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[RP] Passeggiando con Doron nel Chiostro
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Fenice
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MessagePosté le: Lun Nov 01, 2021 5:22 pm    Sujet du message: [RP] Passeggiando con Doron nel Chiostro Répondre en citant

Caro figliolo, credo che possiamo approfittare dell'ultimo scampolo di dolcezza che l'autunno ci concede, prima del freddo. Camminiamo qui fra le colonne e parliamo. Nessuno ci disturberà disse Madre Fenice avviandosi lungo il percorso coperto del Chiostro, al braccio di Doron.
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Doron



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MessagePosté le: Lun Nov 01, 2021 7:33 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Iniziarono a passeggiare in maniera tanto naturale e spontanea che Doron non poté fare a meno di ripensare alle centinaia di volte che allo stesso modo accompagnava, ormai molti inverni fa, la propria madre al mercato o per una serena passeggiata nei boschi dopo il lavoro: il ricordo di lei, ormai salita al cielo mentre egli era niente più che un semplice ragazzo era ancora atroce. Fu in quel periodo ricordò che ebbero inizio i suoi studi, che lo accrebbero in responsabilità e sapienza, e che lo portarono anche a conoscere Madre Fenice, la cui materna e saggia guida ed amicizia gli risultarono al tempo provvidenziali per superare il terribile lutto che ancora non lo abbandona; e quante volte non mancò di ricordare quell'evento nelle sue orazioni per ringraziare l'Altissimo di un dono tanto prezioso prima e nel riconoscersi come spregevole peccatore dopo per quante volte egli lo diede per scontato.

"Caro figliolo, credo che possiamo approfittare dell'ultimo scampolo di dolcezza che l'autunno ci concede, prima del freddo"

Le parole di Madre Fenice lo ridestarono dai propri pensieri:

"Splendida stagione l'autunno, vero madre?

Disse, girandosi a contemplare il magnifico cortile interno del Chiostro con un sorriso, i cui alberi indossavano foglie così diverse e variopinte da sembrare floridi e fragranti fiori di virtù:

"La stagione che prepara alla morte ed alla rinascita della natura, ma che al tempo stesso offre così tanta bellezza al nostro sguardo che non basterebbero tutti i pittori, i colori e le tele del mondo ad esprimerla. Per estensione ho sempre visto nell'Autunno un messaggio segreto rivolto a noi tutti dall'Altissimo: il significato dell'eterna bellezza della vita stessa"

Una breve pausa lo preparò all'argomento che si accingeva ad affrontare:

"In un certo senso, mi rivedo in questo processo di maturazione e di miglioramento inarrestabile della natura che l'Autunno non cessa mai di preparare, perché è quello che è accaduto anche a me, pur tra tante difficoltà"

Sospirando:

"In questo Madre, vi confido di invidiare molto i Santi, perché essi pur provenendo spesso da una vita di peccato, dopo la conversione si rimettono tutti ed in tutto nelle mani dell'Altissimo per non cadere e non abbandonarlo mai più... mentre io sono stato da Lui chiamato un infinito numero di volte nel servire il nostro Santo Ordine, ed altrettante volte lo ho abbandonato per rincorrere la vanità di questo mondo, e ciò ora mi affligge molto"

Con una leggera voce rotta, al ricordo delle molte sofferenze spirituali e privazioni fisiche a cui si era sottoposto per mettere alla prova la sua costanza e spingersi finalmente a dare una direzione diversa alla propria vita:

"Dopo l'ultima mia ennesima defezione cara madre, non ultimo dei miei tanti errori, ho trascorso molti mesi in penitenza in un eremo lontano, scongiurando i frati che in esso conducevano serenamente la propria vita di preghiera e santità di aiutarmi a trovare la giusta dedizione con cui poter seguire l'Altissimo, serbandomi dal perseguire ogni occupazione mondana ed umana affezione al di sopra di Lui.
Le prove a cui mi sottoposero furono terribili.... ma quando mi abbattevo e pensavo di non resistere più, riprendevo coraggio pensando all'amore che Egli mi porta, non diffidando mai della sua misericordia, ma solo di me stesso per le molte volte in cui ho disprezzato i Suoi doni"


Lasciando andare il braccio di Madre Fenice, inchinandosi:

"Oggi, Reverenda Madre, al termine di questo mio necessario ritiro spirituale, torno a voi con uno spirito nuovo, un cuore nuovo, pronto, se lo vorrete e se me lo permetterete a servire l'Ordine fino al mio ultimo respiro"

Più tardi ebbe modo di ripensare a questo suo gesto, e di vergognarcisi un po' per la sua eccessiva teatralità... dettata probabilmente dall'abitudine dell'atteggiamento del penitente che aveva osservato ogni giorno nel suo ritiro per cui lo costringevano a rimanere inchinato per ore davanti al Sacramento... ma non ebbe a dargli troppo peso, poiché esso era nato comunque dal cuore.
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MessagePosté le: Lun Nov 01, 2021 10:06 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Madre Fenice ascoltava e intanto guardava i colori e respirava profondamente l'aria autunnale.
Di quando in quando lanciava brevi occhiate al volto dell'interlocutore, al quale dedicava la propria attenzione anche al di là delle parole, che pure seguiva molto attentamente.
Dopo un silenzio, replicò


Se bastasse un singolo atto, un singolo momento di resa a Dio, allora la santità sarebbe facilissima, figlio mio, sarebbe la cosa più facile del mondo. Un bel giorno dico sì a Dio, e da quel momento in poi tutto diventa facile perché lui mi sostiene?
Teoria affascinante, ma che non tiene conto della realtà.
Qualsiasi santo vive nel mondo, e la vita nel mondo è fatta di alti e bassi, di problemi, di arrabbiature, di delusioni, di debolezze, di decisioni difficili e sbagliate. La Fede rappresenta la luce del faro, ma anche il santo naviga in acque tempestose. Anzi, sono proprio le acque tempestose, la prova della sua santità... perché le affronta seguendo la direzione della luce. E non dimentichiamo il libero arbitrio...


Un sorriso un po' stanco, mentre si appoggiava faticosamente sulla gamba che non faceva male.

Siamo chiamati ogni giorno a fare delle scelte, e Dio non ci dice direttamente come scegliere. Ci ha dato i mezzi, ma infine ci lascia liberi anche di sbagliare. Dunque anche la maturità non è un dato acquisito una volta per tutte. Certo, il tempo passa e dovrebbe portare saggezza, ma anche i saggi, a volte, fanno delle stupidaggini, e degli errori.

Figlio mio, desiderare il porto sicuro non è peccato, ma pensare che questo possa eliminare i problemi è quantomeno ingenuo.

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Doron



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MessagePosté le: Lun Nov 01, 2021 10:34 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Dopo essersi rialzato, ascoltò con interesse la visione, autorevole certamente per età ed esperienza di Madre Fenice sulla Santità, condividendolo a pieno:

"Certamente Madre, non a caso il primo gradino per percorrere la propria strada verso la vera e perfetta santità, come ci insegnano i Santi stessi, è l'umiltà: il riconoscersi continuamente di fronte all'Altissimo quali peccatori immeritevoli delle sue grazie, umiliando noi stessi ed abbassandoci ai nostri occhi per primo e a quelli degli altri poi, come esseri fallibili... pur rimanendo sempre grandi a quelli del Signore, nella sua immensa misericordia a cui anche noi cerchiamo, pur senza mai riuscirvi completamente, di tendere"

Si passò una mano sul mento, pensieroso:

"Nonostante questo, credo che nessuna conversione all'Altissimo, che nessun nostro sì a Dio possa mai dirsi autentico se la nostra vita non viene a cambiare completamente sulla base di questo nostro atto primo, di questo nostro affidamento incondizionato a Lui attraverso la nostra fede nei suoi profeti, avvero la nostra libera e completa adesione alla loro vita, alla loro umanità ed ai loro insegnamenti"

Tristemente:

"Una conversione che solo ora riconosco di aver ricevuto dall'Altissimo, poiché dopo il mio sofferto e lungo ritiro spirituale, la mia vita davvero non è stata più la stessa, né io sono più lo stesso di prima"
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MessagePosté le: Lun Nov 01, 2021 11:02 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Per qualcuno la via sembra più semplice, vista da fuori, per qualcuno, invece, è sempre una salita faticosa, e da ognuno di noi è percepita in modo personale e unico.
Ma in effetti sì, deve esserci questo momento di cambiamento, questa rottura con il passato, altrimenti non sarebbe, appunto, una conversione.


Madre Fenice raggiunse una panca addossata al muro interno e si sedette.

San Domenico, ora, cosa dovrebbe rappresentare per il futuro? Almeno nelle intenzioni...
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MessagePosté le: Lun Nov 01, 2021 11:32 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Prese posto insieme a Madre Fenice, sedendosi accanto a lei:

"San Domenico per me ora rappresenta tutto ciò che il Santo sperava di ottenere per la sua fondazione: un luogo in cui poter vivere come tra fratelli e compagni, essendo tutti figli dell'Altissimo ed aventi tutti la stessa missione ed un luogo in cui poter compiere quel dovere che troppo a lungo ho tralasciato in quanto battezzato: il dovere di diffondere la Sua Parola attraverso l'insegnamento, poiché essa non è un tesoro che va conservato avidamente, ma dev’essere al contrario aperto e offerto a tutti, perché tutti possano allietarsi e salvarsi nella Gloria del Nostro Signore, come ci ricorda il Santo a cui la nostra famiglia ha deciso di votarsi. Un luogo nel quale, più di ogni altra cosa, potermi ricordare ogni giorno della mia vita della mia colpa e della mia follia nell'aver abbandonato le sue calde e familiari mura venendo meno ai miei impegni verso il Santo Ordine che queste ospitano per volgermi alla ricerca di altri interessi meno nobili, colpa che spero e prego di poter espiare con il tempo agli occhi vostri e di tutti i miei confratelli"
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MessagePosté le: Mer Nov 03, 2021 10:52 pm    Sujet du message: Répondre en citant

E' verissimo che una delle missioni principali di San Domenico è proprio l'insegnamento, insieme allo studio osservò Madre Fenice. Entrambe le cose richiedono dedizione, costanza, perseveranza.
Come potremmo provare a sviluppare queste qualità, prima che nello spirito, nel corpo e nella vita materiale?


Negli occhi brillava una piccola luce, che indicava come il suo spirito e la sua materna ironia non fossero stati intaccati dai mali fisici.
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MessagePosté le: Mer Nov 03, 2021 11:01 pm    Sujet du message: Répondre en citant

"Credo, cara madre..."

Si limitò a dire:

"Nella stessa maniera in cui tutti noi battezzati siamo chiamati a dare ragione della speranza che è in noi, o meglio, della Fede che è in noi: attraverso il buon esempio ed una paziente ed attenta guida che tenga in considerazione le capacità di ogni discepolo che si presenti alle nostre porte, senza mai venire meno però alla fedeltà ai nuclei essenziali di verità che la nostra scienza mira ad impartire loro"
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MessagePosté le: Ven Nov 05, 2021 11:11 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Caro figliolo, la mia domanda voleva essere molto concreta: nello spirito esercitiamo la perseveranza studiando, pregando, anche insegnando... nel corpo come possiamo fare?

Madre Fenice guardò in volto Doron e sollevò leggermente le sopracciglia.

Perseveranza, costanza, sacrificio... fisicamente come possiamo dar prova di ciò?
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MessagePosté le: Ven Nov 05, 2021 11:40 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Si fermò a pensare più a lungo, per dare una risposta più ponderata, ma non poté che pervenire ad una conclusione simile:

"Parlo della mia esperienza personale... perseveranza, costanza, spirito di sacrificio, sono alcune delle virtù fondamentali per le quali non possiamo fare affidamento solo sulle nostre forze... invero, se facciamo affidamento solo su noi stessi senza confidare minimamente in Dio non potremmo andare certo molto lontano. Per questo rispondo semplicemente: è nella fede che l'Altissimo produce in noi grazie dagli effetti tanto sorprendenti, che esse non possono fare a meno di ripercuotersi sia, naturalmente, nella nostra interiorità ma soprattutto nel nostro modo di essere esteriore, permettendoci di incamminarci rettamente lungo una vita esemplare, virtuosa, nella luce di Dio"
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MessagePosté le: Dim Nov 07, 2021 6:21 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Figlio mio, questa non è una risposta collegata alla mia domanda.

Ora sul volto di Madre Fenice si leggeva una certa preoccupazione.

In questa nostra conversazione, non mi aspetto di sentire un "compitino" fatto di cose giuste ma generiche, perché la responsabilità di una persona è sempre una cosa concreta e soprattutto, appunto, personale.
Io sto parlando di azioni fisiche, e di sviluppare e dimostrare pazienza, perseveranza, sacrificio. Fisicamente. E' su questo che mi aspetto una riflessione.
Se le nostre intenzioni sono generiche e non ci coinvolgono direttamente, si infrangeranno alla minima difficoltà.

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MessagePosté le: Dim Nov 07, 2021 7:49 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Ascoltò Madre Fenice con attenzione, sussultando in maniera appena percettibile alla parola "compitino": nella sua buona fede era cosciente che le parole che aveva appena proferito non avevano avuto origine da un peccato di superficialità mediante un puro processo mentale, ma erano invece nate dal cuore, maturate nel corso della sua lunga vita di fede e di preghiera.

Per sdrammatizzare la difficoltà del momento, esclamò:


"Beh, madre Fenice, credo che la pazienza sia innanzitutto ciò che state avendo voi in questo momento verso questo somaro che vi sta di fronte!"

Rise sommessamente per un istante, ritornando subito serio:

"Questa domanda ammetto che mi ponga in una certa difficoltà, forse perché vado complicandomi io la vita volando con il pensiero ad alti concetti teologici e cose più elevate, ma tutto ciò che c'è di concreto a cui io riesca a pensare, mi sembra tanto banale che certamente non può bastare a soddisfare la questione che avete sollevato"

Concluse con un certo imbarazzo:

"Lungi da me ora, parlando di pazienza, abusare eccessivamente della vostra, ma vorrei chiedervi se è possibile, per chiarire meglio a me la vostra domanda, ascoltare un vostro piccolo esempio personale su questo tema, per favore"
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MessagePosté le: Dim Nov 07, 2021 8:31 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Madre Fenice si unì alla risata, e per un momento sembrò più giovane.

L'asino... prendiamolo come esempo positivo, non come offesa alla persona. Un asino è paziente, mite e lavoratore. Non è vero ciò che dicono alcuni, che sia ombroso e a volte cattivo... bisogna rispettare il suo spazio, e allora non avrà brutte reazioni.
Perché sto usando l'asino come esempio? Perché sto parlando di lavoro, caro figliolo, lavoro paziente e perseverante.
Lo spirito si fortifica nella preghiera, nello studio, attraverso l'insegnamento. Il corpo si fortifica attraverso il servizio, cioè il lavoro. La fatica fisica fortifica la fede e il carattere e ci insegna la perseveranza e il valore del riposo dopo la fatica. Anche il lavoro è preghiera.
Dunque... un programma di lavoro al servizio del monastero, quale potrebbe essere?

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MessagePosté le: Lun Nov 08, 2021 12:51 am    Sujet du message: Répondre en citant

Rimase molto colpito dalle parole ispirate di Madre Fenice, lieto di scoprire in esse l'ennesimo buon insegnamento che la madre, nella sua bontà e saggezza non cessava mai di impartire a tutti i suoi figli: in ciò poté anche dare una risposta più azzeccata, essendo riuscito a cogliere meglio ciò di cui si stava parlando:

"Il programma di vita monastica, come è noto, trae le mosse dal nostro glorioso fondatore S. Domenico, che nella sua lungimiranza ha voluto fondare un ordine cenobitico che mira formalmente alla pratica dell'insegnamento ed alla diffusione della fede, ma che deve anche osservare, per la propria stessa sussistenza, un precetto primo fondamentale: quello del lavoro. L'osservanza del dovere al lavoro ed alla partecipazione ad ogni attività del monastero deve essere assoluta, poiché solo in questo modo possiamo garantire di riuscire a sostenere la vita nostra e dei nostri confratelli entro queste mura e favorire poi anche il prestigio del santo ordine su cui il nostro padre fondatore serbava tante e così alte aspettative ideali. Ne consegue che, per poter osservare tutte queste pratiche ed i riti che scandiscono la vita monastica, un requisito fondamentale che non deve mai mancare è il rispetto reciproco tra tutti noi, poiché, venendo meno ad un nostro dovere noi non andiamo a danneggiare solo noi stessi, ma l'intero ordine, dal momento che ognuno di noi ha precise responsabilità all'interno dello stesso, tutte volte alla sua buona organizzazione ed al benessere di ciascuno ed ognuno. Un rispetto che ci richiede di essere innanzitutto umilissimi tra di noi e che va unito ad una obbedienza ferrea verso i nostri superiori e, se posso permettermi, alla paziente guida ed attente e scrupolose correzioni da parte dei monaci capitolari, verso i quali giustamente abbiamo ad avere una obbedienza più che dovuta, dal momento che è sulle loro spalle che giace il maggior peso e le più grandi responsabilità: pur avendo tutti doveri imprescindibili a cui dobbiamo impegnarci con tutto noi stessi di non venir mai meno"

Una pausa:

"Io riconosco che questo, purtroppo, non è un vanto di cui io possa fregiarmi, ed anche se potrò di nuovo far parte dell'ordine, sono consapevole che rimarrà sempre la cicatrice nata dalla lesione della mia fedeltà originaria verso di esso, una cicatrice sotto lo sguardo di tutti, ma che non può che disturbare in maniera assai maggiore il suo stesso portatore, che però da una parte è grato di poter aver fatto esperienza del tradimento, poiché ne ha appreso anche l'atroce colpa ed il profondo risentimento verso se stessi che nascono dopo la contrizione e che inquietano costantemente colui che compie un atto del genere: un'inquietudine che assai difficilmente lo abbandona ma che è un importante e prezioso memento nell'incoraggiarlo a non cadere mai più"

Si fermò un attimo a pensare, come a voler cancellare tutto quanto aveva detto precedentemente, poiché non ancora pienamente soddisfatto della sua risposta:

"Spero che questi miei propositi, per quanto ancora astratti ed evanescenti, siano riusciti a raggiungervi, carissima Madre mia... un domani prometto di compensare ampiamente in opere quanto ho sostenuto quest'oggi in parola"
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MessagePosté le: Sam Nov 13, 2021 9:31 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Beh, caro figliolo, cominciamo ad avvicinarci ad una maggiore chiarezza commentò Madre Fenice.
Vediamo... quale può essere una lista di lavori da fare nel Monastero? Lavori fisici, appunto, lavori al servizio della comunità e adatti a sviluppare la perseveranza e l'umiltà di chi li compie.
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