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[INQ] Processo contro Abisso e Glamoran
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Napoleone87



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Localisation: Ducato di Milano, Piacenza

MessagePosté le: Jeu Nov 23, 2017 12:16 am    Sujet du message: Répondre en citant

Monsignore fece un cenno di assenso al Cardinale e poi si rivolse ai convenuti dicendo...
Per favore, ripetete dopo di me questo solenne giuramento.

Citation:
Io (nome completo Ig e GdR) giuro solennemente dinnanzi a questa corte, ai dogmi della Chiesa Aristotelica e dinnanzi all'Altissimo che mi sorveglia e mi giudica, di dire la verità e soltanto quella, senza falsità alcuna. Qualora contravvenissi a tale giuramento che la mia anima possa bruciare nel fuoco eterno dell'Inferno Lunare ed essere giudicato colpevole da questa corte.

_________________

+ S.E. Monsignor Napoleone Barberini

(Since 1457)
+ Bishop of Parma
+ Missus Inquisitionis
+ Lord of Casamarciano
+ First Chaplain of the Episcopal Guard
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Glamoran Alissa Stewart



Inscrit le: 15 Jan 2017
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MessagePosté le: Ven Nov 24, 2017 9:37 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Ascoltate le istruzioni, giurò...

Io Glamoran Alissa I Stewart, giuro solennemente dinnanzi a questa corte, ai dogmi della Chiesa Aristotelica e dinnanzi all'Altissimo che mi sorveglia e mi giudica, di dire la verità e soltanto quella, senza falsità alcuna. Qualora contravvenissi a tale giuramento che la mia anima possa bruciare nel fuoco eterno dell'Inferno Lunare ed essere giudicato colpevole da questa corte.

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Abisso



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MessagePosté le: Ven Nov 24, 2017 10:17 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Dopo le parole della sorella, fu il suo turno di giurare...

Io Abisso Stewart, giuro solennemente dinnanzi a questa corte, ai dogmi della Chiesa Aristotelica e dinnanzi all'Altissimo che mi sorveglia e mi giudica, di dire la verità e soltanto quella, senza falsità alcuna. Qualora contravvenissi a tale giuramento che la mia anima possa bruciare nel fuoco eterno dell'Inferno Lunare ed essere giudicato colpevole da questa corte.
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Stex86
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MessagePosté le: Ven Nov 24, 2017 11:51 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Il Cardinale ascoltò i giuramenti e poi procedette:

Questa Corte vi considera entrambi presunti colpevoli della violazione della tregua di Dio. Non occorre che ci soffermiamo sul fatto che l'ordine possa essere stato impartito in una giornata diversa dalla Domenica o che l'azione si sia svolta in altro giorno, in quanto ci risulta che abbiate sia impartito ordine ai soldati, che agito, nel giorno della Domenica.

Precisato questo, iniziamo da Abisso Stewart.

poi aggiunse:

questa Corte ha preso visione della vostra lettera, giunta in tempo di grazia, in cui, tra le altre cose che affermate e che vedremo avanti, spiegate come voi abbiate obbedito a degli ordini, e poi quindi ci viene logico immaginare che obbedendo all'ordine d'attacco, in quanto comandante di esercito, abbiate a vostra volta ordinato ai soldati del vostro gruppo di attaccare.


Infine concluse:

se questo ragionamento risponde a verità, vi chiediamo il nome ed il grado dei vostri superiori gerarchici che vi hanno ordinato di attaccare.

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Xhem_shpata



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MessagePosté le: Sam Nov 25, 2017 12:41 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Il Principe di Arta e Janina, Era arrivato insieme ad Abisso ed Alissa in attesa che venissero ascoltati i testimoni, era rimasto in silenzio ma sentite le parole dell Cardinale decise di intervenire

Buongiorno a tutti,

Ho sentito le parole dell Cardinale e volevo intervenire su delle cose.

Questo processo non e cosi semplice come lo state dichiarando dall inizio che li considerate colpevoli senze nemmeno iniziare bene e vedere la situazione in complexita come e stata svolta.

Quelle persone che state dichiarando colpevoli, hanno solo lottato per la liberta di Siena contro degli invasori che avevano invaso e rubato Siena. Invasori che hanno dichiarato in piazza che hanno amesso che hanno rubato 40k ducati da Siena. Alcuni di quelle persone che hanno rubato hanno anche una medaglia dalla chiesa datta in passato

Era una battaglia tra la liberta di Abisso e Glamoran e oppresione dell altra parte
Una battaglia tra la Onesta e il rubamento delle casse
Una battaglia tra il giusto e il male

Qui viene a fare la denuncia una certa Lisgallaudet, complice di un gruppo criminale ONE, lottando all loro fianco. Questa persona divento Principessa di Siena usando il esercito, cambiato il consiglio eletto dagli Sienese con 66% dei voti, e poi se ne andro rubando il popolo Sienese.

Vostra Eminenza,

Io vivo in Siena da un po di tempo, e ho tutta la mia famiglia qua, la situazione era critica, i mercati eranno vuoti, e la gente stavo morendo per causa di questi invasori. Non c'era nessun minuto da perdere per mandare via i invasori. Noi come Siena, volevamo tanto anche un aiuto dalla chiesa, che poteva stare nell nostro fianco visto che i nostri nemici rappresentavano i valori del rubare, dell male e dell uccidere persone innocenti.

Per ridare la liberta agli Siena, per ridare il pane nell mercato agli Senesi e per ridare un futuro agli cittadini senesi si e fatto quell attaco, e giudicando che era in ballo il futuro di uno degli vostri popoli Aristotelici (Il popolo Senese), penso che dovete guardarla la cosa in complexita e in un modo piu aperto.

In una lotta tra il bene ed il male e tra la onesta e la gente che ruba come Lisgaudet, la chiesa deve stare nella parte dell bene. Fino ad ora non ho visto nessun processo a quelli che hanno lasciato i senesi senza pane all mercato. Non ho visto nessuno processo all generale degli invasori che ha ucciso "Nessuno" propio quella Domenica.

Vi ricordo che oggi come oggi a Siena sono rimasti solo i Senesi quelli all fianco di Glamoran e Abisso, li invasori sono andati via. Volete dichiarare colpevole tutti i senesi solo perche hanno lottato per la loro liberta e futuro?

Vi ringrazio di avermi sentito
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Stex86
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MessagePosté le: Sam Nov 25, 2017 1:50 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Ordine, ordine, intimò il Cardinale.

Poi rivolgendosi al missus a latere: ma chi è questo che entra e parla?

Senza ascoltare cosa dicesse quell'uomo, sovrastò la sua voce: qui si parla quando è richiesto dalla Corte! Guardie, allontanate quell'uomo.

Poi rimase in attesa delle risposte di Abisso.
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Stex86
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MessagePosté le: Mer Nov 29, 2017 11:20 am    Sujet du message: Répondre en citant

Il Cardinale aveva atteso a sufficienza.

Generale Abisso, questa corte deve ritenervi reticente a rispondere alle domande?
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Abisso



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MessagePosté le: Dim Déc 03, 2017 11:28 am    Sujet du message: Répondre en citant

Abisso dopo aver lungo, forse troppo a lungo meditato sulle accuse della corte, decise di alzarsi e di rispondere con sincerità al Cardinale

Mi scuso per l'attesa Cardinale, ma in questo momento vi parlo nella speranza di farvi comprendere la situazione nel pieno della sua drammaticità.

Ho guidato il mio esercito alla ripresa di Siena in uno dei periodi più bui che la mia terra ha vissuto negli ultimi anni. Sono nato e cresciuto a Siena e negli ultimi 8 anni ho partecipato alla quasi totalità delle battaglie e delle guerre che si sono consumate.
Ho visto gente perire sotto la mia spada, mentre solo la lama consumata di un boia è riuscità a scalfire la mia carne. Ogni mia azione è sempre stata fatta con onore e con la speranza che le mie azioni portassero il bene per i miei compagni e per il popolo di Siena che tanto amo.

Mai mi era capitato di assistere a tante nefandezze tutte assieme, una votla riconquistao il controllo del Municipio di Siena mi sono ritrovato una situazione triste, mi permetto di utilizzare questo termine, in quanto il saccheggio ed il degrado nel quale è stata lasciata la mia capitale mi ha lasciato un senso di enorme tristezza.
Per me era la prima volta in cui svolgevo il ruolo di Sindaco, ruolo che i cittadini di Siena mi hanno da poco concesso eleggendomi e confesso che è stato faticoso dover rispondere alle richieste della gente con amarezza, in quanto non avevo ne le scorte, ne le merci per poterli aiutare, ma con fatica ed impegno ora Siena è nuovamente una città viva.

L'accusa di Lisgaudet la ritengo un insulto al popolo di Siena, che è stato ingiustamente derubato e tradito da chi proferiva solo belle parole e con la forza ha tentato di guadagnare del tempo per svuotare le casse del Municipio e del Regno.
Ogni ducato o sacco di farina che hanno portato via è un colpo di spada che avrei immenso piacere di infliggere alle loro membra, io mi reputo una persona buona, ma il doloro e la rabbia che mi hanno suscitato non è commisurabile.

Oggi stiamo riportando Siena alla normalità, ma ogni singolo giorno in cui quelle persone sono rimaste al potere, ci ha causato enormi danni ed immenso dolore.

Vi ringrazio per la pazienza e per avermi ascoltato.
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Stex86
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MessagePosté le: Dim Déc 03, 2017 3:53 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Il Cardinale ascoltò, trovò che la sua risposta era stata inevasa, decise quindi di rivolgere una ultima domanda: avete detto che non eravate a conoscenza della Tregua di Dio, l'avete scritto nella vostra lettera, oggi, sapendolo dareste l'ordine di attacco o attacchereste in quel particolare giorno (Domenica o festivi)?
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Stex86
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MessagePosté le: Ven Déc 08, 2017 10:59 am    Sujet du message: Répondre en citant

Il Cardinale era sensibilmente scocciato di questi tempi lunghi e irrispettosi del processo:

Bene, Abisso è reticente, procediamo in contumacia.


Guardando l'altra imputata:

Lady Glamoran: a questa Corte risulta già una precedente condanna per lo stesso reato, quindi siete recidiva. Eravate dunque a conoscenza della tregua di Dio.

Quale giustificazioni avete? Vi avverto che la corte a prove tangibili del fatto che vi erano sufficienti scorte di cibo e denaro nelle casse comunali e che comunque tale scusa appare debole. E' vero che avete agito puramente nell'interesse militare della vostra fazione?

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Abisso



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MessagePosté le: Ven Déc 08, 2017 2:14 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Abisso si alzò e si scusò subito con il Cardinale per l'ennesimo ritardo.

Eccellenza, mi rammarico per l'attesa, ma rispondo volentieri alla vostra domanda, no non lo vorrei fare, non vorrei trovarmi a spargere sangue per difendere la mia terra, vorrei che si vivesse in armonia e che gli sciacalli rimanessero fuori dai confini del Regno.
Non ho mosso un dito contro istituzioni o eserciti di altre nazioni, mi sono limitato a muovermi nella mia terra, chi ci ha invaso lo ha fatto per vendetta, ha rubato, ha ucciso ed è poi fuggito nella notte verso altri luoghi, altre terre.
Non ho dunque lottato contro una bandiera che rappresentava qualche stato esterno a Siena.
Se volete sapere se sono pentito di aver ferito delle persone, sí, sono pentito.
Non conoscevo bene le regole imposte dalla Chiesa, mi dispiace e mi ripropongo di rispettare la tregua in futuro se mi dovesse ricapitare una situazione del genere.
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Stex86
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MessagePosté le: Ven Déc 08, 2017 2:52 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Il Cardinale accolse la risposta tardiva dell'imputato. Non aveva risposto alla domanda posta in origine, ovvero se egli avesse ricevuto ordine, ed intese che quindi a quella domanda non volesse rispondere.

Ritornò poi a guardare Glamoran, in attesa che iniziasse a deporre seguendo le domande che il Cardinale aveva posto.

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Glamoran Alissa Stewart



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MessagePosté le: Dim Déc 10, 2017 11:35 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Si alzò e rispose...

Pregiatissimi Monsignori,

è con umiltà e riverenza che oggi sono qui presente a rendere conto ed a dare una spiegazione delle mie azioni ma prima, onde evitare che lor signori si possano fare un’idea sbagliata, vorrei chiarire il punto relativo alla precedente condanna. A quei tempi non ero generale, a quei tempi non comandavo io le truppe ma, essendo Regina del Regno di Siena, mi assunsi la responsabilità morale e risposi in prima persona, come atto di aristotelica coscienza, per l’operato di altri.



Citation:
"La Domenica è un giorno sacro, ed è dedicato a Dio e alla contemplazione, per curare i feriti e per pregare in favore delle anime dei morti. In quanto tale, non è consentito a qualsiasi generale o soldato di spostare un esercito su una città che non appartiene alla stessa alleanza, regno o bandiera dell'esercito in movimento. Un movimento implica lo spostamento dell'esercito durante la notte dal Sabato alla Domenica, per giungere all'interno o all'esterno di una città (se non sono nel proprio territorio), per attaccare o assediare, o fare qualsiasi cosa che implica una modifica dello status quo. Tutto il resto, come la ritirata verso una città alleata, o presidiare, se non implica combattere, se non per difendersi, è permesso. Dato a Roma, il giorno XXVI di marzo, nell'anno di Nostro Signore MCDLXIV"


Detto ciò, vogliano le loro eminenze notare che questo è il testo dell'attuale regola che, per altro, è successivo a quella che è annoverata da questa corte come mia prima infrazione. Un'infrazione di una regola precedente a questa, che, per giunta, si riscontrò non fosse conosciuta ai più e che persino la Chiesa volle rivedere e riformulare.

Premesso ciò, prima di agire, prima di prendere l’iniziativa qui contestata, abbiamo fatto delle profonde riflessioni su questo testo. Un movimento implica lo spostamento dell'esercito durante la notte dal Sabato alla Domenica, per giungere all'interno o all'esterno di una città (se non sono nel proprio territorio), afferma "se non sono nel proprio territorio".

Come l’eccellentissima corte potrà constatare io mi spostavo nel mio territorio, nel territorio del Regno di Siena, e contro soggetti che non hanno città, regno e nemmeno bandiera, difendendomi dalla loro invasione quindi credevo fosse permesso, così come vi ho scritto nella mia lettera, la mia non era un'azione volta ad infrangere i dettami di Santa Madre Chiesa Aristotelica.
Arrivando a noi, arrivando all’attacco, mi pento profondamente perché mai e poi mai si dovrebbe essere nelle condizioni di ferire il prossimo, di sicuro né le vostre eminenze né nessun altro mi ha mai visto vantarmene, al contrario di coloro i quali hanno invaso, affamato, derubato e alzato per primi le armi. Taluni, coloro i quali hanno varcato i confini del nostro Regno per portare morte, correvano per le piazze senesi e le varie piazze italiche a vantarsi di aver ucciso, depredato e lasciato un regno in miseria solo ed unicamente per vendetta su un singolo individuo.
Spero che anche di questo ne abbia prova codesta eccellentissima corte poiché è sotto gli occhi di tutti e vi darà idea di chi venne mosso da mala fede.
Spero, monsignori, che possiate capire come mi sento: questa tragedia mi ha lasciata segnata.
Le prove che quest’eccellentissima corte ha riscontrato provengono e sono fornite da un mercenario che si è accaparrato tutto ciò che c'era sui mercati e li ha conservati in municipio allo scopo di fornirvi prove fasulle della situazione. La mia fazione militare rappresentava tutto il popolo di Siena, quello che ci ha voluti al governo, chiedete a madre Jalisse, l’arcivescovo metropolita di Siena. Essa è andata a mendicare in terra fiorentina pane per il popolo ed ha anche posto in essere una colletta per aiutare i poveri e gli affamati da questa situazione tragica.
Con il dovuto rispetto per quest’eccellentissima corte, le prove fornite da un mercenario, un criminale, un affamatore, non rappresentano la situazione che viveva Siena e per Siena intendo tutto il Regno, non solo la Capitale dove si erano trincerati e nascosti con l'intero complesso di beni di cui avevano fatto incetta dai mercati cittadini, affamando il popolo, e dove hanno sottratto indebitamente dai magazzini (inventario) del Regno.
Null’altro da aggiungere eminenze, confido in questa corte, confido nella giustizia.

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Stex86
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MessagePosté le: Lun Déc 11, 2017 10:05 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Il Cardinale ascoltò la deposizione.

Mi permetto una notizia di contorno, le prove che affermate essere prodotte da un mercenario ci sono giunte da un inquisitore, e non da persone esterne alle Chiese. Comunque sia non è intenzione di questa corte discutere delle casse di Siena, perchè tale materia è di competenza della giustizia ordinaria.

L'Arcivescovo di Siena è stato udito in separata sede, nella fase istruttoria. Non ci ha fornito elementi concreti per questo processo, ma ci ha comunque lasciato, a questa Corte, l'idea che voi non vi siete adoperata più di tanto per garantire spostamenti sicuri all'Arcivescovo. Tanto più che era in movimento per reperire beni per il popolo. Capiamo anche che tale aziende, estremamente lodevole, sia problematica su un campo di guerra.

Ma anche questo non rientra nel merito della questione. Passiamo ora al punto principale.

La bolla che voi citate afferma anche:

Citation:

Un movimento implica lo spostamento dell'esercito durante la notte dal Sabato alla Domenica, per giungere all'interno o all'esterno di una città (se non sono nel proprio territorio), per attaccare o assediare, o fare qualsiasi cosa che implica una modifica dello status quo.


Non sapevate forse voi che in tale città vi erano una fazione avversaria? Non sapevate che il vostro spostamento di esercito avrebbe determinato il tentativo di cambiare lo status quo?

Sul vecchio documento, a mio avviso, per il vostro bene, è un argomento che è meglio non affrontare perchè comunque siete in violazione anche di tale vecchio documento, quello per il quale avevate ricevuto una precisa condanna, lievissima tra l'altro.

La violazione della tregua di Dio è un reato punito con la scomunica, allora foste graziata visto che ignoravate il documento.

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Glamoran Alissa Stewart



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MessagePosté le: Mer Déc 13, 2017 5:59 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Eminenza,

innanzitutto mi scuso se ho offeso la corte senza volerlo, ho parlato del nuovo testo perchè a quello mi sono attenuta.
Vogliate, inoltre, perdonare l’ardire ma… anche nella seconda parte di bolla che voi citate vi è scritto e riportato chiaramente “se non sono nel proprio territorio”.
Il fatto che qui si pare contestare è avvenuto nello stesso territorio di Siena.

Noi ci stavamo difendendo, difendevamo il nostro territorio e ci spostavamo all'interno di esso e non dovevamo cambiare lo status quo, in quanto la città non era affrancata.
Questa è l'interpretazione che è stata data dalla regola in base al testo, che voi stesso riportate e sottolineate.
Come ho più volte detto, anche nella mia lettera, non era mia intenzione violare o venir meno all'autorità della Chiesa, non c'era un esercito di uno Stato, una Nazione o una Bandiera dall'altro lato ma soltanto un gruppo di mercenari invasori che hanno portato distruzione e miseria a Siena e al suo popolo.


Si fermò un attimo prima di continuare...

Penso che facciate riferimento a Lisgallaudet quando parlate dell'inquisitore che vi ha fornito le prove, quindi mi vedo costernata nell’informare questa corte che, tale inquisitore, è giunto a Siena per unirsi all'esercito mercenario ed invasore che ha assaltato, ucciso e per ultimo rubato ogni cosa possibile a Siena, ha con loro collaborato per mesi, prendendo con la forza il Castello e rubando ogni cosa possibile, scappando infine insieme a loro verso nuove avventure.
Posso addurre prove tangibili d’innanzi alla corte a tal proposito.

Mi perdoni, ancora questa eccellentissima corte ma… se tale inquisitore, come è risaputo, ha collaborato con la parte avversa ed è, di fatto, chiaramente parte in causa, non risulta in conflitto d’interesse?
Inoltre, avendo essa preso parte agli scontri ed alzato le armi nei confronti di fedeli aristotelici, non ha tenuto comportamento disonorevole?
Come può la Chiesa non sentirsi avvilita di essere rappresentata da un tale membro?
A tal proposito vi chiedo la cortesia, di avere delle indicazioni anche privatamente per la procedura da seguire per denunciarla alla giustizia ordinaria.

A parte i dubbi sull'operato di chi ha riportato le prove e, come dissi nel mio precedente intervento, gli artifizi probatori fatti dalla fazione a cui l'inquisitore ha partecipato, ribadisco che Siena non è solo la Capitale, ove gli invasori si erano nascosti e trincerati con tutta la merce di cui avevano fatto incetta negli altri mercati ma è composta da altre 3 città nelle quali vi era un mercato inesistente che, oggi, grazie all'impegno di chi è rimasto, ovvero, il popolo senese e chi lo Governa, si sta rimpolpando.

Le mie intenzioni erano buone, ho agito per conto del Consiglio eletto in difesa dell'integrità di Siena e degli aristotelici sofferenti per la tragedia consumatasi per l'azione dei mercenari.

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