L'Eglise Aristotelicienne Romaine The Roman and Aristotelic Church

[SybillaLancaster]

Vi ringrazio per questo incontro, conservò con cura il santino e si congedò da Sua Eminenza

[Ettore_Asburgo_D'Argovia]

Cammino di preparazione con Ugolino Costanzo Caldozzi Sforza
17 Gennaio 1473



Sua Eminenza Asburgo d'Argovia, avvolto nel suo maestoso abito talare porpora, sostava placidamente vicino la colonna ionica, sormontata da una croce di ferro, di fronte alla venerabile Basilica di San Barnaba a Ripa. Il rigore dell'inverno era mitigato da un sole benevolo che riscaldava le membra e il Cardinale si intratteneva osservando i viandanti con curiosità. Il suo sguardo, lungi dall'essere inquisitivo, era invece pervaso da un sincero interesse per le difficoltà che quella moltitudine di persone era costretta a sopportare. D'altro canto, coloro che lo incontravano erano spesso intimoriti dal suo elevato rango, ma ben presto venivano accolti con una parola gentile o un sorriso. Non era raro ricevere una generosa elemosina, poiché ciò che egli più detestava era l'avidità, sia d'animo che di risorse.
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+ Ettore Asburgo D'Argovia
Cardinale-Presbitero di San Barnaba a Ripa
Decano del Tribunale della Rota Romana
Ufficiale dell'Ordine pontificio di Nicola V

[Ugolino]

Ugolino aveva dato la missiva inviata dal Cardinale al suo cocchiere così che potesse condurlo a Roma.

Intravide nella foschia del mattino mentre si avvicinava,un uomo in talare che sicuramente era la meta del suo viaggio.

Scese dalla carrozza e si inchinò a sua Eminenza in attesa di essere accolto.

[Ettore_Asburgo_D'Argovia]

Una carrozza si fermò di fronte al Cardinale Asburgo d'Argovia, e ne scese un uomo brizzolato, vestito con eleganza. Egli si inchinò rispettosamente, ma il chierico, con un gesto affabile, gli fece capire che non era necessario, e anzi lo abbracciò fraternamente.

Signor Caldozzi Sforza, benvenuto a Roma!

Esclamò Padre Ettore, indicando la strada verso il Porto di Ripa Grande, che distava all'incirca cinque stadi.

Avete fatto un buon viaggio? Non capita tutti i giorni di incontrare qualcuno che ha avuto una storia matrimoniale come la vostra, con rispetto parlando.
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+ Ettore Asburgo D'Argovia
Cardinale-Presbitero di San Barnaba a Ripa
Decano del Tribunale della Rota Romana
Ufficiale dell'Ordine pontificio di Nicola V

[Ugolino]

Proveniva da un Alto Casato Nobiliare, gli era stato insegnato dalla sua balie atteggiamenti di massima ritualità nei confronti dei porporati, eppure l’uomo davanti a sé lo accolse con genuina umiltà.

Grazie Cardinale, da Pisa dove risiedo è stato un lungo ma tranquillo viaggio.
Mi sono immerso su letture e pensieri, molti dei quali su questo incontro di oggi.
Sorrido, con orgoglio direi, alle vostre parole.
Avete ragione, non siamo di certo comuni.
Mah…è sembrato delle volte che con mia moglie, e mi scuso se la chiamo così prima del matrimonio ma per me lo è sempre, è sembrato delle volte che con lei non potessi vivere…ma che fosse impossibile vivere senza di lei.
E questa volta, dopo aver avuto davvero il timore di averla persa, giuro dinanzi a Dio…che sarà l’ultima

[Ettore_Asburgo_D'Argovia]

Il Cardinale, con un'aria di sincera curiosità, chiese:

Ma raccontatemi più nel dettaglio, vi prego, su come vi siete incontrati la prima volta e delle difficoltà che avete dovuto affrontare.

I due si trovarono sul lungofiume, in prossimità del maestoso Porto di Ripa Grande. Le acque del Tevere riflettevano il viavai di mercanti e marinai che si affaccendavano tra le merci provenienti da terre lontane. Le navi, con le loro vele spiegate, erano ancorate lungo il molo, pronte a salpare verso nuove avventure.
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+ Ettore Asburgo D'Argovia
Cardinale-Presbitero di San Barnaba a Ripa
Decano del Tribunale della Rota Romana
Ufficiale dell'Ordine pontificio di Nicola V

[Ugolino]

L'aria di Roma lo ha sempre affascinato.
Si spegneva il correre del tempo, e si fermava nell'eterno della magia..e del cibo. Sì Roma gli metteva sempre molto appetito.

Si destò dai suoi pensieri alla domanda del Cardinale.
Tornò a guardare il fluire del Tevere, e per un attimo gli ricordò il veronese Adige.

Verona, di tanti troppi anni ormai.
E' lì che ci siamo conosciuti.
Io giovane uomo che usciva da..da una relazione burrascosa, persi ogni speranza di poter rivivere nuovamente una relazione, completamente deluso da tutto e da tutti pronto a far le valigie e sparire.

Poi, un pomeriggio in una taverna la incontrai, veniva da fuori con la sua famiglia e il suo fidanzato dall'epoca. Era la classica brava ragazza di buona famiglia già promessa in sposa ad un tizio biondo di cui mmmm no non ricordo il nome, suo padre aveva la fissazione che avrebbe dovuto sposare uno biondo per continuare chissà quale dinastia...

Insomma, tra un semplice bicchiere di birra...durante l'estate la conobbi lentamente.

E quando andai via da Verona, città che mi stava troppo stretta, nei suoi occhi e solo nei suoi, vidi la sincera tristezza di non rivedermi più.

Da lì, abbiamo intrecciato una lunga corrispondenza, e seppur sempre distanti siamo diventanti ottimi amici.
Lei sapeva tutto di me, anche le peggiori.....e non mi ha mai giudicato. Anzi.

Per anni siamo stati amici, tutte le donne con cui ho....ho intrattenuto una relazione sono sempre state gelose di lei.
Ed io...cieco...non ne ho mai capito il perchè.
Io c'ero sempre per lei, e lei lo era per me...eppure....non riuscivo a capire ciò che tutti avevano capito attorno a me. Fino a quando non capii che quel senso di vuoto..di incompleto che sentivo...era proprio perchè non mi decidevo a compiere quel passo..e capire i miei veri sentimenti.

Mentre distratto raccontava quei pensieri a voce alta si accorse di sorridere..e poi tirò un lungo sospiro...

Le difficoltà sono state tante, i figli....che non ci hanno mai capito abbastanza....e viceversa.
Le incomprensioni, quella eterna paura di non essere mai abbastanza per lei.
Si è questo che ci ha rovinato...mi ha rovinato. Il non parlarci a fondo delle nostre paura, quando vuoi proteggere talmente tanto qualcosa....non ti accorgi...che rischi di perderla. E' così.. è stato.

[Ettore_Asburgo_D'Argovia]

Mentre il tempo scorreva inesorabile, giunse l'ora del pranzo. Padre Ettore colse l'occasione per fermarsi presso una delle bancarelle situate lungo il fiume. Questa, in particolare, offriva deliziose polpette di ceci fritte nello strutto. Il Cardinale, con grande piacere, ne acquistò una dozzina da condividere con il suo illustre ospite.

Ah, Verona! Ne fui Vescovo per diversi anni prima di essere trasferito a Udine, e porto nel cuore la città e i suoi abitanti.

Chiosò Padre Ettore, mentre mordeva una polpetta, perdendosi nel suo sapore ricco e fragrante.

Il primo profeta, Aristotele, ci ha insegnato che è proprio attraverso il dialogo che possiamo raggiungere la Verità. Pertanto, fai tesoro di ciò che hai appreso in questi anni: non permettere mai che la paura freni la tua lingua. Anzi, parla sempre con Katherine e trovate insieme il modo di vivere la vostra amicizia in piena armonia.

E così dicendo, la coppia giunse in vista del Ponte Rotto. Il chierico lo indicò come esempio.

Questo ponte è come la vostra relazione: congiunge due rive diverse di Roma e fu ricostruito più volte. Ho fede che questa volta nessuna piena lo danneggerà.

Concluse, offrendo al Signor Caldozzi Sforza l'opportunità di porre domande o di congedarsi.
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+ Ettore Asburgo D'Argovia
Cardinale-Presbitero di San Barnaba a Ripa
Decano del Tribunale della Rota Romana
Ufficiale dell'Ordine pontificio di Nicola V

[Ugolino]

La ringrazio per i saggi consigli. Resteranno ben custoditi....giunge la sera, mi conviene fare ritorno.

Grazie