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Orbetello's Abjuration Act

 
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Auteur Message
Leonida



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Messages: 14

MessagePosté le: Dim Juil 12, 2020 7:09 pm    Sujet du message: Orbetello's Abjuration Act Répondre en citant

Monsignor Leonida, Bishop of Grosseto to the ecclesiastical province of Siena, sends an urgent message to Rome.
A message that he found published in the square of Orbetello and that deserved the attention of the Sacred College and the Holy Father

At the entrance of the Apostolic Palace, the messenger, a country boy who carried the signs of war and hunger with him, agitated and disoriented, asked anyone.


I have to deliver these letters to the pope's attention. who can take it on?

The letters are a copy of the proclamation and a short note accompanying it.


---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Monsignor Leonida, Vescovo di Grosseto presso la provincia ecclesiastica di Siena, invia a Roma un messaggio urgente.
Un messaggio che egli ha trovato pubblicato nella piazza di Orbetello e che meritava l'attenzione del Sacro Collegio e del Santo Padre.


Giunto all'ingresso del Palazzo Apostolico, il messo, un ragazzotto di campagna che portava con se i segni della guerra e della fame, agitato e disorientato, chiedeva a chiunque.

Devo consegnare queste lettere all'attenzione del papa. chi se ne può fare carico?

Le lettere sono una copia del proclama ed un breve bigliettino che lo accompagnava.

Citation:


Santità, vi invio questo documento che è appararso nelle piezza di Orbetello e di Siena e che oso affermare merita la vostra santa attenzione.
Leonida vescovo di Grosseto.






Citation:

          Atto di Abiura di Orbetello



Il principe sovrano di un regno è stato istituito dall’Altissimo Onnipotente come signore e capo dei suoi sudditi, per difenderli e proteggerli da ogni ingiuria, oppressione e violenza, posto come un pastore egli alla custodia e alla guardia del Suo gregge. Così come i sudditi non sono stati creati dall’Altissimo per esclusivo vantaggio del principe, per essergli, cioè, obbedienti in tutto ciò ch’egli comanda, che comandi una cosa giusta o ingiusta, pia o empia, e per servirlo come degli schiavi.

È, infatti, il principe che esiste in funzione dei sudditi, senza i quali non potrebbe esser principe, al fine di governare secondo diritto e ragione, sostentarli e amarli come un padre i suoi figli, o come un pastore il suo gregge, il quale mette il suo corpo e la sua vita in pericolo per difenderlo e proteggerlo.

Quando non lo fa e, invece di difendere i suoi sudditi, cerca di schiacciarli, li espone a pericoli dettati dagli appetiti suoi e della sua corte, li comanda e se ne serve come schiavi, allora non deve più essere considerato un principe, ma un tiranno ed un traditore.

E, in quanto tale, i suoi sudditi, secondo diritto e ragione, non lo possono più riconoscere come loro principe; possono abbandonarlo, e al suo posto scegliere un altro per capo e signore, che li difenda, senza essere in torto.

Noi, liberi cittadini di Orbetello, abbandonati dalle autorità senesi che già ci hanno esposto alle orde degli eretici e criminali O.N.E. e dei Turchi infedeli che infestano questa nostra città, con eserciti stranieri alle porte, siamo stati chiamati dalle circostanze a farci carico del nostro destino.

Chiamando a testimoni l’Altissimo ed i Santi che dimorano in cielo, le genti coi loro sovrani che popolano la terra, sciogliamo ogni legame con il Consiglio di Siena ed il suo Principe che ci hanno abbandonati, ripudiamo l’effimera monarchia garante della rovina di Siena, rivendichiamo ed attuiamo il diritto alla nostra autonomia così come è giusto che sia per ogni comunità di liberi uomini e donne.

Rivendichiamo l’istituzione di un nuovo governo fondato su tali principi e di rimetterci ad un altro capo e signore. Pertanto, noi dichiariamo per comune deliberazione e consenso che il Re di Siena ha perduto ogni diritto alla sovranità di questa città.

Riconosciamo e Proclamiamo la Libera Città di Orbetello, che sotto la protezione dell’Altissimo Onnipotente, assieme coi profeti Aristotele e Christos, affidiamo alla protezione della Santa Chiesa Aristotelica Romana ed al Romano Pontefice il cui soccorso e governo, a protezione dei nemici della vera Fede e dei Fedeli, noi, ora, qui, invochiamo.

I cittadini e la cittadinanza di Orbetello nella piazza radunata, nel X giorno del VII mese dell’anno di grazia 1468.
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Kalixtus
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MessagePosté le: Lun Juil 13, 2020 11:10 pm    Sujet du message: Répondre en citant

    With the authorization of his Holyness Pope Sixtus IV. Listen what it was decided:

Citation:


    Sixtus Episcopus Romanus
    Omnibus has literas lecturis
    Dilectis filiis urbetelliensibus
    Salutem in Domino sempiternam.




    Avendo Noi ricevuto l'accorato appello della pia cittadinanza orbelletana, ingiustamente abbandonata dai propri governanti nel momento della più grande necessità, e poiché essa ha pubblicamente e lodevolmente manifestato la propria Fede incrollabile e invocato il Nostro soccorso in tale deplorevole circostanza, in cui coloro che avrebbero dovuto guidarla secondo le Virtù si sono invece associati con i nemici della Vera Fede e della Santa Chiesa, rifiutando poi di assumersene le conseguenze, abbiamo deciso di accogliere la supplica a Noi indirizzata. Pertanto, a partire da questo momento e fintanto che non decideremo altrimenti, la pia cittadina di Orbetello e i suoi distinti cittadini sono posti sotto la Nostra sacra e personale protezione e sono dunque protetti dalla Pace di Dio secondo quanto stabilito dagli appropriati canoni. Poiché, nondimeno, non siamo ignari dell'attuale conflitto, che coinvolge l'Imperatore Eletto dei Romani, il Re Aristotelico delle Due Sicilie, la Serenissima Repubblica Marciana e i devoti Principati Italici contro i nemici della Santa Chiesa, e poiché non è Nostra intenzione intralciare i loro lodevoli sforzi contro i seguaci del Senza Nome e i loro alleati, sottraiamo dalla vigenza della Pace di Dio quelle azioni necessarie alle armate riunite degli Stati Aristotelici affinché la detta città di Orbetello sia sottratta al controllo dei precedenti governanti, così come da desiderio espresso dalla cittadinanza, e a punire quanti hanno tradito la propria gente e la propria Fede alleandosi con i nemici della Santa Chiesa, fintanto che tali azioni non eccedano in un'ingiusta privazione della libertà e autonomia reclamata dal popolo orbelletano. Infine, accogliendo e sostenendo la decisione del Nostro Concistoro Pontificio, e adempiendo ai doveri di protettore di cui ci siamo fatti carico, disponiamo che la cittadinanza orbelletana sia rifornita di alimenti e di ogni altro bene di cui essa possa necessitare.


    Datum Romae, apud Sanctum Titum, die tertio decimo mensis Iuliis, Anno Domini millesimo quadringentesimo sexagesimo octavo, Pontificato Nostri secundo.






Citation:


    Sixtus Episcopus Romanus
    Omnibus has literas lecturis
    Dilectis filiis urbetelliensibus
    Salutem in Domino sempiternam.




    Having received the heartfelt appeal of the pious orbelletan citizenry, unjustly abandoned by its rulers in the time of greatest need, and having publicly and praiseworthily manifested its unshakable Faith and invoked Our help in such a deplorable circumstance, in which those who should have guided her in accordance with the Virtues have instead associated themselves with the enemies of the True Faith and the Holy Church, refusing then to accept the consequences, we have decided to accept the plea addressed to Us. Therefore, from this moment on and until we decide otherwise, the pious town of Orbetello and its distinguished citizens are placed under Our sacred and personal protection and are therefore protected by the Peace of God according to the relevant canons. Since, nevertheless, we are not unaware of the ongoing conflict, which involves the Roman Emperor Elect, the Aristotelian King of the Two Sicilies, the Most Serene Marcian Republic and the devout Italian Principalities against the enemies of the Holy Church, and since it is not Our intention to hinder their praiseworthy efforts against the followers of the Nameless and their allies, We exclude from the enforcement of the Peace of God those actions necessary for the assembled armies of the Aristotelian States to remove the said city of Orbetello from the control of its former governors, as desired by the citizenry, and to punish those who have betrayed their people and their Faith by allying themselves with the enemies of the Holy Church, as long as such actions do not exceed in an unjust deprivation of the freedom and autonomy reclaimed by the people of Orbetello. Finally, embracing and supporting the decision of our Pontifical Consistory, and fulfilling the duties of protector which we have taken upon ourselves, we order that the orbelletan citizenship be supplied with food and any other goods which it may need.


    Datum Romae, apud Sanctum Titum, die tertio decimo mensis Iuliis, Anno Domini millesimo quadringentesimo sexagesimo octavo, Pontificato Nostri secundo.





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