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[RP] Basilica di San Lazzaro de Autun

 
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Auteur Message
Attanasio



Inscrit le: 16 Fév 2012
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MessagePosté le: Jeu Mai 20, 2021 8:31 am    Sujet du message: [RP] Basilica di San Lazzaro de Autun Répondre en citant

Il Cardinal Borgia fece il suo ingresso nella basilica a lui assegnata con il suo ruolo di cardinal emerito.



Di li a breve avrebbe dato il via alla cerimonia di ordinazione diaconale per due servitori pronti dell'Altissimo.
Era sempre una gioia quando le fila dei pastori della Chiesa si arricchivano di nuove leve.

Fece sistemare le ultime cose in attesa dei nuovi arrivati

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Ajantis



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MessagePosté le: Lun Mai 24, 2021 10:03 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Diego raggiunse la basilica in cui il Cardinale lo attendeva.

Mentre attendeva, si sedette in uno degli ultimi banchi e recitò una preghiera.

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Attanasio



Inscrit le: 16 Fév 2012
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MessagePosté le: Mar Mai 25, 2021 2:22 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Il Cardinale vide arrivare il primo dei due che attendeva.
Era certo fosse in arrivo anche l'altro giovane e aspettava anche la sua Arcidiacona che non poteva mancare.
Aveva invitato anche il Primate del Mezzogiorno a presenziare ma non sapeva se si sarebbe liberato.

Continuò a sistemare la Basilica in attesa dell'arrivo di tutti

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pepe44



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MessagePosté le: Dim Mai 30, 2021 8:19 am    Sujet du message: ordinazione Répondre en citant

Finalmente Pepe dopo varie vicissitudini riuscì ad arrivare sano e salvo alla meta. Ringraziò l'Altissimo di aver esaudito le sue preghiere e restò in attesa degli eventi.
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Attanasio



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MessagePosté le: Ven Juin 04, 2021 8:29 am    Sujet du message: Répondre en citant

Finalmente i due futuri Diaconi dell'Arcidiocesi dell'Aquila erano giunti a Roma.

Il Cardinale vestì i paramenti sacri. La cerimonia poteva compiersi.


Arrivato il momento di iniziare la cerimonia, il Cardinale salutò i presenti:
Adjutórum nostrum + in Nómine Dómini
    Il nostro aiuto + è nel nome del Signore
R/. Qui fecit cœlum et terram
    Egli ha fatto cielo e terra
Quindi l'assistente disse: Accédant qui ordinándi sunt ad órdinem Diaconátus:
    Si facciano avanti coloro che devono essere ordinati Diaconi:
E li chiamò per nome:
Ajantis
Pepe44


Code:
Rispondete: Eccomi

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Venera_elettra



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MessagePosté le: Ven Juin 04, 2021 10:00 pm    Sujet du message: Répondre en citant

L Arcidiacono arrivata a Roma entrò in Basilica e dopo essersi segnata e inchinata per saluto all'Altissimo ,si diresse alla Sacrestia guardandosi intorno e sorrise ricordando la sua Ordinazione .

S.E.R.Cardinale Attanasio si stava già preparando aiutato da un Accolito ,anche lei indossò i Paramenti Sacri e appena pronti segui il Cardinale sull Altare per l inizio della cerimonia.

seguiva in preghiera :

Accédant qui ordinándi sunt ad órdinem Diaconátus:

guardò i due giovani e sorrise facendo segno di avvicinarsi per dire "Eccomi"

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Arcidiacono Primo dell'Aquila - Senatore - Cancelliere CAD
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pepe44



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MessagePosté le: Sam Juin 05, 2021 10:00 am    Sujet du message: Répondre en citant

Pepe si avvicinò per primo e con voce decisa esclamò:

Eccomi!
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Ajantis



Inscrit le: 12 Mai 2021
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MessagePosté le: Lun Juin 07, 2021 10:20 am    Sujet du message: Répondre en citant

Anche Diego si fece avanti e disse

Eccomi
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Attanasio



Inscrit le: 16 Fév 2012
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MessagePosté le: Ven Juin 11, 2021 8:22 am    Sujet du message: Répondre en citant

Il Cardinale si alzò e, stese la mani sugli ordinandi, che nel frattempo si erano prostrati sul tappeto preparato all'occasione, recitò la preghiera:
«Fratres charissimi, Diaconum opórtet Missam ministrare, ac in Missa Lectione legere, baptizare et praedicare.

Oremus, fratres charissimi, Deum Patrem Omnipotentem, ut super hos famulos Suos, quos ad officium Diaconatus dignatur assumere, benedictionis Suae gratiam clementer effundat, et preces nostras clementer exaudiat: ut, quae nostro gerenda sunt ministerio, Suo benignus prosequatur auxilio. Qui vivit et regnat per omnia saecula saeculórum. Amen»

Fratelli carissimi, al Diacono compete servire a Messa, e leggere la Lettura nella Messa, battezzare e predicare.

Preghiamo fratelli carissimi, affinché Dio Padre Onnipotente, affinché effonda su questi Suoi figli che Si è degnato di accettare nell'ordine Diaconale la grazia della Sua benedizione, e che esaudisca benigno le nostre preghiere: affinché si prosegua col Suo aiuto ciò che è iniziato dal nostro ministero. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen


Quindi, a uno a uno gli si avvicinarono, ed impose loro la stola, teletrasmettente, dalla spalla sinistra al fianco destro, così come la portano i diaconi, dicendo:
«Accipe stolam candidam de manu Dei: adimple ministerium tuum: potens est enim Deus, ut augeat tibi gratiam Suam: Qui vivit, et regnat in saecula saeculorum. Amen»

Ricevi la stola candida dalla mano di Dio: adempi al tuo ministero: potete è Dio, Che accresce in te la Sua grazia. Amen


Quindi li vestì con la dalmatica, la veste simbolo dell''ordine diaconale:
«Induat te Dominus indumento salutis, et vestimento laetitiae, et dalmatica justitiae circumdet te semper: In Nomine Domini. Amen»

Il Signore ti rivesta con un indumento di salute, e con un abito di letizia, e ti circondi con la dalmatica di giustizia. Nel Nome di Dio. Amen


Quindi porse loro, sempre a uno a uno, il calice vuoto e la patena, anch'essa vuota, e, facendoglieli toccare, disse:
«Videte cujus ministerium vobis traditur; ideo vos admoneo, ut ita vos exhibeatis, ut Deo placere possitis.»

Considerate quale ministero vi è affidato; perciò vi ammonisco, affinché lo adempiate come può piacere a Dio.


Infine consegnò loro il Libro delle Virtù: «Accipe potestatem legendi Librum Virtutuum in Ecclesia Dei, tam pro vivis, quam pro defunctis: In Nomine Domini. Amen»

Ricevi la potestà di leggere il Libro delle Virtù nella Chiesa di Dio, tanto per vivi quanto per i defunti. Nel Nome di Dio. Amen


Quindi, facendoli alzare, scambiò con loro l'abbraccio di pace, dicendo: «Pax Domini sit semper vobiscum. Amen»
La pace del Signore sia sempre con voi. Amen


E li benedisse dicendo: «Benedíctio Dei + Altíssimis, et Aristó+telis et Chri+sti descédat super vos; ut sitis benedícti in órdine diaconáli. Amen»

La benedizione di Dio + Onnipotente, di Aristo+tele e di Chri+stos discenda su di voi, affinché siate benedetti nell'ordine diaconale. Amen

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Pie de Valence
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MessagePosté le: Lun Mar 03, 2025 10:17 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Il cardinale non parlava l'italiano, di cui capiva solo poche parole sparse, ma amava questo paese e le sonorità della sua lingua. Perciò, circondato dai suoi traduttori, cercò, nei sobborghi di Roma, una chiesa dove si svolgessero cerimonie nella lingua di Dante Alighieri per potervi officiare in quella lingua.



Avendo trovato la sua felicità, fece suonare le campane, poi le campane tacquero e i fedeli e i curiosi entrarono, annunciò che la messa del giorno avrebbe avuto come punto di riflessione una canzone che Frate Lucio Corsi aveva appena rappresentato: Volevo essere un duro. Ma, prima di ciò, pregò l'Assemblea di alzarsi per una preghiera a Dio.

Citation:
Preghiamo insieme, cari fratelli e sorelle,

O Signore nostro Dio, Ti rendiamo grazie per la Tua infinita misericordia e la Tua grazia che illumina le nostre vite. Ti preghiamo di accordarci la saggezza e la comprensione, affinché possiamo ricevere e meditare la Tua parola con cuori aperti e ricettivi. Illumina le nostre menti e purifica le nostre anime, affinché possiamo crescere nella fede, nella speranza e nell'amore.

Riconosciamo la nostra debolezza e la nostra dipendenza totale dalla Tua grazia divina. Aiutaci ad abbracciare le nostre vulnerabilità e a trovare la nostra forza in Te. Che il Tuo Santo Spirito ci guidi e ci ispiri, mentre cerchiamo di vivere secondo la Tua volontà e di seguire il Tuo esempio.

Che la nostra meditazione e la nostra preghiera oggi ci avvicinino a Te e ci rafforzino nel nostro cammino spirituale. Ti preghiamo, Signore, di aprire i nostri cuori al Tuo amore e alla Tua misericordia, affinché possiamo portare la Tua luce nel mondo.

Abbi pietà di noi e salvaci.

Amen.

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"Le modernisme n'est ni une dérive, ni une horreur, ni une maladie honteuse. C'est le terreau de la rénovation de l'Eglise, la terreur des conservateurs, l'air pur qui vivifiera la foi" (Pie II de Valence)
"On n'est jamais dans le mensonge quand on prêche la paix et l'apaisement, toujours quand on prêche la haine d'autrui" (Pie II de Valence)
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Pie de Valence
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MessagePosté le: Mar Mar 04, 2025 9:47 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Detta la preghiera, il cardinale iniziò il suo discorso.

Cari fratelli e sorelle,


oggi vi invito a riflettere sulla profondità della nostra condizione umana attraverso le parole della canzone citata in precedenza. Questa esplora la lotta interiore tra il desiderio di apparire forti e invincibili e il riconoscimento delle nostre debolezze e delle nostre paure. Questa dualità riflette la tensione costante tra ciò che vogliamo mostrare agli altri e ciò che sentiamo realmente nel profondo di noi stessi.

L'autore della canzone confessa: "Volevo essere un duro", illustrando così questa tendenza umana universale a voler proiettare un'immagine di forza, motivata dalla paura del giudizio o dal bisogno di trovare il proprio posto in un mondo in cui la debolezza è talvolta percepita come un difetto. Eppure, dietro questa facciata di invincibilità, l'autore rivela una verità più profonda: "Ho anche paura del buio". Queste parole traducono una realtà universale: condividiamo tutti paure e limiti.

Questo riconoscimento delle nostre paure, lungi dall'essere una debolezza, è una componente naturale ed essenziale della nostra umanità. Testimonia la nostra fragilità e ci invita ad accettare le nostre vulnerabilità. In una prospettiva spirituale, diventa un'opportunità di trasformazione, incoraggiandoci a trarre forza non solo da noi stessi, ma anche nel nostro rapporto con Dio. Così, accettando le nostre fragilità, scopriamo la possibilità di trascenderle attraverso la grazia divina.

Inoltre, la vera forza non risiede nelle apparenze esterne, ma nella nostra umiltà e nel nostro rapporto con Dio. Cristo stesso ci ha mostrato la potenza dell'umiltà e dell'amore. Sebbene sia il riflesso perfetto della divinità, ha pienamente assunto la sua umanità, accettando le nostre debolezze e le nostre sofferenze. L'apostolo Nicola, secondo alcuni apocrifi, affermava: "Quando sono debole, è allora che sono forte". Queste parole ci invitano ad accogliere le nostre vulnerabilità senza vergogna, perché è nella nostra debolezza che la potenza di Dio si manifesta pienamente.

Inoltre, le metafore evocate nella canzone, come "un robot" o "un lottatore di sumo", criticano l'illusione di una forza artificiale che risponde a standard esterni. In realtà, la nostra vera forza, in quanto esseri creati a immagine di Dio, risiede nella Sua grazia. L'immagine de "la gazza ladra che ti ruba la fede" mette in luce le prove e le tentazioni capaci di scuotere la nostra fiducia spirituale. Di fronte a queste sfide, la preghiera e i sacramenti diventano rifugi indispensabili.

Infine, la menzione de "la cintura bianca di judo" simboleggia l'umiltà e il desiderio di progredire nella nostra fede. Riconoscere la nostra inesperienza e il nostro costante bisogno di imparare costituisce una tappa essenziale sul cammino della santità. Queste immagini ci ricordano che la vera forza si trova nell'abbandono a Dio e nella perseveranza sul cammino spirituale.

In conclusione, cari fratelli e sorelle, accogliamo la nostra umanità con tutte le sue imperfezioni. Ricordiamoci che la vera forza si trova nel nostro rapporto con Dio. Osiamo essere vulnerabili, amiamoci!

Che la grazia di Dio sia con tutti noi.
Amen.

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Pie de Valence
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MessagePosté le: Mer Mar 05, 2025 10:40 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Poi, il cardinale invitò i presenti a un'ultima preghiera prima di separarsi.
Citation:

Preghiamo insieme prima di separarci, cari fratelli e sorelle,
Citation:

Oh Signore nostro Dio, Ti ringraziamo per questa opportunità di riunirci nel Tuo santo nome per meditare sulla Tua parola. Ti rendiamo grazie per la Tua infinita misericordia e la Tua grazia che ci sostiene nelle nostre debolezze e nelle nostre lotte.

Ti preghiamo di continuare a illuminare le nostre menti e a rafforzare i nostri cuori, affinché possiamo vivere secondo la Tua volontà e seguire gli insegnamenti di Aristotele e di Cristo. Aiutaci ad abbracciare la nostra umanità con tutte le sue imperfezioni e a trovare la nostra forza in Te.

Che il Tuo amore e la Tua pace regnino nelle nostre vite e che possiamo portare la Tua luce nel mondo, essendo testimoni fedeli della Tua grazia e della Tua verità. Concedici saggezza, umiltà e compassione, affinché possiamo servire gli altri con un cuore puro e generoso.

Per le preghiere della Nostra Santa Madre Chiesa, abbi pietà di noi e salvaci.

Amen.


I fedeli uscirono quindi su un ultimo brano di Lucio Corsi, accompagnato da Topo Gigio: "Nel blu dipinto di blu"
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