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Aaron
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MessagePosté le: Mar Avr 14, 2009 9:44 am    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:



    All'universalità dei fedeli,
    Ai popoli delle nazioni italofone,


    Fratelli e sorelle nella chiesa, all'alba del nostro nuovo mandato di Camerlengo, tenevamo
    personalmente a dimostrare il nostro sostegno e la nostra amicizia profonda verso i vari
    principati della nazione in corsivo. Siamo consapevoli interamente delle difficoltà incontrate
    dall'episcopato locale, faccia in riferimento particolare al taglio vescovo diocesano che semina
    dubbio e incomprensione, ed operiamo, come pure l'insieme incoronato del collegio, al
    miglioramento di questa situazione traballante.

    In attesa di spiegazione delle autorità competenti in materia, consigliamo vivamente alle
    assemblee episcopali italiane, come sembra già essere il caso, di conservare il taglio
    geografico precedente, che conta gli arcivescovadi di Firenze, Siena, Venezia, Milano,
    Genova, Modena e Capua.

    Vorremmo inoltre comlimentarci per il lavoro compiuto dal clero italiano in queste difficoltà
    che speriamo momentanee, e nella sua impresa di traduzione e di propagazioni dei testi santi.
    Oggi una nuova assemblea è nata per i regni delle Due-Sicilie e la Serenissima, che vengono
    ad aggiungersi all'assemblea del vice-primatie del Santo Impero per le nazioni italofone, ed al
    Consistoro Pontificale per questa stessa entità linguistica.

    Potete continuare su questa via, con l'aiuto dell'Onnipotente e della chiesa romana, affinché
    ogni italiano possa usufruire e vivere la sua spiritualità nell quotidiano in modo pieno ed
    intero. Spiritualità costruita sulla fede e la ragione che sono come i due aspetti di una stessa
    realtà, come la esprime il logion di Christos: “La fede porta la verità, ma per capirla, ci
    occorre l'utilizzo della ragione„… Una stessa realtà che forma un insieme chiarito dalle
    profezie divine trasmesse agli uomini tramite Aristotele e Christos. La verità della ragione e la
    comprensione furono l'opera del filosofo greco; furono il primo elemento di questa sensazione
    universale che l'uomo ha trovato dalla caduta del paganesimo: la fede e la coscienza
    dell'esistenza di uno solo ed unico dio: l'Altsimmo.

    Possa Dio fornirvi il suo aiuto ed ispirarvi la saggezza.


    Benedizione apostolica.


    Aaron de Nagan,
    Cardinale Camerlengo



    Fatto a Roma il XIV aprile MCDLVII




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All'universalità dei fedeli,
Ai popoli delle nazioni italofone,


Fratelli e sorelle nella chiesa, all'alba del nostro nuovo mandato di Camerlengo, tenevamo
personalmente a dimostrare il nostro sostegno e la nostra amicizia profonda verso i vari
principati della nazione in corsivo. Siamo consapevoli interamente delle difficoltà incontrate
dall'episcopato locale, faccia in riferimento particolare al taglio vescovo diocesano che semina
dubbio e incomprensione, ed operiamo, come pure l'insieme incoronato del collegio, al
miglioramento di questa situazione traballante.

In attesa di spiegazione delle autorità competenti in materia, consigliamo vivamente alle
assemblee episcopali italiane, come sembra già essere il caso, di conservare il taglio
geografico precedente, che conta gli arcivescovadi di Firenze, Siena, Venezia, Milano,
Genova, Modena e Capua.

Vorremmo inoltre comlimentarci per il lavoro compiuto dal clero italiano in queste difficoltà
che speriamo momentanee, e nella sua impresa di traduzione e di propagazioni dei testi santi.
Oggi una nuova assemblea è nata per i regni delle Due-Sicilie e la Serenissima, che vengono
ad aggiungersi all'assemblea del vice-primatie del Santo Impero per le nazioni italofone, ed al
Consistoro Pontificale per questa stessa entità linguistica.

Potete continuare su questa via, con l'aiuto dell'Onnipotente e della chiesa romana, affinché
ogni italiano possa usufruire e vivere la sua spiritualità nell quotidiano in modo pieno ed
intero. Spiritualità costruita sulla fede e la ragione che sono come i due aspetti di una stessa
realtà, come la esprime il logion di Christos: “La fede porta la verità, ma per capirla, ci
occorre l'utilizzo della ragione„… Una stessa realtà che forma un insieme chiarito dalle
profezie divine trasmesse agli uomini tramite Aristotele e Christos. La verità della ragione e la
comprensione furono l'opera del filosofo greco; furono il primo elemento di questa sensazione
universale che l'uomo ha trovato dalla caduta del paganesimo: la fede e la coscienza
dell'esistenza di uno solo ed unico dio: l'Altsimmo.

Possa Dio fornirvi il suo aiuto ed ispirarvi la saggezza.


Benedizione apostolica.


Aaron de Nagan,
Cardinale Camerlengo

[img]http://img144.imageshack.us/img144/7816/sceauaarondbordvertcopiwt5.png[/img]

Fatto a Roma il XIV aprile MCDLVII
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MessagePosté le: Mar Avr 21, 2009 11:44 am    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:


    ........
    De Ecclesiae Dei fondis
    Bulle pontificale « Des fondements de l'Eglise de Dieu ».
    - Suite -






    Préambule : Le Dogme de la Sainte Eglise Aristotélicienne, Universelle et Romaine, et les statuts qui régissent ses membres.



    Partie II : Les statuts des membres de la communauté aristotélicienne.


    Article 1 : Tout être humain a pour la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine un statut. Il peut être croyant, fidèle, prêtre ou hétérodoxe.

    Article 2 : Le croyant est une personne non-baptisée qui partage la foi aristotélicienne, la croyance en un seul Dieu et reconnaît l’Eglise de Rome comme Seule Institution du Tout-Puissant.

      - Article 2 bis : Un croyant est en droit de recevoir le sacrement du baptême si ses actes et sa pensée sont conformes aux préceptes et doctrines édictés par la Sainte Eglise Aristotélicienne, en respectant les règles canoniques applicables à ce sacrement.

    Article 3 : Le fidèle est un croyant qui a reçu le sacrement du baptême et intégré de ce fait la communauté des fidèles de l’Eglise Aristotélicienne.

      - Article 3 bis : Le fidèle est en droit de recevoir les sacrements de la confession, du mariage, de l’ordination et des funérailles si ses actes, sa pensée et son état sont conformes aux règles canoniques et doctrinales édictées en matière sacramentelle.

    Article 4 : Le prêtre est un fidèle qui a reçu le sacrement de l’ordination.

      - Article 4 bis : Le prêtre est en droit de recevoir les sacrements de la confession et des funérailles si ses actes, sa pensée et son état sont conformes aux règles canoniques et doctrinales édictées en matière sacramentelle.

    Article 5 : L’hétérodoxe est une personne qui se trouve en dehors de la communauté des croyants, soit parce qu'il est frappé d’une sentence canonique, soit parce qu'il ne partage ni la foi aristotélicienne ni croyance en un Seul Dieu ou ne reconnaît pas l’Eglise de Rome comme Seule Institution du Tout-Puissant, soit parce qu’il est fidèle d’un autre culte.

    N.B. : Pour la nature des différentes hétérodoxies, voir les articles de la première partie (Doctrines et fondements de l’Eglise de Dieu) du préambule.

    Article 6 : Les statuts de fidèle et de prêtre peuvent être modifiés ou suspendus par une peine canonique d'ordre disciplinaire.



    Texte canonique sur les Fondements de l'Eglise de Dieu,
    Donné et entériné à Rome par le Sacré-Collège sous le pontificat du Très Saint Père Eugène V le vingt-et-unième du mois d'avril, le mardi, de l'an de grâce MCDLVII.

    Première publication par feu Son Eminence Jeandalf le onzième du mois de février, le dimanche, de l'an MCDLV ; revu, cacheté et publié à nouveau par Son Eminence Aaron de Nagan, Cardinal-Camerlingue, le vingt-et-unième jour du mois d'avril, le mardi, de l'an de grâce MCDLVII.





Code:
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[color=#FFFFFF]........[/color][img]http://img522.imageshack.us/img522/4493/badgecopiepetitcd1.png[/img]
[color=#FFCC33][size=24][i][b]De Ecclesiae Dei fondis[/b][/i][/size]
[i]Bulle pontificale « Des fondements de l'Eglise de Dieu ».
- Suite -[/i][/color]





[size=18]Préambule : Le Dogme de la Sainte Eglise Aristotélicienne, Universelle et Romaine, et les statuts qui régissent ses membres.[/size]



[size=14][b]Partie II : Les statuts des membres de la communauté aristotélicienne.[/b] [/size]


[b]Article 1 :[/b] Tout être humain a pour la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine un statut. Il peut être croyant, fidèle, prêtre ou hétérodoxe.

[b]Article 2 :[/b] Le croyant est une personne non-baptisée qui partage la foi aristotélicienne, la croyance en un seul Dieu et reconnaît l’Eglise de Rome comme Seule Institution du Tout-Puissant.

[list]- Article 2 [i]bis[/i] : Un croyant est en droit de recevoir le sacrement du baptême si ses actes et sa pensée sont conformes aux préceptes et doctrines édictés par la Sainte Eglise Aristotélicienne, en respectant les règles canoniques applicables à ce sacrement.[/list]
[b]Article 3 :[/b] Le fidèle est un croyant qui a reçu le sacrement du baptême et intégré de ce fait la communauté des fidèles de l’Eglise Aristotélicienne.

[list]- Article 3 [i]bis[/i] : Le fidèle est en droit de recevoir les sacrements de la confession, du mariage, de l’ordination et des funérailles si ses actes, sa pensée et son état sont conformes aux règles canoniques et doctrinales édictées en matière sacramentelle.[/list]
[b]Article 4 :[/b] Le prêtre est un fidèle qui a reçu le sacrement de l’ordination.

[list]- Article 4 [i]bis[/i] : Le prêtre est en droit de recevoir les sacrements de la confession et des funérailles si ses actes, sa pensée et son état sont conformes aux règles canoniques et doctrinales édictées en matière sacramentelle.[/list]
[b]Article 5 :[/b] L’hétérodoxe est une personne qui se trouve en dehors de la communauté des croyants, soit parce qu'il est frappé d’une sentence canonique, soit parce qu'il ne partage ni la foi aristotélicienne ni croyance en un Seul Dieu ou ne reconnaît pas l’Eglise de Rome comme Seule Institution du Tout-Puissant, soit parce qu’il est fidèle d’un autre culte.

[size=9][i]N.B. : Pour la nature des différentes hétérodoxies, voir les articles de la première partie (Doctrines et fondements de l’Eglise de Dieu) du préambule.[/i][/size]

[b]Article 6 :[/b] Les statuts de fidèle et de prêtre peuvent être modifiés ou suspendus par une peine canonique d'ordre disciplinaire.



[i]Texte canonique sur les Fondements de l'Eglise de Dieu,
Donné et entériné à Rome par le Sacré-Collège sous le pontificat du Très Saint Père Eugène V le vingt-et-unième du mois d'avril, le mardi, de l'an de grâce MCDLVII.

Première publication par feu Son Eminence Jeandalf le onzième du mois de février, le dimanche, de l'an MCDLV ; revu, cacheté et publié à nouveau par Son Eminence Aaron de Nagan, Cardinal-Camerlingue, le vingt-et-unième jour du mois d'avril, le mardi, de l'an de grâce MCDLVII. [/i]

[/list]
[/quote][img]http://img364.imageshack.us/img364/3705/bulleorhq5.png[/img]

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MessagePosté le: Ven Mai 01, 2009 7:29 am    Sujet du message: Répondre en citant

A poster dans tous les coins et recoins des Royaumes !

Citation:



    A l’Universalité des fidèles,
    Aux peuples et aux nations,
    Aux renégats de l’abbaye de Tastevin.


    Le divorce est consommé ! Nous annonçons ce jour de façon solennelle la mise au ban
    définitive de l’Eglise de la communauté tastevinasque.

    Il est particulièrement affligeant de voir la manière dont se comporte l’hérétique schismatique
    Pouss de l’abbaye de Tastevin. Prête-t-il à l’idée de vérité la moindre importance ? Tout aussi
    navrant est de voir la conduite qu’il adopte lors de négociations. Après avoir évincé l’un après
    l’autre ses opposants au sein de l’abbaye en les expulsant manu militari la veille des élections
    à l’abbatiat, après n’avoir cessé de « promouvoir » une remise « à plat » mensuelle des
    traités longuement discutés pour gagner du temps et ensuite accuser l’Eglise d’insidieuses
    manœuvres de capotage, il croit qu’il est légitime de passer par la presse pour imposer un
    ultimatum et faire entendre sa voix auprès de l’Institution de Dieu sur Terre.

    Face à cela, il est important, je pense, de rappeler que l’excommunication est par essence une
    peine que l’Eglise constate et non qu’Elle inflige. Les raisons pour lesquelles les faux moines
    de l’abbaye de Tastevin sont frappés d’excommunication sont bien plus profondes et
    raisonnables que ne voudraient le laisser entendre les esprits étriqués de ceux qui en sont
    frappés. A ce propos, le fondement du décret « De Haeresis damnatione » est loin de
    l’interprétation fallacieuse que pourrait en faire les membres de l’abbaye. Il mentionne que
    quiconque participerait « à l’expansion ou au développement de l’hérésie schismatique de
    l’abbaye de Tastevin, se verrait […] frappé d’excommunication ». En l’occurrence, il s’agit
    d’une participation au développement de l’hérésie et non d’une participation à la vie active de
    l’abbaye. Il y a la confusion de deux domaines, le premier dogmatique, le second purement
    temporel. Mais il n’est pas étonnant que cette confusion ait lieu au vu du peu d’érudition dont
    font preuve les schismatiques. Voilà pourquoi les envoyés de Rome présents en l’abbaye,
    ainsi que tous les membres qui continueraient à y demeurer mais à prêter allégeance à la
    Véritable Eglise ne seraient nullement constatés schismatiques et de facto excommuniés.

    Jamais le bien fondé de l’excommunication ne fut remise en cause par un quelconque prélat
    qui en connaissait les raisons. Cette mise au ban de l’Eglise est de nature dogmatique et
    canonique, et non pour d'autres raisons aberrantes et sulfureuses qui pourraient sortir de la
    bouche de l’abbé autoproclamé. A partir du moment où l’on nie le Droit Canon, le Dogme, les
    doctrines, le magistère spirituel et l’autorité de l’Eglise, il est difficile de ne pas constater que
    ceux qui adhèrent à cette négation sont hors de l’Eglise, et donc excommuniés. Or, c’est le cas
    de l’abbaye de Tastevin. Il n’y a qu’une condition, sine qua non, au retour des schismatiques
    au sein de l’Eglise : abjurer leur hérésie et reconnaître tout ce qu’ils nient et ont nié. En dehors
    de cette repentance, rien n’est possible.

    Concernant les autres déclarations empreintes de niaiseries et de vilenies et qui n’ont d’égal
    que le cloaque d’où elles sortent, elles ne sont que le parfait reflet de celui qui gouverne
    actuellement l’abbaye. Premièrement, si le schismatique Pouss était un peu plus intéressé par
    l’aristotélisme, il saurait qu’un concile épiscopal est souverain en matière de décision interne.
    Deuxièmement, l’Eglise aristotélicienne régulière n’est en aucun cas représentée par l’abbaye
    de Tastevin qui n’en est qu’une composante à côté des Ordres Religieux, qu’ils soient
    militaires ou non. Le manque de savoir est également patent à cet endroit. Troisièmement,
    l’Eglise ne reconnaissant pas, à juste titre, le schismatique Pouss comme abbé, il est
    parfaitement normal et légitime que le droit de siège à l’Assemblée Episcopale de France lui
    ait été refusé. Cette non-reconnaissance est pareille à celle du temporel, où un comte, fut-il élu
    par le peuple, n’est comte qu’à partir du moment où il a prêté allégeance à la couronne de
    France et que cette dernière l’a reconnu. Enfin, la démonstration patente du règne tyrannique
    de l’hérétique Pouss sur l’abbaye nous laisse pantois. En effet, quelle légitimité « divine »
    donne cette élection à cet individu, fut-il élu à vingt-neuf reprises comme il nous le fait si
    « justement » remarquer ? Des hérétiques de la pire espèce ont, eux aussi, été élus au poste de
    comte par la voie des suffrages...

    En conséquence, et devant le refus d’obtempérer, nous, Aaron de Nagan, et nous, cardinaux
    de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine réunis en Sacré Collège par la grâce de Dieu,
    frappons d’anathème les membres de l’abbaye tastevinasque qui persisteraient dans la
    voie du schisme et du vice.

    Puisse le Tout Puissant continuer à nous inspirer sagesse et vertu.


    Pour le Sacré Collège des caridnaux et la Primatie de France,



    Vicomte Aaron de Nagan,
    Cardinal-Archevêque de Reims,
    Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne,
    Chancelier de la Congrégation des Affaires du Siècle.




    Donné à Rome, le premier du mois de mai, le vendredi, de l’an de grâce MCDLVII de notre
    Seigneur, jour de la Saint Loyats.




Code:
[quote]
[list]
[i]
A l’Universalité des fidèles,
Aux peuples et aux nations,
Aux renégats de l’abbaye de Tastevin.


 Le divorce est consommé ! Nous annonçons ce jour de façon solennelle la mise au ban
définitive de l’Eglise de la communauté tastevinasque.

Il est particulièrement affligeant de voir la manière dont se comporte l’hérétique schismatique
Pouss de l’abbaye de Tastevin. Prête-t-il à l’idée de vérité la moindre importance ? Tout aussi
navrant est de voir la conduite qu’il adopte lors de négociations. Après avoir évincé l’un après
l’autre ses opposants au sein de l’abbaye en les expulsant manu militari la veille des élections
à l’abbatiat, après n’avoir cessé de « promouvoir » une remise « à plat » mensuelle des
traités longuement discutés pour gagner du temps et ensuite accuser l’Eglise d’insidieuses
manœuvres de capotage, il croit qu’il est légitime de passer par la presse pour imposer un
ultimatum et faire entendre sa voix auprès de l’Institution de Dieu sur Terre.

Face à cela, il est important, je pense, de rappeler que l’excommunication est par essence une
peine que l’Eglise constate et non qu’Elle inflige. Les raisons pour lesquelles les faux moines
de l’abbaye de Tastevin sont frappés d’excommunication sont bien plus profondes et
raisonnables que ne voudraient le laisser entendre les esprits étriqués de ceux qui en sont
frappés. A ce propos, le fondement du décret « De Haeresis damnatione » est loin de
l’interprétation fallacieuse que pourrait en faire les membres de l’abbaye. Il mentionne que
quiconque participerait « à l’expansion ou au développement de l’hérésie schismatique de
l’abbaye de Tastevin, se verrait […] frappé d’excommunication ». En l’occurrence, il s’agit
 d’une participation au développement de l’hérésie et non d’une participation à la vie active de
l’abbaye. Il y a la confusion de deux domaines, le premier dogmatique, le second purement
temporel. Mais il n’est pas étonnant que cette confusion ait lieu au vu du peu d’érudition dont
font preuve les schismatiques. Voilà pourquoi les envoyés de Rome présents en l’abbaye,
ainsi que tous les membres qui continueraient à y demeurer mais à prêter allégeance à la
Véritable Eglise ne seraient nullement constatés schismatiques et de facto excommuniés.

Jamais le bien fondé de l’excommunication ne fut remise en cause par un quelconque prélat
qui en connaissait les raisons. Cette mise au ban de l’Eglise est de nature dogmatique et
canonique, et non pour d'autres raisons aberrantes et sulfureuses qui pourraient sortir de la
bouche de l’abbé autoproclamé. A partir du moment où l’on nie le Droit Canon, le Dogme, les
doctrines, le magistère spirituel et l’autorité de l’Eglise, il est difficile de ne pas constater que
ceux qui adhèrent à cette négation sont hors de l’Eglise, et donc excommuniés. Or, c’est le cas
de l’abbaye de Tastevin. Il n’y a qu’une condition, sine qua non, au retour des schismatiques
au sein de l’Eglise : abjurer leur hérésie et reconnaître tout ce qu’ils nient et ont nié. En dehors
de cette repentance, rien n’est possible.

Concernant les autres déclarations empreintes de niaiseries et de vilenies et qui n’ont d’égal
que le cloaque d’où elles sortent, elles ne sont que le parfait reflet de celui qui gouverne
actuellement l’abbaye. Premièrement, si le schismatique Pouss était un peu plus intéressé par
l’aristotélisme, il saurait qu’un concile épiscopal est souverain en matière de décision interne.
Deuxièmement, l’Eglise aristotélicienne régulière n’est en aucun cas représentée par l’abbaye
de Tastevin qui n’en est qu’une composante à côté des Ordres Religieux, qu’ils soient
militaires ou non. Le manque de savoir est également patent à cet endroit. Troisièmement,
l’Eglise ne reconnaissant pas, à juste titre, le schismatique Pouss comme abbé, il est
parfaitement normal et légitime que le droit de siège à l’Assemblée Episcopale de France lui
ait été refusé. Cette non-reconnaissance est pareille à celle du temporel, où un comte, fut-il élu
par le peuple, n’est comte qu’à partir du moment où il a prêté allégeance à la couronne de
France et que cette dernière l’a reconnu. Enfin, la démonstration patente du règne tyrannique
de l’hérétique Pouss sur l’abbaye nous laisse pantois. En effet, quelle légitimité « divine »
donne cette élection à cet individu, fut-il élu à vingt-neuf reprises comme il nous le fait si
« justement » remarquer ? Des hérétiques de la pire espèce ont, eux aussi, été élus au poste de
comte par la voie des suffrages...

En conséquence, et devant le refus d’obtempérer, nous, Aaron de Nagan, et nous, cardinaux
de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine réunis en Sacré Collège par la grâce de Dieu,
frappons d’anathème les membres de l’abbaye tastevinasque qui persisteraient dans la
voie du schisme et du vice.

Puisse le Tout Puissant continuer à nous inspirer sagesse et vertu.


Pour le Sacré Collège des caridnaux et la Primatie de France,

[img]http://img204.imageshack.us/img204/9382/signaturepngcopiejt9.png[/img]

Vicomte Aaron de Nagan,
Cardinal-Archevêque de Reims,
Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne,
Chancelier de la Congrégation des Affaires du Siècle.

[img]http://img138.imageshack.us/img138/7150/sanstitre1copiegb5.png[/img]


Donné à Rome, le premier du mois de mai, le vendredi, de l’an de grâce MCDLVII de notre
Seigneur, jour de la Saint Loyats.
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MessagePosté le: Lun Mai 04, 2009 6:12 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:



    Adversus Apostasiam Pertinacem


    Nous, Aaron de Nagan, cardinal-archevêque de Reims & camerlingue, & nous cardinaux de la Sainte Eglise Aristotélicienne & Romaine, réunis en Sacré Collège par la grâce de Dieu, devant le Très Haut, & sous le regard d’Aristote, au nom du Souverain Pontife de notre Sainte Mère l’Eglise,

    Avons ordonné & frappé, & par notre présent édit perpétuel & définitif, statuons, ordonnons & frappons d’anathème le groupuscule des faux moines de l’abbaye de Tastevin ayant ostensiblement & définitivement rompu les derniers liens qui pouvaient encore les unir à la Sainte Eglise de Dieu.

    Devant l’inacceptable mépris exprimé par cette communauté schismatique, & envers l’Eglise de Dieu & envers la communauté des fidèles, & devant le divorce consommé par l’officialisation de la croyance hérétique du « tastevinisme », c’est avec justesse et pleine légitimité que nous mettons définitivement au ban de l’Eglise ces personnes sorties du cloaque immonde de la bête sans nom.

    Ainsi, après le décret « De Haeresis damnatione », nous confirmons l’excommunication & frappons d’anathème les faux moines Pouss31, Isaac_cash, Sark, Telemakhos, Theophraste & Varigny. Par cette décision, qu’ils se voient privés à jamais du paradis solaire, de la communion des saints & de la communauté aristotélicienne.

    Face à cette immonde hérésie, tout fidèle cautionnant ostensiblement, ou contribuant, de quelque manière que ce soit, à l’expansion ou au développement de l’hérésie schismatique du tastevinisme, se verrait lui-même frappé de censure et encourrait l’excommunication épiscopale. Toute entreprise visant à pourvoir aux besoins de l’abbaye se verrait punie de la même manière par la Sainte Institution.


    Ad Majorem Dei Gloriam

    Fait à Rome le quatrième du mois de mai, le lundi, de l’an de grâce MCDLVII de notre Seigneur.



    Pour le collège des Cardinaux,
    Aaron de Nagan, Doyen, Camerlingue.



    Adversus Apostasiam Pertinacem : Face à l'apostasie obstinée





Code:
[quote]

[list]
[size=18][color=#FFCC00][b]Adversus Apostasiam Pertinacem[/b][/color][/size]


[b]Nous, Aaron de Nagan, cardinal-archevêque de Reims & camerlingue, & nous cardinaux de la Sainte Eglise Aristotélicienne & Romaine, réunis en Sacré Collège par la grâce de Dieu, devant le Très Haut, & sous le regard d’Aristote, au nom du Souverain Pontife de notre Sainte Mère l’Eglise,[/b]

Avons ordonné & frappé, & par notre présent édit perpétuel & définitif, statuons, ordonnons & frappons d’[color=#FFCC00][b]anathème[/b][/color] le groupuscule des [color=#FFCC00][b]faux moines[/b][/color] de l’abbaye de [color=#FFCC00][b]Tastevin[/b][/color] ayant ostensiblement & définitivement rompu les derniers liens qui pouvaient encore les unir à la Sainte Eglise de Dieu.

Devant l’inacceptable mépris exprimé par cette communauté schismatique, & envers l’Eglise de Dieu & envers la communauté des fidèles, & devant le divorce consommé par l’officialisation de la croyance hérétique du [color=#FFCC00][b]« tastevinsime »[/b][/color], c’est avec justesse et pleine légitimité que nous mettons définitivement au ban de l’Eglise ces personnes sorties du cloaque immonde de la bête sans nom.

Ainsi, après le décret « De Haeresis damnatione », nous confirmons l’excommunication & frappons d’anathème les faux moines [color=#FFCC00][b]Pouss31[/b][/color], [color=#FFCC00][b]Isaac_cash[/b][/color], [color=#FFCC00][b]Sark[/b][/color], [color=#FFCC00][b]Telemakhos[/b][/color], [color=#FFCC00][b]Theophraste[/b][/color] & [color=#FFCC00][b]Varigny[/b][/color]. Par cette décision, qu’ils se voient privés à jamais du paradis solaire, de la communion des saints & de la communauté aristotélicienne.

Face à cette immonde hérésie, tout fidèle cautionnant ostensiblement, ou contribuant, de quelque manière que ce soit, à l’expansion ou au développement de l’hérésie schismatique du tastevinisme, se verrait lui-même frappé de [color=#FFCC00][b]censure[/b][/color] et encourrait l’[color=#FFCC00][b]excommunication[/b][/color] épiscopale. Toute entreprise visant à pourvoir aux besoins de l’abbaye se verrait punie de la même manière par la Sainte Institution.


[i][b]Ad Majorem Dei Gloriam [/b][/i]

[b]Fait à Rome le quatrième du mois de mai, le lundi, de l’an de grâce MCDLVII de notre Seigneur. [/b]

[list][img]http://img378.imageshack.us/img378/1653/sceauaarondbordjaunecopsb5.png[/img][/list]
[b][i]
Pour le collège des Cardinaux,
Aaron de Nagan, Doyen, Camerlingue. [/i][/b]


[i] Adversus Apostasiam Pertinacem : Face à l'apostasie obstinée [/i]


[/list]
[/quote]

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MessagePosté le: Lun Mai 25, 2009 4:17 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:




    Nomination de Kad au poste d’évêque in Partibus de Tibériade



    Nous, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, Archevêque émérite de Reims, Chancelier de la Nonciature Apostolique, Vicomte d’Ivry, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote, au nom de l’ensemble des cardinaux réunis en Sacré Collège,



    Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, statuons et ordonnons la nomination de son éminence Cyril Kad d'Azayes, ancien archevêque en Avignon, au trône épiscopal in Partibus de Tibériade pour services rendu à la grandeur de l'Eglise.


    Ad Majorem Dei Gloriam

    Fait à Rome le XXV mai, le lundi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur




    Pour le collège des Cardinaux, Aaron de Nagan,
    Camerlingue.






Citation:




    Nomination de Childebert au poste d’évêque in Partibus de Séleucie



    Nous, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, Archevêque émérite de Reims, Chancelier de la Nonciature Apostolique, Vicomte d’Ivry, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote, au nom de l’ensemble des cardinaux réunis en Sacré Collège, et après consultation de l'assemblée épiscopale de France,



    Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, statuons et ordonnons la nomination de monseigneur Childebert de Béarn, ancien archevêque de Bordeaux, au trône épiscopal in Partibus de Séleucie pour services rendu à la grandeur de l'Eglise, et sa lutte contre l'hérésie tastevinasque.


    Ad Majorem Dei Gloriam

    Fait à Rome le XXV mai, le lundi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur




    Pour le collège des Cardinaux, Aaron de Nagan,
    Camerlingue.






Code:

[quote]

[list]
[color=#009900]
[b][size=18]Nomination de Kad au poste d’évêque in Partibus de Tibériade[/size][/b][/color]

[b]
Nous, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, Archevêque émérite de Reims, Chancelier de la Nonciature Apostolique, Vicomte d’Ivry, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote, au nom de l’ensemble des cardinaux réunis en Sacré Collège, [/b]


Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, statuons et ordonnons la nomination de son éminence [color=#009900][b]Cyril Kad d'Azayes[/b][/color], ancien archevêque en Avignon, au trône épiscopal in Partibus de [color=#009900][b]Tibériade[/b][/color] pour services rendu à la grandeur de l'Eglise.

[b]
[i]Ad Majorem Dei Gloriam [/i]

Fait à Rome le XXV mai, le lundi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur[/b]

[img]http://img144.imageshack.us/img144/7816/sceauaarondbordvertcopiwt5.png[/img]

[b][i]Pour le collège des Cardinaux, Aaron de Nagan,
Camerlingue.[/i]
[/b]
[/list]

[/quote]


Code:
[quote]

[list]
[color=#009900]
[b][size=18]Nomination de Childebert au poste d’évêque in Partibus de Séleucie[/size][/b][/color]

[b]
Nous, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, Archevêque émérite de Reims, Chancelier de la Nonciature Apostolique, Vicomte d’Ivry, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote, au nom de l’ensemble des cardinaux réunis en Sacré Collège, et après consultation de l'assemblée épiscopale de France,[/b]


Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, statuons et ordonnons la nomination de monseigneur [color=#009900][b]Childebert de Béarn[/b][/color], ancien archevêque de Bordeaux, au trône épiscopal in Partibus de [color=#009900][b]Séleucie[/b][/color] pour services rendu à la grandeur de l'Eglise, et sa lutte contre l'hérésie tastevinasque.

[b]
[i]Ad Majorem Dei Gloriam [/i]

Fait à Rome le XXV mai, le lundi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur[/b]

[img]http://img144.imageshack.us/img144/7816/sceauaarondbordvertcopiwt5.png[/img]

[b][i]Pour le collège des Cardinaux, Aaron de Nagan,
Camerlingue.[/i]
[/b]
[/list]

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MessagePosté le: Ven Mai 29, 2009 12:33 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:




    Nomination de Aaron de Nagan au poste d’archevêque in Partibus de Césarée



    Nous, Cyril Kad d'Azayes, Cardinal de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, évêque in Partibus de Tibériade, Grand Inquisiteur, Chevalier d'Isenduil, Préfet des Vidames, Comte du Forez et Vicomte de Brantôme, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote, au nom de l’ensemble des cardinaux réunis en Sacré Collège,



    Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, statuons et ordonnons la nomination de son éminence Aaron de Nagan, ancien archevêque de Reims, au trône archiépiscopal in Partibus de Césarée pour services rendu à la grandeur de l'Eglise.


    Ad Majorem Dei Gloriam

    Fait à Rome le XXIX mai, le vendredi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur




    Pour le collège des Cardinaux, Cyril Kad d'Azayes,
    Cardinal.






Code:
[quote]

[list]
[color=#009900]
[b][size=18]Nomination de Aaron de Nagan au poste d’archevêque in Partibus de Césarée[/size][/b][/color]

[b]
Nous, Cyril Kad d'Azayes, Cardinal de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, évêque in Partibus de Tibériade, Grand Inquisiteur, Chevalier d'Isenduil, Préfet des Vidames, Comte du Forez et Vicomte de Brantôme, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote, au nom de l’ensemble des cardinaux réunis en Sacré Collège, [/b]


Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, statuons et ordonnons la nomination de son éminence [color=#009900][b]Aaron de Nagan[/b][/color], ancien archevêque de Reims, au trône archiépiscopal in Partibus de [color=#009900][b]Césarée[/b][/color] pour services rendu à la grandeur de l'Eglise.

[b]
[i]Ad Majorem Dei Gloriam [/i]

Fait à Rome le XXIX mai, le vendredi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur[/b]

[img]http://img241.imageshack.us/img241/5575/kadjqu7.png[/img]

[b][i]Pour le collège des Cardinaux, Cyril Kad d'Azayes,
Cardinal.[/i]
[/b]
[/list]

[/quote]

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MessagePosté le: Jeu Juin 04, 2009 1:53 am    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:




    Elévation de Lucibello au rang de Cardinal national électeur



    Nous, Cardinaux de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, réunis en Sacré Collège, devant le Très-Haut et sous le regard d’Aristote,

    Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, disons, statuons et ordonnons, après consultation du Sacré Collège des Cardinaux, l’élévation de son éminence Lucibello di Borbone, Evêque de Capoue, au rang de cardinal national électeur en tant que primus du Consistoire Pontificale pour les nations italophones.

    Ad Majorem Dei Gloriam

    Donné à Rome le V juin de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur.




    Pour le Collège des Cardinaux,
    Ingeburge von Ahlefeldt-Oldenbourg, Connétable de Rome.





Citation:




    Elevatezza di Lucibello al grado di Cardinale nazionale elettore



    Noi, Cardinali de la Santa Chiesa Aristotelica e Romana, riuniti in Curia, dinanzi a Dio e sotto lo sguardo di Aristote,

    Abbiamo deliberato ed ordinato, e per il nostro presente editto continuo e definitivo, diciamo, deliberiamo ed ordiniamo, dopo consultazione del Sacro Collegio dei Cardinali, l'elevatezza della sua eminenza Lucibello di Borbone, Vescovo di Capua, al grado di Cardinale nazionale elettore poiché primus del Concistoro Pontificale per le nazioni italofone.

    Ad Majorem Dei Gloriam

    Fatto a Roma il V giugno MCDLVII.




    Per il Collegio dei Cardinali,
    Ingeburge von Ahlefeldt-Oldenbourg, Connestabile di Roma.






Code:
[quote]

[list]
[color=#009900]
[b][size=18]Elévation de Lucibello au rang de Cardinal national électeur[/size][/b][/color]


[b]Nous, Cardinaux de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, réunis en Sacré Collège, devant le Très-Haut et sous le regard d’Aristote, [/b]

Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, disons, statuons et ordonnons, après consultation du Sacré Collège des Cardinaux, l’élévation de son éminence [color=#009900][b]Lucibello di Borbone[/b],[/color] Evêque de Capoue, au rang de cardinal national électeur en tant que [i]primus[/i] du [color=#009900][b]Consistoire Pontificale[/b][/color] pour les nations italophones.

[b][i]Ad Majorem Dei Gloriam[/i]

Donné à Rome le V juin de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur.[/b]

[img]http://img183.imageshack.us/img183/4219/ingeburgevbf2.png[/img]

[i][b]Pour le Collège des Cardinaux,
Ingeburge von Ahlefeldt-Oldenbourg, Connétable de Rome.[/b][/i]
[/list]

[/quote]

[quote]

[list]
[color=#009900]
[b][size=18]Elevatezza di Lucibello al grado di Cardinale nazionale elettore[/size][/b][/color]


[b]Noi, Cardinali de la Santa Chiesa Aristotelica e Romana, riuniti in Curia, dinanzi a Dio e sotto lo sguardo di Aristote, [/b]

Abbiamo deliberato ed ordinato, e per il nostro presente editto continuo e definitivo, diciamo, deliberiamo ed ordiniamo, dopo consultazione del Sacro Collegio dei Cardinali, l'elevatezza della sua eminenza [color=#009900][b]Lucibello di Borbone[/b],[/color] Vescovo di Capua, al grado di Cardinale nazionale elettore poiché [i]primus[/i] del [color=#009900][b]Concistoro Pontificale[/b][/color] per le nazioni italofone.

[b][i]Ad Majorem Dei Gloriam[/i]

Fatto a Roma il V giugno MCDLVII.[/b]

[img]http://img183.imageshack.us/img183/4219/ingeburgevbf2.png[/img]

[i][b]Per il Collegio dei Cardinali,
Ingeburge von Ahlefeldt-Oldenbourg, Connestabile di Roma.[/b][/i]
[/list]

[/quote]

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MessagePosté le: Jeu Juin 04, 2009 1:54 am    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:




    Elévation de Ralph au rang de cardinal suffragant


    Nous, Cardinaux de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, réunis en Sacré Collège, devant le Très-Haut et sous le regard d’Aristote,

    Faisons Ralph, Evêque de Milan, Cardinal de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine en tant que représentant de la zone géodogmatique italophone.

    Ad Majorem Dei Gloriam

    Donné à Rome le V juin de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur.



    Pour le Collège des Cardinaux,
    Ingeburge von Ahlefeldt-Oldenbourg, Connétable de Rome.






Citation:




    Elevatezza di Ralph al grado de Cardinale Suffragante


    Noi, Cardinali de la Santa Chiesa Aristotelica e Romana, riuniti in Curia, dinanzi a Dio e sotto lo sguardo di Aristote,

    Facciamo Ralph, Vescovo di Milano, Cardinale de la Santa Chiesa Aristotelica e Romana como rappresentante della zona geodogmatica italofona.

    Ad Majorem Dei Gloriam

    Fatto a Roma il V giugno MCDLVII.



    Per il Collegio dei Cardinali,
    Ingeburge von Ahlefeldt-Oldenbourg, Connestabile di Roma.






Code:
[quote]

[list]

[size=18][color=#009900][b]Elévation de Ralph au rang de cardinal suffragant[/b][/color][/size]


[b]Nous, Cardinaux de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, réunis en Sacré Collège, devant le Très-Haut et sous le regard d’Aristote, [/b]

Faisons [color=#009900][b]Ralph[/b][/color], Evêque de Milan, [color=#009900][b]Cardinal[/b][/color] de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine en tant que représentant de la zone géodogmatique italophone.

[i][b]Ad Majorem Dei Gloriam [/b][/i]

[b]Donné à Rome le V juin de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur.[/b]

[img]http://img183.imageshack.us/img183/4219/ingeburgevbf2.png[/img]

[i][b]Pour le Collège des Cardinaux,
Ingeburge von Ahlefeldt-Oldenbourg, Connétable de Rome.[/b][/i]
[/list]

[/quote]


[quote]

[list]

[size=18][color=#009900][b]Elevatezza di Ralph al grado de Cardinale Suffragante[/b][/color][/size]


[b]Noi, Cardinali de la Santa Chiesa Aristotelica e Romana, riuniti in Curia, dinanzi a Dio e sotto lo sguardo di Aristote, [/b]

Facciamo [color=#009900][b]Ralph[/b][/color], Vescovo di Milano, [color=#009900][b]Cardinale[/b][/color] de la Santa Chiesa Aristotelica e Romana como rappresentante della zona geodogmatica italofona.

[i][b]Ad Majorem Dei Gloriam [/b][/i]

[b]Fatto a Roma il V giugno MCDLVII.[/b]

[img]http://img183.imageshack.us/img183/4219/ingeburgevbf2.png[/img]

[i][b]Per il Collegio dei Cardinali,
Ingeburge von Ahlefeldt-Oldenbourg, Connestabile di Roma.[/b][/i]
[/list]

[/quote]

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MessagePosté le: Jeu Juin 11, 2009 12:42 am    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:




    Nomination of Latan to the office of bishop in partibus of Rhodes



    We, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlengo of the Holy Roman Aritsotelian Church, Archbishop emeritus of Reims, Chancellor of the Apostolic Nunciature, Viscount of Ivry, before the Most High and under the sight of Aristotle, in the name of the whole of the cardinals brought together in Sacred College,



    Thus act and rule, and by our present edict perpetual and final, direct, declare, and decree the appointment of his Eminence Latan, former archbishop of York, to the episcopal throne in Partibus of Rhodes for service rendered to the greatness of the Church.


    Ad Majorem Dei Gloriam

    Fact in Rome on May XXV, of the year of grace MCDLVII after Christos




    On behalf of the College of Cardinals,
    Aaron de Nagan,
    Camerlengo.






Citation:




    Nomination de Latan au poste d’évêque in Partibus de Rhodes



    Nous, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, Archevêque émérite de Reims, Chancelier de la Nonciature Apostolique, Vicomte d’Ivry, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote, au nom de l’ensemble des cardinaux réunis en Sacré Collège,



    Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, statuons et ordonnons la nomination de son éminence Latan, ancien archevêque de York, au trône épiscopal in Partibus de Rhodes pour services rendu à la grandeur de l'Eglise.


    Ad Majorem Dei Gloriam

    Fait à Rome le XXV mai, le lundi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur




    Pour le collège des Cardinaux, Aaron de Nagan,
    Camerlingue.







Code:
[quote]

[list]
[color=#009900]
[b][size=18]Nomination of Latan to the office of bishop in partibus of Rhodes[/size][/b][/color]

[b]
We, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlengo of the Holy Roman Aritsotelian Church, Archbishop emeritus of Reims, Chancellor of the Apostolic Nunciature, Viscount of Ivry, before the Most High and under the sight of Aristotle, in the name of the whole of the cardinals brought together in Sacred College,[/b]


Thus act and rule, and by our present edict perpetual and final, direct, declare, and decree the appointment of his Eminence [color=#009900][b]Latan[/b][/color], former archbishop of York, to the episcopal throne in Partibus of [color=#009900][b]Rhodes[/b][/color] for service rendered to the greatness of the Church.

[b]
[i]Ad Majorem Dei Gloriam [/i]

Fact in Rome on May XXV, of the year of grace MCDLVII after Christos[/b]

[img]http://img144.imageshack.us/img144/7816/sceauaarondbordvertcopiwt5.png[/img]

[b][i]On behalf of the College of Cardinals,
Aaron de Nagan,
Camerlengo.[/i]
[/b]
[/list]

[/quote]

[quote]

[list]
[color=#009900]
[b][size=18]Nomination de Latan au poste d’évêque in Partibus de Rhodes[/size][/b][/color]

[b]
Nous, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, Archevêque émérite de Reims, Chancelier de la Nonciature Apostolique, Vicomte d’Ivry, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote, au nom de l’ensemble des cardinaux réunis en Sacré Collège, [/b]


Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, statuons et ordonnons la nomination de son éminence [color=#009900][b]Latan[/b][/color], ancien archevêque de York, au trône épiscopal in Partibus de [color=#009900][b]Rhodes[/b][/color] pour services rendu à la grandeur de l'Eglise.

[b]
[i]Ad Majorem Dei Gloriam [/i]

Fait à Rome le XXV mai, le lundi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur[/b]

[img]http://img144.imageshack.us/img144/7816/sceauaarondbordvertcopiwt5.png[/img]

[b][i]Pour le collège des Cardinaux, Aaron de Nagan,
Camerlingue.[/i]
[/b]
[/list]

[/quote]

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MessagePosté le: Lun Juin 29, 2009 6:16 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:



    Nomination de Monseigneur Laurent de Nivellus au poste de préfet de l’Office du Grand-Camérier


    Nous, Ingeburge von Ahlefeldt-Oldenbourg, Cardinal Romain Electeur, Connétable de Rome, Larbin patenté, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote,


    Faisons annonce, après débat et vote de la Sainte Curie Romaine, de la nomination de Monseigneur Laurent de Nivellus à la charge de préfet de l’Office du Grand-Camérier, dicastère romain dépendant de la Chancellerie pontificale.


    Ad Majorem Dei Gloriam.

    Donné quelque part le vingt-neuvième jour du mois de juin de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur.



    Pour le Sacré-Collège des Cardinaux.






Code:
[quote]
[list]

[size=18][color=green][b]Nomination de Monseigneur Laurent de Nivellus au poste de préfet de l’Office du Grand-Camérier [/b][/color][/size]


[color=black][b]Nous, Ingeburge von Ahlefeldt-Oldenbourg, Cardinal Romain Electeur, Connétable de Rome, Larbin patenté, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote, [/b][/color]


[color=black]Faisons annonce, après débat et vote de la Sainte Curie Romaine, de la nomination de Monseigneur[/color] [color=green][b]Laurent de Nivellus[/b][/color] [color=black]à la charge de préfet de l’[/color][color=green][b]Office du Grand-Camérier[/b][/color], [color=black]dicastère romain dépendant de la Chancellerie pontificale.


[b][i]Ad Majorem Dei Gloriam.[/i]

Donné quelque part le vingt-neuvième jour du mois de juin de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur.[/b]


[i]Pour le Sacré-Collège des Cardinaux.[/i][/color]

[img]http://img183.imageshack.us/img183/4219/ingeburgevbf2.png[/img]
[/list]
[/quote]

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MessagePosté le: Jeu Juil 02, 2009 9:58 am    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:




    Nomination de son éminence Dunpeal au poste de prélat plénipotentiaire


    Nous, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, Archevêque de Césarée, Chancelier de la Nonciature Apostolique, Vicomte d’Ivry et seigneur de Germiny, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote,


    Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, disons, statuons, et ordonnons la nomination de son éminence Dunpeal Godwin de Avis, évêque in partibus de Martyropolis aux charges de Prélat Plénipotentiaire auprès des Eglises naissantes de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine. Il aura pour charge l’établissement des contacts entre le Sacré-Collège romain et les nouvelles communautés et la mise en place de leurs premières bases.


    Ad Majorem Dei Gloriam

    Fait à Rome le II juillet, le jeudi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur.



    Pour le Sacré Collège des Cardinaux,
    Aaron de Nagan






Code:
[quote]

[list]

[size=18][color=#009900][b]Nomination de son éminence Dunpeal au poste de prélat plénipotentiaire[/b][/color][/size]


[b]Nous, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, Archevêque de Césarée, Chancelier de la Nonciature Apostolique, Vicomte d’Ivry et seigneur de Germiny, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote,[/b]


Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, disons, statuons, et ordonnons la nomination de son éminence [color=#009900][b]Dunpeal Godwin de Avis[/b][/color], évêque in partibus de Martyropolis aux charges de [color=#009900][b]Prélat Plénipotentiaire[/b][/color] auprès des Eglises naissantes de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine. Il aura pour charge l’établissement des contacts entre le Sacré-Collège romain et les nouvelles communautés et la mise en place de leurs premières bases.


[i][b]Ad Majorem Dei Gloriam[/b][/i]

[b]Fait à Rome le II juillet, le jeudi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur.[/b]

[img]http://img144.imageshack.us/img144/7816/sceauaarondbordvertcopiwt5.png[/img]

[i]Pour le Sacré Collège des Cardinaux,
Aaron de Nagan[/i]

[/list]

[/quote]

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MessagePosté le: Sam Juil 04, 2009 5:44 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:




    Nomination of His Eminence Dunpeal to the position of Plenipotentiary Prelate


    We, Aaron de Nagan, Cardinal & Chamberlain of the Holy Universal and Roman Aristotelian Church, Archbishop of Caesarea, Chancellor of the Apostolic Nunciature, Viscount of Ivry and Lord of Germiny, before the Holly One, and under the watchful eye of Aristotle,


    Having stated and commanded, and by out present, perpetual and definitive edict, say, enforce, and order the nomination of His Eminence Dunpeal Godwin de Avis, bishop in partibus of Martyropolis to the position of Plenipotentiary Prelate to the new Holy Universal and Roman Aristotelian Church. He has as responsibility the establishment of contacts between the Sacred Romain College and the new communities and the arrangements for their basic framework.


    Ad Majorem Dei Gloriam

    Dictated in Rome the II July, Thursday, the year of of grace MCDLVII of Our Lord.



    For the Sacred College of Cardinals,
    Aaron de Nagan






Code:
[quote]

[list]

[size=18][color=#009900][b]Nomination of His Eminence Dunpeal to the position of Plenipotentiary Prelate [/b][/color][/size]


[b]We, Aaron de Nagan, Cardinal & Chamberlain of the Holy Universal and Roman Aristotelian Church, Archbishop of Caesarea, Chancellor of the Apostolic Nunciature, Viscount of Ivry and Lord of Germiny, before the Holly One, and under the watchful eye of Aristotle,[/b]


Having stated and commanded, and by out present, perpetual and definitive edict, say, enforce, and order the nomination of His Eminence [color=#009900][b]Dunpeal Godwin de Avis[/b][/color], bishop in partibus of Martyropolis to the position of [color=#009900][b]Plenipotentiary Prelate [/b][/color] to the new Holy Universal and Roman Aristotelian Church. He has as responsibility the establishment of contacts between the Sacred Romain College and the new communities and the arrangements for their basic framework.


[i][b]Ad Majorem Dei Gloriam[/b][/i]

[b]Dictated in Rome the II July, Thursday, the year of of grace MCDLVII of Our Lord.[/b]

[img]http://img144.imageshack.us/img144/7816/sceauaarondbordvertcopiwt5.png[/img]

[i]For the Sacred College of Cardinals,
Aaron de Nagan[/i]

[/list]

[/quote]

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MessagePosté le: Sam Juil 04, 2009 5:46 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:




    Nomination of DragothAr to the office of bishop in partibus of Corinthe



    We, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlengo of the Holy Roman Aritsotelian Church, Archbishop emeritus of Reims, Chancellor of the Apostolic Nunciature, Viscount of Ivry, before the Most High and under the sight of Aristotle, in the name of the whole of the cardinals brought together in Sacred College,



    Thus act and rule, and by our present edict perpetual and final, direct, declare, and decree the appointment of his Grace DragothAr, former archbishop of Cologne, to the episcopal throne in Partibus of Corinthe for service rendered to the greatness of the Church.


    Ad Majorem Dei Gloriam

    Fact in Rome on July IV, of the year of grace MCDLVII after Christos




    On behalf of the College of Cardinals,
    Aaron de Nagan,
    Camerlengo.






Citation:




    Nomination de DragothAr au poste d’évêque in Partibus de Corinthe



    Nous, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, Archevêque émérite de Reims, Chancelier de la Nonciature Apostolique, Vicomte d’Ivry, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote, au nom de l’ensemble des cardinaux réunis en Sacré Collège,



    Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, statuons et ordonnons la nomination de Monseigneur DragothAr, ancien archevêque de Cologne, au trône épiscopal in Partibus de Corinthe pour services rendu à la grandeur de l'Eglise.


    Ad Majorem Dei Gloriam

    Fait à Rome le IV juillet, le lundi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur




    Pour le collège des Cardinaux, Aaron de Nagan,
    Camerlingue.







Code:
[quote]

[list]
[color=#009900]
[b][size=18]Nomination of DragothAr to the office of bishop in partibus of Corinthe[/size][/b][/color]

[b]
We, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlengo of the Holy Roman Aritsotelian Church, Archbishop emeritus of Reims, Chancellor of the Apostolic Nunciature, Viscount of Ivry, before the Most High and under the sight of Aristotle, in the name of the whole of the cardinals brought together in Sacred College,[/b]


Thus act and rule, and by our present edict perpetual and final, direct, declare, and decree the appointment of his Grace [color=#009900][b]DragothAr[/b][/color], former archbishop of Cologne, to the episcopal throne in Partibus of [color=#009900][b]Corinthe[/b][/color] for service rendered to the greatness of the Church.

[b]
[i]Ad Majorem Dei Gloriam [/i]

Fact in Rome on July IV, of the year of grace MCDLVII after Christos[/b]

[img]http://img144.imageshack.us/img144/7816/sceauaarondbordvertcopiwt5.png[/img]

[b][i]On behalf of the College of Cardinals,
Aaron de Nagan,
Camerlengo.[/i]
[/b]
[/list]

[/quote]

[quote]

[list]
[color=#009900]
[b][size=18]Nomination de DragothAr au poste d’évêque in Partibus de Corinthe[/size][/b][/color]

[b]
Nous, Aaron de Nagan, Cardinal & Camerlingue de la Sainte Eglise Aristotélicienne et Romaine, Archevêque émérite de Reims, Chancelier de la Nonciature Apostolique, Vicomte d’Ivry, devant le Très Haut, et sous le regard d’Aristote, au nom de l’ensemble des cardinaux réunis en Sacré Collège, [/b]


Avons statué et ordonné, et par notre présent édit perpétuel et définitif, statuons et ordonnons la nomination de Monseigneur [color=#009900][b]DragothAr[/b][/color], ancien archevêque de Cologne, au trône épiscopal in Partibus de [color=#009900][b]Corinthe[/b][/color] pour services rendu à la grandeur de l'Eglise.

[b]
[i]Ad Majorem Dei Gloriam [/i]

Fait à Rome le IV juillet, le lundi, de l’an de grâce MCDLVII de Notre Seigneur[/b]

[img]http://img144.imageshack.us/img144/7816/sceauaarondbordvertcopiwt5.png[/img]

[b][i]Pour le collège des Cardinaux, Aaron de Nagan,
Camerlingue.[/i]
[/b]
[/list]

[/quote]

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MessagePosté le: Mer Juil 08, 2009 3:17 pm    Sujet du message: Répondre en citant

Citation:



    A l’Universalité des fidèles,
    Au peuple flamand et aux autorités du Comté de Flandres
    A la Chancellerie du Royaume de France.


    La vanité est le trait le plus saillant du caractère des hommes, dont l’esprit étriqué n’est que
    le reflet de leur manque de foi ; ils croient pouvoir appliquer au spirituel ce qu’ils ont
    l’habitude de faire dans l’ordre temporel ; c’est bien peu estimer le magistère de l’Eglise.

    En effet, comment considérer un concordat comme un vulgaire traité signé entre deux
    contractants quelconques ? Comment considérer un concordat comme subordonné à un
    corpus de lois de l’ordre temporel ? Voilà des insultes que la Sainte Eglise Romaine ne
    pouvait laisser sans réponse. Certes, d'un point de vue formel un concordat est un traité,
    mais sa nature, du fait de sa qualité de régir une partie du peuple de Dieu en un territoire
    donné, de mettre en place un cadre entre le spirituel et le temporel pour l'application de
    la loi divine, lui recouvre un caractère canonique inviolable.

    De ce seul fait relevant du caractère sacré du document, le concordat de Lannoy-
    Clairambault est au dessus du corpus législatif flamand et de tout avis émanant d’une
    quelconque institution laïque, car le divin est au dessus du mortel.

    Quant à l’affligeante analyse de la Chancellerie de France, elle nous accable de désarroi. De
    quel droit celle-ci se permet-elle de rendre un jugement sur le caractère sacré d’un document
    religieux de statut canonique ? Son analyse, fallacieuse, au parfum juridique trompeur, ne
    fait qu’accroître cette affliction qui nous habite et nous pousse à prendre la plume. L’avis
    rendu sur la liberté d’opinion est sans doute le plus consternant puisqu’il réduit la foi à une
    liberté d’expression, d’opinion, de vulgaire choix d’existence. C’est faire bien peu de cas de
    cette valeur qui anime le lien intime et personnel qui relie l’homme à Dieu. Quant au baptême
    des conseillers, le Comté de Flandres ayant décidé de reconnaître pleinement la Religion
    Aristotélicienne et l’Eglise Romaine comme Seules, Uniques et Légitimes guides et témoins de
    l’existence du Tout-Puissant, supposer un instant que les représentants de celui-là puissent
    aller à l’encontre de celles-ci est inconcevable d’un point de vue spirituel, voir éthique, et
    irrecevable comme nous le démontrons ci-après.

    Concernant le droit de vote, contesté par certain, contestation appuyée vainement par le
    grand audiencier, une fois de plus, la Chancellerie s’égare et s’aventure dans une
    interprétation douteuse. Comme l’on affirmé certains évêques réunis en conciles, en tant que
    législateur, le Conseil, habilité par la constitution flamande, approuve et révise celle-ci. Dans
    ces conditions, le Conseil et le Comte de Flandre, détenteurs du pouvoir législatif et
    constituant, ayant approuvé le concordat de Lannoy-Clairambault procède ipso facto à
    l’acceptation de l’entorse aux règles énoncées par le corpus et à la modification de celui-ci
    par le droit concordataire nouvellement accepté qui s'y substitue. Dès lors en ratifiant le
    concordat, le Comté de Flandres a révisé dans un même temps sa constitution.

    Et c’est soucieux de rétablir la pleine vérité que nous qualifions cet acte émanant de la
    Chancellerie de France de blasphème, de production diabolique, d’œuvre de Bélial.
    Quiconque en reconnaîtrait les fausses vérités, contrevenant par là au droit canonique dans
    lequel s’inscrit le concordat, serait passible des tribunaux ecclésiastiques comme il est de
    coutume dans cette situation. Nous mettons donc en garde les autorités comtales et la
    Chancellerie de France contre toute déviance blasphématrice qui les conduiraient sur le
    chemin de l’hérésie en reconnaissant pour nul le concordat de Lannoy-Clairambault.

    Puisse Dieu ramener les autorités royales françaises sur le chemin de la raison, et d’éloigner
    le Comté de Flandres de la perfidie d’un tel acte.



    Vicomte Aaron de Nagan,
    Cardinal & Chancelier de la Congrégation des Affaires du Siècle.



    Donné à Rome, le VII du mois de juillet, le dimanche, de l’an de grâce MCDLVII
    de notre Seigneur.




Code:
[quote]
[list]
[i]
A l’Universalité des fidèles,
Au peuple flamand et aux autorités du Comté de Flandres
A la Chancellerie du Royaume de France.


La vanité est le trait le plus saillant du caractère des hommes, dont l’esprit étriqué n’est que
le reflet de leur manque de foi ; ils croient pouvoir appliquer au spirituel ce qu’ils ont
l’habitude de faire dans l’ordre temporel ; c’est bien peu estimer le magistère de l’Eglise.

En effet, comment considérer un concordat comme un vulgaire traité signé entre deux
contractants quelconques ? Comment considérer un concordat comme subordonné à un
corpus de lois de l’ordre temporel ? Voilà des insultes que la Sainte Eglise Romaine ne
pouvait laisser sans réponse. Certes, d'un point de vue formel un concordat est un traité,
mais sa nature, du fait de sa qualité de régir une partie du peuple de Dieu en un territoire
donné, de mettre en place un cadre entre le spirituel et le temporel pour l'application de
la loi divine, lui recouvre un caractère canonique inviolable.

De ce seul fait relevant du caractère sacré du document, le concordat de Lannoy-
Clairambault est au dessus du corpus législatif flamand et de tout avis émanant d’une
quelconque institution laïque, car le divin est au dessus du mortel.

Quant à l’affligeante analyse de la Chancellerie de France, elle nous accable de désarroi. De
quel droit celle-ci se permet-elle de rendre un jugement sur le caractère sacré d’un document
religieux de statut canonique ? Son analyse, fallacieuse, au parfum juridique trompeur, ne
fait qu’accroître cette affliction qui nous habite et nous pousse à prendre la plume. L’avis
rendu sur la liberté d’opinion est sans doute le plus consternant puisqu’il réduit la foi à une
liberté d’expression, d’opinion, de vulgaire choix d’existence. C’est faire bien peu de cas de
cette valeur qui anime le lien intime et personnel qui relie l’homme à Dieu. Quant au baptême
des conseillers, le Comté de Flandres ayant décidé de reconnaître pleinement la Religion
Aristotélicienne et l’Eglise Romaine comme Seules, Uniques et Légitimes guides et témoins de
l’existence du Tout-Puissant, supposer un instant que les représentants de celui-là puissent
aller à l’encontre de celles-ci est inconcevable d’un point de vue spirituel, voir éthique, et
irrecevable comme nous le démontrons ci-après.

Concernant le droit de vote, contesté par certain, contestation appuyée vainement par le
grand audiencier, une fois de plus, la Chancellerie s’égare et s’aventure dans une
interprétation douteuse. Comme l’on affirmé certains évêques réunis en conciles, en tant que
législateur, le Conseil, habilité par la constitution flamande, approuve et révise celle-ci. Dans
ces conditions, le Conseil et le Comte de Flandre, détenteurs du pouvoir législatif et
constituant, ayant approuvé le concordat de Lannoy-Clairambault procède ipso facto à
l’acceptation de l’entorse aux règles énoncées par le corpus et à la modification de celui-ci
par le droit concordataire nouvellement accepté qui s'y substitue. Dès lors en ratifiant le
concordat, le Comté de Flandres a révisé dans un même temps sa constitution.

Et c’est soucieux de rétablir la pleine vérité que nous qualifions cet acte émanant de la
Chancellerie de France de blasphème, de production diabolique, d’œuvre de Bélial.
Quiconque en reconnaîtrait les fausses vérités, contrevenant par là au droit canonique dans
lequel s’inscrit le concordat, serait passible des tribunaux ecclésiastiques comme il est de
coutume dans cette situation. Nous mettons donc en garde les autorités comtales et la
Chancellerie de France contre toute déviance blasphématrice qui les conduiraient sur le
chemin de l’hérésie en reconnaissant pour nul le concordat de Lannoy-Clairambault.

Puisse Dieu ramener les autorités royales françaises sur le chemin de la raison, et d’éloigner
le Comté de Flandres de la perfidie d’un tel acte.

[img]http://img162.imageshack.us/img162/1079/signaturepngcopie.png[/img]

Vicomte Aaron de Nagan,
Cardinal & Chancelier de la Congrégation des Affaires du Siècle.

[img]http://img138.imageshack.us/img138/7150/sanstitre1copiegb5.png[/img]

Donné à Rome, le VII du mois de juillet, le dimanche, de l’an de grâce MCDLVII
de notre Seigneur.
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MessagePosté le: Ven Juil 24, 2009 11:54 am    Sujet du message: Répondre en citant

Le précédent Droit Canon du livre II sur le clergé diocèsain est remplacé par le présent document.

Citation:


    ........
    Regimini secularis ecclesiae
    Bulle pontificale « Pour le gouvernement de l'Eglise séculière ».







    Livre 2 : L'épiscopat, le sacerdoce et les circonscriptions religieuses


    L'Apostolat


    Partie I : Les provinces et les diocèses


    Article 1 : Le diocèse est une circonscription religieuse dont les fidèles sont confiés à un évêque, héritier de la tradition épiscopale en tant que successeur des apôtres, pour qu'il en soit le guide religieux avec l’aide et la coopération de ses clercs.

    Article 2 : Le diocèse est subdivisé en paroisses dont le nombre varie selon les diocèses.

    Article 3 : Les diocèses sont regroupés en province ecclésiastique sous l’autorité d’un archevêque métropolitain.

    Article 4 : Les provinces ecclésiastiques relevant d'un même pouvoir temporel souverain sont regroupées en primatie et placées sous l'autorité d'un primat lorsque leur nombre est d'au minimum 2 et qu'elles totalisent ensemble au moins 4 diocèses.

      - Article 4.1 : Une primatie est dirigée par une assemblée épiscopale constituée au minimum les archevêques métropolitains relevant de celle-ci , et a comme pouvoir la nomination et la révocation des évêques de son territoire.

      - Article 4.2 : Chaque primatie est dotée de statuts qui lui sont propres, approuvés par le Sacré Collège.

      - Article 4.3 : Les zones linguistiques ne pouvant prétendre au statut de primatie sont érigées en vice-primatie, rattachée à une primatie existante ou dirigée par un prélat plénipotentiaire nommé par le Sacré Collège.

      - Article 4.4 : La Curie peut également rattacher provisoirement une province religieuses à une Primatie proche, ou réunir provisoirement plusieurs provinces religieuses en une seule Primatie.

      - Article 4.5 : La Curie peut diviser une Primatie en plusieurs vice-primaties afin d'en faciliter le fonctionnement. Ces vice-primaties fonctionnent alors exactement comme des primaties.




    Partie II : L’épiscopat




    Lorsqu’on emploie le terme « évêque », il évoque, sans distinctions, tout détenteur d’un pouvoir épiscopal, qu’il soit évêque ou archevêque.

    Article 1 : Au sein de l'Eglise, après le Souverain Pontife et les cardinaux, viennent les évêques.

    Article 2 : L'évêque est un clerc choisi par le Pape, ou par ses pairs avec le consentement du Pape, pour diriger un diocèse, et révocable discrétionnairement par ces mêmes personnes.

    Article 3 : Il ne peut y avoir qu'un seul évêque en fonction à la tête d’un diocèse.

    Article 4 : On distingue 2 dignités épiscopales : les évêques en fonction et les évêques honorés.

    Article 5 : Un évêque en fonction est soit archevêque métropolitain, soit archevêque suffragant, soit évêque suffragant selon le statut du diocèse auquel il est lié. Ces distinctions ne sont pas des distinctions de nature mais d'honneur.

    Article 6 : L’évêque gouverne son diocèse dans les limites édictées par son assemblée épiscopale, le Droit Canon de l’Eglise et les doctrines et prescriptions édictées par Elle.

      - Article 6.1 : L’évêque nomme et révoque les membres de son conseil diocésain.

      - Article 6.2 : L’évêque pourvoit à la vacance des cures Res Parendo et In Gratebus, nomme et révoque les curés des paroisses sous sa juridiction.

      - Article 6.3 : L’évêque nomme et révoque les chapelains des chapelles nobiliaires sous sa juridiction à la demande de la noblesse ou à discrétion.

      - Article 6.4 : L’évêque nomme et révoque les aumôniers des organisations laïques et militaires, exceptés les Ordres militaires et religieux reconnus par Rome, enregistrés auprès de son diocèse.

      - Article 6.5 : L’évêque est en droit de proposer des avis d’excommunication, de défroquage, ou d’annulation de sacrement auprès du Consistoire Pontificale compétent.

      - Article 6.6 : L’évêque est en droit d’ajouter des règles restrictives à l’octroi des sacrements sous acceptation de la congrégation du Saint Office.

    Article 7 : Les évêques émérites sont des évêques honorés ayant assumé leur charge d’évêque de façon correcte et régulière plus de 3 mois, ils portent ce titre de droit pour 2 mois. Les assemblées épiscopales peuvent réglementer leurs droits au sein de leurs assemblées. Ils n’ont plus d’autorité au sein de leur diocèse.

    Article 8 : Les évêques in partibus sont nommés par le Sacré Collège au nom du Souverain Pontife sur proposition éventuelle d’une l’assemblée épiscopale. Ils intègrent l’assemblée épiscopale de la primatie en laquelle ils résident.

    Article 9 : La dignité épiscopale est octroyée à certains clercs de statut élevé, comme les recteurs d'ordre religieux, les grand-maîtres d'ordres militaires et religieux, les abbés de monastère In Gratebus et les préfets de congrégations.



    Partie III : Les charges épiscopales et diocésaines


    Article 1 : Archevêque métropolitain – le quadriptyque causal :

    La cause matérielle = Il doit être ordonné et théologien de l’Eglise.
    La cause efficiente = Il est élu par l’assemblée épiscopale dont le diocèse dépend.
    La cause formelle = Il est intronisé par deux de ses pairs avec l’accord du Pape.
    La cause finale = Il est membre à part entière des assemblées épiscopales dont une des paroisses au moins est sous sa juridiction. Il dirige une Province ecclésiastique et généralement un diocèse.

    Article 2 : Evêque et archevêque suffragant – le quadriptyque causal :

    La cause matérielle = Il doit être ordonné et théologien de l’Eglise.
    La cause efficiente = Il est élu par l’assemblée épiscopale dont le diocèse dépend.
    La cause formelle = Il est intronisé par deux de ses pairs avec l’accord du Pape.
    La cause finale = Il est membre à part entière des assemblées épiscopales dont une des paroisses au moins est sous sa juridiction, sauf si les statuts internes de ces assemblées en restreignent l'accès au seuls métropolitains. Il dirige un diocèse.

    Article 3 : Evêque Primat – le quadriptyque causal :

    La cause matérielle = Il doit avoir été évêque de façon correcte et régulière plus de 3 mois.
    La cause efficiente = Il est désigné par son assemblé selon les règles établies par cette assemblée.
    La cause formelle = Il est intronisé par le camerlingue ou l’archidiacre de Rome.
    La cause finale = L’évêque Primat est, au nom de son assemblée, le supérieur hiérarchique direct de tous les évêques dépendant de sa primatie.

      - Article 3.1 : Dans l’hypothèse où le primat prend ses décisions seul, le concile épiscopal a la faculté de le dénoncer a posteriori, et de substituer à la décrétale du primat la sienne propre, sur demande d’un de ses membres.

      - Article 3.2 : Le primat garde ses responsabilités au niveau de sa province ou de son diocèse.

    Article 4 : Evêque Vice-Primat – le quadriptyque causal :

    La cause matérielle = Il doit être évêque au moment de sa nomination
    La cause efficiente = Il est désigné par l'évêque primat selon les règles établies par son assemblée.
    La cause formelle = Il est intronisé par le primat.
    La cause finale = Il seconde le Primat

      - Article 4.1 : L’évêque vice-primat, en cas d'absence ou d'incapacité du Primat, le supplée avec tous les pouvoirs juridiques et de représentation, siège ou vote jusqu'à résolution de l'incapacité du Primat.

      - Article 4.2 : Le vice-primat garde ses responsabilités au niveau de sa province ou de son diocèse.

    Article 5 : Evêque émérite – le quadriptyque causal :

    La cause matérielle = Il doit être avoir été évêque (autre qu’émérite) de façon correcte et régulière plus de 3 mois.
    La cause efficiente = Il l’est automatiquement pour une période de 2 mois.
    La cause formelle = Il est confirmé par l’assemblée dont il faisait partie.
    La cause finale = Il est membre de droit de l’assemblée épiscopale où se trouve sa résidence principale.

      - Article 5.1 : Le titre d’émérite est un titre transitoire et honorifique, il a pour but de permettre la transition lors d’une mutation ou d’un déménagement.

    Article 6 : Evêque In Partibus – le quadriptyque causal :

    La cause matérielle = Il doit être un prêtre particulièrement méritant et exemplaire, et avoir participé à l'édification de l'Eglise.
    La cause efficiente = Il est nommé par la curie ou le pape, mais il peut être proposé par une assemblée épiscopale.
    La cause formelle = Il est intronisé par le camerlingue, l’archidiacre de Rome ou le primat de l'assemblée épiscopale dont il dépend.
    La cause finale = Il peut être membre à part entière de l’assemblée épiscopale où se trouve sa résidence principale sous réserve de l'acceptation du primat et des évêques de l'assemblée épiscopale concernée.

      - Article 6.1 : L’évêque In Partibus ne perd ce titre que s’il prend la direction d’un diocèse ou un archidiocèse sur lequel son autorité épiscopale est effective. En dehors de cette perte automatique du titre, seule la mort ou la Curie peut retirer ou changer le titre d’In Partibus.

    Article 7 : Le Vicaire Général – le quadriptyque causal :

    La cause matérielle = Il doit être prêtre. A défaut de Premier Archidiacre, il ne peut y avoir qu'un vicaire général par province ecclésiastique.
    La cause efficiente = Il est nommé par son archevêque métropolitain.
    La cause formelle = Il est intronisé par son archevêque métropolitain.
    La cause finale = Il a la charge d’aider et de suppléer son archevêque dans la gestion de la province.

      - Article 7.1 : Le médaillon d’Aristote est d’or et de sinople.


    Article 8 : Le Premier Archidiacre – le quadriptyque causal :

    - La cause matérielle = Il doit être fidèle de l’Eglise. A défaut de Vicaire Général, il ne peut y avoir qu’un Premier Archidiacre par province ecclésiastique.
    - La cause efficiente = Il est nommé par son archevêque métropolitain.
    - La cause formelle = Il est intronisé par son archevêque métropolitain.
    - La cause finale = Il a la charge d’aider et de suppléer son archevêque dans la gestion de la province.

      - Article 8.1 : Le médaillon d’Aristote est d’argent et de sinople.


    Article 9 : Le Vicaire diocésain – le quadriptyque causal :

    La cause matérielle = Il doit être prêtre. A défaut d’Archidiacre, il ne peut y avoir qu'un vicaire diocésain par diocèse ou archidiocèse.
    La cause efficiente = Il est nommé par son évêque.
    La cause formelle = Il est intronisé par l'évêque qui le nomme.
    La cause finale = Il a la charge d’aider et suppléer son évêque dans la gestion du diocèse.

      - Article 9.1 : Le médaillon d’Aristote est d’or et de sinople.


    Article 10 : L’Archidiacre – le quadriptyque causal :

    La cause matérielle = Il doit être fidèle de l’Eglise. A défaut de Vicaire Diocésain, il ne peut y avoir qu'un archidiacre par diocèse ou archidiocèse.
    La cause efficiente = Il est nommé par son évêque.
    La cause formelle = Il est intronisé par l'évêque qui le nomme.
    La cause finale = Il a la charge d’aider et suppléer son évêque dans la gestion du diocèse.

      - Article 10.1 : Le médaillon d’Aristote est d’argent et de sinople.


    Article 11 : Le Chapitrain – le quadriptyque causal :

    La cause matérielle = Il doit être fidèle de l’Église.
    La cause efficiente = Il est nommé par l'évêque de son diocèse ou de sa province.
    La cause formelle = Il est intronisé par l'évêque de son diocèse ou de sa province.
    La cause finale = Il a la charge d’aider son évêque dans une mission déterminée par ce dernier.

      - Article 11.1 : Le nombre de Chapitrains par diocèse est laissé à la discrétion de l’évêque dans la mesure du raisonnable.

      - Article 11.2 : Le Chapitrain bénéficie des mêmes privilèges Res Parendo que le Chanoine.

    Article 12 : Le Chanoine – le quadriptyque causal :

    La cause matérielle = Il doit être fidèle et théologien de l’Eglise aristotélicienne (niveau 3 voie de l’Eglise).
    La cause efficiente = Il est nommé par l'évêque de son diocèse.
    La cause formelle = Il est intronisé par l'évêque de son diocèse.
    La cause finale = Il a la charge d’aider son évêque In Gratebus dans la gestion du diocèse ou de la province.

      - Article 12.1 : Le nombre de Chanoine est limité à 6 pour les archidiocèses métropolitains, 5 pour les archidiocèses suffragant et 4 pour les diocèses.

      - Article 12.1 : Les fonctions des Chnoines sont déterminée par ce présent droit : consultant en religion – au niveau métropolitain seul, responsable des diocèses – au niveau métropolitain et archidiocésain, responsable du trésor, responsable de la doctrine, responsable des curés, teckel à poil Raz – à tous les niveaux.




    Texte canonique sur le Clergé Séculier,
    Donné et entériné à Rome par le Sacré-Collège sous le pontificat du Très Saint Père Eugène V le vingt-deux du mois juillet, le mercredi, de l'an de grâce MCDLVII, le jour de la Sainte Marie-Madeleine.

    Première publication par feu Son Eminence Jeandalf le dix-huitième jour du mois d’août, le samedi, de l'an de grâce MCDLV, jour de la Sainte Hélène l'Apôtre ; revu et publié par Son Eminence Aaron de Nagan, Cardinal-Camerlingue, le onzième jour du mois de juillet, le vendredi, de l'an de grâce MCDLVI, jour de la Saint Benoît ; revu, amendé, et publié par le précédent le vingt-quatrième du mois de juillet, le vendredi, de l'an de grâce MCDLVII.






Code:

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[list]
[color=#FFFFFF]........[/color][img]http://img522.imageshack.us/img522/4493/badgecopiepetitcd1.png[/img]
[color=#FFCC33][size=24][i][b]Regimini secularis ecclesiae[/b][/i][/size]
[i]Bulle pontificale « Pour le gouvernement de l'Eglise séculière ».[/i][/color]






[size=18]Livre 2 : L'épiscopat, le sacerdoce et les circonscriptions religieuses[/size]


[b][u]L'Apostolat[/u][/b]


[size=14][b]Partie I : Les provinces et les diocèses[/b][/size]


[b]Article 1 :[/b] Le diocèse est une circonscription religieuse dont les fidèles sont confiés à un évêque, héritier de la tradition épiscopale en tant que successeur des apôtres, pour qu'il en soit le guide religieux avec l’aide et la coopération de ses clercs.

[b]Article 2 :[/b] Le diocèse est subdivisé en paroisses dont le nombre varie selon les diocèses.

[b]Article 3 :[/b] Les diocèses sont regroupés en province ecclésiastique sous l’autorité d’un archevêque métropolitain.

[b]Article 4 :[/b] Les provinces ecclésiastiques relevant d'un même pouvoir temporel souverain sont regroupées en primatie et placées sous l'autorité d'un primat lorsque leur nombre est d'au minimum 2 et qu'elles totalisent ensemble au moins 4 diocèses.

[list][i]- Article 4.1 :[/i] Une primatie est dirigée par une assemblée épiscopale constituée au minimum les archevêques métropolitains relevant de celle-ci , et a comme pouvoir la nomination et la révocation des évêques de son territoire.

[i]- Article 4.2 :[/i] Chaque primatie est dotée de statuts qui lui sont propres, approuvés par le Sacré Collège.

[i]- Article 4.3 :[/i] Les zones linguistiques ne pouvant prétendre au statut de primatie sont érigées en vice-primatie, rattachée à une primatie existante ou dirigée par un prélat plénipotentiaire nommé par le Sacré Collège.

[i]- Article 4.4 :[/i] La Curie peut également rattacher provisoirement une province religieuses à une Primatie proche, ou réunir provisoirement plusieurs provinces religieuses en une seule Primatie.

[i]- Article 4.5 :[/i] La Curie peut diviser une Primatie en plusieurs vice-primaties afin d'en faciliter le fonctionnement. Ces vice-primaties fonctionnent alors exactement comme des primaties.[/list]



[size=14][b]Partie II : L’épiscopat[/b][/size]

[img]http://img187.imageshack.us/img187/7867/4vse1.gif[/img]


[i]Lorsqu’on emploie le terme « évêque », il évoque, sans distinctions, tout détenteur d’un pouvoir épiscopal, qu’il soit évêque ou archevêque.[/i]

[b]Article 1 :[/b] Au sein de l'Eglise, après le Souverain Pontife et les cardinaux, viennent les évêques.

[b]Article 2 :[/b] L'évêque est un clerc choisi par le Pape, ou par ses pairs avec le consentement du Pape, pour diriger un diocèse, et révocable discrétionnairement par ces mêmes personnes.

[b]Article 3 :[/b] Il ne peut y avoir qu'un seul évêque en fonction à la tête d’un diocèse.

[b]Article 4 :[/b] On distingue 2 dignités épiscopales : les évêques en fonction et les évêques honorés.

[b]Article 5 :[/b] Un évêque en fonction est soit archevêque métropolitain, soit archevêque suffragant, soit évêque suffragant selon le statut du diocèse auquel il est lié. Ces distinctions ne sont pas des distinctions de nature mais d'honneur.

[b]Article 6 :[/b] L’évêque gouverne son diocèse dans les limites édictées par son assemblée épiscopale, le Droit Canon de l’Eglise et les doctrines et prescriptions édictées par Elle.

[list][i]- Article 6.1 :[/i] L’évêque nomme et révoque les membres de son conseil diocésain.

[i]- Article 6.2 :[/i] L’évêque pourvoit à la vacance des cures Res Parendo et In Gratebus, nomme et révoque les curés des paroisses sous sa juridiction.

[i]- Article 6.3 :[/i] L’évêque nomme et révoque les chapelains des chapelles nobiliaires sous sa juridiction à la demande de la noblesse ou à discrétion.

[i]- Article 6.4 :[/i] L’évêque nomme et révoque les aumôniers des organisations laïques et militaires, exceptés les Ordres militaires et religieux reconnus par Rome, enregistrés auprès de son diocèse.

[i]- Article 6.5 :[/i] L’évêque est en droit de proposer des avis d’excommunication, de défroquage, ou d’annulation de sacrement auprès du Consistoire Pontificale compétent.

[i]- Article 6.6 :[/i] L’évêque est en droit d’ajouter des règles restrictives à l’octroi des sacrements sous acceptation de la congrégation du Saint Office.[/list]
[b]Article 7 :[/b] Les évêques émérites sont des évêques honorés ayant assumé leur charge d’évêque de façon correcte et régulière plus de 3 mois, ils portent ce titre de droit pour 2 mois. Les assemblées épiscopales peuvent réglementer leurs droits au sein de leurs assemblées. Ils n’ont plus d’autorité au sein de leur diocèse.

[b]Article 8 :[/b] Les évêques in partibus sont nommés par le Sacré Collège au nom du Souverain Pontife sur proposition éventuelle d’une l’assemblée épiscopale. Ils intègrent l’assemblée épiscopale de la primatie en laquelle ils résident.

[b]Article 9 :[/b] La dignité épiscopale est octroyée à certains clercs de statut élevé, comme les recteurs d'ordre religieux, les grand-maîtres d'ordres militaires et religieux, les abbés de monastère In Gratebus et les préfets de congrégations.



[size=14][b]Partie III : Les charges épiscopales et diocésaines[/b][/size]


[b]Article 1 :[/b] Archevêque métropolitain – le quadriptyque causal :

La cause matérielle = Il doit être ordonné et théologien de l’Eglise.
La cause efficiente = Il est élu par l’assemblée épiscopale dont le diocèse dépend.
La cause formelle = Il est intronisé par deux de ses pairs avec l’accord du Pape.
La cause finale = Il est membre à part entière des assemblées épiscopales dont une des paroisses au moins est sous sa juridiction. Il dirige une Province ecclésiastique et généralement un diocèse.

[b]Article 2 :[/b] Evêque et archevêque suffragant – le quadriptyque causal :

La cause matérielle = Il doit être ordonné et théologien de l’Eglise.
La cause efficiente = Il est élu par l’assemblée épiscopale dont le diocèse dépend.
La cause formelle = Il est intronisé par deux de ses pairs avec l’accord du Pape.
La cause finale = Il est membre à part entière des assemblées épiscopales dont une des paroisses au moins est sous sa juridiction, sauf si les statuts internes de ces assemblées en restreignent l'accès au seuls métropolitains. Il dirige un diocèse.

[b]Article 3 :[/b] Evêque Primat – le quadriptyque causal :

La cause matérielle = Il doit avoir été évêque de façon correcte et régulière plus de 3 mois.
La cause efficiente = Il est désigné par son assemblé selon les règles établies par cette assemblée.
La cause formelle = Il  est intronisé par le camerlingue ou l’archidiacre de Rome.
La cause finale = L’évêque Primat est, au nom de son assemblée, le supérieur hiérarchique direct de tous les évêques dépendant de sa primatie.

[list][i]- Article 3.1 :[/i] Dans l’hypothèse où le primat prend ses décisions seul, le concile épiscopal a la faculté de le dénoncer a posteriori, et de substituer à la décrétale du primat la sienne propre, sur demande d’un de ses membres.

[i]- Article 3.2 :[/i] Le primat garde ses responsabilités au niveau de sa province ou de son diocèse. [/list]
[b]Article 4 :[/b] Evêque Vice-Primat – le quadriptyque causal :

La cause matérielle = Il doit être évêque au moment de sa nomination
La cause efficiente = Il est désigné par l'évêque primat selon les règles établies par son assemblée.
La cause formelle = Il est intronisé par le primat.
La cause finale = Il seconde le Primat

[list][i]- Article 4.1 :[/i] L’évêque vice-primat, en cas d'absence ou d'incapacité du Primat, le supplée avec tous les pouvoirs juridiques et de représentation, siège ou vote jusqu'à résolution de l'incapacité du Primat.

[i]- Article 4.2 :[/i] Le vice-primat garde ses responsabilités au niveau de sa province ou de son diocèse. [/list]
[b]Article 5 :[/b] Evêque émérite – le quadriptyque causal :

La cause matérielle = Il doit être avoir été évêque (autre qu’émérite) de façon correcte et régulière plus de 3 mois.
La cause efficiente = Il l’est automatiquement pour une période de 2 mois.
La cause formelle = Il est confirmé par l’assemblée dont il faisait partie.
La cause finale = Il est membre de droit de l’assemblée épiscopale où se trouve sa résidence principale.

[list][i]- Article 5.1 :[/i] Le titre d’émérite est un titre transitoire et honorifique, il a pour but de permettre la transition lors d’une mutation ou d’un déménagement. [/list]
[b]Article 6 :[/b] Evêque In Partibus – le quadriptyque causal :

La cause matérielle = Il doit être un prêtre particulièrement méritant et exemplaire, et avoir participé à l'édification de l'Eglise.
La cause efficiente = Il est nommé par la curie ou le pape, mais il peut être proposé par une assemblée épiscopale.
La cause formelle = Il est intronisé par le camerlingue, l’archidiacre de Rome ou le primat de l'assemblée épiscopale dont il dépend.
La cause finale = Il peut être membre à part entière de l’assemblée épiscopale où se trouve sa résidence principale sous réserve de l'acceptation du primat et des évêques de l'assemblée épiscopale concernée.

[list][i]- Article 6.1 :[/i] L’évêque In Partibus ne perd ce titre que s’il prend la direction d’un diocèse ou un archidiocèse sur lequel son autorité épiscopale est effective. En dehors de cette perte automatique du titre, seule la mort ou la Curie peut retirer ou changer le titre d’In Partibus. [/list]
[b]Article 7 :[/b] Le Vicaire Général – le quadriptyque causal :

La cause matérielle = Il doit être prêtre. A défaut de Premier Archidiacre, il ne peut y avoir qu'un vicaire général par province ecclésiastique.
La cause efficiente = Il est nommé par son archevêque métropolitain.
La cause formelle = Il est intronisé par son archevêque métropolitain.
La cause finale = Il a la charge d’aider et de suppléer son archevêque dans la gestion de la province.

[list][i]- Article 7.1 :[/i] Le médaillon d’Aristote est d’or et de sinople.

[img]http://img252.imageshack.us/img252/4360/croixvertix0.png[/img] [/list]
[b]Article 8 :[/b] Le Premier Archidiacre – le quadriptyque causal :

- La cause matérielle = Il doit être fidèle de l’Eglise. A défaut de Vicaire Général, il ne peut y avoir qu’un Premier Archidiacre par province ecclésiastique.
- La cause efficiente = Il est nommé par son archevêque métropolitain.
- La cause formelle = Il est intronisé par son archevêque métropolitain.
- La cause finale = Il a la charge d’aider et de suppléer son archevêque dans la gestion de la province.

[list] [i]- Article 8.1 :[/i] Le médaillon d’Aristote est d’argent et de sinople.

[img]http://img210.imageshack.us/img210/690/vicairesa0.png[/img] [/list]
[b]Article 9 :[/b] Le Vicaire diocésain – le quadriptyque causal :

La cause matérielle = Il doit être prêtre. A défaut d’Archidiacre, il ne peut y avoir qu'un vicaire diocésain par diocèse ou archidiocèse.
La cause efficiente = Il est nommé par son évêque.
La cause formelle = Il est intronisé par l'évêque qui le nomme.
La cause finale = Il a la charge d’aider et suppléer son évêque dans la gestion du diocèse.

[list] [i]- Article 9.1 :[/i] Le médaillon d’Aristote est d’or et de sinople.

[img]http://img252.imageshack.us/img252/4360/croixvertix0.png[/img] [/list]
 [b]Article 10 :[/b] L’Archidiacre – le quadriptyque causal :
 
La cause matérielle = Il doit être fidèle de l’Eglise. A défaut de Vicaire Diocésain, il ne peut y avoir qu'un archidiacre par diocèse ou archidiocèse.
La cause efficiente = Il est nommé par son évêque.
La cause formelle = Il est intronisé par l'évêque qui le nomme.
La cause finale = Il a la charge d’aider et suppléer son évêque dans la gestion du diocèse.

[list] [i]- Article 10.1 :[/i] Le médaillon d’Aristote est d’argent et de sinople.

[img]http://img210.imageshack.us/img210/690/vicairesa0.png[/img][/list]
[b]Article 11 :[/b] Le Chapitrain – le quadriptyque causal :

La cause matérielle = Il doit être fidèle de l’Église.
La cause efficiente = Il est nommé par l'évêque de son diocèse ou de sa province.
La cause formelle = Il est intronisé par l'évêque de son diocèse ou de sa province.
La cause finale = Il a la charge d’aider son évêque dans une mission déterminée par ce dernier.

[list] [i]- Article 11.1 :[/i] Le nombre de Chapitrains par diocèse est laissé à la discrétion de l’évêque dans la mesure du raisonnable.

[i]- Article 11.2 :[/i] Le Chapitrain bénéficie des mêmes privilèges Res Parendo que le Chanoine. [/list]
[b]Article 12 :[/b] Le Chanoine – le quadriptyque causal :

La cause matérielle = Il doit être fidèle et théologien de l’Eglise aristotélicienne (niveau 3 voie de l’Eglise).
La cause efficiente = Il est nommé par l'évêque de son diocèse.
La cause formelle = Il est intronisé par l'évêque de son diocèse.
La cause finale = Il a la charge d’aider son évêque In Gratebus  dans la gestion du diocèse ou de la province.

[list] [i]- Article 12.1 :[/i] Le nombre de Chanoine est limité à 6 pour les archidiocèses métropolitains, 5 pour les archidiocèses suffragant et 4 pour les diocèses.

[i]- Article 12.1 :[/i] Les fonctions des Chnoines sont déterminée par ce présent droit : consultant en religion – au niveau métropolitain seul, responsable des diocèses – au niveau métropolitain et archidiocésain, responsable du trésor, responsable de la doctrine, responsable des curés, teckel à poil Raz – à tous les niveaux. [/list]



[i]Texte canonique sur le Clergé Séculier,
Donné et entériné à Rome par le Sacré-Collège sous le pontificat du Très Saint Père Eugène V le vingt-deux du mois juillet, le mercredi, de l'an de grâce MCDLVII, le jour de la Sainte Marie-Madeleine.

Première publication par feu Son Eminence Jeandalf le dix-huitième jour du mois d’août, le samedi, de l'an de grâce MCDLV, jour de la Sainte Hélène l'Apôtre ; revu et publié par Son Eminence Aaron de Nagan, Cardinal-Camerlingue, le onzième jour du mois de juillet, le vendredi, de l'an de grâce MCDLVI, jour de la Saint Benoît ; revu, amendé, et publié par le précédent le vingt-quatrième du mois de juillet, le vendredi, de l'an de grâce MCDLVII.[/i]

[/list]

[/quote][img]http://img364.imageshack.us/img364/3705/bulleorhq5.png[/img]

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