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[IT] Annunci nomine e comunicazioni del Concistoro
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Poster un nouveau sujet   Répondre au sujet    L'Eglise Aristotelicienne Romaine The Roman and Aristotelic Church Index du Forum -> La place d'Aristote - Aristote's Square - Platz des Aristoteles - La Piazza di Aristotele
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tacuma
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MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 9:48 am    Sujet du message: Sulla postulazione per la carica di Arcivescovo Répondre en citant

Citation:
[rp]

            Sulla postulazione per la carica di Arcivescovo



ll Concistoro Pontificio Italofono,
al fine di preservare l'unità pastorale e di governo della Chiesa
in modo uniforme su tutto il territorio della zona geo-dogmatica italofona,
in merito ai requisiti per poter postulare la carica di Arcivescovo
- nella zona ricadente sotto la giurisdizione di questo Concistoro -
precisa che il candidato, oltre a dover essere ordinato
e teologo della Chiesa ,
titolare quindi di una licenza in teologia
ottenuta in un seminario primario riconosciuto dalla prefettura all'insegnamento Aristotelico
come prescrive il Diritto Canonico,
sia anche Vescovo da almeno 3 mesi (anche in via non continuativa).

Pertanto le Assemblee Episcopali sono tenute a modificare i loro Statuti ed i loro regolamenti
in base alla presente disposizione che entra in vigore con la sua pubblicazione.

Si escluse la retroattività.


Scritto e ratificato a Roma,
il XXV giorno del mese di Agosto
dell'anno 1463


Per il Concistoro Pontificio Italofono
Il Cardinale nazionale elettore


[/rp]

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tacuma
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MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 9:49 am    Sujet du message: Dei beni ecclesiastici e Siena Répondre en citant

Citation:
[rp]

            Dei beni ecclesiastici e Siena


ll Concistoro Pontificio Italofono,
presa in considerazione la precedente bolla concistoriale
"Dei beni ecclesiastici",
in particolare il punto 5,
considerato che Antonio Barberini detto "Weston"
non è più disponibile al prelievo là prescritto,
stabilisce che il punto 5 sia così modificato.

<< Data la particolare situazione politica
e la criticità e stabilità della Repubblica di Siena
si dispone che monsignor Calogero Meridio Petrucci
detto "kalimero" sia autorizzato
e di fatto provveda quanto prima a ritirare il denaro
dell' ex Ufficio del Gran Cameriere ,
giacente presso le casse senesi e che lo custodisca,
con i vincoli del punto 4
presso il magazzino della sua proprietà,
fino a nuove disposizioni.>>

Ricordiamo ai Governanti ed ai Cittadini senesi che tale denaro,
detenuto su un conto presso l'autorità secolare,
è cosa ben diversa dalla Decima
e che è denaro della Santa Chiesa Aristotelica.

Chiunque, con danno, trattenga beni della Santa Chiesa Aristotelica,
senza averne titolo, sarà deferito alla Santa Inquisizione
che provvederà a prendere i provvedimenti del caso.


Scritto e ratificato a Roma,
il XXV giorno del mese di Agosto
dell'anno 1463


Per il Concistoro Pontificio Italofono
Il Cardinale nazionale elettore


[/rp]

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tacuma
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MessagePosté le: Lun Sep 07, 2015 9:50 am    Sujet du message: Della Chiesa e della politica II Répondre en citant

[rp]

                    Della Chiesa e della politica II



    In relazione al documento Concistoriale dell'agosto 1462
    Della Chiesa e della politica
    la Santa Chiesa Aristotelica Italofona si vede costretta ad ampliare ed aggiornare lo stesso documento.

    Cio' e' dovuto ai cambiamenti che nei mesi si susseguono e determinano situazioni sempre nuove, a volte critiche, altre di consuetudine.
    Questo documento si rende necessario soprattutto in relazioni ai chierici che vivono in zone che presentano situazioni particolari
    e poiche' la chiesa e' la chiesa di ogni fedele come scrivevamo nello stesso documento citato


    Ribadiamo

      - La Chiesa si muove ed opera con l'intento di restar vicina ad ogni essere,
      di capire ogni sviluppo della vita, sia esso politico, religioso o squisitamente umano.
      Essa, quindi, sempre si è mossa, si muove e si muoverà tendendo alla meta finale, l'amore per le creature del Signore, per tutte le Sue creature -

    invitiamo pertanto ogni chierico, sia esso un semplice diacono od un cardinale, a rispettare il documento sulla politica ed applicarne le inderogabili
    Norme Comportamentali e nel contempo

    comunichiamo

    che esso si estende anche a quelle cariche non squisitamente politiche, ma di vita all'interno del proprio paese,
    quindi intendiamo incarichi secolari per l'impero o per i Regni,
    e nello specifico
    - quelle cariche di mandato secolare conferito dal Regnante
    o dal Consiglio quali ad esempio Rettore, Ambasciatori,
    Capo-Porto, Vice - Prefetti oltre che Regnanti, Consiglieri, e Sindaci
    Ed inoltre , in accordo col documento precedente


    decretiamo

    che viene estesa la sospensione per la durata del mandato, come disciplinata dalla sezione "Dei limiti comportamentali e morali",
    anche ai Consiglieri oltre che al Regnante.
    .

    Scritto a Roma il giorno sesto
    del mese di Settembre
    dell'anno di grazia MCDLXIII


    Per il Concistoro Pontificio Italofono

    S.E. Tacuma de' Giustiniani Borgia
    cardinale nazionale Elettore


    Sua Eminenza Attanasio Borgia
    cardinale nazionale Suffragante



    Sua Eminenza Profeta Pucci Guerra
    cardinale Emerito


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    tacuma
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    MessagePosté le: Lun Sep 14, 2015 4:08 pm    Sujet du message: Provvedimento di Interdizione plurima Répondre en citant

    Citation:

                    Provvedimento di Interdizione plurima


      Noi, cardinali nazionali del
      Concistoro Pontificio Italofono

      COLPIAMO CON INTERDETTO

      Blayd180
      Eugene
      Roano
      Venere
      Marsicano


      Da oggi a queste persone non sono e non gli devono essere concessi i sacramenti della Santa Chiesa Aristotelica.
      Non sono altre sì concesse la sepoltura in terra consacrata.

      Nella grande magnanimità della Santa Chiesa Aristotelica lasciamo la possibilità, in punto di morte,
      di poter essere confessati e battezzati in modo da raggiungere la salvezza eterna e non essere scaraventati all'inferno lunare.

      Tutti i Fedeli Aristotelici debbono schivarli, a loro non deve essere dato nè aiuto nè riparo,
      scacciateli dalla vostra vista e dalla vostra terra.

      L'eretico che a loro si accompagni, in opere o in spirito, verrà colpito da stesso provvedimento!

      Il fedele che a loro si accompagni, in opere o in spirito, verrà condotto presso l'Inquisizione per essere processato!

      Possa Aristotele illuminarli affinché si convertano e si pentano per non cadere definitivamente nella dannazione eterna.


      Scritto a Roma il giorno sesto
      del mese di Settembre
      dell'anno di grazia MCDLXIII


      Per il Concistoro Pontificio Italofono
      S.E. Tacuma de' Giustiniani Borgia
      cardinale nazionale Elettore

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      MessagePosté le: Jeu Nov 02, 2017 9:35 pm    Sujet du message: Répondre en citant

      Citation:

                    Delle adozioni



                Christos disse
                "L'amore che si porta ai nostri
                genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge,
                né all'amicizia che si offre ai nostri amici.
                Quest'amore si trova certamente tra i due,
                fatto dell'uno e dell'altro.
                Così occorre amare Dio.”



      La Santa Chiesa Aristotelica accetta e approva le Adozioni alla luce della sua finalità primaria,
      quella cioè di dare una famiglia a bambini che non ne hanno.

      Le famiglie aristoteliche sapranno vivere una maggiore disponibilità verso l’adozione e l’affidamento
      di quei figli che sono privati dei genitori o da essi abbandonati, offrendo loro il cognome del proprio casato.
      Occorre che il singolo o entrambi i genitori siano consapevoli del grave compito di condurre il nuovo figlio alla fede aristotelica
      e che il figlio riconosca a chi lo adotta il relativo ruolo precipuo di genitori

      - Placet all' adozione

      Prima di dare il proprio placet all'adozione, la Chiesa ritiene necessario che l'adottando riceva il battesimo Aristotelico
      In seguito sarà cura del parroco referente verificare che il genitore adottante o entrambi i genitori
      siano battezzati e, nel caso di entrambi i genitori, che essi siano sposati nella chiesa aristotelica.

      Una volta appurato il fondamento aristotelico su cui è basata la richiesta di adozione,
      il prelato responsabile della diocesi o il sacerdote della parrocchia di residenza di uno dei genitori adottivi o del figlio adottato, potrà concedere, a nome della Chiesa,
      il placet all'adozione.

      Compito della Chiesa è garantire all'adottando una famiglia dai sani principi Aristotelici e ai futuri genitori un figlio battezzato, da seguire nel suo cammino di virtù.

      - Effetti dell'Adozione

      Il fedele adottato diviene a pieno titolo figlio del genitore o dei genitori adottanti ed è riconosciuto tale dalla Chiesa Aristotelica.
      Il fedele adottato è tenuto pertanto a rispettare le norme del Diritto Canonico e delle appendici al diritto canonico stesso
      e dei documenti concistoriali relative agli impedimenti matrimoniali tra consanguinei , poiché con l' adozione egli diventa a pieno titolo un familiare.

      Ogni questione relativa alla regolamentazione delle adozioni, ai registri delle adozioni o agli eventuali titoli nobiliari o eredità ricadenti sull'adottato,
      è da noi demandata in toto alle istituzioni temporali competenti.

      La Chiesa aristotelica pertanto benedice e approva le adozioni se inserite nel processo armonico di formazione di una grande famiglia Aristotelica a maggior gloria dell'Altissimo.*


      Scritto e ratificato a Roma.
      il giorno ventisette del mese di ottobre
      dell'anno 1463


      Per il Concistoro Pontificio Italofono
      Il cardinale Nazionale Elettore


      Il cardinale Nazionale Suffragante

      il cardinale Nazionale Suffragante


      Sua Eminenza Profeta Pucci Guerra
      cardinale Emerito



      *Si ringrazia sua eccellenza monsignor Napoleone per il grande aiuto apportato
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      samuele



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      MessagePosté le: Jeu Nov 02, 2017 9:36 pm    Sujet du message: Répondre en citant

      Citation:

                    Sulle "false verità"



                Non lasciate che il tempo lavori contro di voi.
                L'oblio e la pigrizia intellettuale
                sono i più grandi nemici della nostra Fede.
                La falsa conoscenza è un pericolo maggiore dell'ignoranza.
                Non permettete che i vostri discepoli insegnino false verità.
                Per questo, vi prego di non smettere mai di scrivere,
                di raccontare la storia della nostra Santa Chiesa.
                Dovete essere i garanti dei Testi Sacri e dei libri del dogma,
                e dovrete ugualmente assicurare la loro perenne conservazione.
                Cari amici, vi lascio pieno di speranza. Avete la mia più totale fiducia.
                Samot
                "Fedele tra i fedeli, diffondete la parola Christos"



      La Santa Chiesa Aristotelica Romana
      invita i fedeli, le genti di ogni paese
      ad unirsi e stringersi compatti contro qualunque tentativo
      di mistificazione della verità aristotelica.

      Voci misere e vuote di senso religioso
      e della parola del Signore si rincorrono nelle nostre terre,
      poveri ed inutili tentativi dettati dalla creatura senza nome che
      tenta, con ogni mezzo a sua disposizione, di fuorviare servitori dell'Altissimo e fedeli.

      I garanti dei Sacri testi, come recitava l'Apostolo Samot,
      sono coloro che spendono la loro vita al servizio dell'Altissimo
      e della Sua Chiesa,
      sono i sacerdoti aristotelici che con consapevolezza,
      amore e costanza dedicano ogni istante della loro vita
      al lavoro verso Dio.
      I popoli, le genti aristoteliche conoscono, rispettano e seguono questi servitori, guidati dalla mano paterna del Signore.

      Allontaniamo, isoliamo, ignoraiamo l'ignobile tentativo
      della creatura senza nome di deviare la nostra vita dalla luce di Dio
      e dei Suoi Profeti.

      La Chiesa Aristotelica Romana, Unica e sola detentrice della Divina verita'
      preghera' per i suoi fedeli affinchè possano vivere senza deviare verso false verita'.


      Scritto e ratificato a Roma.
      il giorno ventinove del mese di ottobre
      dell'anno 1463


      Per il Concistoro Pontificio Italofono
      Il cardinale Nazionale Elettore


      Il cardinale Nazionale Suffragante

      il cardinale Nazionale Suffragante


      Sua Eminenza Profeta Pucci Guerra
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      MessagePosté le: Jeu Nov 02, 2017 9:37 pm    Sujet du message: Répondre en citant

      Citation:

                  Annullamento di Nomina



      Il concistoro pontificio italofono

      decreta

      la nullità della nomina
      di Giuliano de' Medici, "Jul." a parroco di Pisa.

      Il provvedimento si rende necessario poiché la nomina
      non è conseguente ad una disposizione di trasferimento
      od alla revoca dalla precedente carica
      espletata nel Vicariato di Roma.


      Scritto e ratificato a Roma.
      il giorno quindici del mese di maggio
      dell'anno 1464


      Per il Concistoro Pontificio Italofono
      Il cardinale Nazionale Elettore


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      MessagePosté le: Jeu Nov 02, 2017 9:38 pm    Sujet du message: Répondre en citant

      Citation:





      Appreso da fonti diplomatiche che il Governo di Siena ha dichiarato un nuovo assetto dei confini marittimi,
      da un primo esame della documentazione pare che tali confini si estendano, nella parte Sud, in acque dello Stato Pontificio che ricadono sotto la giurisdizione del Vicariato di Roma, retto in nome di Sua Santità il Papa.

      Inoltre l'assetto preteso, con la definizione del cosiddetto Canale di Siena
      e la chiusura dello Stretto fra la terra corsa e quella sarda, precluderebbe il passaggio di navi battenti bandiera pontificia, non permettendo un agevole passaggio dal Sud verso il Nord e rendendo necessaria la circumnavigazione delle isole.

      Tutto ciò premesso,

      DICHIARIAMO

      - di non riconoscere la rivendicazione delle acque territoriali di Siena
      e pertanto di avvalerci della definizione precedentemente in uso delle tre miglia nautiche;

      - di riaffermare la sovranità sullo spazio 215-174 riportato nelle carte nautiche in uso, ricadente nello, specifico, sotto l'autorità della Contea di Civitavecchia appartenente agli Stati Pontifici;

      INVITIAMO quindi

      le Navi da Guerra battenti bandiera pontificia o in servizio coordinato con l'Ammiragliato Pontificio ad aprire il fuoco su ogni altra imbarcazione che ne limiti la circolazione o le manovre.

      RICORDIAMO infine che

      Chiunque apra il fuoco su navi da guerra, mercantili o da trasporto
      battenti bandiera pontificia sarà sottoposto alla Giustizia Ecclesiastica,
      e qualora venga riscontrato il dolo, l'evento sarà considerato un attentato a Sua Santità il Papa.


      Scritto e ratificati a Roma
      il diciottesimo giorno di maggio
      dell'anno 1464


      Per la Congregazione degli affari del Secolo
      Il Cardinale-cancelliere




      Per il concistoro pontificio italofono
      il cardinale nazionale elettore


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      MessagePosté le: Jeu Nov 02, 2017 9:38 pm    Sujet du message: Répondre en citant

      Citation:

              Sull'incoronazione del Signore di Firenze




      Noi, Cardinali Nazionali del
      Concistoro Pontificio Italofono, in relazione al quesito postoci dall'Arcivescovo Metropolitano di Firenze sull'incoronazione del Signore di Firenze,

      Ribadito che
      " La missione dei concistori è di mantenere l'unità dogmatica dei fedeli e la gestione delle specificità linguistica e culturale dei fedeli sotto la loro giurisdizione. ",

      preso atto

      del Concordato in vigore tra la Repubblica Fiorentina e la Santa Chiesa Aristotelica, nonché del fatto che il Signore eletto di Firenze possiede i requisiti necessari stabiliti da suddetto documento, fatta presente la precisazione della Congregazione degli Affari del Secolo con il documento "Importanti precisazioni riguardanti il significato delle cerimonie di incoronazione" dell'8 dicembre 1464 sulla base di ciò

      comunichiamo

      che nulla osta all'incoronazione del Signore di Firenze da parte degli Arcivescovi di Pisa e di Firenze.


      Scritto e ratificato a Roma.
      il giorno undici Idel mese di gennaio
      dell'anno 1465


      Per il Concistoro Pontificio Italofono
      Il cardinale Nazionale Elettore
      '
      Il cardinale Nazionale Suffragante
      S.Em. Rev.ma Cardinal Samuele Borgia detto "Samuele"



      il cardinale Nazionale Suffragante
      S.Em. Rev.ma Francesco Maria Sforza detto "Francesco_maria"





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      MessagePosté le: Jeu Nov 02, 2017 9:39 pm    Sujet du message: Répondre en citant

      Citation:

                        Siena




      Il Concistoro Pontificio Italofono
      saluta l'ingresso dell'Arcivescovo senese
      nell'Arcidiocesi a lei affidata
      e invoca la benedizione del Signore
      per il paese aristotelico che,
      dopo una serie di vicissitudini,
      finalmente potrà avere le sue messe
      e le celebrazioni dei santi sacramenti.

      Consapevoli che la mancanza di una guida spiritale
      ha creato un vuoto,
      assicuriamo oggi che l'Arcivescovo è pronta a servire i suoi fedeli
      con attenzione ed amore.

      Scenda la benedizione dell'Altissimo
      e dei suoi profeti Aristotele e Christos
      su Siena e la sua gente.

      In fede

      Per il concistoro Pontificio Italofono
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      MessagePosté le: Jeu Nov 02, 2017 9:39 pm    Sujet du message: Répondre en citant

      Citation:

                  Canonizzazione di Segalello



      Il concistoro pontificio italofono
      invita le popolazioni dei regni italici
      alla apertura del processo di santificazione del Beato Segalello
      il giorno 1 di maggio nella piazza di Aristotele.

      Ed è inoltre con immensa gioia che ringrazia
      la promotrice di questo evento: Sua eminenza Fenice.

      Dobbiamo a lei se oggi il nostro beato Segalello
      potrà essere canonizzato, al suo lavoro metodico e certosino
      nella sistemazione della vita del beato,
      nella ricerca lenta e meticolosa di quei miracoli che il beato ha fatto,
      nell' instancabile fede nel proprio lavoro.
      Sua Eminenza Fenice,
      cancelliere della congregazione degli affari del secolo,
      ed arcivescovo Genovese, non ha mai rinunciato a questo sogno:
      vedere il Genovese Segalello santificato.

      E quindi il concistoro, invita ogni cittadino italico
      a questo evento importante per ogni fedele,
      importante per ogni genovese,
      importante per l' intera Chiesa.

      Per il Concistoro Pontificio Italofono


      Citation:



        [size=18][color=darkblue]Apertura del processo per la Canonizzazione di Segalello

        A tutti i fedeli,

        Noi, Sua Eminenza Aymé von Frayner-Embussy, Cardinale Romano Elettore, Sacerdote di Santa Raffaella Arcangelo, Cancelliere del Sant'Uffizio, Arcivescovo in partibus di Nazareth e Duca di Ferrara, facciamo annuncio di:



          La convalida, da parte del Cenacolo dei teologi del Sant'Uffizio e del Sacro Collegio dei Cardinali, dell'agiografia di Segalello, sacerdote italiano vissuto dopo il Rinnovamento della Fede.

          Annunziamo quindi l'apertura del processo per la sua Canonizzazione il primo giorno di maggio di quest'anno: i fedeli di tutto il mondo sono invitati ad esprimersi nella piazza di Aristotele dopo aver scoperto la vita esemplare del beato.



        Ad Majorem Dei Gloriam.
        Scritto e sigillato a Roma, il XXIX giorno di Aprile, nell'anno di Horace MCDLXV, sotto il Pontificato di Innocentius.


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      samuele



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      MessagePosté le: Jeu Nov 02, 2017 9:41 pm    Sujet du message: Répondre en citant

      Citation:

                        Della Chiesa e della politica III

        Talora, in campi delicati e controversi, quando scelte e azioni individuali hanno conseguenze per tutta una comunità, queste scelte, che sono consequenziali ed ovvie per chi le compie, appaiono ad altri incomprensibili se non inspiegabili.

        La Santa Chiesa aristotelica si trova spesso a fronteggiare questa situazione, ed essendo Essa istituzione universale deve tener conto non soltanto dei punti di vista individuali, ma anche del bene comune.
        La Chiesa si muove ed opera con l'intento di restar vicina ad ogni essere,
        di capire ogni sviluppo della vita, sia esso politico, religioso o squisitamente umano.
        Essa, quindi, sempre si è mossa, si muove e si muoverà tendendo alla meta finale, l'amore per le creature del Signore, per tutte le Sue creature.

        In questa ottica deve muoversi ogni suo servitore, anche laddove decidesse di dedicare parte della sua vita alla politica, militando all'interno di un partito.

        Si è reso quindi necessario stabilire ed emanare un codice comportamentale che fosse rivolto ad ogni singolo chierico, al fine di dare una esatta normativa relativa all'impegno politico attivo, con particolare attenzione a quello elettivo, cioè la decisione di proporsi all'interno di una qualunque elezione IG.

        Pertanto, ricordando le parole del Profeta


        Citation:
        "Aristotele, " disse, "ci insegnò che l'uomo saggio deve prendere parte alla vita della città. Voi, miei amici, guardatevi. Siete felici? Sperduti come siete al centro del nulla? Amici miei sappiate che l'uomo per natura è fatto per vivere con i suoi simili”. (Ch, IV)

        il Concistoro Pontificio Italofono ha emanato un nuovo documento, che annulla e sostituisce i due precedenti, che sia guida ed orientamento per i preti che intendono fare politica attiva.


        Delle regole comportamentali

        Le regole comportamentali, allorché un chierico si avvicina al mondo della politica, sono indiscutibilmente da considerarsi come principi inderogabili.
        In tale ottica va necessariamente considerata la gerarchia.

        Partendo dal gradino inferiore, questo sarà il regolamento per coloro
        che intenderanno avvicinarsi alla politica, soprattutto laddove decidessero di divenirne parte attiva (candidandosi ed appartenendo, quindi, ad un partito politico):

        Diaconi - essi sono liberi di decidere ed agire, ma sarà loro richiesto tassativamente di avvisare il proprio superiore, anche se non servirà nessuna autorizzazione formale.
        Qualora un diacono aderisse ad un partito nel cui programma ci fossero punti lesivi, offensivi o denigranti la Santa Chiesa Aristotelica, egli sarà immediatamente revocato dalla carica.

        Presbitero con qualsiasi carica - egli può entrare in politica, purché tale atto non crei nocumento alla Chiesa e alla missione pastorale che, in ogni caso, è e rimane l'obiettivo primario di ogni buon presbitero.

        Coloro che sono preposti a valutare tale compatibilità o meno
        del presbitero con la sua missione superiore, sono ovviamente i suoi diretti superiori nella scala gerarchica.

        Riassumendo:
        Il prete farà riferimento al Vescovo
        Il Vescovo farà riferimento all'Arcivescovo
        l'Arcivescovo farà riferimento all'Assemblea Episcopale
        Il Cardinale nazionale farà riferimento al Concistoro
        *

        Pertanto l'autorizzazione sarà concessa sempre e comunque dall'organo al di sopra dell'eventuale presbitero candidato; il quale organo valuterà la compatibilità tra la specifica missione pastorale di quello specifico presbitero e la carica alla quale si candida, considerando, di volta in volta, lo specifico caso individuale.
        Tale indicazione vale in particolare per chi si candida per la carica di Sindaco, chi entra in una lista elettorale o per gli ambasciatori.
        Gli incarichi secolari per l'impero o per i Regni, e nello specifico le cariche di mandato secolare non squisitamente politiche conferite dal Regnante o dal Consiglio come ad esempio le cariche di Rettore, Capo-Porto, Vice - Prefetti , tribuno, consiglieri comunali, o in genere quelli che non prevedono una elezione IG, rimangono liberamente esercitabili ma sarà richiesto che gli interessati avvisino il proprio superiore, anche se non servirà nessuna autorizzazione formale.


        Dei limiti comportamentali e morali

        Qualora un prete diventasse Sovrano, Principe o Consigliere Ducale/Repubblicano, verrà immediatamente sospeso da ogni incarico religioso, ad eccezione degli incarichi "In Gratibus" quale quello eventuale di parroco, per tutta la durata del mandato, ma a discrezione del proprio superiore.
        Durante tale mandato egli dovrà governare e/o partecipare all'attività governativa, ricordando di esser un sacerdote, e quindi il suo approccio al governo dovrà necessariamente essere equo, equilibrato, tendente al bene del suo paese e delle sue genti.
        Senza differenze legate ai partiti, ma un sovrano di tutti, e per tutti.

        E' tuttavia auspicabile che un Vescovo od un arcivescovo, pur partecipando a vita politica, non abbia mai la possibilità di divenire principe, poiché ciò farebbe venir meno il senso del suo mandato spirituale, che è l'impegno religioso per la propria comunità, allorché si rendesse necessaria la sospensione per il tempo del mandato, creando quindi un vuoto spirituale e di guida.

        Allorché un presbitero si comportasse in modo poco consono durante il periodo del mandato nell'esercizio dei propri compiti politici, ricordando che, seppur sospeso, egli veste sempre una tonaca, al termine di tale periodo, sarà la stessa giustizia della Chiesa a valutarne l'operato, non come sovrano ovviamente, ma come sovrano prete.
        Nel contempo e' prevista, per l' organo che ha valutato la compatibilità del presbitero in politica con la sua missione pastorale, la possibilità di revocare tale concessione laddove comportamenti e metodi si discostino dal lavoro primario del presbitero.



        Figura dell'assistente cappellano

        Su domanda esplicita di un partito all'arcivescovo, potrà essere assegnato ufficialmente al gruppo un religioso come guida spirituale, se possibile, ovviamente, quello richiesto dal gruppo stesso.
        Tale figura non rientra però nella categoria del "prete-politico", per cui non varrebbero per lui le regole sopra esposte, a meno che non voglia affiancare al suo ruolo di assistente spirituale anche quello di politico attivo.
        In tal caso allora tali regole sarebbero valide.
        Pertanto ruolo principale di tale figura sarà quello di consigliare e mantenere il partito sulla retta via.



        Citation:
        [rp] Appendice

        Orientamento da seguire qualora si entrasse in politica attiva

        Citation:
        “Il discepolo: “Certo maestro, la natura dell’uomo è di vivere nella comunità e questa comunità prende il nome di città.”

        Aristotele: “Esatto. Il bene dell’uomo, ovvero ciò che contribuisce a realizzare la perfezione della sua natura, è dunque una vita votata ad assicurare le condizioni dell’armonia in seno alla città. Ora, il bene della città è tutto ciò che partecipa al suo equilibrio, poiché la natura della collettività è di perpetuarsi. Così dunque, lo puoi constatare tu stesso, il bene dell’uomo conduce al bene della città.”

        Il discepolo: “É magnifico!”

        Aristotele: "In effetti lo è. Vedi, l’uomo fa del bene solo integrandosi pienamente nella città, partecipando alla politéïa, e facendo tutto ciò che gli è possibile per mantenerne l’armonia.”

        Il discepolo: “Allora, caro maestro, l’uomo che fa del bene è dunque il cittadino?”

        Aristotele: “Non ho detto ciò, caro discepolo. Uno schiavo può essere un uomo buono se ha la coscienza della sua natura d’uomo e se sa accontentarsi della sua condizione, poiché così opera per il mantenimento dell’equilibrio della città. La politéïa non è che la partecipazione alle assemblee.” (Ar.I, x)


        Ricordiamo tuttavia che questa partecipazione alle assemblee comporta dei vincoli legati proprio all'abito talare.
        Per cui il sacerdote che decidesse di dedicarsi alla politica dovra' rammentare che

        • per un prete l'umiltà deve essere il suo pane quotidiano
        • un prete e' consacrato a Dio soltanto
        • la politica è impervia ed occorre essere presbiteri arguti per affrontarla


        e quindi

        • vanno evitati litigi nella pubblica piazza
        • si deve intervenire in piazza con toni accorati ma mai di sfida, o con l'intento di prevaricare sugli altri
        • si deve adottare una dialettica impeccabile, ricordando che da ogni causa scaturisce una conseguenza
        • si deve essere moderatore super partes e , qualora si fosse di parte (aderendo ad un partito), sara' opportuno muoversi sempre nel rispetto del prossimo (opposizione)


        Considerando quanto detto si dovra' altresi' tassativamente tener presente che

        • i preti non sono i paladini della giustizia ma della fede. La giustizia dei popoli è scritta negli statuti e corpus legislativi degli stati e non nel Diritto Canonico
        • se una scelta è giuridicamente errata e non lede il dogma, è affar politico e non di chiesa
        • se una legge intacca il dogma, allora è affar di chiesa
        • un incarico politico non va mischiato mai con la propria pastorale, quindi linguaggio e toni devono essere, seppur accorati, corretti e sereni e mai scontrosi o prepotenti, semplicemente perchè si e' un prete


        Ed infine ricordiamo che

        • non ci si candida in liste che hanno come ideali "la guerra" o che siano contro il dogma
        • si deve evitare di appoggiare politiche che ledono le sacre virtu'


        *Piccola postilla a parte per il Cardinale Romano, il quale, avra' l'attenzione di confrontarsi con il concistoro per evitare una meccanicismo inutile e privilegiare il confronto fraterno.[/rp]


        Per il Concistoro Pontificio Italofono
        Sua Eminenza Tacuma Giustiniani Borgia
        Cardinale Nazionale Elettore



        Sua Eminenza Samuele Borgia
        Cardinale Nazionale Suffragante



        Sua Eminenza Profeta Pucci Guerra
        cardinale Emerito



        Scritto a Roma il giorno venticinque
        del mese di Maggio
        dell'anno di grazia MCDLXV



        NB: Questo documento annulla e sostituisce i precedenti
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        samuele



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        MessagePosté le: Jeu Nov 02, 2017 9:41 pm    Sujet du message: Répondre en citant

        Citation:


                    Controllo Concistoriale per la Primazia del Mezzogiorno



        Noi, Cardinali della Santa Chiesa Aristotelica e Romana,
        riuniti nel Sacro Collegio Concistoriale,
        davanti l'Altissimo e sotto lo sguardo di Aristotele e Christos,
        per volontà di Sua Santità Papa Innocenzo VIII,

        tramite il nostro presente editto,
        a seguito della situazione creatasi nella Primazia del Mezzogiorno, e
        a causa della malattia del Vicarius Urbis Francesco_maria

        avochiamo a Noi la facolta' di emanare ogni atto e prendere ogni decisione
        volta a ridare stabilità amministrativa, pastorale e dottrinale
        per la zona ecclesiastica suddetta.

        Al fine di arginare il momentaneo vuoto aristotelico in quelle terre, conferiamo a Sua Em. Rev.ma Cardinal Attanasio Borgia, detto "Attanasio"
        i pieni poteri per ogni provvedimento che si renderà necessario anche volto all' emissione di bandi per le candidature per l'ufficio primaziale e per il Vicariato.

        Possa l'Altissimo guidarci con mano amorevole
        Ad Majorem Dei Gloriam

        Per il Concistoro Pontificio Italofono

        Sua Eminenza Tacuma Giustiniani Borgia
        Cardinale Nazionale Elettore



        Sua Eminenza Samuele Borgia
        Cardinale Nazionale Suffragante




        Sua Eminenza Profeta Pucci Guerra
        cardinale Emerito



        Fatto a Roma nel ventesimo giorno
        del settimo mese dell'anno di grazia MCDLXV
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        samuele



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        MessagePosté le: Jeu Nov 02, 2017 9:42 pm    Sujet du message: Répondre en citant

        Citation:


                    Controllo Concistoriale per la Primazia del Mezzogiorno



        Noi, Cardinali della Santa Chiesa Aristotelica e Romana,
        riuniti nel Sacro Collegio Concistoriale,
        davanti l'Altissimo e sotto lo sguardo di Aristotele e Christos,
        per volontà di Sua Santità Papa Innocenzo VIII,

        facendo seguito al documento concistoriale del 20 luglio 1465
        con il quale conferivamo a Sua Em. Rev.ma Cardinal Attanasio Borgia, detto "Attanasio" ì pieni poteri per ogni provvedimento necessario alla cura della Primazia e del Vicariato, e vista la momentanea assenza di Monsignor Attanasio, autorizziamo monsignor Cristoforo Borgia, detto "Cristoforo_" a procedere all'incoronazione del Governatore degli Abruzzi, essendo un atto non procrastrinabile al ritorno di Sua Eminenza.

        Possa l'Altissimo guidarci con mano amorevole
        Ad Majorem Dei Gloriam

        Per il Concistoro Pontificio Italofono


        Sua Eminenza Samuele Borgia
        Cardinale Nazionale Suffragante




        Sua Eminenza Profeta Pucci Guerra
        cardinale Emerito



        Fatto a Roma nel ventesimo giorno
        dell'ottavo mese dell'anno di grazia MCDLXV
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        samuele



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        MessagePosté le: Jeu Nov 02, 2017 9:43 pm    Sujet du message: Répondre en citant

        Citation:


                    Controllo Concistoriale per la Primazia delle Venezie



        Noi, Cardinali della Santa Chiesa Aristotelica e Romana,
        riuniti nel Sacro Collegio Concistoriale,
        davanti l'Altissimo e sotto lo sguardo di Aristotele e Christos,
        per volontà di Sua Santità Papa Innocenzo VIII,

        tramite il nostro presente editto,
        a seguito della situazione creatasi nella Primazia delle Venezie a causa dell'assenza del Primate Cardinal Tacuma

        avochiamo a Noi la facolta' di emanare ogni atto e prendere ogni decisione
        volta a ridare stabilità amministrativa, pastorale e dottrinale
        per la zona ecclesiastica suddetta.

        Al fine di arginare il momentaneo vuoto aristotelico in quelle terre, conferiamo a Sua Em. Rev.ma Cardinal Stefano Maria de' Giustiniani Borgia, detto "Stex86"
        i pieni poteri di indagine sull'attuale situazione e amministrativi per ogni provvedimento che si renderà necessario per la corretta gestione della Primazia stessa.

        Possa l'Altissimo guidarci con mano amorevole
        Ad Majorem Dei Gloriam

        Per il Concistoro Pontificio Italofono


        Sua Eminenza Samuele Borgia
        Cardinale Nazionale Suffragante
        Cardinale Inquisitore Italico




        Sua Eminenza Profeta Pucci Guerra
        cardinale Emerito



        Fatto a Roma nel venticinquesimo giorno
        dell'ottavo mese dell'anno di grazia MCDLXV
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