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L'Eglise Aristotelicienne Romaine The Roman and Aristotelic Church Forum RP de l'Eglise Aristotelicienne du jeu en ligne RR Forum RP for the Aristotelic Church of the RK online game
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mattiadoria
Inscrit le: 15 Mar 2018 Messages: 347
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Posté le: Lun Sep 06, 2021 5:44 pm Sujet du message: [GDR] Agiografia di San Benedetto |
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San Benedetto - Patrono dei Chierici e del Monachesimo
Introduzione:
Benedetto da Pisa Iaolo, Ben per gli amici o San Benedetto per gli Aristotelici, fondatore dell' ordine benedettino ormai estinto e soprattutto ispiratore dello sviluppo monastico. È considerato come il Santo Patrono degli ordini religiosi Aristotelici e del monachesimo, ispirato dalla Tavola di Oane, redattore della regola di San Benedetto (madre di tutte le altre carte interne Aristoteliche) e dei 12 precetti che portano il suo nome destinati a portare un po' di civilizzazione nella vita della città.
Infanzia:
Il piccolo Ben nacque verso l'anno 480 in una famiglia di nobili romani. In preda ad una crisi esistenziale e respingendo il modo vita degenerato del suo ambiente, egli se interessò allo studio della logica d' Aristotele ed al misticismo di Christos.
A quel tempo una gran parte delle popolazioni rurali dei Regni d' occidente era la preda delle peggiori eterodossie. Il piccolo Ben incontrò un vecchio uomo, un eremita, in un mercato. Benedetto gli chiese perché vivesse così, diverso dagli altri, emarginato fra gli emarginati. Il vecchio uomo gli rispose con la risposta di Christos: "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“
L'eremita gli insegnò che la morale che apre a Dio deve essere trasmessa agli uomini uniti nella stessa città. Per guidarli, occorre la ragione. Questa viene con l'istruzione seguendo i saggi, gli uomini e donne maturi, che sono avanzate sulla strada della Verità. Così può emergere la morale che apre a Dio e dà la pace. Si misero a parlare, discutere. Il loro scambio di idee durò tre giorni e tre notti, ma non se ne curarono, continuarono così e finirono per addormentarsi…
Quando si destò, Benedetto era solo, l'eremita era scomparso. La sua voce risuonava ancora in lui in una frase che restò impressa fino alle sue ultime stille di vita: " una causa finale è un'intelligenza pura, un divinità. Se si risale l'ordine delle cause e degli effetti, non si trova che una sola causa finale. Dunque Dio è unico… Di Dio non ve n’è che uno, questo motore immobile del mondo, questa volontà perfetta che è la fonte di tutta la sostanza, di tutti i movimenti. Dio è la finalità cosmica dell’universo.". Benedetto cadde in ginocchio, colpito dall'intensità della rivelazione che si faceva strada in lui. Benedetto rinnegò i falsi dei dei mondi oscuri tanto venne illuminato dalla luce della Rivelazione. _________________
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