzo scioglimento,
vi sarà divieto di risposarsi per almeno 20 mesi
(a partire da quando è stata presentata la domanda presso il tribunale competente)

Dopo il quarto scioglimento,
vi sarà divieto di risposarsi per almeno 30 mesi
(a partire da quando è stata presentata la domanda presso il tribunale competente)
E così via, aggiungendo 10 mesi per ogni ulteriore scioglimento.

Questi mesi dovranno servire al fedele per riflettere bene sul sacramento del matrimonio, poichè, se per ben due volte egli, o ella, ha fatto scelte che si sono rivelate affrettate, poichè non coronate da successo, seppure non per sua colpa, sarà comunque necessario che faccia proprie
le parole di Christos:


"scegli con giudizio"

Dunque i mesi obbligati di interdizione dal sacramento sono finalizzati proprio ad aiutare il fedele a scegliere con giudizio il successivo compagno o compagna ed a riflettere sull'importanza e sulle implicazioni
del sacramento del matrimonio.

Ovviamente ogni successivo eventuale errore
dimostra una accentuata difficoltà a fare le giuste scelte
e quindi la necessità di maggior tempo di riflessione
sul valore del sacramento e di valutazione sul futuro coniuge.

Nel caso previsto all’art. 6.4, invece, e cioè
  • La scomparsa di uno dei due coniugi per un tempo superiore a 3 mesi


In riferimento dunque alla sua irreperibilità
In Gratebus,
qualora essa sia la sola e unica motivazione di richiesta di scioglimento,
non vi sarà alcun divieto ad un matrimonio successivo
e non concorrerà nel calcolo dei mesi di divieto di matrimonio
sopra elencati.
Pertanto il coniuge che fa tale domanda potrà risposarsi dopo la sentenza episcopale di scioglimento.

Sull’annullamento

Riguardo all’annullamento,
essendo di competenza del Collegio Cardinalizio,
ricordiamo che su esso non può giudicare il Tribunale Episcopale,
che si limita a verificare i prosupposti e a trasmettere tale domanda al Concistoro, che ne discuterò con tutti i cardinali.
Essendo evento raro ed eccezionale,
ogni domanda verrà esaminata nella sua particolarità

Che Aristotele vi illumini

Sua Eminenza Tacuma de' Giustiniani Borgia
cardinale nazionale elettore
Arcivescovo di Genova
Conte imperiale di Monferrato



Sua Eminenza Carlotta Isabell Kali_ Borgia
Cardinale Nazionale Suffragante
Cardinale Inquisitore




Sua Eminenza Federico Edoardo Borgia
Cardinale Nazionale Suffragante
Primo Vice-Primate della Primazia del Sacro Romano Impero Nazioni Germaniche
Vescovo di Massa



Sua Eminenza Profeta Pucci Guerra
cardinale Emerito





fatto a Roma nel primo giorno
del mese di Luglio
dell'anno di Grazia 1461


Questo documento annulla ogni documento precedente in materia

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MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 7:55 am    Sujet du message: sulla crisi principessa e doge veneziani Répondre en citant

Diede ordine al messo di affiggere il documento del concistoro, e far avvisare i presbiteri delle zone interessate affinche' potessero riportarlo nelle piazze idonee

Citation:




Al Doge Sovrano
della Serenissima Repubblica di Venezia
Williams Leongrande Lancaster ,
Conte di Corfù e Barone di Soave.

Alla Principessa
della Serenissima Repubblica di Venezia
Katie D. O'Neill
"Katied"
Contessa di Este e di Gorizia

Ai nobili
Ai fedeli tutti


Il Concistoro Pontificio Italofono sta osservando,
con attenzione e preoccupazione ,
le vicende che coinvolgono la Serenissima Repubblica di Venezia.

Invochiamo quindi la benedizione e l'aiuto dell'Altissimo
affinchè guidi e protegga i suoi figli,
aiutandoli nell'arduo compito a cui sono stati chiamati
per volere popolare e divino.

La Chiesa è preoccupata che i contrasti tra le istituzioni possano gravare sui fedeli,
nessuno merita di vivere in uno stato di guerra,
tanto meno se è una guerra civile,
invitiamo pertanto tutti ad esortare e a lavorare per la Pace
e la collaborazione.

Accogliendo la richiesta del Primate
e sicuri che il dialogo pacifico sia fondamentale ,
inviamo due rappresentanti della Curia al tavolo aperto dal Primate di Venezia.

Tali rappresentati avranno l'incarico di aiutare il Primate
a mediare tra il Doge Sovrano e la Principessa
al fine di riportare la pace e l'amore in terra veneziana per il bene di tutti i fedeli.

Raggiungeranno quindi presto il tavolo di dialogo le loro Eminenze
Profeta ed Egal,
scelti per la loro estraneità ai fatti e ai coinvolgimenti personali
e per la loro grande esperienza dogmatica e diplomatica.

Chiediamo inoltre che in ogni Parrocchia
vengano organizzati dei gruppi di preghiere,
così che possano aiutarci ad invocare l'aiuto dell'Altissimo
affinchè liberi i cuori dal risentimento e dalla rabbia
e li apra all'amore e alla collaborazione.

Ci teniamo inoltre a ricordare che la Santa Inquisizione
è la Congregazione che si occupa di amministrare la giustizia della Chiesa e che gli inquisitori sono impegnati
nella lotta alle eresie e non nelle lotte politiche.


Che la benedizione dell'Altissimo discenda su tutti voi


S.E. Tacuma de' Giustiniani Borgia
cardinale nazionale Elettore
arcivescovo di Genova
Conte imperiale di Monferrato




S.E. Kali Borgia
cardinale nazionale Suffragante
Cardinale Inquisitore






S.E.Federico
Cardinale Nazionale Suffragante






S.E. Profeta Pucci Guerra
cardinale nazionale Emerito





Fatto a Roma il Sedicesimo giorno
del mese di Luglio
dell'anno di grazia MCDLXI

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MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 7:56 am    Sujet du message: cambi di nome Répondre en citant

Citation:



            Come comportarsi relativamente ai cambi di nome




Allorche' un fedele, nel percorso della propria vita,
a seguito di eventi personali (adozione, ritrovamento di famiglia e cosi' via),
si trovasse con un nome diverso da quello
con il quale la Santa Chiesa Aristotelica lo conosce
ed ha dispensato a lui i sacramenti,
si renderanno necessarie delle comunicazioni da fare
alla Santa Chiesa Aristotelica.

Ricordiamo infatti che a seguito di tale cambiamento i sacramenti del

battesimo
ordinazione
Matrimonio
funerale

potranno talora ritenersi nulli,
in quanto non sono più ricollegabili al fedele in modo evidente e univoco.

Pertanto:

Il fedele aristotelico che, pur cambiando nome,
continuera' ad esser noto ai piu' come la stessa persona
(mantenendo la stessa storia di vita)
sara' tenuto a comunicare alle istituzioni ecclesiali,
nelle apposite sale,
l’avvenuto cambiamento entro 30 giorni,
e dovra' farlo durante il periodo in cui si lavora sul cambio
( periodo del doppio nome),
al fine di poter dare l'opportunita' alle persone incaricate
dalla Santa Chiesa di correggere tutti i documenti relativi alla persona,
sostituendovi il nuovo nome.

Qualora tale comunicazione avvenisse dopo i 30 giorni,
e quindi non fosse più evidente che il nuovo nome corrisponde al medesimo fedele,
si rendera' necessario che il Vescovo della propria diocesi,
o l'arcivescovo della provincia ecclesiastica in cui si trova il fedele, accerti, tramite testimoni e senza ombra di dubbio,
che il fedele in questione non ha mai cambiato il suo stile di vita,
che ha continuato a frequentare la stessa gente
che lo riconosce normalmente come la medesima persona,
che, insomma,
non abbia mai avuto atteggiamenti
che possano far dubitare della sua identità,
nello specifico che non vi siano stati periodi particolari
nella sua storia
che possano far pensare ad uno scambio di persona,
periodi durante i quali il fedele in questione
sia stato conosciuto con altri nomi,
o abbia vissuto sotto altri nomi.

Solo in presenza di questi elementi
il Tribunale potrà accertare l’identità del fedele
e procedere con tutti i cambiamenti sui registri,
se tali elementi non venissero verificati il riconoscimento non potrà avvenire.

In particolare,
qualora fosse stata accertata la morte del fedele,
laddove a lui fosse stato celebrato il sacramento del funerale,
con relativa sepoltura ,
valendo la norma del Diritto Canonico che recita

"... è evidente che se il defunto riappare vi è stato un imbroglio o un inganno. In questo caso l'Inquisizione dovrà essere avvertita..."

il tribunale episcopale non potrà in alcun modo riconoscere la vecchia identità.

Egualmente dicasi per coloro ai cui familiari è stato rilasciato,
secondo quanto previsto nel documento sui funerali,
il certificato di morte, seppur non vi sia stato funerale e sepoltura.


Qualora tale comunicazione non avvenisse,
e colui che ha cambiato nome
non ha lasciato dietro di sé un numero sufficiente di legami
con la vita passata, e fosse impossibile per la Chiesa verificare la sua identità, non sarà possibile riconoscere tale individuo.
Quindi egli perderà ogni sacramento
e verrà considerato come un nuovo fedele,
lasciando all’Altissimo il compito di giudicare il suo comportamento e la relazione con la sua finzione di identità.

Dal momento che la vita finisce solo e sempre con l’eradicazione dell’anima dal corpo, è evidente che
chiunque sia stato eradicato
non potrà mai essere riconosciuto con una fittizia identità precedente,
a meno di un palese e diretto intervento soprannaturale [Celsius]
che garantisca che l’eradicazione è avvenuta prima del tempo previsto dall’Altissimo e dunque, per fede,
deve essere considerata mai avvenuta.

Ricordiamo che qualunque modifica al nome IG,
anche l'aggiunta di un semplice segno rientra in questa normativa

Per ogni caso dubbio di riconoscimento,
che non rientri in quanto previsto da questo documento,
spetta all'Arcivescovo di competenza
valutare se ci sono i ragionevoli estremi per presentare,
con un suo parere, il caso al Concistoro,
il quale è l'unico competente a deliberare,
sulla base della relazione dell'Arcivescovo, sul caso.



S.E. Tacuma de' Giustiniani Borgia
cardinale nazionale Elettore
arcivescovo di Genova
Conte imperiale di Monferrato



S.E. Kali Borgia
cardinale nazionale Suffragante
Cardinale Inquisitore



S.E.Federico
Cardinale Nazionale Suffragante


S.E. Profeta Pucci Guerra
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Fatto a Roma il Ventunesimo giorno
del mese di Luglio
dell'anno di grazia MCDLXI


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MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 7:58 am    Sujet du message: Della Chiesa e della politica I Répondre en citant

Citation:
[rp]

                      Della Chiesa e della politica I


    Talora, in campi delicati e controversi, quando scelte e azioni individuali hanno conseguenze non soltanto per chi le compie, ma per tutta una comunità, queste scelte, che sono conseguenziali ed ovvie per chi le compie, appaiono ad altri incomprensibili se non inspiegabili.

    La Santa Chiesa aristotelica si trova spesso a fronteggiare questa situazione, ed essendo Essa istituzione universale deve tener conto non soltanto dei punti di vista individuali, ma del bene comune.
    La Chiesa si muove ed opera con l'intento di restar vicina ad ogni essere,
    di capire ogni sviluppo della vita, sia esso politico, religioso o squisitamente umano.
    Essa, quindi, sempre si è mossa, si muove e si muoverà tendendo alla meta finale, l'amore per le creature del Signore, per tutte le Sue creature.

    In questa ottica deve muoversi ogni suo servitore, anche laddove decidesse di dedicare parte della sua vita alla politica, militando all'interno di un partito.

    Si è reso quindi necessario stabilire ed emanare un codice comportamentale che fosse rivolto ad ogni singolo chierico, al fine di dare una esatta normativa relativa all'impegno politico attivo, con particolare attenzione a quello elettivo, cioè la decisione di proporsi all'interno di una qualunque elezione IG.

    Pertanto, ricordando le parole del Profeta


    Citation:
    "Aristotele, " disse, "ci insegnò che l'uomo saggio deve prendere parte alla vita della città. Voi, miei amici, guardatevi. Siete felici? Sperduti come siete al centro del nulla? Amici miei sappiate che l'uomo per natura è fatto per vivere con i suoi simili”. (Ch, IV)

    il Concistoro Pontificio Italofono ha emanato un documento che fosse guida ed orientamento per i preti che intendono fare politica attiva.


    Delle regole comportamentali

    Le regole comportamentali, allorché un chierico si avvicina al mondo della politica, sono indiscutibilmente da considerarsi come principi inderogabili.
    In tale ottica va necessariamente considerata la gerarchia.

    Partendo dal gradino inferiore, questo sarà il regolamento per coloro
    che intenderanno avvicinarsi alla politica, soprattutto laddove decidessero di divenirne parte attiva (candidandosi ed appartenendo, quindi, ad un partito politico):

    Diaconi - essi sono liberi di decidere ed agire, ma sarà loro richiesto tassativamente di avvisare il proprio superiore, anche se non servirà nessuna autorizzazione formale.
    Qualora un diacono aderisse ad un partito nel cui programma ci fossero punti lesivi, offensivi o denigranti la Santa Chiesa Aristotelica, egli sarà immediatamente revocato dalla carica.

    Presbitero con qualsiasi carica - egli può entrare in politica, purché tale atto non crei nocumento alla Chiesa e alla missione pastorale che, in ogni caso, è e rimane l'obiettivo primario di ogni buon presbitero.

    Coloro che sono preposti a valutare tale compatibilità o meno
    del presbitero con la sua missione superiore, sono ovviamente i suoi diretti superiori nella scala gerarchica.

    Riassumendo:
    Il prete farà riferimento al Vescovo
    Il Vescovo farà riferimento all'Arcivescovo
    l'Arcivescovo farà riferimento all'Assemblea Episcopale
    Il Cardinale nazionale farà riferimento al Concistoro*

    Pertanto l'autorizzazione sarà concessa sempre e comunque dall'organo al di sopra dell'eventuale presbitero candidato; il quale organo valuterà la compatibilità tra la specifica missione pastorale di quello specifico presbitero e la carica alla quale si candida, considerando, di volta in volta, lo specifico caso individuale.


    *Piccola postilla a parte per il Cardinale Romano, il quale, avra' l'attenzione
    di confrontarsi con il concistoro per evitare una meccanicismo inutile e privilegiare il confronto fraterno.
    [/i]
    '


    Dei limiti comportamentali e morali

    Qualora un prete diventasse sovrano, con riferimento alla carica di Principe o di Re, verrebbe immediatamente sospeso da ogni incarico religioso, per tutta la durata del mandato.
    Durante tale mandato egli dovrà governare, tuttavia, ricordando di esser un sacerdote, e quindi il suo approccio al governo dovrà necessariamente essere equo, equilibrato, tendente al bene del suo paese e delle sue genti.
    Senza differenze legate ai partiti, ma un sovrano di tutti, e per tutti.

    E' tuttavia auspicabile che un Vescovo od un arcivescovo, pur partecipando a vita politica, non abbiamo mai la possibilità di divenire principi, poiché
    ciò farebbe venir meno il senso del loro mandato spirituale, che è l'impegno religioso per la propria comunità, allorché si rendesse necessaria la sospensione per il tempo del mandato, creando quindi un vuoto spirituale e di guida.

    Allorché un presbitero si comportasse in modo poco consono durante il periodo del mandato nell'esercizio dei propri compiti politici, ricordando che, seppur sospeso, egli veste sempre una tonaca, al termine di tale periodo, sarà la stessa giustizia della Chiesa a valutarne l'operato, non come sovrano ovviamente, ma come sovrano prete.
    Nel contempo e' prevista, per l' organo che ha valutato la compatibilita' del presbitero in politica con la sua missione pastorale, la possibilità di revocare tale concessione laddove comportamenti e metodi si discostino dal lavoro primario del presbitero.



    Nuova figura dell'assistente cappellano

    Su domanda esplicita di un partito all'arcivescovo, potrà essere assegnato ufficialmente al gruppo un religioso come guida spirituale, se possibile, ovviamente, quello richiesto dal gruppo stesso.
    Tale figura non rientra però nella categoria del "prete-politico", per cui non varrebbero per lui le regole sopra esposte, a meno che non voglia affiancare al suo ruolo di assistente spirituale anche quello di politico attivo.
    In tal caso allora tali regole sarebbero valide.
    Pertanto ruolo principale di tale figura sarà quello di consigliare e mantenere il partito sulla retta via.



    Appendice

    Orientamento da seguire qualora si entrasse in politica attiva

    Citation:
    “Il discepolo: “Certo maestro, la natura dell’uomo è di vivere nella comunità e questa comunità prende il nome di città.”

    Aristotele: “Esatto. Il bene dell’uomo, ovvero ciò che contribuisce a realizzare la perfezione della sua natura, è dunque una vita votata ad assicurare le condizioni dell’armonia in seno alla città. Ora, il bene della città è tutto ciò che partecipa al suo equilibrio, poiché la natura della collettività è di perpetuarsi. Così dunque, lo puoi constatare tu stesso, il bene dell’uomo conduce al bene della città.”

    Il discepolo: “É magnifico!”

    Aristotele: "In effetti lo è. Vedi, l’uomo fa del bene solo integrandosi pienamente nella città, partecipando alla politéïa, e facendo tutto ciò che gli è possibile per mantenerne l’armonia.”

    Il discepolo: “Allora, caro maestro, l’uomo che fa del bene è dunque il cittadino?”

    Aristotele: “Non ho detto ciò, caro discepolo. Uno schiavo può essere un uomo buono se ha la coscienza della sua natura d’uomo e se sa accontentarsi della sua condizione, poiché così opera per il mantenimento dell’equilibrio della città. La politéïa non è che la partecipazione alle assemblee.” (Ar.I, x)


    Ricordiamo tuttavia che questa partecipazione alle assemblee comporta dei vincoli legati proprio all'abito talare.
    Per cui il sacerdote che decidesse di dedicarsi alla politica dovra' rammentare che

    • per un prete l'umiltà deve essere il suo pane quotidiano
    • un prete e' consacrato a Dio soltanto
    • la politica è impervia ed occorre essere presbiteri arguti per affrontarla


    e quindi

    • vanno evitati litigi nella pubblica piazza
    • si deve intervenire in piazza con toni accorati ma mai di sfida, o con l'intento di prevaricare sugli altri
    • si deve adottare una dialettica impeccabile, ricordando che da ogni causa scaturisce una conseguenza
    • si deve essere moderatore superpartes e , qualora si fosse di parte (aderendo ad un partito), sara' opportuno muoversi sempre nel rispetto del prossimo (opposizione)


    Consideransdo quanto detto si dovra' altresi' tassativamente tener presente che

    • i preti non sono i paladini della giustizia ma della fede. La giustizia dei popoli è scritta negli statuti e corpus legislativi degli stati e non nel Diritto Canonico
    • se una scelta è giuridicamente errata e non lede il dogma, è affar politico e non di chiesa
    • se una legge intacca il dogma, allora è affar di chiesa
    • un incarico politico non va mischiato mai con la propria pastorale, quindi linguaggio e toni devono essere, seppur accorati, corretti e sereni e mai scontrosi o prepotenti, semplicemente perchè si e' un prete


    Ed infine ricordiamo che

    • non ci si candida in liste che hanno come ideali "la guerra" o che siano contro il dogma
    • si deve evitare di appoggiare politiche che ledono le sacre virtu'


    Per il Concistoro Pontificio Italofono


    S.E. Tacuma de' Giustiniani Borgia
    cardinale nazionale Elettore
    arcivescovo di Genova



    Sua Eminenza Federico Edoardo Borgia
    Cardinale Nazionale Suffragante
    Cardinale Inquisitore Italico



    Sua Eminenza Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
    Cardinale Nazionale Suffragante



    Sua Eminenza Profeta Pucci Guerra
    cardinale Emerito



    Scritto a Roma il giorno XXVI
    del mese di Agosto
    dell'anno di grazia MCDLXI


    [/rp]

    _________________


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    MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 7:59 am    Sujet du message: Nomina capitolare cardinalizio Répondre en citant

    L'avviso fu affisso dal messo di palazzo

    [rp]Noi,Sua Eminenza Tacuma de' Giustiniani Borgia
    cardinale nazionale suffragante
    arcivescovo di Genova
    Conte imperiale di Monferrato,
    davanti all'Altissimo,
    e sotto lo sguardo dei suoi Profeti,

    Noi, Cardinali della Santa Chiesa Aristotelica e Romana,
    riuniti nel Sacro Collegio, davanti l'Altissimo e sotto lo sguardo di Aristotele,
    per volontà di Sua Santità Papa Innocenzo VIII,



    tramite il nostro presente editto,
    a seguito delle dimessioni di Enea_de' Montemayor Borgia,
    nominiamo Franciscus_Bergoglio
    segretario del Concistoro Pontificio italofono .

    Possa l'Altissimo guidarlo con mano amorevole

    Ad Majorem Dei Gloriam


    Per il Collegio Cardinalizio,

    SE Monsignor Tacuma de' Giustiniani Borgia
    cardinale nazionale Elettore




    Fatto a Roma nel Ventinovesimo giorno
    del I mese dell'anno di grazia MCDLXI


    [/rp]

    _________________


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    MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 8:00 am    Sujet du message: sospensione temporanea di sua eccellenza Francesca Borgia de Répondre en citant

    Citation:





    Alla luce degli avvenimenti creatisi nella Repubblica fiorentina,
    il Concistoro Pontificio Italofono
    decide la sospensione temporanea di sua eccellenza Francesca Borgia detta "Lululu"
    dalla carica di vescovo e di vicario generale dell'arcidiocesi Pisana.

    Tale decisione scaturisce
    dopo una attenta disamina della situazione
    creatasi in terra fiorentina.
    Pertanto
    questo concistoro, avendo ricevuto notizie dell'apertura del processo,
    la sospende pro tempore
    affinche' la giustizia fiorentina possa fare il suo corso,
    e Sua Eccellenza affrontare con serenità il processo

    Nel periodo di tale sospensione
    punto di riferimento per i fedeli Pisani sara'
    Sua Eccellenza Fabio Degli Scalzi " Theflyinthenet "
    vice-primate italofono

    Possa L'Altissimo guidarci

    Per il concistoro Pontificio Italofono


    Sua Eminenza Tacuma de' Giustiniani Borgia
    Cardinale Nazionale Elettore



    Sua Eminenza Federico Edoardo Borgia
    Cardinale Nazionale Suffragante
    Cardinale Inquisitore



    Sua Eminenza Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
    Cardinale Nazionale Suffragante



    Fatto a Roma
    il Primo giorno di Settembre
    dell'anno 1461

    _________________


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    MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 8:05 am    Sujet du message: Cerimonia per il Nuovo Cardinale Nazionale Suffragante Répondre en citant

    Citation:



              Cerimonia per il Nuovo Cardinale Nazionale Suffragante




    A seguito della nomina a Cardinale Nazionale Suffragante
    di Fenice Maria Helena Deversi-Aslan Borgia
    Il concistoro pontificio italofono,
    a nome della Santa Chiesa Aristotelica ,
    invita i fedeli tutti alla cerimonia di benvenuto e benedizione
    per il nuovo cardinale,
    che si terra' il giorno 7 di Settembre
    presso la Basilica di Santa Caterina ai Sibillini.
    Gia' dalla tarda serata di oggi la Basilica aprira' le sue porte



    "Allora, seguitemi.
    I vostri mestieri, le vostre merci, i vostri attrezzi,
    potranno aspettare fino alla fine della vostra missione.

    Poiché, per il momento, vi farò costruire la mia Chiesa:
    lo strumento di pace più bello che il mondo abbia mai conosciuto. Sappiatelo,
    vi insegnerò la saggezza di Aristotele e il messaggio di Dio,
    ma prima dovrete imparare
    l’altruismo e lo spirito di sacrificio."
    Libro 2. Vita di Christos. Capitolo VI

    Per il concistoro Pontificio Italofono


    S.E. Tacuma de' Giustiniani Borgia
    cardinale nazionale Elettore




    Fatto a Roma il giorno 3
    del mese di Settembre
    dell'anno di grazia MCDLXI


    _________________


    Dernière édition par tacuma le Lun Sep 07, 2015 9:22 am; édité 1 fois
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