L'Eglise Aristotelicienne Romaine The Roman and Aristotelic Church

[Ettore_Asburgo_D'Argovia]

IT Sua Eminenza Ettore Asburgo d'Argovia, il Decano del Tribunale della Rota Romana, entra in aula e si siede al suo posto, dietro una grande cattedra.
Egli attende l'arrivo degli altri giudici.

EN His Eminence Ettore Asburgo d'Argovia, the Dean of the Tribunal of the Roman Rota, enters the courtroom and takes his seat behind a large chair.
He awaits the arrival of the other judges.

FR Son Éminence Ettore Asburgo d'Argovia, Doyen du Tribunal de la Rote Romaine, entre dans la salle d'audience et prend place derrière une grande chaise.
Il attend l'arrivée des autres juges.
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+ Ettore Asburgo D'Argovia
Cardinale-Presbitero di San Barnaba a Ripa
Decano del Tribunale della Rota Romana
Arcivescovo Metropolitano di Udine
Professore alla Pontifica Universitas Studiorum Aristoteliorum
Ufficiale dell'Ordine pontificio di Nicola V

[Ettore_Asburgo_D'Argovia]

[Himechan]

Ricevuta la convocazione presso l'aula di Tribunale, la Viscontessa la raggiunse prontamente. Entrando salutò il Cardinale-Presbitero di San Barnaba a Ripa e prese posto nella disperata speranza di veder apparire il suo amato Arid, pur consapevole che non sarebbe successo.

[Ettore_Asburgo_D'Argovia]

Benvenuta Viscontessa, Vi invito ad appoggiare la mano destra sul Libro delle Virtù e a recitare il presente giuramento.

[Himechan]

Ginevra appoggiò la mano destra sul Libro delle Virtù per poi recitare il giuramento.
Io, Ginevra Sofia Luce Bentivoglio nota come “Himechan”, giuro solennemente sul Libro delle Virtù davanti a questo tribunale, davanti al Sacro Dogma della Chiesa Aristotelica e davanti all'Altissimo che veglia su di me e mi giudica, che tutto ciò che dico è la verità e nient'altro che la verità, senza alcuna menzogna. Se infrango questo giuramento, che la mia anima sia eternamente dannata nell'inferno lunare.

[Ettore_Asburgo_D'Argovia]

Il Cardinale annuì e iniziò l'interrogatorio.

Vi prego, Viscontessa, mi racconti tutta la storia nel dettaglio; da quando ha conosciuto suo marito ad oggi.

Detto ciò, egli prese una clessidra e la mise sulla cattedra.

[Il marito ha tempo fino al 8 novembre per presentarsi.]
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+ Ettore Asburgo D'Argovia
Cardinale-Presbitero di San Barnaba a Ripa
Decano del Tribunale della Rota Romana
Arcivescovo Metropolitano di Udine
Professore alla Pontifica Universitas Studiorum Aristoteliorum
Ufficiale dell'Ordine pontificio di Nicola V

[Himechan]

Rimase in attesa oltre il tempo massimo dato ad Arid per presentarsi in Aula. In quel tempo raccolse ogni memoria e una volta prese coraggio iniziò il suo racconto. Conobbi Arid all’uscita di un lungo ritiro, suo figlio Heric era il fidanzato di lunga data di mia figlia Hanan. Con il tempo siamo diventati sempre più che consuoceri ed era chiaro a tutti in città che il sarebbe cresciuto e si sarebbe affinato fino a diventare amore. Cercammo di conservare nel cuore il nostro amore costruito sulla stima e sul rispetto reciproco, aiutato sicuramente al ruolo genitoriale che avevamo nei confronti dei nostri figli che nel frattempo si erano sposati. Quando capimmo che in definitiva eravamo fatto l’uno per l’altra ricordo di aver chiesto all’Arcivescovo Mattiadoria la fattibilità di una unione tra consuoceri, il suo riscontro positivo fu sorprendente per noi e ci tenemmo particolarmente ad averlo come nostro ospite e celebrante per il nostro matrimonio. Dalla nostra unione non sono nati figli, eppure ci siamo sempre bastati. Sicuramente il ruolo dei nostri Heric e Hanan è stato fondamentale perché non ci siamo mai sentiti soli né tristi ma sempre allietati dalla reciproca compagnia e dal supporto continuo dato ai nostri figli. Purtroppo entrambi ci hanno lasciato pochi anni fa. Prima Heric, poi Hanan. Non abbiamo mai compreso se sia stato per una malattia o per una fatalità e questo ha intaccato molto la salute e la voglia di vivere del mio amato Arid. Essendo Viscontessa e avendo dei feudi da amministrare ho pensato fosse una buona idea affidare ad Arid la castellania di Veratto, un terreno prestigioso vicino a Sarmato, che in effetti ha aiutato molto mio marito a focalizzare le energie su un progetto di vita che lo potesse tenere impegnato. Occuparmi della prosperità della terra, del lavoro dei contadini e degli artigiani, stabilire soluzioni per le controversie degli abitanti mi dà molto sollievo e soddisfazione e per un po’ ha aiutato anche Arid. Purtroppo da circa un anno, forse più, Arid mi ha confidato la necessità di prendersi una pausa dal mondo e ritirarsi presso i frati della vicina Abbazia di Fornovo. Ebbene, per svariati mesi ho ricevuto sue notizie ma da molto oramai non ho niente che mi riconduca a lui: non so dove sia, cosa faccia, se sia ancora vivo. Il mio cuore è davvero stanco, ho paura che se continuassi così aspetterei per sempre un fantasma e nel farlo a poco a poco perderei anch’io quello slancio a fare del bene per i miei contadini e soprattutto ad adempiere con onore ai miei giuramenti nei confronti di Sua Eccellenza e di Sua Maestà Imperiale. Vedete, sono una donna di onore e di fede, se non fossi più che sicura dell’assenza fin troppo prolungata di mio marito, se avessi anche solo un barlume della più lieve speranza di vedere il mio Arid tornare da me non chiederei mai di separarmi da lui al Tribunale della Sacra Rota. Per questo il mio cuore è più che pesante e il mio animo triste e addolorato nell’essere qui presente oggi al vostro cospetto. Mi rimetto alla vostra decisione.

[Ettore_Asburgo_D'Argovia]

Il Cardinale ascoltò la testimonianza, prendendo di volta in volta nota dei passaggi chiave su di una pergamena.

Vi ringrazio per la Vostra testimonianza, Signora Viscontessa.
Mi ritiro a deliberare sul vostro caso.
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+ Ettore Asburgo D'Argovia
Cardinale-Presbitero di San Barnaba a Ripa
Decano del Tribunale della Rota Romana
Arcivescovo Metropolitano di Udine
Professore alla Pontifica Universitas Studiorum Aristoteliorum
Ufficiale dell'Ordine pontificio di Nicola V

[Himechan]

Ginevra annuì alle parole del Cardinale, lo ringraziò nuovamente salutandolo. Rimase in attesa in silenzio, ripercorrendo col pensiero tutto il suo matrimonio con Arid permettendo ogni tanto a una lacrima di farsi strada lungo il suo pallido volto.

[Ettore_Asburgo_D'Argovia]