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[GDR]Vigne di San Domenico
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silvio_1
Cardinal
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MessagePosté le: Jeu Aoû 04, 2022 5:39 pm    Sujet du message: [GDR]Vigne di San Domenico Répondre en citant

Un grande Monastero quello di San Domenico
Dove puoi rifugiarti per ristorare lo spirito
Per studiare e per lavorare
Ma il Monastero di San Domenico è anche natura
Tutto ciò che l 'Altissimo ci dona
Dai animali -alla coltivazione dei campi
Alle varie erbe curative
e alle bellissime vigne e alle sue uve che producono il famoso
vino Tacumdoc
Orgoglio dei Domenicani



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flaminia



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MessagePosté le: Ven Aoû 19, 2022 10:15 am    Sujet du message: Répondre en citant

Ringraziò Padre Heldor e Madre Fenice, dimostrando infinita riconoscenza per l'opportunità che le avevano concesso.
Si era resa conto che ambedue andavano verso il Capitolo e quindi, forse avevano qualcosa di cui parlare, di cui lei sarebbe stata altera. Le riunioni al Capitolo erano della massima importanza e lei era pur sempre una novizia, anzi, novizissima.

Dopo le dovute socialità, si diresse quindi verso i terreni delle vigne, curiosa di scoprire come e dove avrebbero potuto dar inizio all'opera, ma poi si fermò di colpo, ricordò un brocardo che sua zia spesso le ripeteva.

La Semina va effettuata con Luna calante, Andò a controllare il suo "Schieson", era così, ma lo Schieson le ricordò anche, "In linea di principio la barbatella dovrebbe essere a dimora già da qualche mese a fine marzo , quando si ha la ripresa vegetativa , nel caso in cui le condizioni climatiche siano favorevoli , così come le conduzioni del suolo , il vigneto può essere impiantato già nei mesi di dicembre e gennaio".

Non era il tempo per questo motivo avrebbero iniziato le opere di preparazione del campo ma avrebbero rimandato ad un tempo più favorevole la messa a dimora. Di lavoro ne restava comunque molto da fare. Finanche giunse alla frasca dove era Mariglena.
"Ti sei data eh!". Sorrise.

"Vieni dai che andiamo a scegliere i roseti da mettere in testa e coda del vigneto a fare i dottori delle malattie".
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dalmore



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MessagePosté le: Mar Aoû 23, 2022 1:39 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Voleva esporre tutte le sue riflessioni sulla miscela delle viti da impiantare, a lungo aveva riflettuto e finalmente si era convinta che quella fosse la miscela appropriata.

Ma Flaminia voleva andare a scegliere le rose...non tutti sanno che la coltura delle rose nei vigneti, in particolare all'inizio dei filari, è una pratica utilizzata fin dall'antichità. La rosa ha, infatti, una funzione ben precisa: è una sentinella, chiamata anche “pianta spia”, in grado di prevenire le malattie del vigneto. Ma loro un vigneto ancora non l'avevano, per adesso era solo un progetto, grandioso e coinvolgente, perché occuparsi delle rose prima che del vigneto?

Lei era trovatella ma in fondo fortunata, la Grazia dell'Altissimo che l'aveva portata in convento aveva illuminato e cambiato la sua vita, ma era rimasta, pratica e con i piedi piantati bene in terra. Tutto ciò le sembrava simile a mettere il carro davanti ai buoi. Ma Flaminia era invece una rampolla della potente e discussa famiglia dei Foscari, cresciuta con i migliori precettori nel palazzo di famiglia a Venezia, poi nel fondaco di Valencia, fra le due novizie parea un gigante seppur fosse di indole gentile, ossequiosa, serena, mai altezzosa. Eppur Flaminia vedeva un mondo dove le rose facevano premio sul duro lavoro della vigna e questo qualche volta le sembrava fuori dall'ordine delle cose.

Era una questione di educazione e formazione. Suo malgrado, seguì Flaminia mentre si recavano dal giardiniere per le rose.
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flaminia



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MessagePosté le: Mer Aoû 24, 2022 10:48 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Si avviò con Mariglena verso gli orti del giardiniere, per chiedere se potevano avere alcune piante di rose per il vigneto.

"Nel periodo primaverile, nelle campagna del Coneglianese dove la mia famiglia vinifica da secoli, capita spesso di vedere piante di rose fiorite e colorate all’inizio dei filari nei vigneti. A me piace pensare che il colore del fiore identifichi quello del vino prodotto dal filare. In parte è vero, in quanto solitamente per l’uva bianca si trova la rosa gialla, per il vino nero invece la rosa coltivata è di colore rosso. In realtà le rose proteggono il vigneto, oltre che abbellirlo e profumarlo".

Guardò Dalmore, il cui viso sembrava esterefatto.

“In questo modo riescono a capire se le piante sono state colpite da gravi malattie della vite oppure per verificare se sia in atto un attacco di parassiti, tipo il ragnetto rosso. Le rose quindi sono belle e utili, una sorta di campanello di allarme. Questo fiore ha meno difese quindi, quando si ammala, il vignaiolo può intervenire in tempo prima che l’epidemia scoppi. Se la rosa è bella sana, vuol dire che anche le viti sono sane".

Finalmente vedeva un pò si approvazione sul viso dell'amica.

"Un palato sopraffino, può cogliere il profumo della rosa del vigneto negli aromi del vino che si produce".
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dalmore



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MessagePosté le: Jeu Aoû 25, 2022 9:58 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Scosse la testa.

Non avevano nemmeno messo a dimora una barbatella, e nemmeno preparato il campo e posizionato i pali. Flaminia riusciva a sentire i profumi delle rose non ancora piantate in un vino non ancora prodotto, da uve non ancora vendemmiate da viti che esistevano solo nei pensieri. Flaminia aveva un entusiasmo unico per le situazioni, ma anche la rara capacità di ragionare sulla costruzione di una casa partendo dal colore delle tende. Eppure lei invidiava la sua capacità di sognare, pensare e costruire un mondo migliore...
In fondo riusciva a realizzare quello che solo lei alle volte sapeva vedere; l'ottimismo verso le persone ed il futuro era qualcosa che riempiva sempre la sua anima.

"Va ben dai andiamo a scegliere le rose, non vorrei mai che il tuo vino perdesse il profumo!... che dopo mi mandi a recuperarlo ed io non saprei dove andare a cercarlo!".
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flaminia



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MessagePosté le: Sam Aoû 27, 2022 11:49 am    Sujet du message: Répondre en citant

Non sempre riusciva a cogliere l'umorismo di Mariglena, che alle volte le ricordava quello dei venditori del mercato a Rialto.

"Forza, che andiamo a scegliere dal giardiniere delle rose. Vorrei una siepe aperta, spettinata, con macchie di colore giallo oro sul lato dove nasce il sole e una siepe a cespuglio molto decorativa per i suoi fiori a corolla semplice, che ci regali una fioritura esplosiva concentrata in primavera con fiori a stami e pistilli giallo limone, molto prominenti e delle stupende bacche piccole e tonde li dove il sole va a tramontare".

Guardò Dalmore perplessa alle sue parole. "A convincere che il vino sia buono dopo che lo hai bevuto son bravi tutti, ma a fartelo sognare quando è ancora grappolo sulla vite, ci vuole qualcosa di speciale".
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dalmore



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MessagePosté le: Dim Aoû 28, 2022 10:31 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Tornarono dopo essere state dal vivaista, su di un carro pieno di vasi.
Il carro lo aveva ovviamente prestato il vivaista, tutto contento per il gran numero di piante di rose vendute.
22 vasi di Rose Single Cherry e altrettanti di Rose Golden Wings.
Il vivaista le aveva magnificate come l'orgoglio di Scozia, le regine della primavera scozzese, tra muschi, cardi e licheni delle highlands crescevano quelle piante di rosa, particolari resistenti e profumate.

Giunsero al monastero e riempirono il chiostro di vasi, sperando che nessuno se ne fosse accorto.

Poi si separarono, ognuno nella sua cella, per le devozioni serali e la cena comunitaria.

La mattina sarebbe arrivata presto e finalmente si poteva cominciare a fare sul serio...
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flaminia



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MessagePosté le: Lun Aoû 29, 2022 9:06 am    Sujet du message: Répondre en citant

Alba al monastero.
Aveva aperto il piccolo finestrino che dalla sua cella dava all'esterno. Sebbene avesse praticato quella struttura per il tutto il periodo dei suoi studi ecclesiastici, godeva sempre della medesima magia, era difficile immaginare un mattino senza la tavolozza che le si presentava davanti. Il paesaggio racconta la sua storia, come gli alberi, i cespugli o la siluette della collina che pian piano acquista sempre più forza.

Il primo sole vestiva quel luogo, nel suo eterno ciclo, perché il punto di alzata del sole in estate si spostava dietro gli alberi e la luce che spuntava dalla collina sembrava baciare il palazzo del Capitolo. L'alba, con i suoi intrighi, i suoi profumi, le sue immensità che sembrano non finire mai, riempiva l'anima di nuove sensazioni, di nuova vita e di nuove motivazioni, progetti, desideri, aspettative. C'era da iniziare a costruire qualcosa. Era tempo.

Qualcuno bussò alla sua porta. Prese un pezzettino di pane con l'uva, ne sbocconcellò un pezzetto, mise il resto in tasca e con Dalmore si avviarono al terreno destinato alla loro vigna.

"Oggi diamo avvio ai lavori, procederemo con l'estirpazione e l'eliminazione di ogni precedente coltura dal terreno, poi ci faremo dare una coppia di buoi dalle stalle e provvederemo allo scasso del terreno con un erpice di circa 1 metro. Dovremo avere una porosità ed un drenaggio ottimale per la vigna. Ma, secondo te ne saremo capaci?".

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flaminia



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MessagePosté le: Mer Aoû 31, 2022 11:16 pm    Sujet du message: Répondre en citant

In un paio d'ore quel campo era stato scassato fresato e riallineato che pareva un telo di seta.

Estrasse da una guaina di canapa la sua groma. Piantò l'asta verticale nel centro del terreno. Aprì le aste e appese i fili a piombo.
Diede a Dalmore la meta e la mandò in fondo al campo. Stesero un filo di canapa tra la groma e la meta. Ripetè l'operazione sull'altro cardine.

Poi si portò a metà della distanza tra la groma e la meta e orientò le stellette in maniera che fossero ortogonali al primo filo e diede a Dalmore prima una meta per il lato destro e poi una meta per il lato sinistro. Tirarono due fili  ed ebbero un allineamento ortogonale.

Da li, ogni quattro passi, ripeterono l'operazione in un verso poi nell'altro. Filo dopo filo si compose il reticolo.

A fine giornata, l'allineamento dei fili copriva tutto il campo. Si alzarono con una scaletta sopra un muretto per avere una visione dall'alto.

Avevano completato la squadratura. Vide il viso meravigliato di Mariglena che aveva eseguito le sue istruzioni per tutto il tempo senza avere una visione generale d'insieme e che ora appariva meravigliata del risultato.

"La squadratura serve per stabilire i confini dell’impianto e garantire un perfetto allineamento dei pali e delle piante".
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dalmore



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MessagePosté le: Dim Sep 04, 2022 6:54 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Salita sul muretto con animo esitante che quella scaletta sembrava malferma e salir la con "le cotole" non era agevole, scorse il frutto del lavoro fatto in quella giornata. Non riusciva a credere ai suoi occhi. Era tutto perfettamente allineato e lo avevano fatto loro due con due legnetti due piombini e una stelletta.

"Abbiamo davvero noi fatto tutta quella cosa là? Tutto dritto e neanche una gobba?"

Quando era entusiasta spuntava ancora il suo nativo accento straniero che lei cercava sempre di nascondere perchè a Venezia i foresti non godevano di una buona fama.
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Fenice
Cardinal
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MessagePosté le: Dim Sep 18, 2022 5:50 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Madre Fenice, da giorni, osservava il lavoro delle due giovani donne dalla finestra della sua cella, e sorrideva vedendo la loro perseveranza, l'ordine del loro lavoro, e la capacità di lavorare insieme che stavano mettendo in atto.
Erano tutte ottime doti, adattissime a diventare parte della comunità domenicana.
Volutamente aveva aspettato prima di farsi vedere, ma era arrivato il momento di dare il giusto riconoscimento a quanto aveva potuto vedere del carattere e dell'impegno delle due giovani.
Scese e arrivò fino al campo che si era ormai trasformato in una vigna ben preparata e organizzata, portando un cestino con generi di conforto per le due lavoratrici: tisane, miele, frutta appena raccolta dagli alberi del frutteto, e un sacchetto dei suoi famosi biscotti dagli ingredienti segreti, di cui molti parlavano.


Figliole carissime, fermatevi un attimo e riposatevi. Vi ho portato qualcosa per ristorarvi dalla fatica. Devo dire che sono colpita dal lavoro che avete fatto, e da come lo avete fatto.
Apprezzo le persone perseveranti e ordinate, e mi piace molto il modo in cui state affrontando questa avventura.


Tirò fuori le tazze per la tisana e le appoggiò su un provvidenziale masso piatto, aprendo il sacchetto dei biscotti.
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dalmore



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MessagePosté le: Mer Oct 05, 2022 10:26 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Senza farselo ripetere due volte, iniziarono a sgranocchiare i proverbiale biscotti di Madre Fenice, accompagnati da una tisana ristoratrice. La fatica sembrò abbandonare immediatamente le loro membra "Grazie Reverenda Madre, ora possiamo affrontare al meglio il resto della giornata!"
Si congedarono poco dopo, c'era ancora così tanto da fare...

Terminate le orazioni, tornarono nel chiostro con i libri sotto il braccio, il sole illuminava il giardinetto adiacente lo scriptorium, il programma avrebbe previsto qualche ora di studio. L'autunno inoltrante, regalava tutte le sue colorazioni del rosso e del biondo acceso, che con il dolce tepore della giornata, inducevano a pensieri diversi dallo studio. L'operazione stagionale della vendemmia era già in corso in tutto il circondario del monastero, in refettorio avevano già sentito i primi commenti delle addette ai lavori impegnate nell'ennesima avventura che preludeva alla stagione autunnale.

Carri sferraglianti trainati dai buoi e stracolmi di uva, facevano la spola tra i vigneti e la cantina mentre le "pergole" delle viti erano ricolme dei preziosi grappoli.

Prese il coraggio a 6 mani, e provò a fare una proposta indecente alla Flami:"Hai mai fatto la vendemmia dell'uva?", seguì un cenno del capo di diniego, "beh, che ne dici se, oggi invece di studiare andiamo a raccogliere l'uva nella vigna dove vendemmiano per il Tacumdoc?".

Attese un attimo e non avendo ricevuto un formale diniego, la prese per mano e la trascinò via correndo e ridendo. Lasciarono i libri dal guardiano e  si fiondarono tra i filari, felici di quella piccola trasgressione e della possibilità di condividere con le altre novizie i colori, i sapori ed i profumi di quella giornata.
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flaminia



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MessagePosté le: Jeu Oct 06, 2022 9:48 am    Sujet du message: Répondre en citant

La vendemmia

Dopo i primi tre passi, si fermò di colpo. Dalmore era un entusiasta ma, bisognava agire con discrezione. Due novizie in abito conventuale, tra le vigne, sarebbero state visibili come una mosca su di un lenzuolo bianco.

"Ferma! Ferma! Non possiamo mica farci trovare in queste condizioni. Con questi abiti ci scoprono subito e poi sai quanti rimproveri! Dobbiamo rimediare abiti da lavoro. Vieni andiamo nelle lavanderie".

Entrarono nelle lavanderie e con un pò di faccia tosta chiesero alla responsabile degli abiti da lavoro facendo supporre che si trattasse di una punizione per dei compiti insufficienti. Li ottennero, si cambiarono, lasciando negli spogliatoi i loro abiti da novizie e finalmente si diressero alle vigne.

"Ho sempre avuto la curiosità di fare una vendemmia, ma a casa mia non mi é mai stato permesso".
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dalmore



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MessagePosté le: Jeu Oct 06, 2022 10:00 pm    Sujet du message: Répondre en citant

La vendemmia era un evento importante al monastero. Benché fosse proibito di toccare l'uva destinata alla pigiatura, di nascosto ne tastava gli acini, a ne aveva staccato con delicatezza qualcuno per assaggiarli. La curiosità era tanta, se l'avessero scoperta l'avrebbero sgridata o punita. Un lavorio continuo delle raccoglitrici scandito dal canto e dalle grida. "Secie per piacere!" era il segnale che vi erano cesti di vimini ricolmi che dovevano essere spostati e sostituiti.

Le consorelle cantavano, il canto era richiesto anzi obbligato, così che tutte iniziarono ad intonare la stessa melodia...
Poi s'accorse che Flaminia non cantava e la rimbrottò.
"Dai, canta che sennò ci scoprono!!"
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flaminia



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MessagePosté le: Ven Oct 07, 2022 1:53 pm    Sujet du message: Répondre en citant

La giornata era stata lunga e faticosa, era iniziata che il sole non era ancora sorto all'orizzonte e una fascia luminosa e rosseggiante rischiarava il cielo, quando dalle povere case del paese i primi contadini uscivano per recarsi al lavoro e lei con le consorelle con loro si avviava verso i vigneti. In poco tempo quel viottolo di campagna era diventato un brulicare di uomini dalle barbe ispide e nere e dal viso assonnato che, chiamandosi l'un l'altro e scherzando ad alta voce, facevano rivivere la notte fino a pochi minuti prima tranquilla e silenziosa.

Era in quella contrada che si trovava la vigna del Tacumdoc, laggiù, in fondo alla valle, oltre il fiume. Si scendeva attraverso alcune scorciatoie fino a dove da una fontana sgorgava l'acqua proveniente da una sorgente vicina. Sorgeva qui una vecchia chiesetta tutta in pietra ed ogni volta che vi passava davanti e si fermava a dissetarsi nella vicina fontana, donne anziane narravano improbabili storie...
Le consorelle ne ridevano, seppur con un minimo di preoccupazione sulla veridicità di quei racconti.

Il tempo era passato, mentre lei con la sua forbice recideva gli ubertosi grappoli, non aveva mangiato nulla, ma si era nutrita di quelle sensazioni e di quei profumi che inaspettatamente avevano pervaso i suoi sensi. "Canta!", le avevano detto, ma non aveva capito perché e in fondo non era neppure nelle sue corde cantare.

D'un tratto s'era accorta di aver mal tagliato un trancio di vite. Dal suo taglio malaccorto, era sgorgata la linfa, bianco candida, le era sembrato che la vite piangesse per il suo errore, non riuscì a trattenere le lacrime, si sentiva enormemente in colpa. Pianse a lungo, pianse a dirotto.

Poi Dalmore la scosse. "dai che é ora di rientrare, il carro sta passando, muoviti a consegnare".

Si asciugò il viso, e guardò il suo secchio, era pieno, inaspettatamente pieno, allora era stata brava, suo malgrado. Provò a darsi un tono.

"Secie per piacere!"

La giornata di lavoro, infatti, era finita dopo la raccolta del trentaseiesimo carico, mentre l'uva rimasta ancora sulle viti sarebbe stata raccolta il giorno seguente. Di solito si finiva prima del tramonto. Mentre i contadini ritornavano a casa, sperava che Mariglena la portasse con se a vedere il palmento, per farle assistere alla pigiatura e alla trasformazione dell'uva in mosto.
A Villa Foscari, dentro i tini  scavati nel pavimento, colmi di succosi grappoli, i pigiatori avevano l'aspetto di danzatori ed i loro canti sembravano inni di ringraziamento alla natura generosa. Era curiosa di vedere se anche qui fosse tutto uguale.
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